domenica 28 dicembre 2014

I VICHINGHI Z

Non è la prima volta che qualche buontempone se ne esce con l’idea di mischiare zombi e mitologia nordica. Tra Zombie Vikings (RTS per iOS dello scorso anno), il film Vikings vs Zombies e il cortometraggio spagnolo Of Vikings and Zombies, la commistione tra morti viventi e vichinghi non è insomma nuova e tutte queste produzioni sono caratterizzate da molto humor e da un tono sempre esagerato e sopra le righe. Stesso tono promesso dal team svedese di Zoink Games, che dopo il buon successo del loro primo titolo non mobile (lo spassoso Stick It to The Man!) arriverà a luglio su PC e PlayStation 4 con Zombie Vikings. Non si tratta naturalmente del RTS citato poco sopra, ma di un gioco del tutto nuovo di cui è già disponibile su YouTube un primo teaser trailer che mette subito in chiaro diverse cose.
Prima di tutto aspettiamoci un approccio molto irriverente, sboccato e demenziale alla materia “horror-mitologica”, visibile anche nel particolare stile grafico e nel character design deformato e spassoso, ripreso in parte proprio da Stick It to The Man!. In uno scenario nordico decisamente cupo e atipico dovremo controllare uno dei quattro vichinghi zombi che compongono il roster del gioco, ovvero Gunborg, Seagurd, Hedgy e Caw-kaa. Questi sgangherati e puzzolenti morti che camminano sono stati risvegliati da Odino in persona per trovare il mitologico The Eye, l’ultimo occhio funzionante rimasto al boss degli Dei del Valhalla e sottrattogli da chissà chi. Già la trama non promette nulla di serio e anche i quattro zombi paiono usciti da un cartoon per decerebrati, tanto che non deve stupire la presenza in fase di scrittura e design di Zach Weinersmith, autore dei Saturday Morning Breakfast Cereal Comics. Anche i livelli di gioco la dicono lunga sul tono demenziale del gioco, dove visiteremo le paludi allo zenzero di Molgaga, gli intestini del serpente di Midgard e le terre di un troll a forma di pollo gigante, senza dimenticare un livello in cui scopriremo addirittura le origini del calcio (lo sport, non l’elemento chimico). Nel primo trailer si scorgono poi altre chicche come un vomito verde corrosivo e dialoghi che non sfigurerebbero in un film dei fratelli Farrelly, come quello iniziale dei funghi sul corpo di una vecchia megera.
Insomma, anche se si sa pochissimo sul gioco, il divertimento su PC e PlayStation 4 non dovrebbe mancare e il team svedese punta proprio su questo approccio per colpire il pubblico. Ma esattamente che tipo di gioco sarà Zombie Vikings? Dalle poche informazioni in nostro possesso Zoink Games ha optato per una sorta di hack’n’slash a scorrimento orizzontale misto a un classico brawler. Il tutto visto in chiave co-op ed esclusivamente online; inoltre i quattro zombi protagonisti potranno fondersi in un unico mega zombi (non vogliamo nemmeno immaginare che aspetto avrà), ma anche utilizzare parti del corpo di un compagno come armi. Su mosse, combo e altri elementi di gameplay non si sa ancora nulla, ma da gennaio Zoink Games rilascerà continui aggiornamenti tra cui dei mini making-of mensili per far scoprire quanti più particolari possibili sul gioco. Il prezzo su Steam e sul PlayStation Store dovrebbe aggirarsi sui 10 euro e per chi ha sempre sognato di sfatare il luogo comune del vichingo tutto forza bruta, onore ed epicità, Zombie Vikings potrebbe rivelarsi davvero una bella sorpresa. Peccato solo non poter contare sul co-op in locale (almeno su PlayStation 4), ma non è detto che il team svedese non lo aggiunga in futuro. O almeno speriamo.

domenica 21 dicembre 2014

LA VITA ALLO STATO ZERO

Life Zero è una miniserie scritta scritta da Stefano Vietti (Dragonero), disegnata da Marco Checchetto (Avengers World) che sarà suddivisa in 3 albi da 48 pagine ciascuno  e che vedrà la luce il prossimo anno.
Gli autori hanno creato una pagina Facebook per tenere aggiornati i lettori e mostrare alcune anteprima e work in progress che potete visionare qui.
La serie sarà un action  incentrata sugli zombi, ambientazione europea con militari e tanta neve. I protagonisti principali saranno  Laura Nardi, una giornalista italiana, e Derek Shako, mercenario belga assoldato da un dipartimento speciale per l'energia europeo. Con loro seguiremo un gruppo di scampati all’apocalisse zombie il cui unico scopo è sopravvivere.
Inizialmente proposto per edizioni Arcadia il progetto è stato poi abortito e adesso viene rilanciato per Panini Comics.

IL TRIO FRANCESE IN UN UNICO ALBO

Arriverà a gennaio il nuovo fumetto dedicato agli zombi e targato saldaPress. Si tratta di “Zombies”, volume unico che raccoglie i tre albi francesi originali. Annunciato diversi mesi fa, finalmente a inizio 2015 sarà disponibile all’acquisto in fumetteria e nello shop saldaPress. In attesa di ulteriori dettagli per ora è stata ufficializzata la cover.
Zombies

LA FILOSOFIA ZOMBI

Fumetti, videogiochi, riletture di romanzi classici, serie TV, flash mobs: gli zombie, negli ultimi anni, sono tornati decisamente di moda. Un ritorno alla grande, quasi mezzo secolo dopo l’ondata di film che inizia dalla Notte dei morti viventi (1968) fino al Ritorno dei morti viventi (1985), quando i cadaveri antropofagi ambulanti sembravano finalmente, e definitivamente, sepolti.A risvegliarli, questa volta, più che alcuni film di successo incerto, come Zombieland o 28 giorni dopo, è stata Walking Dead, la serie tv ispirata a un fumetto nata nel 2010 e giunta alla quinta stagione, diventata oggi un vero e proprio fenomeno di costume. Quali sono i motivi di questo macabro revival, che spodesta dalle classifiche horror creature pur sempre apprezzate come i nobili vampiri o i mai tramontati fantasmi? Un brillante saggio di un sociologo francese, Maxime Coulombe, intitolato Piccola filosofia dello zombie, (Mimesis, pagg.120, € 12, traduzione di Chiara Passoni) ci fornisce alcune efficaci chiavi di lettura, utili anche a decifrare meglio la nostra società occidentale.Caricatura dell’uomo vivente, lo zombie contemporaneo è un non-morto, generalmente risvegliato da un virus o da una catastrofe ambientale, e si muove in un mondo post-apocalittico, di cui è signore assoluto e inconsapevole, mosso esclusivamente dall’istinto di cibarsi di carne umana. Non ha sentimenti, non ragiona, non ha paura, non soffre e si muove caracollando goffamente, cosa che lo rende facile bersaglio dei pochi sopravvissuti, che possono restituirlo al regno dei morti fracassandogli il cranio, sede dell’ultimo barlume di pseudo-vita rimasto.Coulombe osserva che l’immagine dello zombie presenta alcuni aspetti rivelatori, diventando di volta in volta un “doppio” o un “mostro” su cui carichiamo da un lato le nostre angosce e le nostre paure, dall’altro le nostre speranze e la nostra curiosità. Innanzitutto, i morti viventi ci pongono brutalmente davanti all’ultimo tabù rimasto, quello della morte, analizzato a fondo da tanti studiosi francesi come Philippe Ariès o L.V. Thomas: ossessionati come siamo dal culto del corpo e dal mito della bellezza e della giovinezza eterna, i cadaveri semi-decomposti infrangono le regole non scritte del politicamente e fisicamente corretto, ricordandoci crudelmente l’orizzonte mortale del quale facciamo tutti parte. D’altro canto, proprio perché sappiamo che l’apocalisse zombie è una finzione, ci lasciamo piacevolmene sommergere dal piacere negativo suscitato dal repellente e disgustoso, consapevoli di trovarci nella posizione privilegiata di osservatori distaccati e inattaccabili.Gli zombie di celluloide, insomma, ci intrattengono e ci rassicurano, ma, forse, suscitano anche qualche vago segnale di allarme, segnalando che ci stiamo dirigendo verso una meta irraggiungibile, e che il benessere fittizio che crediamo di aver conquistato potrebbe svanire improvvisamente, lasciandoci in mezzo a un mucchio di macerie popolate di mostri. In tal caso, come dimostra bene la serie Walking Dead, non saranno né i soldi né il potere a proteggerci, ma solo le nostre virtù e la capacità di essere uomini, in piedi tra le rovine.
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domenica 14 dicembre 2014

LUKAS TRA GLI ZOMBI

Michele Medda, nel suo Lukas, ha finora lasciato la trama orizzontale distendersi su una struttura fortemente procedurale, dedicando ogni mese a una diversa creatura delle tenebre. Zombie, in questo schema, è un punto di passaggio importante: perché i morti viventi si avvicinano molto al concetto di ridestati, ma anche perché il recente e crescente successo diThe Walking Dead e più o meno riusciti epigoni vari rende l’argomento sovraffollato, e quindi difficile da trattare senza scadere in luoghi comuni.
L’episodio sembra discostarsi dai precedenti per una struttura più coesa, nella quale i filoni investigativi convergono praticamente subito. La verità è che, invece, il tema del mese, in analogia con il resto della serie, è affrontato in modo indiretto. Se Zombie è un titolo anche troppo semplice e scoperto, ci accorgiamo presto che il mostro di cui si parla non è affatto Alan Willis, il ridestato difettoso che origina i problemi della storia. Volendo richiamare George Romero e la radice filosofica del genere, Medda sottolinea che gli zombie sono gli altri: i ragazzini che si omologano, che popolano le strade per una parata di orrori posticci, come la massa di personaggi non giocanti per un videogame in tre dimensioni.È il mondo dei media che si ritorce su se stesso, la violenza virtuale che priva la violenza reale di importanza e drammaticità. Fino all’inversione completa dei ruoli: il morto vivente vero si ritrova in un centro commerciale (il più classico dei set per un film su quelli come lui), circondato da umani ben vivi, che reagiscono alla manifestazione dell’orrore reale inglobandolo nello show, virtualizzandolo e quindi anestetizzandolo con i telefonini.
Alan Willis riesce solo a contagiare un ragazzo: non c’è nessuna epidemia. O forse l’epidemia c’è già stata e Alan Willis è la vittima sacrificale sull’altare di un mondo infetto.
Lukas è così: gioca con gli stereotipi, talvolta rischiando di caderci dentro, ma riuscendo a mantenersi ai margini. In equilibrio al confine fra luce e ombra, come lo stesso protagonista ha dichiarato proprio nel numero precedente.Il tratto di Andrea Borgioli è dinamico, liquido e nervoso, ricorda un Luigi Piccatto più ordinato, mentre le impostazioni dei volti, specie per il taglio di labbra e occhi dei comprimari, fanno pensare a un Ferdinando Tacconi “liscio”, privato del suo caratteristico tratteggio. Le ombre, dense e nere, si uniformano in pieno all’impostazione visiva della serie, allargandosi come l’inchiostro e invadendo i personaggi, anche in pieno giorno. Le anatomie sono gestite bene, mentre gli ambienti appaiono spesso un po’ spartani, risolvendosi in linee sottili che non danno sufficiente consistenza a oggetti e architetture.
In un panorama Bonelli che, a livello mediatico, reagisce alla crisi puntando i riflettori su altri personaggi, Lukas continua la sua corsa in sordina, dimostrandosi un fumetto di qualità, capace di catturare il lettore in cerca di intrattenimento, ma anche di sviluppare un intreccio di tutto rispetto.
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VERSO LA FINE

“The Tube Exposed 18: La congiura dei ripulitori” di Camilo Cienfuegos è il nuovo capitolo della saga curata da Franco Forte ed edita dalla collana Delos Digital di Delos Books.
Dopo una pausa durata circa 6 mesi ritorna nelle librerie digitali per il mese di dicembre la serie apocalittica Delos Digital (Delos Books) tutta zombie The Tube Exposed con il 18° capitolo della saga dal titolo La congiura dei ripulitori firma di Camilo Cienfuegos.
TRAMA - I ripulitori ripuliscono il mondo dagli zombie. Questo Viktor, Carl e Jacob lo sanno bene. Quello che non sanno è da chi lo devono ripulire, quando non si tratta di zombie...
A quanto pare ci sono dei luoghi nascosti in cui poche, pochissime persone, ricche e potenti, non se la passano per niente male, mentre i sopravvissuti affrontano giorno dopo giorno la minaccia zombie. E figurarsi se i ripulitori non si sono messi in testa di andare a darci un’occhiata, magari con l’idea di trovare un posto sicuro proprio per i pochi superstiti. Per farlo, però, dovranno accettare l’aiuto di qualcuno che sembra saperne ben più di quanto vorrebbe lasciar intendere. E quando capiranno di essere rimasti invischiati in un affare più grande di loro, sarà troppo tardi per tirarsi indietro.
L'AUTORE - Camilo Cienfuegos nasce a Santiago del Cile nel 1973. In tenera età si trasferisce assieme ai suoi genitori in Svizzera, dove tutt’ora risiede. Dopo aver studiato cinema, inizia a collaborare come cameraman e regista per la televisione. Realizza e produce alcuni documentari. Suoi racconti si trovano nelle antologie 365 Racconti sulla fine del mondo, 365 Storie d’amore, 365 Racconti di Natale, edite da Delos Books. Per The Tube Exposed ha già pubblicato I ripulitori, quarto capitolo della serie e I ripulitori e l'abisso, 13° capitolo.
CAPITOLI PRECEDENTI - "The Tube Exposed: Il lupo" di Luigi Brasili, “The Tube Exposed 2: L'antro di Jona” Roberto Zago, Nuove Uscite - "The Tube exposed 3: Il cacciatore" di Diego Lama, "The Tube Exposed 4: I ripulitori” di Camilo Cienfuegos, “The Tube Exposed 5: Il tempio della notte” di Diego Matteucci, "The Tube Exposed 6: Via di Fuga" di Luca Romanello, “The Tube Exposed 7: Il ritorno del Lupo” di Luigi Brasili, "The Tube Exposed 8: Paranoia Park" di Andrea Montalbò, "The Tube Exposed 9: Di fame e d'amore” di Andrea Franco e Luca Di Gialleonardo, “The Tube Exposed 10: Family Reunion” di Lia Tomasich, “The Tube Exposed 11: Veleno dentro” di Luca Romanello, “The Tube Exposed 12: Survive” di Antonino Fazio e “The Tube Exposed 13: I ripulitori e l'abisso” di Camilo Cienfuegos

ARRIVANO I TOSSICI

Dopo aver tanto atteso l'edizione italiana di Zombicide, l'Asterion Press schiaccia l'acceleratore e ci propone la prima (di molte!) espansioni per il famoso gioco ammazza zombie della francese Guillottine Games. In Toxic City Mall l'azione si sposta dalle strade all'interno dei centri commerciali, dove in molti hanno cercato rifugio solo per trovare fauci spalancate, corpi decomposti e probabilmente qualche offerta interessante. Non di meno, per i sopravvissuti, i centri commerciali sono depositi di cibo in scatola, generi di prima necessità e, sopratutto, armi. Beh i centri commerciali americani quantomeno hanno le armi, da noi in caso di apocalisse Zombie al massimo gli tiriamo le scatole di pelati, o una roncolata dal reparto ferramenta... Ma tant'è, in questa espansione i sopravvissuti esploreranno centri commerciali pieni di nuovi oggetti, opportunità e pericoli, in altre parole gli Zombie Tossici, come se quelli normali non fossero già abbastanza brutti! Aperta la scatola di Toxic City Mall, troviamo, grossomodo, le stesse cose trovate in Zombicide. Tessere quadrate per il terreno? Ci sono, questa volta rappresentano l'interno del centro commerciale, con i corridoi della hall al posto delle strade e i negozi al posto degli appartamenti. Carte equipaggiamento e zombi? Assolutamente si, gli equipaggiamenti hanno la stessa grafica, sarebbe stato preferibile aggiungere un simbolo per distinguere le carte dell'espansione da quella base, per permettere di dividerle più agevolmente in caso si voglia giocare solo con lo Zombicide base. Dadi, schede dei Sopravvissuti, clip per segnare i punti ferita? Tutti presenti, e qui non abbiamo grosse modifiche... aspetta, i Sopravvissuti hanno un retro! Adesso è possibile giocare con la versione Zombivor, in altre parole: è la trasformazione che avviene  quando un sopravvissuto cede ai morsi degli zombie, ma la sua volontà è tale da mantenere la propria identità e continuare la sua lotta contro i non morti! Oltre alle schede per i quattro nuovi Sopravvissuti ci sono le schede Zombivor per i personaggi del gioco base. Miniature? E come potrebbero mancare? Le quarantatre nuove miniature presenti nella scatola rappresentano i quattro nuovi sopravvissuti, le loro versioni Zombivor, gli Zombivor dei sopravvissuti di Zombicide, e ventinove Zombie Tossici di plastica verde. La definizione delle miniature mi è sembrata leggermente inferiore a quella della scatola base, nonostante la conferma della cura per i dettagli di ambientazione (le pantofole a coniglio!) ho la sensazione che non siano allo stesso livello di Zombicide. Bisogna dire che la plastica verde potrebbe falsare la percezione, e comunque resta un ottimo livello per un gioco in scatola.Il manuale introduce poche novità dal punto di vista delle regole, ma quelle presenti sono notevoli. Iniziamo dagli Zombivor, in altre parole le versioni non morte dei Sopravvissuti. Come vi spiegammo nella recensione di Zombicide un Sopravvissuto può sopportare solo due ferite prima di soccombere alle orde non morte. Quindi tutto finisce? No! Il sopravvissuto può riemergere come Zombivor, in altre parole un essere infetto dalla Non Morte ma pienamente consapevole, in grado quindi di usare oggetti e di continuare a combattere per i vivi. Essere uno Zombivor comporta alcuni effetti non indifferenti (a parte l'odore nauseabondo e le carni marcescenti). La peculiare fisiologia dello Zombivor gli consente di subire danni che ucciderebbero... beh, chiunque non sia già morto! Uno Zombivor può infatti subire ben cinque ferite prima di morire. Quando un Sopravvissuto diventa uno Zombivor cambia anche l'albero delle abilità a cui fa riferimento, infatti si hanno accesso a tutta una serie di nuove abilità speciali legate alla propria condizione. Va detto che non è tutto oro quello che luccica, infatti la prima abilità, quella gialla, non è più un'azione generica aggiuntiva, ma diventa un'azione specifica (movimento, cercare, etc. etc.), questo fa perdere in versatilità quello che si è guadagnato in resistenza.
 Se l'idea di interpretare delle carcasse putrescenti (ma molto arrabbiate) non vi piace, potreste trovare interessante l'aggiunta delle barricate, utili strumenti per fermare, seppur momentaneamente, le orde di rianimati. Un sopravvissuto può, al costo di tre azioni, iniziare a costruire una barricata, e finirla con altre tre. Una barricata blocca il movimento degli zombie, ma non interrompe la linea di vista. Questo vuol dire che gli zombie continueranno a sbatterci contro cercando di raggiungere i succulenti Sopravvissuti poco oltre, mentre questi gli scaricano addosso tutto il piombo possibile. Se i film e i telefilm ci insegnano qualcosa, è che le barricate non sono certo eterne, basta infatti che gli zombie ottengano un'attivazione aggiuntiva per eliminare una barricata, lasciando i sopravvissuti allo scoperto. Per fortuna alcune cose non possono essere tolte di mezzo, come i cumuli di detriti, elementi che rendono una zona impassabile e bloccano la linea di vista, possono essere usati dai sopravvissuti più in gamba per rallentare o imprigionare gli zombie in un cul de sac.
 Oltre a questo abbiamo nuovi scenari, abilità speciali e, sopratutto, gli Zombie Tossici. I verdi protagonisti di Toxic City Mall rappresentano una nuova, insidiosa minaccia per i Sopravvissuti. Gli Zombie Tossici hanno le loro carte speciali per apparire, e si muovono esattamente come quelli normali. Ci sono le versioni tossiche per ognuno dei quattro tipi di Zombie, dall'umile Deambulante al terrificante Abominio. Quando un Sopravvissuto uccide uno Zombie Tossico nella stessa zona, questi esplode infliggendogli una ferita! In questo troviamo, tra l'altro, una qualità distintiva del design di Zombicide, ovvero l’attenzione per la giocabilità prima di ogni altra considerazione “realistica”. Gli Zombie Tossici infatti esplodono e fanno il danno solo a chi li uccide  e solo se questi è nella stessa zona dell’esplosione, altrimenti nulla. Ad esempio, se con un fucile da cecchino uccidi uno zombie tossico presente in un'altra zona, questi non esplode, nemmeno se ci sono altri sopravvissuti!
Il resto dell'impianto regolistico è lo stesso di Zombicide, per cui dopo una veloce lettura delle novità si può subito iniziare!Dopo aver piazzato tutti i tasselli, aver mischiato tutte le carte e scelto tra i sopravvissuti, ovviamente dando la precedenza a quelli nuovi, ci immergiamo subito nell'atmosfera del cento commerciale infetto, infatti i nuovi tile rappresentano egregiamente il cambio di locazione: dai lunghi corridoi di marmo ai negozi con le merci sparse in giro, traspare nuovamente l'impegno di creare uno scenario credibile, con segni di lotta ovunque e inquietanti macchie e strisce di sangue. Dopo aver “vissuto” tanto un gioco (chi vi scrive ha all’attivo veramente parecchie partite a Zombicide), è normale adottare delle soluzioni di routine per affrontare gli scenari, ma con Toxic City Mall si esce dalla zona di conforto creata nelle nostre abitudinarie cacce ai non-morti, grazie alle novità, apparentemente piccole ma importanti. L'aggiunta di carte nei mazzi degli equipaggiamenti fa si che per trovare un oggetto specifico (per la missione o per il personaggio) serva cercare di più, mentre l'aggiunta delle carte per gli Zombie Tossici fa durare di più il mazzo, permettendo ai giocatori di gestire meglio le orde in movimento. Affrontare gli zombie tossici però non è così facile! Giocando allo Zombicide Base è normale cercare di equipaggiare almeno un personaggio per gli scontri ravvicinati, in modo da sopperire a quando, per qualsiasi motivo, la faccenda diventa “personale”. Con gli Zombie Tossici in giro queste precauzioni vanno a farsi benedire, obbligando quindi i personaggi a cambiare di volta in volta le loro priorità, rendendo quello che sarebbe stato un facile percorso, un’incognita da valutare attentamente. Anche la struttura del centro commerciale cambia radicalmente il modo di giocare. A differenza degli appartamenti, i negozi normalmente hanno una sola entrata e sono composti di una sola stanza, per cui quando entri per cercare oggetti hai sempre la sensazione di esserti appena infilato in una gabbia...
 I personaggi dell'espansione aggiungono una nuova  gamma di interessanti opzioni con le loro abilità speciali, dalla capacità di aprire ogni porta senza far rumore a un'utilissima casella di distanza in più per le armi da tiro, sanno sicuramente distinguersi da quelli della scatola base senza però oscurarli.
La modifica che più di tutte ci ha lasciato il segno, però sono gli Zombivori. Uno degli elementi caratteristici di Zombicide era la sensazione che gli autori ti odiassero fortemente, con gli Zombivori questo cambia radicalmente, non basta più una singola pesca sfortunata (tombini + attivazione... ARGHH!) per rovinare un piano ben riuscito... magari rovina il look e servirà una nuova spedizione alla ricerca di profumi, ma almeno un giocatore sfortunato non esce subito da una partita che, potenzialmente, dura anche un paio d'ore...
Se pensavate che Zombicide avesse offerto tutto quello che poteva, beh potete ricredervi. Toxic City Mall aggiunge delle nuove e interessanti sfide, un set di abilità speciali molto sfiziose il tutto condito con la solita ironia del team della Guillottine. Nel giocarci abbiamo ritrovato lo stesso spirito dissacrante di Zombicide (vi ho già detto delle pantofole a coniglio!!!) e lo stesso gusto per il massacro insensato, per le situazioni al limite dell'affrontabile in cui i personaggi, con la giusta dose di fortuna, escono con le armi spianate ridendo di fronte alla morte oppure, debitamente ciancicati, come orrori non morti molto arrabbiati! Pollice alzato quindi per questa prima espansione di Zombicide, e attenti a non farvelo mangiare!

ANCHE I RATTI SOPRAVVIVERANNO

È lo stesso creatore di Rat-Man Leo Ortolani a presentare sul suo profilo facebook “La Notte dei Ratti Viventi”, una serata di festa che il 17 Gennaio 2015 servirà per lanciare in anteprima nelle fumetterie che prenderanno parte all’iniziativa il numero 106 di Rat-Man, inizio della trilogia zombesca The Walking Rat.
Cosa aspetta chi dalle 20.30 del 17 Gennaio parteciperà alla Notte dei Ratti Viventi? È sempre Leo a raccontarlo:
In queste fumetterie troverete in anteprima l’albo, in uscita in tutte le edicole e le altre fumetterie il 22 gennaio (circa, inutile che stiamo qui a girarci intorno). Nell’albetto allegato c’è un articolo mio sul fenomeno zombi, corredato di una decina di immagini dei personaggi di Rat-Man zombizzati.

L'ORDA DEGLI HUNGRY

A primo impatto la somiglianza con When Vikings Attack! è palese, ma approfondendo ci si può accorgere che oltre alla possibilità di controllare un’orda, di zombie o vichinghi che sia, le meccaniche di gioco sono totalmente differenti: The Hungry Horde è, infatti, un gioco molto particolare che mescola elementi da roguelike ad altri tipici dei titoli mobile (non a caso il gioco era inizialmente previsto per PlayStation Mobile e soltanto in un secondo momento è stato convertito in un titolo per Vita a tutti gli effetti).
The Hungry Horde non avremo una campagna principale a tutti gli effetti da portare a termine, ma soltanto una serie di scenari da completare entro il tempo limite fino ad arrivare ad un boss (che può essere un carro armato od un elicottero), per poi ripetere da capo lo stesso procedimento per affrontare il boss che non si è incontrato precedentemente in una sequela potenzialmente infinita di “notti” in cui sopravvivere all’attacco nucleare dei militari intenzionati ad eliminare per sempre la minaccia dei non morti. Ho scritto che è “potenzialmente” infinito perché comunque andando avanti i checkpoint ci daranno sempre meno secondi in più, e i nostri nemici diventeranno più ostici facendoci anche perdere del tempo prezioso. Ogni giorno l’ordine in cui questi scenari vengono proposti viene modificato, anche se comunque non sono poi così tanti e dopo qualche ora li conoscerete a memoria e saprete come proseguire in ognuno di essi, ma almeno darà un po’ di varietà all’esperienza complessiva, strutturata palesemente per il mordi e fuggi caratteristico di un gioco portatile. Ma veniamo al protagonista principale del gioco, ovvero l’orda di zombie famelici che ci toccherà controllare in un totale rovescio dei clichè tipici dei giochi coi morti viventi. Nostro compito sarà non solo, come scritto sopra, quello di proseguire nei livelli, ma per farlo dovremo anche “reclutare” altri umani facendoli passare a miglior vita e rendendoli partecipi della nostra disperata lotta per la sopravvivenza. Come si fa? Potremo semplicemente andargli contro e verranno automaticamente morsi da uno dei membri della nostra orda, oppure potremo sfruttare uno dei quattro power up di cui avremo dotazione e che sono assegnati ai quattro tasti di destra del pad: con la X i nostri cacceranno una grossa radio e creeranno un clima da discoteca che impegnerà temporaneamente tutti gli umani (civili e non) in un ballo di gruppo rendendoli vulnerabili; con il tasto Quadrato saremo invece in grado di “Afferrare” i nostri nemici, premendolo infatti appariranno degli zombie dalle viscere della terra che trascineranno con sé i malcapitati viventi (ma attenzione, con questo attacco non li recluterete, ve ne libererete soltanto); con Triangolo è poi possibile fare uno scatto con l’orda in grado di anticipare sul tempo i nemici e colpirli evitando troppe perdite; mentre, in ultima istanza, con Cerchio potremo attivare uno scudo che permetterà di annullare l’effetto dei proiettili nemici, altrimenti letali per lo zombie che ne viene colpito. C’è anche da specificare che questi potenziamenti non saranno sempre liberamente fruibili, ma vanno ricaricati raccogliendo dei cervelli sparsi qua e là per la mappa. - Rifacendomi chiaramente alla descrizione di uno dei trofei del titolo, approfitto di questo paragrafo per parlare di uno degli aspetti più importanti del prodotto di Nosebleed Interactive, ovvero i minigiochi: solo 5, è vero, ma molto carini e ben realizzati, oltre che un’aggiunta più che piacevole e atta a spezzare la monotonìa di fondo che altrimenti avrebbe attanagliato più di qualche giocatore. Di seguito in elenco:

Conga Zombies, una sorta di Snake rielaborato che ci vede alle prese con un trenino di zombie su un pavimento da discoteca e man mano che lo allungheremo trasformando umani aumenterà anche la velocità dello stesso rendendo discretamente impegnativo portarlo a termine;
Infection, un minigioco in cui impersoneremo il virus all’interno dell’organismo umano e dovremo contagiare i globuli rossi, eludere i globuli bianchi e potremo raccogliere mutageni per facilitare il compito;
Pacific Island, il quale ci renderà totalmente incapaci di offendere e ci chiederà di sopravvivere il più a lungo possibile sul perimetro di un’isola evitando tutti i colpi nemici;
Cryo Crisis, che invece ci porrà di fronte una serie di finestre dalle quali possono affacciarsi zombie e bombe, e nostro compito sarà quello di utilizzare il touch screen per colpire gli zombie il più velocemente possibile ed evitando le bombe che invece causeranno il game over istantaneo.
Zombat, quasi un plagio del Dead Ops di Call of Duty: Black Ops, un twin stick shooter in cui dovremo affrontare una serie di zombie senza mai farci colpire e potendo anche raccogliere armi più potenti.
Già leggendone le descrizioni esplicative di cui sopra si può notare come siano ben diversificati fra di loro, e giocandoci ci si può accorgere del perché si tratti di un aspetto sul quale lo sviluppatore inglese ha puntato molto. Tutti divertenti e ben realizzati, anche se non originalissimi.
Un altro aspetto importante di The Hungry Horde sono le figurine, dei collezionabili ottenibili tramite dei pacchetti (tutti da 3 ciascuno) che vi verranno assegnati sopravvivendo una notte, completando 10 obiettivi interni al gioco oppure completando i minigiochi suddetti. Vi sarà nel menù principale un album in cui queste vengono attaccate, e ne dovrete trovare ben 153 per portarlo a termine. Non sono da sottovalutare, poiché oltre ad esserci una figurina specifica per ogni singolo zombie del gioco, vi saranno anche sticker che vi sbloccheranno la possibilità di avviare i minigiochi dal menù principale (con delle lievi differenze rispetto a quelli che troverete nel gioco base), di ascoltare la colonna sonora, i crediti del gioco (in cui c’è una bella sorpresa che non voglio anticiparvi!) e l’editor di personaggi che permetterà di creare i propri zombie. La cosa è molto utile al fine di allungare la già buona longevità di un titolo che comunque si lascia piacevolmente giocare per una decina d’ore. Fra trofei da sbloccare, minigiochi, figurine e i 150 obiettivi interni che vi proporranno una serie di sfide da fare in una o più partite, insomma, ne avrete molta di carne al fuoco e ci vorrà un bel po’ prima che il tutto cominci ad annoiarvi e vi faccia passare oltre. - Tecnicamente parlando The Hungry Horde mostra il fianco a numerose sbavature, in parte derivanti dalla sua natura originaria di titolo mobile, che uno stile caratteristico e simpatico non riesce a camuffare totalmente. E’ pur vero che da un gioco sviluppato su Unity (come praticamente tutti i titoli a basso budget oramai) non si può pretendere più di tanto, però vedere una qualità delle texture sia ambientali che dei personaggi così slavate e mal definite su una console potente come PlayStation Vita lascia un po’ l’amaro in bocca. Anche se, come scritto sopra, gli sviluppatori hanno cercato di utilizzare una grafica più particolare, che in parte sembra richiamare Minecraft, per colmare le mancanze di cui sopra. Non molto migliore è la componente sonora, con davvero pochi motivi che si ripetono troppo spesso (seppur presi singolarmente non siano malvagi) risultando tediosi già nel medio termine. Anche i rumori ambientali o i versi degli zombie sono pochi e molto anonimi. A ciò si aggiunga un frame rate non molto stabile e, soprattutto, dei caricamenti davvero lunghi e pesanti, e capirete perché stiamo parlando dell’aspetto meno riuscito di questo gioco. In definitiva questo The Hungry Horde è di sicuro un titolo valido, divertente, e si lascia giocare per svariate ore senza annoiare il giocatore grazie anche ad una serie di features che variano l’esperienza di volta in volta e danno un senso di progressione al giocatore. Peccato per il lato tecnico a dir poco dimenticabile. Viene da pensare che, se fosse stato sviluppato sin da subito per PlayStation Vita, probabilmente ora staremmo parlando di una delle migliori esclusive per la portatile Sony, ed invece il prodotto Nosebleed Interactive resta un buon gioco, consigliato comunque e da prendere al volo per chi lo ha riscattato grazie all’Instant Game Collection novembrina. -
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LA FINE

E.N.D. The Movie ne ha di obiettivi ambiziosi. Dal crowfunding finito ieri e che vuole porre attenzione su un cinema di genere che pur avendo avuto i suoi momenti migliori in Italia, proprio nella penisola è crollato miseramente sotto zero per produttori miopi, cineasti forse pavidi e un pubblico drogato da commediole innocue, fino al dire qualcosa di nuovo sugli zombie, che è come sperare che il PD non abbia più correnti o vecchi dirigenti che amino farlo perdere compulsivamente.
Senza nulla togliere a Domiziano Cristopharo – segnatevi questo nome e magari recuperate Red Krokodil, al netto di qualche eccesso è un bel talento, fatelo magari dopo esservi goduti il secondo atto di E.N.D. – al centro di questo progetto c’è un regista di grande valore, che ha già girato Il mistero di Lovecraft e ha conquistato lo scorso Courmayeur Noir In Festival con il cortometraggio Nuit Americhén, un piccolo capolavoro di esaltazione e destrutturazione del genere horror al cinema (e una lezione sull’uso delle luci e sui movimenti di macchina passando per la recitazione di attori bravi come Regina Orioli, Gianmarco Tognazzi e Fausto Sciarappa). Un lavoro che sarebbe un delitto non far diventare un lungometraggio.
E’ lui ad aver supervisionato il primo dei tre corti dei giovani Allegra Bernardoni e Luca Alessandro ed è lui che dal 19 al 23 dicembre dirigerà il terzo capitolo. E’ lui che, almeno a spiare i premi per i contributors sulla pagina di E.N.D. The Movie su indiegogo si “sacrifica” di più, tra dvd, chiacchierate in chat con i fan e molto altro. E’ lui, che era divenuto conosciuto in tutto il mondo per aver coprodotto, codiretto e coscritto quell’altro piccolo capolavoro che è il documentario Stanley and us (per i kubrickiani un dovere vederlo), a credere strenuamente, da sempre, nel racconto cinematografico “de paura”, senza compromessi visivi, produttivi, narrativi. Ed è lui, c’è da giurarci, che a chi ha donato più di 75 dollari ha insistito per regalare disgustosi gadget dal set.
Di quelli che potete vedere sulla pagina facebook del film, dove chi ha finanziato anche solo con 10 dollari il film viene ringraziato. Un “thank you” che sarà inserito anche nei titoli di coda del terzo capitolo con l’eventuale zelfie (il selfie truccato da zombie).E’ un film in tre episodi, ma che racconta una sola storia. Che inizia nel 2010 e finisce nel futuro e, di fatto, segue i protagonisti nella loro lotta contro un virus letale. E fin qui, i più superficiali diranno che in fondo da Romero a Boyle s’è visto tutto. I più aggiornati, magari, per scoraggiarsi e scoraggiarci citeranno anche The Walking Dead. Ecco, a proposito di quella serie geniale che ora arranca più di un morto vivente, la sfida di questo poker di registi è proprio questa: veder crescere gli zombie. Noi, abituati a vederli protagonisti ottusi e di massa in assalti senza strategia a simboli del consumismo, a storie d’umani che sfuggono loro, a brevi battaglie, qui li troviamo protagonisti di una guerra. Che vede vincitori e vinti, oppressori e resistenti. E non è detto – non vogliamo rovinarvi la sorpresa – che alla fine del percorso voi vi troviate buoni e cattivi dove immaginavate. Se vi manca Romero e il suo horror politico, non rimarrete delusi.Tutto inizia in Italia, in un’agenzia delle pompe funebri. In una delle bare della stessa agenzia, peraltro, si vocifera che l’unica donna dietro la macchina da presa abbia schiacciato un pisolino. Mettendo in fuga dei veri clienti, urlanti. Niente in confronto al fatto che una scena di violenza su due donne, in uno dei giorni di lavorazione del secondo capitolo, ha allarmato un ignaro passante che, solerte, ha chiamato i carabinieri. Se nella realtà questi ragazzi sanno far così paura, figuriamoci sul grande schermo.
L’epidemia parte da casa nostra, dunque. Cinque anni dopo una nascita sarà presagio di morte. E poi Z-Sapiens, il terzo capitolo (quello per cui si è fatto il crowfunding) ci porta in un pianeta in cui “qualcuno si è salvato e qualcuno invece è rimasto umano”. Così, per farvi capire da che parte stanno e che non si era detto tutto sui morti viventi. Non ancora.
Appassionati, giornalisti, anonimi hanno tirato su più di 2200 dollari per questo progetto pazzo ed entusiasmante, per chiudere questo terzo atto. E vien voglia che riaprano la “colletta in Rete” per consegnargliene altri.
Magari, per una quota da produttore associato (250 dollari) si potrebbe persino chiedere a Greco di portarci sul set. Siamo sicuri che ne varrebbe la pena. Di essere una delle vittime. Di morire e poi risorgere. E sperare che lo faccia anche il cinema italiano. Horror e non.
Federico Greco, Domiziano Cristopharo, Allegra Bernardoni, Luca Alessandro: horror pro nobis.
Paura, eh?
E.N.D. The Movie, il feature film che farà risorgere (ancora) gli zombie. In Italia

domenica 7 dicembre 2014

IL FATTORE Z

Torneranno gli zombie in casa Bonelli e lo faranno nella giovane collana Le Storie, dove si alternano avventure di ogni genere letterario. Il 12 dicembre 2014 sarà rilasciato l'albo Le Storie n.27, con all'interno il racconto horror intitolato Il fattore Z, ambientato in una Manhattan che è stata devastata da una terribile apocalisse zombie!
La protagonista Helen, pur di sopravvivere a questo disastro totale, dovrà affrontare l'inferno. Il soggetto e la sceneggiatura di questa avventura spericolata sono stati scritti da Giovanni Gualdoni, mentre le tavole interne sono state disegnate da Marco Bianchini, artista che vi stupirà per il suo stile realistico e per la cura maniacale con cui ha affrontato il progetto.
Sarà una storia classica di sopravvivenza? E' proprio quello che si aspettano i fan di questo genere. Pertanto, è scontato consigliare questo fumetto a tutti coloro che seguono The Walking Dead (fumetto e serie tv di Robert Kirkman) o sono rimasti affascinato dallo strepitoso videogioco The Last of Us. Il fattore Z è un racconto caratterizzato da atmosfere urbane, dove una città come New York può diventare una trappola mortale, ancor più pericolosa della stessa epidemia zombie...
La copertina dell'albo è stata realizzata da Aldo Di Gennaro, il quale si è concentrato sulla figura di Helen, una ragazza che appare fredda, spietata e pronta a tutto. Alle sue spalle vediamo una vetrata che sta per cedere a causa della spinta violenta di una mandria di morti viventi affamati.

LAZZARO,ALZATI E PICCHIA

Abbiamo visto giochi di ogni genere, ma il nuovo picchiaduro arrivato sul Play Store riesce a conquistare l’interesse di chi saprà apprezzare il suo spiccato lato umoristico. Stiamo parlando di Fist Of Jesus, il game famoso per la versione disponibile già da tempo per PC. Adesso Gesù ed il suo “fedele” compagno Giuda arrivano anche sul vostro dispositivo del robottino verde e affrontano una strana ondata di zombie. I non morti hanno invaso il mondo dopo la resurrezione di Lazzaro che, a quanto pare, non è andata a buon fine. L’abitante di Betania non solo “si alzò e camminò”, ma iniziò anche a cibarsi della popolazione presente, trasformando le vittime in zombie!
Il gioco potrà essere dunque apprezzato solo da chi riuscirà a digerire, con una risata, il lato blasfemo di Fist Of Jesus. Se non vi dispiace vestire i panni di questi due bizzarri e divini eroi, potrete immergervi in delle epiche battaglie in cui i protagonisti useranno pugni, calci e armi varie per annientare zombie ed anche animali che intralceranno il loro percorso. Un game abbastanza splatter che vi permetterà di ammazzare ogni essere vivente e non che ostacolerà la missione dei personaggi principali di Fist Of Jesus. Il gioco include 60 livelli pieni di umorismo, tonnellate di zombie, mini-boss e boss, equipaggiamenti di ogni tipo, punizioni divine e molto altro. Il tutto condito da una musica di accompagnamento simpatica e da effetti sonori.
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domenica 30 novembre 2014

ADESSO SONO MORS TUA!

Dopo l’anteprima di Lucca Comics & Games 2014 arriva ufficialmente il secondo capitolo di “Mors Tua“, un’atipica storia di zombie ambientata in un Italia decadente. Il volume, dal titolo “Il gene dell’estinzione“, sarà presentato a Napoli, Sabato 6 dicembre, alle ore 17:30 presso la Scuola d’arte In Form of Art, sede della Douglas Edizioni.
Il duo di autori partenopei, Giuseppe Andreozzi (testi) e Giovanni Lucarelli (disegni), sarà a completa disposizione del pubblico per le curiosità sulla storia, per realizzare sketch dal vivo e autografare gli albi.
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RE PRESTO DIVENTERA' UNA SERIE

Resident Evil">Resident Evil sarà anche una serie tv. La notizia è di quelle destinate a far scalpore tra le generazioni under 30, visto il successo che l'omonimo videogioco ha avuto nel corso degli anni novanta e duemila. L'ufficialità della news è giunta da una fonte estremamente autorevole, la casa di produzione tedesca Constantin Film, aggiungendo che il telefilm avrà inizio dopo l'uscita dell'ultimo capitolo cinematografico della saga ispirata al videogioco, ovvero dopo il 2015.
George Romero. Una saga di enorme successo, quella di Resident Evil">Resident Evil, iniziata con l'uscita dell'omonimo videogioco nel 1996 che fu sviluppato dalla Capcom e realizzato da Shinji Mikami. Quello che all'epoca apparì come uno dei videogame più interessanti si rivelò essere il capostipite di una saga che conta sei episodi solo nella serie principale per un totale di 61 milioni di copie vendute, annoverando tra i suoi fan più sfegatati anche il regista horror George Romero. Inoltre dal videogioco sono stati realizzati cinque film.
Zombie. L'ambientazione e la trama di Resident Evil">Resident Evil si snodano lungo il tema di un'apocalisse zombie dovuta a un virus creato in laboratorio dalla Umbrella Corporation, un'organizzazione criminale segreta. Va però tenuto presente che gli eventi narrati nei film, nei quali è presente Milla Jovovich, si discostano sensibilmente da quelli del videogioco.
Arkley. Per quanto riguarda la serie tv, non ci sono molte notizie certe finora. Si sa che il progetto avrà il titolo "Arkley" dal nome della regione immaginaria nella quale si svolgono gli eventi e che se ne occuperà la Mance Media. Visto che la serie tv sarà fedele al videogame, è deducibile che si discosterà non poco dagli eventi dei film. Ad ogni modo ne sapremo di più dopo l'uscita del prossimo film dal titolo "Resident Evil">Resident Evil: The Final Chapter".
Resident Evil">Resident Evil. La prevista serie tv di Resident Evil">Resident Evil è solo l'ultimo esempio di prodotto cinematografico e multimediale ispirato al fenomeno degli zombie, figure inquietanti spesso definite come non-morti risvegliati dall'abisso e spinti da una fame atavica a divorare carne umana. Tale figura trae origine dall'immaginario collettivo del culto Voodoo di Haiti, è stato descritto in un famoso libro, "Il serpente e l'arcobaleno" e da lì reso famoso dai film di George Romero.
Resident Evil presto la serie tv Arkley per la gioia di Romero

PRONTO UN NUOVO PERSONAGGIO

Panini Comics ha tra le mani un grande progetto! Si chiama Life Zero ed è l'ultima creatura di Stefano Vietti e Marco Checchetto, che si sono messi a lavorare su questa storia action-horror che si riallaccia all'immortale filone delle "apocalissi zombie".
Per adesso non c'è nulla di pronto, poiché la casa editrice lo rilascerà fra circa un anno, ma sarà un fumetto evento, quindi aspettiamoci una grande promozione. Life Zero, per adesso, è una storia che sarà raccontata in tre albi da circa 48 pagine ciascuno. Una quarantina di pagine di ogni albo sarà dedicata alle tavole, mentre mentre il resto sarà ricco di extra. Gli albi saranno stampati in formato comic book e saranno a colori.
Al momento, l'uscita del primo albo è prevista per il mese di ottobre 2015. Dunque, l'apocalisse zombie della Panini Comics potrebbe esplodere in concomitanza di Lucca Comics & Games 2015. Da quanto si è visto fino ad adesso, Stefano Vietti e Marco Checchetto hanno tutta l'intenzione di conquistare i lettori del genere "apocalisse-zombie", andando a realizzare un'opera che sia eccellente da un punto di vista narrativo e da quello grafico. E' giusto, a questo punto, avere grandi aspettative da Life Zero, una serie che senza ombra di dubbio finirà per essere esportata all'estero!
Per ulteriori aggiornamenti sul progetto vi consigliamo di cliccare qui, diventando così fan della pagina Facebook dove gli autori stanno rilasciando numerosi "dietro le quinte" (immagini, vignette in lavorazione, racconti di presentazione, analisi dei personaggi ecc...).

LA SERA DA LEONI E LA MATTINA...

Un ragazzo su 5 si sveglia una o più volte a notte per controllare le notifiche sul cellulare. ll giorno, accusa irritabilità, stanchezza, mancanza di concentrazione. E' quanto riportato dalla ricerca di Telefono Azzurro e DoxaKids. Sui social, in tutto il mondo si twitta il #vamping. Ma solo a notte fonda.
 Il vamping non è un nuovo film dell'orrore, ma un nuova ossessione che si sta diffondendo sempre di più tra i giovani di tutto il mondo. Ci si sveglia più volte a notte per controllare le notifiche, twittare, postare e così via. Il risultato? Il giorno dopo si è poco concentrati, stanchi e irritabili.
 La trasformazione è avvenuta: da affascinanti vampiri da social network di notte ad assonnati studenti zombie di giorno. E se in tutto il mondo si twitta a suon di #vamping, ma solo durante le ore piccole, il fenomeno in Italia è tutt'altro che raro: interessa ben 1 ragazzo su 5. Lo riporta Skuola.net sui dati dell'ultimo rapporto di Telefono Azzurro e DoxaKids sugli adolescenti.
 VAMPIRI DI NOTTE... - Durante la notte lo smartphone non si spegne, e rimane connesso. Nella penombra della stanza lo schermo illumina gli occhi sbarrati dei teenager: siamo in pieno vamping. Difficoltà di addormentarsi o ossessione per la notifica? Una cosa è certa: il 25,6% dei ragazzi confessa di svegliarsi uno o più volte a notte per controllare il telefonino.
 ...ZOMBIE DI GIORNO - Ma quali sono gli effetti di queste lunghe veglie in chat? O del sonno a intermittenza scandito dal messaggino o dalla notifica dei social network? Sono molti sia dal punto di vista fisico che mentale. I riflessi sono meno rapidi, le prestazioni sportive sono fiacche. E poi la concentrazione va e viene, la memoria fa cilecca, i voti calano e si diventa anche più passivi. In più, si rischia di diventare irritabili e aggressivi. Lo sostengono gli studi citati dal rapporto del Telefono Azzurro sulle conseguenze della mancanza di sonno sul sistema neuro cognitivo e sui comportamenti istintivi.
 #VAMPING - Lo step successivo del vamping è quello di uscire dalla solitudine notturna per riunirsi in una vera e propria comunità social. In tutto il mondo, ma solo a notte inoltrata, si twitta con #vamping, e con lo stesso hashtag si postano foto su Instagram. Ci si scambia musica, emozioni, pensieri. Per adesso, la moda è solo estera. Ma non è escluso che arrivi anche dalle nostre parti.
Vampiri di notte e zombie di giorno, gli effetti
della dipendenza da smartphone sugli studenti

PER IL TUO ALBERO DI NATALE APPENDI BABBO

Il solito Natale vi ha stufato? Ne volete uno più... horror? Provate con gli Zombie.
Nel caso in cui non lo abbiate ancora realizzato, dicembre è alle porte. E se non avete ancora riflettutto sui regali da fare e sulle decorazioni del vostro albero sarebbe proprio ora di cominciare a farlo. Se siete fan degli zombie perchè non prendere in considerazione queste?
ThinkGeek ha infatti proprio le decorazioni natalizie che fanno al caso vostro. Con soli 19,99$, vi aggiudicherete un albero di Natale da vero incubo!
Un Babbo Natale, un pupazzo di neve, una renna, un folletto. Il pacchetto perfetto per i fan di Walking Dead.
E se siete anche degli appassionati di dolci perché non concedersi un Babbo Natale di cioccolata in versione zombie? Ce n’è per tutti i gusti!
zombie

sabato 15 novembre 2014

EBOLA IL NUOVO PERICOLO EPIDEMIA

American Film Market 2014 Quando l'ebola trasforma in Zombie, ecco i trailer di Plan Z e Ebola Zombies (Di sabato 15 novembre 2014) : L'Ebola è la cosiddetta malattia del nuovo millennio, la paura della trasmissione negli ultimi mesi sta caratterizzando intere generazioni, tra queste anche quelle del giovane cinema indipendente, lo sanno bene all'annuale American Film Market dove in questi giorni si sono ritrovati a presentare due titoli molto particolari. In cerca di distributori in giro per il mondo, come del resto tutti i Film presenti all'AFM, Plan Z e Ebola Zombies presentano due caratteristiche che li accomunano, ovvero una versione dell'Ebola che trasforma gli infetti in veri e propri Zombies affamati di carne. Plan Z è è diretto ed interpretato da Stuart Brennan, nel cast con lui anche Isabella Caley e Eugene Horan, si tratta di una produzione inglese che ruota intorno all'infezione Zombies ai tempi ...

UN LIBRO PER SPIEGARE I COMPORTAMENTI DEI MORTI VIVENTI

L'invasione zombie ha ormai raggiunto un livello molto ampio nella società contemporanea. Sempre maggiori sono le pubblicazioni, film e telefilm che incentrano le loro trame su questi morti camminanti, e, sull'onda del successo che sta riscuotendo The Walking Dead, possiamo immaginare che il trend non si arresterà per ancora molti anni.
Tanti sono stati gli studi condotti su questo genere, ci va di segnalare questo realizzato da due neuroscienziati, Timothy Verstynen e Bradley Voytek, i quali hanno applicato i risultati dei recenti studi sul cervello umano alle caratteristiche disfunzioni degli zombies.
Il libro si intitola Zombies Dream of Undead Sheep?: A Neuroscientific View of the Zombie Brain, ed i capitali svelano le correlazioni tra i tipici atteggiamenti dei non morti e le patlogie celebrali che li determinano. Capiremo, quindi, perchè sono sempre arrabbiati o perchè hanno questa continua voglia di mangiare, e anche il perchè della loro andatura barcollante e legnosa.
"...dimostreremo che il gruppo di sintomi rilevati negli zombie, la posizione larga, la camminata pesante, la facilità di programmazione generale e l'esecuzione delle azioni, riflette un modello di degenerazione cerebrale. Cioè, le disfunzione cerebrale porterebbe a molti dei sintomi motori tipici dell'infezione zombie. Tuttavia, le aree motorie corticali e i percorsi dei gangli posti alla base dovrebbero essere relativamente intatti".
Insomma, ogni cosa ha il suo perchè, anche se si è un non morto.

In un libro svelato il mistero dei comportamenti degli zombie

PUZZLE TRA MOSTRI

È vero, Halloween è già passato, ma per alcuni vampiri, zombi, scheletri e compagnia bella non passano mai di moda; specialmente quando le grafiche sono simpatiche e spiritose, senza alcuna velleità realistica. In particolare, Muertitos è ispirato al Giorno dei morti (Dia de los muertos), festa tipica messicana caratterizzata da un'iconografia molto particolare, colorata e originale. Il gioco è un puzzle in cui si devono raggruppare tre o più caselle uguali; è poi disponibile una folta schiera di power-up e personaggi speciali, che permetteranno di eseguire delle gustosissime combo.Interessante la possibilità di personalizzare il proprio avatar ("Calaverita", la maschera usata nella festa) in moltissimi modi diversi. Per quanto riguarda il multiplayer, siamo limitati alla condivisione dei propri punteggi massimi con amici e nelle leaderboard mondiali. Ecco le caratteristiche principali del gioco:
32 different characters available in two different sets (more coming soon)
4 different power-ups
Highscore leaderboard
Share your highscore to social networks
Share your calverita
Amazing OST
Crazy SFX
Completely average 4x4 Game Board
And tons of surprises!

domenica 9 novembre 2014

ANCHE IL BRASILE E' STATO INVASA

Anche in Brasile il 2 novembre si è trasformato da ricorrenza religiosa dedicata ai morti a festa di Halloween e migliaia di zombie hanno attraversato le strade di Rio de Janeiro.
"Non è un giorno nel quale sentirsi tristi - spiega questa partecipante alla parata -. Tutti pensano che il giorno dei morti sia pesante e vogliamo trasformarlo nel giorno degli zombie, in uno scherzo".
Un migliaio di persone ha preso parte alla sfilata in costume, che è partita nei pressi di Copacabana e ha coperto circa cinque chilometri.
"Da tanto tempo sapevo di questo evento - racconta questa ragazza - ma non ho mai avuto l'opportunità di essere presente. E' la mia prima volta e mi sto divertendo molto, è tanto carino".

CALO DI CHILI PER SALVARMI

Una donna inglese, Siobhan Maccow, 27 anni di Londra, è riuscita a perdere 40 Kg per paura di essere sopraffatta dagli zombie. Una notizia strana, incredibile, ma vera; la protagonista infatti, nella paura di essere vittima di un’invasione di zombie, è riuscita nel giro di due anni a dimagrire talmente tanto da diventare una silhouette. La voglia di seguire questa dieta le è stata trasmessa dalla passione per una serie televisiva di grande successo in America, ”The Walking Dead”, che ha ispirato la donna e le ha messo in testa questa decisione irremovibile.
Questo telefilm è stato, e continua ad essere, uno dei programmi di punta delle televisione americana e va tuttora in onda con la quinta stagione. Il telefilm, che racconta episodi di fantascienza e di horror, ruota attorno alle vicende dell’umanità sopraffatta dal mondo degli zombie, che hanno conquistato gli umani e li tengono in pugno. La donna, conquistata dalla trama, è stata forse anche soggiogata dal pensiero che realmente gli zombie potessero subentrare agli umani, e questa le ha infuso la paura di morire sotto il dominio di questi strani esseri se non avesse perso tutti quei chili che la rendevano grassa e brutta.
Il metodo ha funzionato; la donna, che pesava 111 kg quando ha cominciato a seguire le vicende dei protagonisti del telefilm, tra cui Michonne, ruolo interpretato da Danai Gurira, nel giro di due anni ha perso circa 40 chili. In pratica la donna adesso prende la taglia 44 invece della 52, un risultato eccellente e grandioso.
La donna ha iniziato la dieta con una ossessione: immaginava infatti di dover sfuggire ad un esercito di zombie che la volevano catturare perché troppo grassa, e così ha eliminato tutti i cibi controproducenti per la sua dieta per passare ad un’alimentazione equilibrata e sana. Nel frattempo ha anche praticato un’intensa attività fisica, cosa che ha giovato non solo alla linea ma anche alla salute. A riportare questa curiosa notizia è il Daily Mail, che ha pubblicato la storia di Siobhan Maccow, e che dice anche che la donna adesso è felice della sua nuova condizione perché la sua esperienza le ha dimostrato che sarebbe capace di sopravvivere anche agli zombie.
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I SEMPRE VERDI ZOMBI

Dalla software house di Colin McRae Rally e Talisman Prologue HD arriva sul Play Store il nuovo GunFinger, un simpatico sparatutto free-to-play (gratuito con acquisti in-app opzionali) a base di zombie. Niente di originale quindi? In sostanza è vero: non si tratta di niente di originale, ma è comunque una realizzazione piuttosto curata e divertente. Scopriamolo insieme!
Il gameplay di GunFinger è piuttosto semplice: dovrete preoccuparvi in pratica solo di prendere la mira, fare fuoco nei punti giusti e ricaricare l’arma. Tenendo premuto sullo schermo potrete invece mirare con maggior accuratezza. I movimenti saranno completamente automatizzati. Una sorta di Time Crisis senza coperture quindi, o meglio ancora un gioco sulla falsa riga di The House of the Dead.
Troveremo i sempreverdi zombie a fare da contorno a tutto, insieme ad una serie di armi fantascientifiche in grado di smembrarli sempre più con maggiore efficacia. Oltre 90 missioni, tantissime armi, gadget, e migliorie, il tutto accompagnato da un motore grafico tridimensionale di pregevole fattura. GunFinger è disponibile gratuitamente sul Play Store ed è coadiuvato da acquisti in-app opzionali. A seguire, come al solito, una serie di immagini illustrative, il trailer ufficiale e, ovviamente, il badge per il download gratuito. Buon divertimento!
GunFinger Android (1)

TREJO CONTRO I MORTI

Grazie al suo volto inconfondibile, Danny Trejo si ritrova solitamente a interpretare personaggi virili e violenti oltre ogni immaginazione, spesso messicani per via delle sue origini. Negli ultimi anni è divenuto il letale Machete nei due capitoli diretti da Robert Rodriguez, ma presto il nostro si ritroverà a combattere addirittura degli zombie, e non zombie normali, bensì pieni di lava.
La Uncork’d Entertainment è infatti pronta a far approdare nelle sale americane il thriller The Burning Dead, diretto da Rene Perez e con protagonisti Danny Trejo e Tom Downey. Nel film, uno sceriffo deve salvare una famiglia isolata da una montagna durante un’eruzione vulcanica e combattere un’orda di zombie ricolmi di lava, portati in vita da una maledizione.
Autori e produttori del film sono Jeff Miller e Jason Ancona. Nel cast anche Moniqua Plante (Nashville) e Robert F. Lyons (La legge di Murphy). La Uncork’d rilascerà il film a inizio del 2015, mentre la ITN Distribution si occuperà della distribuzione internazionale.
Riusciranno a far arrivare The Burning Dead anche in Italia? A dir la verità, vedere Machete prendere a calci zombie di fuoco è un’idea folle quanto allettante.
Danny Trejo The Burning Dead zombie

SI AGGIRA UNO ZOMBI!

La polizia di Shanghai ha arrestato un uomo che il 27 ottobre ha terrorizzato i cittadini della metropoli cinese travestendosi da zombie. Il 31enne, soprannominato 'He' si aggirava per le carrozze dei treni della metropolitana in compagnia di un amico che aveva il compito di filmare il tutto. Il 'morto vivente' dopo aver passato 4 giorni in prigione, ha spiegato che l' obiettivo dello scherzo era quello di promuovere il proprio sito internet.

LA FINE

Day Zero. Italia, 2010: in un'agenzia di pompe funebri, il proprietario, l'autista dei carri funebri e il tanatoesteta sono costretti a fronteggiare la nascita di un'epidemia diffusa a causa di una partita di cocaina tagliata male. Presto, i soldi diventano il vettore principale del morbo e i cadaveri pronti per l'inumazione si svegliano nelle loro bare.
Cinque anni dopo, quando l'epidemia ha ormai divorato l'intero pianeta, in un'altra parte del mondo, un militare e una donna incinta sono circondati dagli zombie in una casa nel bosco. Quando la donna partorisce, l'uomo comprende che non ha più alcuna speranza di sopravvivere.
Day Zero, 2333 giorni dopo: il mondo in rovina, devastato da scenari post apocalittici, è diviso in due fazioni. Qualcuno dei personaggi si è salvato, ma gli altri... gli altri sono rimasti esseri umani. I rapporti di forza tra zombie e uomini si sono ribaltati completamente al punto che è diventato difficile distinguere un Homo Sapiens da uno... Z Sapiens.
E.N.D. — Not Another Zombie Movie.
Dopo World War Z, Maggie, Zombieland e la carovana infinita di viral movie a cui il cinema mondiale ci ha sovraesposti, cos'altro avremmo, noi, da raccontare? Non molto, in effetti, ma solo se si considerano gli zombi come puro intrattenimento. Se ci pensate, però, già Romero nel 1968 diresse Night of the Living Dead utilizzando i morti viventi come pretesto narrativo per raccontare la condizione politica e sociale a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta in America. Ed esistono, a oggi, serie tv come Walking Dead che provano, invece, a raccontare storie di persone (e non mostri). E.N.D. — THE MOVIE ha anche questa ambizione (oltre quella di essere, ovviamente, un film sugli zombi, per cui tranquilli: entertainment, effetti speciali e morti ammazzati ci saranno tutti, fino alla fine): usare gli zombi per raccontare la storia di alcuni personaggi nell'arco di 10 anni: dall'inizio dell'epidemia — diffusa da un vettore molto particolare ma comunissimo — fino al giorno in cui le cose si saranno messe così male che sarà molto difficile distinguere uno uomo vero da uno zombi.

FERMA L'INVASIONE!

Zombo Buster Rising è un divertente videogame gratuito per PC in cui dovrete fermare una invasione zombie! Il nostro eroe ha bisogno di voi per colpire tutti i morti viventi senza sbagliare un colpo: troppi zombie che riusciranno a passare provocheranno infatti l’immediato Game Over!
Non c’è bisogno di download, non c’è bisogno di alcuna registrazione: basta andare nella pagina di Zombo Buster Rising cliccando qui per iniziare a giocare. Buon divertimento!
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TANTE COSE PER SODDISFARE LA PROPRIA FAME DA PUTREFATTO

Dagli abiti degli sposi rovinati e insanguinati, al menù del ricevimento, dalla torta nuziale al bouquet rinsecchito della sposa, passando per delle fedi da brividi, dal web arrivano tutte le dritte per organizzare un perfetto matrimonio in salsa zombie
Scopri la programmazione di Sky Cinema Hits - Scopri la programmazione di Sky Cinema Hits - Come fuggire da un’apocalisse cinematografica. INFOGRAFICA
AddThisEmailStampa Articolodi Floriana Ferrando
Abiti insanguinati, torte paurose e partecipazioni da mettere i brividi: chi è affascinato dall’universo dei morti viventi non abbandona dita mozzate e schizzi di sangue neppure il giorno delle nozze. Così, mentre ha preso il via lo speciale Sky Cinema Hits Apocalypse, che fino al 17 novembre trasmetterà sul canale 304 di Sky i migliori film apocalittici di tutti i tempi, riproponendo invasioni mostruose e atterraggi alieni, arrivano dai social network i consigli per un perfetto matrimonio in stile zombie.
Look da paura – Partiamo dal look degli sposi. Altro che abito candido per lei: strappi e macchie sanguinolente sono immancabili sul vestito di una sposa (quasi) cadavere. E sulle bacheche di Pinterest le proposte non mancano. D’altronde se il matrimonio è la tomba dell’amore, dicono, c’è chi si porta avanti presentandosi all’altare con una cera da morto vivente.
Se durante la festa capitasse di dovere inseguire in tutta fretta un umano da infettare? In questo caso servono le perfette calzature per l’occasione: le tradizionali decolté bon ton lasciano spazio ad un tacco spaventoso.
Poi, è il momento dei dettagli. Il bouquet deve avere un aspetto un po’ lugubre, mentre la manicure deve essere pensata ad hoc…Nonostante il colorito pallido, anche lo sposo deve essere impeccabile nel giorno del sì. Oltre ai capelli arruffati, alle occhiaie marcate, agli occhi sanguinanti, la rete offre due curiosi suggerimenti: nel taschino niente fazzoletto di seta, mentre per i gemelli della camicia non c’è niente di meglio di una testa mozzata.
Wedding (zombie) planner – Non basta che gli sposini abbiano l’aspetto trasandato da zombie, quel giorno tutto deve essere a tema. A partire dalle partecipazioni, che non devono lasciare dubbi sull’atmosfera della festa.
E anche durante la cerimonia serve un tocco macabro: chissà se il paggetto che porterà le fedi nuziali riuscirà a raggiungere gli sposi senza scoppiare in un pianto terrorizzato…
Infine, dopo avere gustato polpette a forma di bulbi oculari e grissini dall’aspetto di dita umane, è il momento del brindisi e del taglio della torta. Qui il vostro cake designer di fiducia saprà creare delle vere e proprie opere d’arte. E anche gli sposini da piazzare in cima al dolce dovranno mettere i brividi.


nozze zombie pinterest



domenica 26 ottobre 2014

ADESSO BASTA CARNE

Si cambia menù sul set di The Walking Dead. A forza di vedere carne umana (anche se finta) mangiata dagli zombi, i protagonisti della serie TV più splatter dei nostri giorni stanno optando per una dieta vegetariana.
Le sanguinose cene di scena, a base di carne e sangue umani, erano così disgustose che alcuni membri del team hanno riferito di aver deciso di diventare vegetariani, secondo quanto riporta il Daily Star.
Sul set, quindi, i piatti di carne sono stati sostituiti da spinaci, insalata di avocado, risotto ai funghi e fagioli neri. Dopo aver girato le realistiche e stomachevoli scene della serie per tutto il giorno, infatti, l'ultima cosa che gli attori vogliono è mangiare animali morti. Così, l'80% del cibo servito sarà senza carne.
"Dopo aver visto i 'Walkers' consumare carne umana sanguinante, teste tagliate e altre parti del corpo tirate fuori e fatte a fette, nessuno toccava la carne rossa o il pollo che venivano serviti", spiega Norman Reedus, 45 anni, che interpreta l'amatissimo Daryl Dixon, affascinante superstite dell'apocalisse armato di balestra.
E stiamo parlando di centinaia di persone, tra comparse, operatori e truccatori. Intanto, la serie, che è stata sviluppata da Frank Darabont ed è basata sui fumetti omonimi di Robert Kirkman, Tony Moore e Charlie Adlard, è tornata alla grande con la quinta stagione. E continua la sua messa in onda su Sky (in particolare, su FOX) e su AM.Chi sarà, quindi, il prossimo a essere mangiato? Nessuno, almeno nella vita reale. Perché con la cucina veg "sopravvivono" tutti. Ma attenti agli azzannatori...
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ARMI CONTRO ZOMBI

In Army vs Zombie ci troveremo a dover affrontare un orda di zombi creata dallo stesso Hitler con l’obiettivo di ribaltare l’esito della seconda guerra in seguito alle strategie vincenti delle forze alleate. Successivamente le forze alleate sono state costrette alla ritirata e gli zombi di Hitler hanno conquistato il mondo trasformando anche le normali persone in degli zombi sotto il controllo del dittatore, e nel momento più buio, arriveremo noi dal futuro a distruggere le forze nemiche! Si tratta di un action-defense game in cui controlleremo un eroe e delle truppe da noi create per battere gli zombi e troveremo un totale di 76 livelli e 6 boss da sconfiggere, con varie abilità ed effetti visivi. Applicazione universale.

ZOMBI USATI ANCHE COME ENERGIA

Gli zombie mangiano i cervelli degli umani? E allora l’architettura si mangia gli zombie. Per scongiurare l’assedio dei morti viventi in stile Walking Dead, esiste un concorso chiamato Zombie Safe House Competition (purtroppo fermo a qualche anno fa), che invita a creare progetti di edilizia che siano in grado di difendere gli umani dalla grave minaccia dei non-morti.
Uno di questi è una fattoria verticale progettata da Architechts Southwest, lo Zombie Ranch, un edificio che non solo impedisce ai morti viventi di entrare, ma li sfrutta per generare energia! In pratica i living dead vengono attirati dal sangue di piccole prede (conigli) all’interno di un tunnel, nel quale però rimangono intrappolati, condannati a rincorrere per sempre i coniglietti come criceti sulla ruota. Il loro movimento, lento ma costante, aziona una turbina che produce l’energia con cui il ranch funziona. Gli umani abitano ai piani superiori comodamente, mentre i morti che tornano a fare visita rimangono per sempre intrappolati nei sotterranei.
Il resto dell’edificio si sviluppa su più piani attorno ad un polo centrale che funge da fattoria verticale. Perché se all’esterno c’è l’apocalisse zombie, all’interno di casa bisogna essere in grado di sostentarsi, ed ecco che la sezione cilindrica che fa da fulcro alla casa è pensata come una serra dentro la quale coltivare ortaggi e alberelli da frutto, da usare fra l’altro per un momento di relax casalingo mentre fuori imperversa la fine del mondo. Le coltivazioni vengono irrigate grazie a riserve idriche sotterranee di acqua piovana, che viene pompata in alto sempre dal movimento degli zombie intrappolati.
Se un morto vivente dovesse riuscire a fuggire, ogni comparto della struttura ha a disposizione una sorta di ponte che basterà alzare per chiudere i passaggi con qualsiasi altra zona del ranch. Inoltre ogni area ha un’uscita di sicurezza e sistemi sofisticati per rilevare la presenza di non-morti. Se l'apocalisse zombie dovesse avere inizio, sapete a chi rivolgervi.
Zombie alla finestra<br>

CAST COMPLETO PER DEAD REASING

La Legendary e Crackle hanno annunciato, quest'oggi, il cast al completo di Dead Rising: Watchtower, adattamento dell'omonimo videogame. Sono entrati a far parte del film gli attori Rob Riggle (22 Jump Street), Harley Morenstein (Tusk), Keegan Connor Tracy (Bates Motel) e Aleks Paunovic (This Means War), oltre ai precedentemente annunciati Jesse Metcalfe, Meghan Ory, Virginia Madsen e Dennis Haysbert.
La pellicola è ambientata durante un'invasione di morti viventi; quando un vaccino non riesce a fermare la diffusione dell'infezione, alcune persone decidono di indagare sulle origini del virus. Che ci sia dietro il governo? Riggle interpreterà Frank West, un giornalista abile nel sopravvivere agli attacchi degli zombie; Morenstein sarà Pyro, un motociclista minaccioso e braccio destro di Logan (Paunovic); Paunovic darà il volto a Logan, un criminale e capo di una gang di motociclisti mentre Tracy interpreterà Jordan, una giornalista puritana.
Il film è diretto da Zach Lipvosky ed è stato scritto da Tim Carter, che lo produrrà insieme a Tomas Harlan; Lorenzo di Bonaventura rivestirà il ruolo di produttore esecutivo. Il lungometraggio sarà distribuito in esclusiva da Crackle.

BELLE CIAMBELLE DA ...MORDERE

I Donuts sono le famose ciambelle americane, morbidi e golosi dolcetti fritti ricoperti di coloratissima glassa che piacciono tanto a Homer Simpson (come quelle in rosa che vedete nel video al top), ma non solo. Basta guardarle un attimo per crescere di peso, tanto sono caloriche, ma la gola è difficile da controllare. Con l'avvicinarsi di Halloween vi segnalo delle ciambelle a tema made in Japan per "ingrassare" un po'!
I bizzarri personaggi sono realizzati dall'artista Shingo Yasuda, fondatore di Milkboy, brand di abbigliamento con sede a Tokyo. L'artista ha collaborato con Dune per l'uscita del suo primo sofubi toy (in soffice vinile) chiamato Zombies Donut. Le inquietanti ciambelle zombie sono alte poco più di 4 pollici e hanno 4 punti di articolazione. I succulenti dolcetti, morti viventi, saranno offerti inizialmente in due colorazioni (gusti?) diverse Survivor Pink e Blue Zombie decorati con striscie di spray, dipinti a mano, e arricchiti di dettagli oltre agli occhi sgranati (non così terribili!). Ogni pezzo costa 7.800 ¥ (circa 57 euro), e 14.000 ¥ (circa 102 euro) se decidete di acquistare la coppia.I pezzi con piedi, gambe e deliziose scarpette rosse sono sfiziosi, e usciranno tra la fine di novembre e i primi di dicembre. Se vi piace lo stile preparatevi anche ad una simpatica t-shirt con le ciambelline in bella vista che sarà disponibile in quattro misure e due colori (bianco e nero). Costerà ¥ 5.832 (circa $ 54). Mentre stanno ultimando il lavoro, potete spedire una email ai responsabili di Milkboy (toysATmilkboy.net) per ordinare e avere ulteriori informazioni.

LO ZAMPINO DEL DRAGONE MALEDETTO

C’è bisogno di eroi valorosi! Kingshill è infestata dagli spiriti e per le strade si aggirano terrificanti morti viventi! Anche se i morti riportati in vita sono di solito opera di Sargon, Jon Sunlair sostiene che questa volta c’è lo zampino di Dragan il Maledetto, che vuole mettere in atto un nuovo, malefico piano.
Tonioscha Fortemazza ha riunito un gruppo di prodi combattenti per dare una bella lezione a Dragan. Al suo fianco lottano Jon Sunlair e James Fox. E ora l’agguerrita nana vuole reclutare te!
Tonioscha e James hanno fatto importanti progressi all’interno del Castello Gracchio: hanno sotto controllo la prima sala d’entrata. Mentre James organizza un astuto piano per sconfiggere l’esercito e i comandanti di Dragan, Tonioscha vuole vedere morto il Maledetto una volta per tutte!
Con vari tentativi di sabotaggio, James sta cercando in tutti i modi di mettere i bastoni tra le ruote a Dragan, che vuole creare un esercito composto da sinistri morti viventi. Dragan è riuscito a far risorgere i morti, ma non riesce ancora a controllarli come vorrebbe. Per farlo, deve far rivivere anche il cadavere di Sargon. Se hai abbastanza coraggio da affrontarlo, il corpo di Sargon ti attende nella tomba spettrale situata nel sottosuolo di Kingshill. Attenzione, però, perché anche Heredur è stato risvegliato…
Immergiti nell’avventura fino ad arrivare di fronte al grande burattinaio, Dragan il Maledetto in persona, e affrontalo in un altro duello all’ultimo sangue!
Dracania è in pericolo! Le strade sono infestate da morti viventi! Aiuta Tonioscha Fortemazza a combattere contro Dragan il Mal

ANCHE MILANO E' STATA INVASA

Sono partiti nel primo pomeriggio dai Giardini di Porta Venezia e, trascinandosi lentamente, hanno conquistato Milano. Sono i partecipanti al flash mob Zombie Walk che, per un giorno, hanno vestito i panni, insanguinati, dei morti viventi.
Il corteo partiva alle 15, ma molti partecipanti si sono ritrovati a partire dalle 11, per essere truccati da bodypainters e truccatori professionisti. A giudicare dalle immagini che vedete qui sopra, il risultato è stato davvero convincente.
Si è tratta di un' anticipazione del grande party di Halloween, Monsterland Halloween Festival, che si terrà ad Assago il 31 ottobre, e un omaggio alla serie The Walking Dead.
Zombie Walk, i morti viventi invadono Milano

domenica 19 ottobre 2014

IL RITORNO DEL FILM LEGGENDA

Tenetevi forte e pronti a passare una Notte di Halloween spettacolare. Il 31 ottobre, infatti, tornerà nelle sale il cult “La notte dei morti viventi”(“Night of The Living Dead”), del 1968, diretto dal mitico George A.Romero. Pochi giorni fa, il figlio Cameron Romero aveva reso noto il fatto di voler girare il prequel di questo immortale film horror – dal titolo “Origins” – avviando una campagna di crowdfunding e, oggi, la notizia del ritorno nei cinema ha scatenato la curiosità dei fan di tutta Italia. E quando poteva tornare se non nella Notte delle Streghe? La stratosferica iniziativa è del circuito The Space Movies che ha deciso di rimasterizzare il capolavoro di Romero in HD, prendendo spunto dallo Zombie Day, evento che si tiene già in diverse capitali europee. In cosa consiste? Beh, la sera del 31 ottobre, tutti gli spettatori che si presenteranno alle casse del circuito The Space, vestiti da zombie, acquisteranno il biglietto a prezzo ridotto!
“La notte dei morti viventi”, un cult immortale
Sin dalla sua uscita, il 1 ottobre 1968, il film diretto, scritto, fotografato, montato e musicato da George A. Romero, divenne subito un immenso cult, incassando 18 milioni di dollari in tutto il mondo. La pellicola ebbe, però, tantissime critiche negative a causa del contenuto di scene esplicite, crude e molto impressionanti, finché non è stato selezionato dalla Library of Congress per la preservazione nel National Film Registry come film esteticamente significativo. La storia segue i personaggi Ben (Duane Jones) e Barbra Huss (Judith O’Dea) -insieme ad altre cinque malcapitati – intrappolati nella casa di un cimitero della Pennsylvania, piena, appunto, di morti viventi. Come i cinefili già sapranno, il film è il primo capitolo della tetralogia dei morti viventi diretta da Romero, e ne sono stati realizzati già due remake. Molti critici hanno dato – negli anni – una propria (fantasiosa) interpretazione alla pellicola: alcuni ci hanno visto, addirittura, una metafora della guerra fredda (gli zombi rappresenterebbero i sovietici), altri invece una metafora della guerra del Vietnam, o semplicemente del razzismo negli USA. Sta di fatto che adesso potremo godercelo di nuovo sul grande schermo, quindi vi consigliamo vivamente di non perdere l’evento.
“La notte dei morti viventi” torna nelle sale ma solo per Halloween.




L'INIZIO DELLA PIAGA

Ormai gli zombie hanno invaso i nostri schermi e le nostre vite, da The Walking Dead a War World Z, passando per 28 giorni dopo e Resident Evil. Tuttavia l’origine moderna di questo filone horror va fatta risalire a La notte dei morti viventi di George A. Romero, come sapranno bene tutti gli appassionati.
Nel film datato 1968, girato in bianco e nero e con un budget molto esiguo, veniva formulata per la prima volta l’identità, le caratteristiche e la natura metaforica della minaccia dei morti-in-vita, e molto significativamente il termine “zombie” non compariva in alcun modo.
Sono passati quasi 50 anni, lo stesso padrino Romero è tornato sull’argomento con altri due titoli imprescindibili, Dawn of the Dead e Day of the Dead, per poi preseguire con i meno riusciti Land of the Dead, Diary of the Dead e Survival of the Dead. Il cineasta americano non ha mai nascosto la propria disapprovazione per il successo pop delle sue creature che egli ha sempre concepito come fortemente perturbanti e dalla evidente carica sociale, ma ultimamente pare essersi rassegnato.
A raccoglierne il testimone è apparso allora il figlio Cameron, anch’egli regista (al suo attivo gli indipendenti Radical, Auteur e Staunton Hill). Romero Jr. ha infatti lanciato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Indiegogo per realizzare Origins: The Next Generation, film per il quale spera di raccogliere 150mila dollari.
L’annuncio è un misto di presunzione e vera passione per la figura dello zombie, di cui Cameron enuncia tutte le qualità essenziali, e di cui al contempo depreca lo snaturamento da parte dell’industria cinematografica promettendo di tornare alla purezza di un tempo. Più nello specifico il regista nel suo film vorrebbe spiegare come sia “nato” quel famoso primo zombie nel cimitero de La notte dei morti viventi.
Origins: The Next Generation, ovviamente prodotto da George A. Romero, è dunque un prequel ambientato all’inizio degli anni ’60, e segue le ricerche del Dr. Ryan Cartwright, uno scienziato che sta studiando un modo per far proseguire la vita anche dopo un’eventuale catastrofe nucleare. Tuttavia le sue ricerche presto prenderanno un’altra piega, trasformandosi nell’arma finale del governo e nella piaga che arriverà a distruggerà l’intera umanità.
romero figlio zombie origins

domenica 12 ottobre 2014

SI CONTINUA A CORRE CON LA MACCHINA!

Tornano su App Store gli autori Auxbrain, Inc. con la nuovissima versione di “Zombie Highway”, giunta ora al capitolo numero 2. Per chi ancora non ne fosse a conoscenza, trattasi di un fantastico endless game in cui dovrai affrontare una strada invasa dagli zombie. Disponibile gratuitamente su App Store e pienamente compatibile sia con iPhone che iPad.Dopo il grande successo ottenuto con “Zombie Highway” [Link App Store - Prezzo GRATIS] e “Zombie Highway: Driver’s Ed” [Link App Store - Prezzo GRATIS], gli autori Auxbrain, Inc. rilasciano finalmente il nuovo e tanto atteso sequel.
Zombie Highway 2, già il titolo spiega tutto. Affronta gli zombie viaggiando su lunghe strade infinite e strapiene di ostacoli. Per quanto riguardai il principio di gioco, rispetto alle versioni precedenti, non cambia praticamente nulla. Dovrai viaggiare a bordo del tuo mezzo, cercando di arrivare il più lontano possibile. Per chi non ha ancora avuto modo di testare le versioni precedenti, detto così, potrebbe sembrare un’impresa da nulla. Che ci vuole…! Certo, sarebbe facile se non ci fossero gli zombie a complicarti la vita, veicoli abbandonati sparsi su tutto il percorso, strade dissestate e ostacoli di vario tipo che possono facilmente condurti all’errore. Per quanto riguarda Zombie Highway 2, avrai a tua disposizione sei nuovi veicoli, 15 tipi di armi diverse che potrai potenziare man mano che accumulerai denaro, 10 zombie dalla caratteristiche differenti di cui 4 mai visti nelle edizioni precedenti. Ah… senza dimenticare gli obiettivi Game Center che sono 55.

Zombie Highway 2 iPhone pic0

ESSERE ZOMBI AD HALLOWEEN

Mancano davvero pochi giorni alla festa di origine anglosassone che ormai ha conquistato il pianeta, ovvero Halloween, e ognuno si prepara a suo modo per trascorrere al meglio questa giornata.
La regola principale da rispettare per prender parte a questa festa è spaventare: lo si può fare con un travestimento da fantasma, vampiro, zombie, ma oltre al semplice abbigliamento, ciò che conta è il trucco.
Ma come truccarsi per Halloween?
Negli ultimi anni sono stati pubblicati su Youtube diversi video tutorial in cui make-up artist più o meno preparate hanno presentato agli utenti diversi trucchi e segreti che occorre tenere a mente per realizzare un trucco unico e spaventoso.
Halloween, trucco da zombie
Sarà il successo della serie tv The Walking Dead o anche il caso Ebola, ma quest'anno il trucco più richiesto per Halloween è il trucco zombie.
Prodotti da usare: acquacolor di vario colore (grigio, nero, bianco, rosso, marrone, verde), mastice, fazzoletti di carta, sangue finto o un semplice color rosso, ferita in lattice, ombretto (marrone, viola e nero), fondotinta molto chiaro tendente al grigio, spugnetta, forbici, pennello piccolo, pennello piccolo per dettagli e pennello a lingua di gatto.
Procedimento:
stendete il fondotinta per creare una base molto chiara;
disegnate con il pennello e l'acquacolor nero il contorno della bocca del vostro zombie; con il bianco disegnate i denti partendo dal centro delle labbra e spostandovi man mano verso l'esterno; con il nero fate il contorno ai dentoni e riempite la restante parte di bocca zombie con i colori nero e rosso per disegnare le gengive;
ricoprite tutto il viso di fazzoletti divisi in veli, utilizzando il mastice. Lasciate liberi solo la parte della bocca, degli occhi e della fronte;
sulla fronte applicate la ferita in lattice utilizzando il mastice;
ripassate il fondotinta sui fazzoletti e con delle forbici fate dei fori nella carta in modo da dar l'idea di parti di pelle penzolanti;
agli occhi applicate un ombretto nero sulle palpebre, mentre al di sotto degli occhi l'ombretto viola che dà l'idea delle occhiaie;
per concludere il trucco potete utilizzare il marrone, il rosso, il nero e il verde e con una spugnetta spargere questi colori sul vostro viso in modo da render l'idea di una faccia da zombie.
Trucco da Zombie per Halloween

DAL FUMETTO ALLA SERIE TV

Che ci crediate o meno, anche Animal Planet avrà la sua serie tv... sugli zombie! A rivelarlo è Variety: il network ha infatti acquisito i diritti di sfruttamento della serie a fumetti The Other Dead della IDW.
L'idea di Animal Planet è quella di realizzare una sorta di serie tv basata sul fumetto; inutile dire che gli zombi, in questa serie, saranno animali. Il fumetto originale è durato per sei numeri. Non resta che attendere ulteriori aggiornamenti a riguardo.

BALLANDO CON IL RECORD

Un gruppo di quasi 200 ballerini di Zumba vestito da zombie si sono riuniti per un festival nel Sussex, nel tentativo di stabilire un nuovo record per il più grande raduno al mondo a cui abbiano preso parte morti-viventi, in una classe di fitness. Il tentativo di record ha avuto luogo la prima notte del Shocktober Fest di Scream Park a Tulleys Farm, che si prosegue per 18 notti e offre ai visitatori numerose attrazioni di Halloween a tema. Ora non rimane che aspettare il verdetto ufficiale del Guinness World Record, che arriverà tra alcuni mesi

COUNTER-STRIKE E' ORA DISPONIBILE

Oggi, Nexon Europe è lieta di annunciare il lancio ufficiale del tanto atteso Counter-Strike Nexon: Zombies su Steam. I giocatori avranno la possibilità di sperimentare tutto ciò che hanno amato nella versione originale di Counter-Strike, oltre a molte nuove modalità, armi, personaggi e, naturalmente, zombie!
I morti viventi, veloci e pericolosi, aggiungono un nuovo slancio alle dinamiche del gioco, rendendo l'azione altamente frenetica all’interno di un'enorme varietà di mappe. Counter-Strike Nexon: Zombies è un gioco free-to-play, che necessita solo di un account Steam per potersi unire al divertimento.“Counter-Strike Nexon: Zombies offre ai suoi utenti una incredibile varietà di opzioni di gioco, da death-matches tradizionali su mappe classiche, fino a combattimenti con zombie boss in territori inesplorati,” ha commentato Kenny Chang, CEO di Nexon Europe. “Abbiamo apprezzato il feedback ricevuto dai giocatori durante la Beta aperta e tale riscontro ci ha permesso di prendere decisioni importanti per quanto concerne le azioni future, nel frattempo, speriamo che il gioco vi procuri grandi emozioni.”
Per celebrare il lancio ufficiale e dare il benvenuto ai giocatori, Nexon Europe ha in programma cinque diversi eventi nel gioco in cui sarà possibile vincere una vasta gamma di oggetti e di armi. Nelle prossime settimane questi eventi saranno aggiornati e ampliati in base al feedback dei giocatori, per andare a formare nuovi elementi gameplay per il free-to-play online che consentiranno a Counter-Strike Nexon: Zombies di continuare a evolversi.

A STRETTO CONTATTO CON GLI ZOMBI

Dal 13 ottobre, ogni lunedì alle 21.00 su FOX, in contemporanea con gli Stati Uniti, i suoi “walkers” – ultracorpi, ultraffamati, ultrarrabbiati – vi terranno incollati ai superstiti di Terminus, nei nuovi episodi di The Walking Dead. Gli zombi-baccelloni di Greg Nicotero, mago del make-up e degli effetti speciali, rappresentano la base militare e il sentimento di punta della serie, che ha appena ufficializzato il rinnovo per una sesta stagione.
Può dirci dove si trova la testa di Hershel Greene?
*la domanda è in riferimento alla decapitazione del personaggio interpretato da Scott Wilson, fattore, padre di Maggie e Beth Greene
La testa di Hershel si trova nel mio ufficio a Los Angeles. Risiede là, “in memoriam”. Veramente esistono due modelli animatronics. Uno l’ho dato a Scott. Sai, gli attori spesso sono affascinati dalle repliche del loro volto o dal calco del corpo, dai dettagli, i capelli, le rughe. E’ una sorta di museo delle cere personale. Io ho un modellino che è poi quello utilizzato per la scena della decapitazione. Conservo qualche “props” e oggetto di scena delle stagioni passate, soprattutto degli episodi diretti da me, dal 2011 al 2014. Della stagione 4 ho una segnaletica di Terminus, per esempio. Mi diverte tenere alcuni cimeli.
Quando AMC le ha proposto di confrontarsi con un nuovo design dei morti viventi, immagino lei si sia chiesto come evitare di somigliare al commilitone di film sui “ritornanti” nella storia del cinema.
Ci sono parecchie differenze con il passato e diversi elementi a favore di un design più fresco e innovativo. Per la maggior parte del tempo, la storia e l’azione di The Walking Dead si svolgono a cielo aperto, alla luce del sole. Tradizionalmente, negli horror, i morti viventi si risvegliano di notte o attaccano nell’ombra, quindi l’effettista deve modellare i propri trucchi a seconda della luce, giocando con l’illuminazione artificiale o naturale. E’ la luce stessa a dettare il make-up. Una delle prime osservazioni tecniche, mentre parlavo con lo showrunner Frank Darabont, era proprio questa: intendo mostrare i morti viventi in tutta la loro essenza, completamente esposti, nudi, anche a livello cromatico. Faccio film sugli zombi da tempo, ho curato anche La terra dei morti viventi di Romero, quindi ero ben conscio della sfida. Ecco perché abbiamo scelto di portare ad un livello successivo il make-up degli zombi. E nella stagione 5 tutto questo sarà amplificato. Più le stagioni avanzano, più lo zombi evolve, progredisce, si deteriora. Amo l’idea di poter giocare con tante idee, con tanti segni cinematografici. Io sono il primo fan del genere “zombi” e non voglio deludere lo spettatore.
Ha un morto vivente preferito nello show?
La ragazza con la bicicletta nella prima stagione rappresenta un momento molto importante per la mia professione. Frank Darabont, dopo aver visto il trucco sul set, si è alzato dalla sedia, è corso da me dicendo: “Questa è la cosa più straordinaria che abbia mai visto in vita mia”. E allora ho capito di aver centrato il bersaglio. Eravamo solo al quarto o quinto giorno dall’inizio delle riprese. Frank è il regista de Il miglio verde e Le ali della libertà, un autore che stimo. Il suo giudizio per me è fondamentale. Ha dato energia creativa a tutta la mia squadra. Sono 5 anni che ho libertà totale in quello che faccio: un privilegio.
Lei ha parlato di sfida. Quale aspetto tecnico le sbriciola la testa, oggi, quando arriva sul set?
Non tanto il lavoro complessivo quanto l’idea di rendere il make-up organico rispetto ad ogni singola scena. Alla fine degli anni Settanta, all’epoca degli slasher e degli splatter films, l’effetto speciale è divenuto un personaggio vero e proprio. Imprescindibile. Per me è necessario creare e mantenere un legame tra le gag, gli oggetti, le atmosfere… Se un personaggio ha un certo tipo di arma, allora devo pensare a tutte le possibili variabili: come utilizzarla, che cosa può accadere se si usa quell’oggetto in un modo o in un altro; l’arma produce una decapitazione o una mattanza completa? E’ quasi una questione “fashion”. Tutto deve essere parte dello show e non fuori posto.
Che cosa si prova ad ammazzare personaggi di continuo?
Anche quando dirigo episodi – ne ho diretti due in cui nessuno muore, comunque – qualcuno cade a terra mutilato. La stagione 5 ha inizio con un episodio diretto da me, il titolo è No Sanctuary. E’ l’episodio più horror che io abbia mai diretto. La première della scorsa stagione era differente, perché dovevamo riprendere il filo del discorso e capire dove i protagonisti dello show erano finiti e da dove ripartivano. Ma quest’anno, siamo meno preoccupati di dirvi a che punto eravamo rimasti. L’ultimo episodio della stagione 4 si chiude in una maniera così incisiva che si ha subito voglia di entrare nel vivo. Infatti non perderemo tempo. Abbiamo girato in 9 giorni ed è stato emozionante. Anche impegnativo, da un punto di vista fisico.
Dirigerà altri episodi in questa nuova stagione?
Ne ho un paio in scaletta, faranno parte della seconda metà della serie.
Qualche attore sul set ci ha detto che vorrebbe proseguire con The Walking Dead fino alla 27esima stagione. Lei ha impegni?
27!? Diamine, fammi ragionare, dove potrei essere, che età dovrei avere… (ride) Guarda, la crew è così fresca e il nostro set così familiare. Sono geloso di Game of Thrones: hanno 24 giorni di riprese concessi e unità in tutte le parti del mondo, e noi abbiamo solo 8-9 giorni. Mi chiedo: se avessi più tempo, che cosa potrei fare? Però credo che lo show si stia evolvendo in maniera radicale, grazie alle preziose risorse che abbiamo, compresi i personaggi. Abraham e Eugene, a mio avviso, sono personalità di grande calibro. Tornando al numero delle stagioni, non saprei: onestamente, non vedo una fine per The Walking Dead. Direi, ad ogni modo, 14 in totale.
Si è mai truccato da zombi?
Due volte nello show. E forse ora: mi trovo davvero uno zombi, oggi.
Come lavora con i suoi collaboratori?
Dico sempre di far uscire ogni comparsa dalla roulotte (del trucco) diversa da tutte le altre. Nessun morto vivente deve somigliarsi. Sono tutti speciali e diversi, come i quadri e le opere d’arte. Non accetto repliche. Persino nei denti e nelle ossa dei morti voglio intravedere una grazia e un’attenzione uniche. Ogni pezzo va interpretato diversamente. Si recicla solo il necessario. Abbiamo 150 differenti pezzi di scena, incompatibili con volti o corpi di altri attori. Sono studiati e costruiti appositamente per uno stunt o un attore soltanto.
Il make-up department è composto da quante persone?
Ci sono 5 membri a tempo pieno.
Solo 5?
Soltanto 5. E se ne aggiungono 4 quando occorre. Quindi lo show, il trucco dello show, lo fanno 9 persone in tutto.
Quanto tempo richiede uno zombi al trucco?
Circa un’ora e mezza, in media. Ecco perché dobbiamo essere molto precisi con la tabella di marcia. Se rallentiamo noi, salta tutto. Abbiamo vari livelli di make-up: Hero, Midground, e Deep Background. Quello medio richiede schizzi di sangue, lenti a contatto e pennellate di colore sul volto, quello intensivo equivale ad una trasformazione integrale.
Nelle scene di massa, con 200 morti viventi in campo, come lavorate?
Indossano al massimo 80 maschere, 80 Midground make-up, poi pensiamo ai primi piani e ai ritocchi.
Diverse serie tv stanno trattando il morto che ritorna. Che opinione si è fatto?
Ho visto Dead Set e non mi è dispiaciuto. Non ho ancora visto The Returned ma muoio dalla voglia di recuperarlo. Amo il genere e guarderei tutto.
Il suo primo incarico è stato con George A. Romero, Day of the Dead, in qualità di assistente di Tom Savini.
Sì, avrò avuto appena 15 anni. Ricordo che per entrare in una sala cinematografica e poter vedere L’alba dei morti viventi dovetti falsificare il mio documento di identità. Non avevo ancora 17 anni. Tutti pensavano a fumare e a bere birre: io, pensavo a L’alba dei morti viventi. Sono cresciuto a Pittsburgh, molto vicino a Romero, e sono diventato amico di Savini. Ero ossessionato dal cinema degli anni Cinquanta, dalla Guerra Fredda… Ricordo di aver visto La notte dei morti viventi alle 4 del mattino, in versione non censurata: a Pittsburgh lo davano “Uncut” per rispetto a Romero. Ero di fronte al televisore con un amico e stringevamo delle armi di plastica in mano, sparando di tanto in tanto agli zombi che apparivano in tv. Eppure, oggi, le paure degli anni Sessanta si rafforzano in me e nel mondo: con l’arrivo dei videogames, il genere zombi si è notevolmente ricreato, imponendo un nuovo stile, nuove riflessioni sociali. Ora nei videogiochi interagisci fisicamente con i morti, penso a Resident Evil e House of the Dead. E quei giochi… c’è voluto del tempo ma si sono trasformati in cinema. Lo spettatore medio ha avuto bisogno di metabolizzare l’approdo a un prototipo diverso di “walker”. Lo spettatore stesso è mutato; è cambiato il suo rapporto con i riflessi, con la lentezza e la velocità, con il concetto stesso di morte, di carne e di fame chimica. Ecco perché The Walking Dead attrae così tanto. Non è uno show sugli zombi. E’ un lungo, potente viaggio emotivo. Io piango spesso quando riguardo gli episodi delle stagioni passate: trovo alcune parti e certe morti davvero commoventi, tanto da non poter parlare con nessuno per almeno 2 ore, perché provato dal dolore.
Ha lavorato con Michael Bay, Quentin Tarantino, Robert Rodriguez, Guillermo del Toro… Le sarebbe piaciuto affiancare Lucio Fulci?
Oh sì. Non a caso nella quarta stagione, episodio 8, abbiamo scelto di omaggiare Fulci con lo zombi che esce dal terreno, nel cimitero. I miei tributi sono molto personali e sentiti. Non tutti se ne accorgono. Nella nuova stagione spero qualcuno noti un omaggio a Mario Bava, già presente nell’episodio 5 della stagione 4.
The Walking Dead rinnovato per la sesta stagione, l'intervista a Greg Nicotero