domenica 8 settembre 2013

SE SEI INNOCENTE DIMOSTRALO SOPRAVVIVENDO

Trial By Survival parte da una storia davvero intrigante. Viviamo in un mondo in cui la colpevolezza, o l’innocenza, di un imputato non si dibatte all’interno di una comunissima aula di tribunale.  Nel mondo di “Trial By Survival” quando si viene accusati di un crimine, si viene spediti in un deserto post apocalittico per 15 giorni. Non importa se abbiamo commesso il crimine o meno. Non ci sono ragioni di diritto che possano valere. La regola è semplice: chi riesce a sopravvivere prova inconfutabilmente la propria innocenza; chi, viceversa muore, risulta (o meglio risultava essere) colpevole.In questo deserto della morte non c’è civiltà e il campo di battaglia è, invece, popolato da zombie affamati, che si aggirano per città distrutte e sobborghi. Ogni livello rappresenta un “giorno”. L’azione di gioco viene ripresa da una telecamera dall’alto, che ricorda tanto i primi GTA. Presenti stick virtuali in ciascun lato dello schermo per gestire movimenti e attacchi. In ultima analisi, il nostro obiettivo è quello di trovare l’uscita di ogni livello, ma prima di giungere a destinazione vale la pena esplorare ogni angolo dello stage per trovare casse di munizioni e “forniture” che si nascondono sotto gli alberi e dentro i cespugli. Trial By Survival offre 14 giorni di gameplay. Purtroppo, come spesso accade il gioco è free-to-play, e porterà il giocatore a spendere soldi per munizioni, ingranaggi, e monete. Il tutto, al fine di provare la nostra innocenza. Sono necessari migliaia di monete per aggiornare le proprie statistiche, e centinaia di ingranaggi necessari per costruire armi e riparare la nostra armatura. Insomma, non spendere denaro, significa firmare sicuramente la vostra condanna a morte. La cosa peggiore del gioco è che quando si muore, si torna al punto di partenza, privi di munizioni sufficienti per sopravvivere ancora.
Trial By Survival2

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