domenica 29 giugno 2014

UNA NUOVA MODA PER SENTIRSI ZOMBI

Un body artist a dir poco estremo, ha creato una nuova moda, una nuova frontiera del piercing; dopo i dilatatori per i lobi delle orecchie adesso arrivano anche quelli per le guance. Lui infatti ne ha inseriti diversi dopo aver fatto numerosi buchi, praticamente delle "gallerie" nella carne, che lasciano in bella mostra la dentatura e non solo, anche la lingua che può spostare lateralmente, quasi fosse uno zombie. Joel Miggler, 23, da Küssaberg, Germania, ha iniziato a sperimentare le modifiche sul suo corpo già all'età di 13 anni. Da allora ha collezionato 27 tipi diversi di piercing e sei tatuaggi. Il suo stile, il modo di presentare se stesso, però oltre che una moda è diventata una vera e propria ossessione della modifica del corpo, infatti proprio dopo l'allungamento dei lobi delle orecchie è passato ad un passo più estremo, ovvero buchi, larghi diversi millimetri nelle guance, che prevede di allargare ancora, costati all'incirca 4mila sterline.
Nonostante il look estremo, lui insiste sul fatto chejoel miggler piercing questo non influisce sulla sua vita quotidiana. Fortunatamente sua madre è stata favorevole ai cambiamenti effettuati sul corpo, ma è lui stesso ad ammettere che lei non è troppo "affezionata" a quei tunnel scavati nel proprio viso. Sembra anche che avere quegli enormi buchi non sia un ostacolo per la sua vita sentimentale, anzi è stato fidanzato per oltre sei mesi con una body piercer. Ma cosa ne pensano le persone? Sembra che la maggior parte non abbia nulla da ridire anzi, a parte un'ondata di risposte negative da parte della comunità online e dei social media, o semplicemente lo guardano o lo fermano per chiedere informazioni. "Quando vado in giro per strada, le persone o mi guardano o, a volte, mi fanno domande perchè sono interessati ai miei piercing. E' solo sui social che la maggior parte delle persone mi discriminano e mi offendono. Mia madre invece ama la maggior parte delle modifiche che ho fatto e anzi le ha sostenute, ma pensa che i buchi sulle guance non siano proprio belli. Non c'è una sola persona o una cosa che mi ha ispirato, ho semplicemente giocato con il mio corpo ed il mio sangue." ha detto Joel, che ha poi aggiunto: "Trafiggere le guance non è stato doloroso, perchè un anestetico ha agito durante tutto il procedimento. I buchi misurano attualmente 36 millimetri di diametro in larghezza, ma il mio obiettivo è di arrivare a 40 mm"
Zombie style, nuova moda estrema o ossessione?

SUCCESSO A PIACENZA

Strepitoso successo per i Venerdì Piacentini, giunti al secondo atto dell'edizione 2014. Dopo una partenza che ha sfiorato le 50.000 presenze in città, la seconda serata ha superato le più rosee aspettative degli organizzatori. Dal pomeriggio, quando il sindaco Paolo Dosi ha tagliato il nastro e inaugurato l'esposizione Lego di Piacenza Bricks, fino alle 2 di notte quando si sono spente le luci della discoteca silenziosa, tutta la città si è trasformata in una località turistica davvero accogliente. Lo si è letto negli occhi dei tanti visitatori, provenienti da Milano, Lodi, Cremona, persino dalla Svezia. Una famiglia svedese, in gita a Piacenza, ci ha raccontato di avere vissuto con emozione questa giornata di festa.
E tra gli eventi più significativi, oltre alla festa Lego in piazza Cavalli, va ricordato il successo della "Zombata", la parata di morti viventi organizzata in collaborazione con i Manicomics. Gli zombie hanno sorpreso e divertito, in una rappresentazione simile ad un flash mob. Splendida anche la discoteca silenziosa in piazza S.Antonino, dove centinaia di ragazzi con le loro cuffie verdi, blu e rosse hanno ballato divertiti fino a tarda notte.
E' stato applaudito in piazza Duomo lo show di Corrado Bertonazzi, "Piacenza New Talents", che ha portato sul palco le migliori giovani voci del territorio, in una esibizione canora degna di un festival. Il musicista piacentino, che ha curato la direzione artistica dello show, ha costruito un format davvero convincente e presentato in modo magistrale da Alessandra "Ciuffi" Lucchini.
E' andato alla grande anche il concerto di Marco Rancati ai Giardini Margherita, sempre più una certezza, così come il Vespa raduno in piazza Borgo. La serata è esplosa anche nelle altre zone della città, come per l'adunata degli alpini, conquistando via Genova, via IV Novembre, via Alberoni, via Tibini, il Corso e via XX Settembre, in un clima di festa che si vorrebbe vedere più spesso.

GIOCO DAL RITORNO ALLA VITA SU FB

La fine del mondo è arrivata, ma fortunatamente solo nel gioco The Last Stand Dead Zone, dove il mondo ancora una volta è alla sfascio ma non solo: nel gioco sono presenti delle creature demoniache e zombi, che potrebbero essere molto agguerrite ed hanno voglia di carne umana.
Per poter sopravvivere bisogna innanzitutto creare un villaggio in grado di produrre sia acqua che cibo e altri elementi: questi possono essere trovati nella zona delle costruzioni, ognuna di esse ha un costo ben determinato e soprattutto ognuna di esse richiede determinate risorse. Devi semplicemente capire quale possa essere la costruzione che in quel determinato momento ti serve maggiormente: è importante dunque organizzare un villaggio che sia efficiente e soprattutto ricco di elementi utili per la sopravvivenza.
Ma solo nutrirsi non è necessario: devi anche costruire le difese della tua zona, e quindi puntare su torrette difensive ed altro, che troverai sempre nelle costruzioni nell’apposita schermata. Se la difesa è il miglior attacco, si potrebbe anche dire che l’attacco è la miglior difesa: attendere che le creature ti attacchino non è la miglior soluzione, ma al contrario, nelle missioni che affronterai dovrai essere pronto ad eliminare completamente gli zombi e le altre creature.
Per fare questo devi solo creare delle costruzioni in grado di produrre armi, e equipaggiarle al tuo personaggio, in maniera tale che queste possano permetterti di sopravvivere contro le varie minacce. L’esperienza poi ti permette di sbloccare nuovi elementi, utili per poter continuare a giocare e per rendere il tuo personaggio imbattibile: e quando magari non hai più risorse, usa le monete speciali, che ti verranno accreditate dopo aver raggiunto un nuovo livello d’esperienza oppure acquistandole.
Sopravvivi, difenditi, nutriti e conquista nuovi terreni: sono queste le varie mansioni che dovrai portare al compimento nel gioco The Last Stand Dead Zone.
Dead Zone

A CAMPOBASSO LA TERZA INVASIONE

E’ in programma per domani, sabato 28 giugno, la terza edizione della “Zombie Walk” in Molise. Il capoluogo di regione, quindi, si appresta ad essere invaso da un vero e proprio “esercito” di “morti viventi”, che alle ore 19 si raduneranno sul piazzale antistante il pub Luther Blisset Safarà, in via Marconi. Chi vuole può essere truccato dalle esperte del CSFO ovvero del Centro Servizio Formazione e Occupazione. Il contributo di 10 euro previsto per tale manifestazione servirà per fronteggiare le spese del servizo trucco e per la cena prevista alla fine dell’iniziativa comprensiva di antipasto, pasta e vino o birra a scelta. Il tutto è stato Promosso dall’Asd Campo Avventura Molise in collaborazione con ilPub Safarà
Una “Zombie Walk” è una manifestazione nella quale un nutrito gruppo di persone si traveste da “Zombie” (o tematiche affini: le unità militari di contenimento o gli scienziati) e cammina per la città. Si tratta di una manifestazione pacifica e non violenta nella quale si inscena questa invasione che prende spunto da alcuni film di famosi registi contemporanei (George Romero), videogiochi (La saga di Resident Evil) o libri (Zombie Island). Questo tipo di manifestazione nasce nei primi anni del 2000 nelle grandi città del Nord America, diventando così importanti da rimanere come eventi annuali. Tra il 2007-2008 la popolarità acquisita fa si che questo evento approdi anche nel vecchio continente, fino ad arrivare (con un picco di interesse raggiunto nel 2008) in Italia.
Direttamente da Bologna, in cui si è svolta la decima edizione, lo “Zombie Walk” approda a Campobasso. Il rappresentante dell’Asd, Emanuele Spirit,o confida in una bella giornata giacchè le scorse edizioni, benchè in inverno, si sono svolte sotto pioggia e neve.
A fine sfilata saranno elette con voto popolare le dieci maschere più belle. Divertimento, colori, gioia e simpatia, quindi, per le strade di Campobasso, che si popoleranno di giochi, di giovani e libertà.

L'EFFETTO ZOMBI ESISTE IN NATURA

Case distrutte, sudici cadaveri putrefatti che prendono vita, popolazioni trasformate in mandrie affamate di carne. Allertate gli allarmisti, allarmate gli allertati. No, non si tratta di uno scherzo alla Orson Welles: è tutto vero. O almeno, lo sarebbe se stessimo parlando di granchi. Per chi fosse convinto che l’immaginario zombie è e sarà per sempre incatenato agli schermi televisivi, ecco una smentita che di certo ha ben più valenza di un numero di The Walking Dead o di Dead Island: a dimostrarci che i morti-viventi esistono, è proprio Madre Natura. Per i granchi di tutto il mondo, l’apocalisse zombie, è iniziata dall’alba dei tempi.
La causa? Scordate gli Stati Uniti d’America ed i complotti NWO: si tratta della larva (femmina) di un crostaceo parassita dell’ordine dei Rizocefali, la Sacculina carcini. La larva, dell’ordine di pochi millimetri, si nasconde nelle profondità marine scandagliate dai granchi. Come la più infida delle belve, aspetta la mossa della sua futura vittima, celata da strati e strati di sabbia. D’improvviso, al pari di un famelico virus zombie, ghermisce la chela del crostaceo, la percorre rapidamente e, pochi istanti dopo, s’innesta nel sistema nervoso dell’ospite, accedendo ai gangli presenti nelle giunzioni dell’articolazione del “gomito”. Le cellule rilasciate dal parassita si annidano tra torace ed addome, iniziando a nutrirsi dall’interno, delle sostanze nutritive elaborate dall’apparato digerente dell’indifesa vittima.Quello che succede dopo, è degno delle più inchiostrate biro dell’horror: la Sacculina Carcini s’impossessa, nel vero senso del termine, del granchio, manipolandone completamente il sistema nervoso per via endocrina. Le funzioni vitali dell’ospite vengono piegate alle necessità di sopravvivenza del parassita: il granchio smette immediatamente di crescere, pulirsi, riprodursi e di rigenerare gli arti lesionati. La totalità del metabolismo dell’ospite è completamente impegnata nel sostentamento della Sacculina Carcini. Il granchio, pertanto, è vessato da una fame brutale e perpetua. Dopo circa nove mesi dall’infestazione, la Sacculina produce un sacchetto rigido esterno alla zona ventrale. Il granchio, se maschio, a questo punto, viene letteralmente castrato: il corpo inizia a generare ormoni femminili, trasformandolo, appunto, in un esemplare femminile in pochissimo tempo.
Tutto è pronto per la riproduzione del parassita, che induce il proprio ospite all’ospitare e partorire le uova fecondate. Quando le uova sono mature, il granchio, maschio o femmina che fosse in origine, comprime gentilmente la sacca per facilitare la fuoriuscita delle larve e agita le chele per favorirne la dispersione nell’acqua. La sacculina, avendo il completo dominio nervoso ed endocrino del granchio, continua a produrre uova per il resto della propria vita, fino all’interruzione delle funzioni vitali dell’ospite.
La Sacculina Carcini, al di là di facili conclusioni affrettate, non può essere ritenuto un parassita nocivo per il genere umano. Quest’ultimo, infatti, sceglie attentamente le proprie vittime e prospera solo in determinate condizioni favorevoli (come, ad esempio, nelle profondità marine).
Il panorama che si delinea ai nostri occhi, però, è ugualmente sconcertante. Un parassita simile, con eguali effetti e capacità, causerebbe una potenziale apocalisse zombie. Ancor più lugubre è l’impossibilità di contrastare con efficacia il dilagare di un organismo del genere, se non attraverso l’esportazione chirurgica.
Spesso, la Natura, può essere ben più orribile di un film dell’orrore.
nauplius

IL DEBUTTO DELLA SCUOLA GIAPPONESE

Man-Ga ha rivelato l’ultimo asso della sua “grande estate calda”: dopo Saint Seiya The Lost Canvas, Sengoku Basara e l’edizione integrale di Hello! Spank, a Luglio gli abbonati del canale 149 di Sky potranno gustarsi in prima visione assoluta anche Highschool of the Dead. L’anime ha debuttato in edizione sottotitolata su Yamato Animation a Settembre dello scorso anno; l’edizione home video verrà pubblicata da Yamato Video in autunno.Sceneggiato da Yosuke Kuroda (Trigun) per la regia di Tetsuro Araki (Shingeki no Kyojin –L’Attacco dei Giganti) e animato da Madhouse (Death Note), l’anime adatta in dodici episodi parte del manga originale di Shouji Sato e Daisuke Sato ancora in corso di (sofferta) serializzazione in Giappone e pubblicato in italiano da Planet Manga.
L’ultimo volume uscito è il settimo: “Un nuovo capitolo del successo che ha consacrato Daisuke Sato e Shouji Sato ai vertici del fumetto zombi-splatter con un tocco sexy! Dopo la fuca dal centro commerciale, Kota è sotto shock per aver dovuto uccidere la poliziotta Asami. Non potrà aiutare gli altri ragazzi nella dura battaglia che dovranno affrontare per raggiungere il commissariato Est. Ma cosa troveranno ad aspettarli al distretto?”

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X-DEAD

Quanto è dura la vita, anche da morto! Uno si aspetta di poter dimenticare tutte le terrene preoccupazioni una volta (tra)passato a miglior vita, invece ultimamente non si fa in tempo a esalare l'ultimo respiro che zac, ci si ritrova nuovamente in piedi a calpestare, zoppicanti e decomposti, quel mondo di sofferenze che ci si era lasciati alle spalle.
DI notte si scatenano creature decisamente più aggressive: per nostra fortuna questi abomini soffrono l'esposizione alla luce. - How to Survive
DI notte si scatenano creature decisamente più aggressive: per nostra fortuna questi abomini soffrono l'esposizione alla luce.
Con alcuni però il destino pare proprio accanirsi, riportandoli a catatonica vita più e più volte. Gli zombie di How to Survive ad esempio avevano già trascinato le loro stanche membra su XBLA e Steam lo scorso ottobre, dopo di che hanno riaperto gli occhi su PS3 a novembre e ora, sotto questo solleone che minaccia le molli carni staccate dalle ossa, si ritrovano a vivere una terza non-vita su Wii U.
MORTO UNA VOLTA, È SEMPRE LA STESSA STORIA
Per gli inconsapevoli morti viventi, co-protagonisti di questa sorta di Diablo in salsa survival, deve trattarsi di una condanna tipo quella toccata al protagonista di Ricomincio da capo, costretto a rivivere all'infinito l'infame giorno della marmotta. Nel caso dei nostri zombie la giornata tipo è quella in cui il protagonista del gioco – di volta in volta un bel fusto, un'avvenente fanciulla o un robusto nerd barbuto – si ritrova spiaggiato su una non meglio precisata isola infestata da cadaveri rianimati che contemplano la carne umana come solo pasto giornaliero.
La trama del gioco è piuttosto esile, una serie di quest debolmente collegate tra loro che conducono al ritrovamento di un aereo. - How to Survive
La trama del gioco è piuttosto esile, una serie di quest debolmente collegate tra loro che conducono al ritrovamento di un aereo.
Spostando la prospettiva dagli zombie al protagonista, l'obiettivo finale del gioco è quello di sopravvivere abbastanza a lungo per rimediare i pezzi necessari alla riparazione di un aereo fortunosamente ritrovato e abbandonare questo luogo infernale. Per farlo sarà necessario sfruttare tutte le risorse che l'ambiente offre, erbe medicinali, bastoni, armi e altri oggetti apparentemente inutili, ma destinati a rivelarsi fondamentali se combinati con altri.
Come già detto nella nostra recensione della versione Xbox 360, in questo arcipelago dimenticato da ogni divinità i rottami rappresentano la più preziosa moneta che si possa rimediare. Lo stile scanzonato scelto per la narrazione contagia però anche elementi del gameplay, perciò la gestione dei vari tubi e assi di legno raccolti di isola in isola non deve essere intesa troppo seriamente: vero è che serviranno che guadagnarsi un via di fuga, ma nulla vieta di sfruttarli nel frattempo per realizzare una super arma, tanto in ogni caso la si potrà scomporre alla bisogna e riutilizzare le parti di cui è composta.
Le animazioni delle esecuzioni sono tute piuttosto divertenti: le nostre preferite sono quelle di Jack, il personaggio più muscoloso, che si esibisce in spettacolari mosse di wrestling. - How to Survive
Le animazioni delle esecuzioni sono tute piuttosto divertenti: le nostre preferite sono quelle di Jack, il personaggio più muscoloso, che si esibisce in spettacolari mosse di wrestling.
I diari di Kovac che si trovano sparsi sulle isole, tutorial mascherati da guide alla sopravvivenza recitate con un improbabile accento finto russo, ben esemplificano la verve umoristica che pervade l'intera avventura, la propensione al sorriso tuttavia spesso sembra essere usata come paracadute per attutire l'eccessiva morbidezza con cui viene affrontato il lato survival. Acqua e cibo abbondano, al punto da non rischiare quasi mai la morte di stenti, gli zombie si massacrano con facilità anche impugnando solo un bastone, figuriamoci con le super-armi nelle fasi avanzate, e il loro numero non è mai soverchiante, mentre la loro variante più aggressiva si manifesta solo notte tempo. Infine il permadeath, marchio di fabbrica di qualunque indie che ambisca a presentarsi come duro-e-puro, inspiegabilmente in questa occasione in cui il suo utilizzo sarebbe stato perfettamente giustificabile non è stato preso in considerazione: dopo ogni morte basta pigiare un tasto per ritornare in vita pochi istanti prima dell'attacco fatale. Buuuongiorno! Oggi è il giorno della marmotta!
SOPRAVVIVI IN COMPAGNIA (LOCALE)
Fino a qui, non vi abbiamo raccontato niente di nuovo. Che Eko Games si riuscita a sfruttare astuzia e ironia per aggirare alcuni limiti strutturali confezionando un gioco che in fondo è di buona compagnia per le 4/5 ore necessarie al suo completamento ve lo abbiamo già detto. Quel che resta da esplorare sono le caratteristiche proprie di questa versione Wii U, che consistono in un qualcosina in più e un qualcosina in meno rispetto a quelle già giocate lo scorso anno. A fronte di un'aggiunta quasi dovuta, la presenza di mappa e inventario sullo schermo del GamePad, How to Survive perde sulla home console Nintendo la possibilità di giocare online. Vero, in precedenza questa funzione era limitata solo alle modalità sfide e non all'intera campagna, ma comunque non è presente.
Non fatevi ingannare dalle dimensioni, l'abbondanza di oggetti nell'inventario e le potenti armi di cui si dispone quasi da subito permettono di affrontare ogni mostruosità a testa alta. - How to Survive
Non fatevi ingannare dalle dimensioni, l'abbondanza di oggetti nell'inventario e le potenti armi di cui si dispone quasi da subito permettono di affrontare ogni mostruosità a testa alta.
E a voler essere puntigliosi, la coop della campagna è affrontabile solo a condizione di possedere un Pro Controller per Wi iU, altrimenti ciccia, uno gioca col Gamepad e l'altro guarda. Tutto il resto è una fedele copia di quanto già giocato più di sei mesi fa, bug e glitch che conducono a buchi nello spazio infinito inclusi naturalmente. Sappiamo benissimo che in questo momento Wii U non sia la piattaforma più attraente del lotto per le terze parti, soprattutto per un gioco così lontano dai canoni estetici e ludici più graditi all'utenza Nintendo, ma ciò non può comunque essere usato come scusa per realizzare conversione trascurate frutto del minimo sforzo.
DI notte si scatenano creature decisamente più aggressive: per nostra fortuna questi abomini soffrono l'esposizione alla luce. - How to Survive

SUAREZ UNO DI NOI

L’ha realizzata Fox Italia ed è una foto del calciatore uruguaiano Luis Suarez, quello che ha dato un morso a Chiellini durante la partita Italia – Uruguay, photoshoppata in mezzo a un gruppo di morti viventi della serie televisiva The walking dead, con la scritta “Suarez uno di noi”. Nella serie, i morti viventi devono mordere gli umani per trasformarli in zombie.
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domenica 22 giugno 2014

IL CARNEVALE DI VENEZIA PUZZA DI MORTE

Un gioco da tavolo tutto italiano, sia per la produzione che per l'ambientazione: Carnival Zombie è un titolo collaborativo rivolto da uno a sei giocatori, possibilmente con un minimo di esperienza, che si sviluppa nelle vie di Venezia durante il famoso carnevale.
Sul dorso di un Leviatano poggiano le fondamenta della città veneta. Secondo le antiche leggende il mostro si dovrà prima o poi destare, ma i segni del suo risveglio saranno annunciati con anticipo da chiari segnali che permetteranno agli abitanti di fuggire per tempo mettendosi in salvo. Peccato però che la bestia è in realtà morta e a interrompere il sonno non è tanto lei quanto il suo cadavere, con annessi ulteriori cadaveri che risorgono dalla laguna.
I protagonisti dovranno riuscire a trovare la salvezza fuggendo dal pericolo. Per farlo potranno optare tra quattro differenti possibilità: da una parte attraversare il ponte della libertà facendosi strada tra fameliche orde di morti viventi, dall'altra fuggire a bordo di una barca o attraverso un dirigibile che dovrà prima essere contattato, infine, come ultima eventualità -la più complicata tra tutte- l'impiego della bomba sacra, grazie alla quale si potrà far saltare in aria il mostro salvando l'intera città. Quattro diverse opzioni che rendono rigiocabile Carnival Zombie in più occasioni.
Il titolo della Albe Pavo gode di un regolamento non eccessivamente complesso, soprattutto vista l'ampia possibilità di scelta, con la fortuna che le regole nel dettaglio devono essere ben note anche a un solo partecipante, lasciando agli altri lo studio solo delle nozioni essenziali. D'altro canto il gioco è affrontabile con tre livelli di difficoltà, che effettivamente fanno notare la differenza tra loro, con la quale vengono a variare i punti di partenza, gli equipaggiamenti e le carte.
A fine partita vengono forniti poi dei punti, dipendenti da una serie di fattori tra i quali anche il finale prescelto, che permetteranno di dar vita a molteplici sfide per battere i risultati precedentemente ottenuti.
I diversi personaggi sono ben caratterizzati, ognuno con abilità che lo rendono adatto a particolari azioni e approcci, e lo stesso si può dire dei boss. L'azione si sente anche se, soprattutto nella prima partita, alcuni momenti risulteranno un po' lenti per la sistemazione delle diverse fasi. In compenso gli elementi di gioco sono tutti ben curati sia sotto il profilo dei materiali che in quello estetico, con una grafica che perfettamente ricalca le atmosfere del prodotto. Atmosfere che permeano anche durante la partita, dando luogo a momenti di tensione o a grottesche situazioni.
Nel complesso Carnival Zombie è un titolo assolutamente ben strutturato e capace di coinvolgere i giocatori non solo nei meccanismi della partita ma anche nella sfera emotiva.
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DOPO 36 ANNI RITORNA!

Dopo aver vagato nello Spazio per 36 anni, l’International Sun-Earth Explorer-3 tornerà sulla Terra. Il veicolo spaziale,soprannominato Zombie Spacecraft perché si muove nello Spazio senza che qualcuno lo guidi, era stato lanciato nel 1978 con lo scopo di studiare la relazione tra vento solare e campo magnetico della Terra, per poi essere messo fuori uso nel 1997. È previsto che la traiettoria lo porti vicino al nostro pianeta ad agosto, in modo che possa essere intercettato portato a terra.
Il progetto di portare a casa la sonda è affidato a Dennis Wingo e Keith Howing. I due ricercatori erano coinvolti nel Lunar Orbiter Image Recovery Project e quindi hanno già esperienza con la tecnologia di altri tempi. A loro disposizione hanno uno staff di astronomi amatoriali ma appassionati e intenzionati a portare a termine la loro missione. La sede dei tecno-archeologi si trova 15 minuti da San Jose, California.
Il direttore di volo del veicolo, Robert W. Farquhar, vede un’opportunità di riusare l’Issee-3 per nuovi scopi scientifici. Inoltre è possibile recuperare dati utili per continuare la ricerca originale su venti solari.
Dal punto di vista economico il progetto ha superato di gran lunga le aspettative: la richiesta iniziale di 125mila dollari di donazioni sul sito RocketHub è stata soddisfatta con 160mila dollari che vengono da 2.238 collaboratori diversi. L’Isee-3 è pronta per essere portata a casa e verrà donata al museo nazionale di aria e spazio a Washington.
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DR:IN ARRIVO IL FILM

E’ stato annunciato che la Legendary Pictures produrrà un film basato sul videogame Dead Rising. La Crackle distribuirà il film mentre la Content Media venderà i diritti internazionali. Tim Carter scriverà la sceneggiatura mentre Lorenzo di Bonaventura (Transformers) sarà il produttore esecutivo. Carter sarà anche il produttore del film insieme a Tomas Harlan con la loro compagnia, la Contradiction Films, che ha già prodotto Mortal Kombat: Legacy.
Carter e Harlan hanno dichiarato: “Siamo entusiasti di lavorare con la Legendary e con Lorenzo che hanno creato proprietà immersive per i fan di tutto il mondo. In quanto appassionati del gioco, siamo estremamente eccitati di occuparci di questo franchise che entusiasma milioni di persone per dare loro l’opportunità di sperimentarlo in nuovi formati.
Dead Rising racconta di quattro personaggi che devono sfuggire ad un’invasione di zombi e capire le origini della pandemia.
Dead Rising

FARE GLI ESPERIMENTI SUI MOSTRI PIU' FAMOSI

Claudio Bianchi, Annalisa Bugini, Lorenzo Monaco e Matteo Pompili. Quattro nomi incrociati più volte nell'arco del 2014. Prima all'ultima Fiera del libro per ragazzi, poi visti direttamente in azione durante le giornate de La scienza in piazza, festa della scienza e della cultura scientifica che si è svolta tra fine marzo e inizi aprile, sempre a Bologna.
Sono quattro scienziati che fanno capo a Bologna dove hanno fondato l'associazione tecnoscienza.it, ma sopra ogni cosa sono quattro entusiasti, che vogliono comunicare la scienza al pubblico dei ragazzi in modo creativo, che amano raccontarne ogni branca in tutti i modi possibili, quindi “attraverso mostre, laboratori, conferenze-gioco”, e libri.
A quest'ultima categoria appartiene Esperimenti con zombi, vampiri e altri mostri edito proprio quest'anno da Editoriale scienza. Scritto da quattro a otto mani (essendo un libro di mostri, è cosa logica), con il supporto grafico di Federico Mariani, ottimo illustratore oltre che fantasioso toy designer, il libro raccoglie ventuno esperimenti scientifici virati in chiave horror-ma-non-troppo anzi, decisamente “non troppo”. Perché l'accento del libro ideato dai quattro autori-scienziati è puntato essenzialmente sugli esperimenti, ma partendo dai mostri che la mitologia e la letteratura hanno creato nel corso della storia dell'umanità.
E dunque il licantropo, la creatura del dottor Frankenstein, ma anche l'idra oppure l'arpia e anche le figure dello zombie, del drago e del vampiro ci sono, eccome. Però vengono utilizzati per raccontare di genetica, di matematica, di chimica, di fisica e di biologia. Ne diventano la chiave di accesso, poi amplificata dagli esperimenti. Ventuno mostri per ventuno esperimenti, dunque. Alcuni anche assolutamente curiosi, altri di una fattibilità quasi elementare, tanto per far comprendere a tutti, veramente a tutti, come la scienza stia dietro a tanti misteri, che di misterioso hanno in realtà ben poco. Che la scienza riesca a spiegare la fantasia forse non è quanto i piccoli lettori vogliono.
Però, a sfogliare le pagine di Esperimenti con zombi, vampiri e altri mostri si scopre che gli zombi esistono. Non sono proprio quelli che ci fanno vedere al cinema o che si possono incontrare in alcuni racconti, ma esistono. Si scopre infatti che nelle foreste della Thailandia vive un fungo parassita, capace di infilarsi nel corpo delle formiche tropicali mentre respirano e così arrivare gradualmente al loro cervello, privandole della volontà. Il fungo insomma le trasforma in tanti zombi, che indirizza dove gli fa comodo e che alla fine uccide proliferando. Cos'è rimasto dello zombi che tutti conosciamo? Ma, il contagio! Esatto. In molte storie horror è dal contagio che salta fuori il non morto. Ed ecco che i quattro scienziati spiegano come tutti noi possiamo essere contagiati ogni giorno... da virus e batteri e come possiamo diffondere il “morbo” attraverso un semplice esperimento.
Alla fine – per quanto il libro sia indirizzato ai ragazzini dagli otto anni in su – Bianchi, Bugini, Monaco e Pompili creano pagine godibilissime dirette a un pubblico più vasto. Pagine che stimolano ad allargare i propri orizzonti scientifici, a vedere la scienza non come qualcosa di oscuro bensì di relativamente comune. Qualcosa che vive attorno a noi, che spiega quanto attorno a noi accade, cancellando un po' della paura verso il mondo che tutti abbiamo.
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CORRI MIRA E SPARA!

Prendete il genere Zombie tanto caro al programmatori di giochi mobile, unitelo a ad un runner game, dotate il protagonista di un set di armi da usare per uccidere tutti i morti viventi ed ecco che avrete Dead Route, il nuovo titolo della Glu recentemente sbarcato nel Play Store.
CORRI, MIRA E SPARA!
Una miscela coinvolgente di corse senza fine, combattimenti e azione! Fatti strada fra gli zombi e sconfiggili, altrimenti ti mangeranno vivo!
PERSONALIZZA E CREA
Personalizza il tuo personaggio, crea un arsenale di armi, potenzia il tuo equipaggiamento e diventa una macchina da guerra stermina-zombi!
CREA STRATEGIE E SCAPPA
Metti alla prova la tua abilità, pianifica le mosse e non sciupare i tuoi colpi... o rischi di farti mangiare il cervello!
GAMEPLAY SOCIALE
Sfida i tuoi amici tramite Facebook, sali in classifica e sopravvivi a DEAD ROUTE

MUSICA CHE SPACCA

Vista la “figurella” fatta contro il Costa Rica al mondiale 2014, la nazionale italiana sarebbe stata l’ospite d’onore più adatto all’evento del 20 giugno all’Init Club di Roma.
Sì perché in una manifestazione dal nome “Zombies Love Heavy Metal”, gli undici “morti viventi” visti sul campo poche ore prima, avrebbero fatto una grande figura in una serata a tema horror/rock.
L’unico dubbio che mi viene è quello se gli azzurri avrebbero avuto almeno le qualità “tecniche” per suonare glam/metal rock nel modo più giusto. Ma a quello, fortunatamente, ci hanno pensato le cinque band che si sono avvicendate sul palco.
Spider Rock Promotion, Roxx Roma, Advena Ass. Culturale e Onigiri Store hanno organizzato una divertente maratona che ha visto, tra proiezioni di film e anime, esposizioni di fumetti e naturalmente tanta musica, l’incontro del mondo horror con quello dell’ hair metal.
Com’è consuetudine per il pubblico romano l’affluenza purtroppo è scarsa, ma tutti i gruppi hanno comunque cercato di dare il meglio di loro.
Pillow Fight
Ad aprire la lunga cavalcata rock ci hanno pensato i Pillow Fight. A chi ancora non li conosce diciamo che i quattro ragazzi si ispirano con il loro hard/rock’n’roll agli australiani Ac/Dc ed Airbourne.
Come loro solito hanno fornito una buona prova carica di adrenalina, anche se in tono minore rispetto ad altre volte, molto è dovuto allo stato febbrile di Chris Angels (chitarra), ma un vero rocker non molla mai e lui è lì sul palco a dare il suo contributo.
Tra “Raise Your Hands”, “Fireman”, “Sex For Free”, “Scream” i Pillow Fight hanno sparato le loro cartucce colpendo nel segno con il ritmo incalzante dei loro pezzi dettato da Theo Battista (basso) e da Adriano Corda (batteria).
Il baffuto Giulio Bargelli (voce) coinvolge con la sua vivacità i ragazzi sotto il palco ed anche Chris si lancia in una sortita giù in sala per uno dei suoi assoli incisivi.
Con “Shout It Out (And Carry On)” e “Beautiful Mistress” terminano la loro “vitaminica” performance, anche se poi in realtà Chris avrebbe avuto bisogno anche di un po’ di antibiotici (spero mi perdoni la battuta).
Wicked Starrr
Tocca ora ai “giullari” della serata: i Wicked Starrr. Il carrozzone del loro rock’n’roll circus sbarca sul palco e si parte con “Fucker”.
Gag, scherzi, battute, questi sono i Wicked Starrr, ma oltre il trucco e parrucco ci divertono con i loro brani di facile presa e senza funambolismi tecnici, come “Gang Of Wolwes” o “Letters Of Love” durante la quale Dave J. Halson (voce) lancia al pubblico delle lettere d’amore contenenti “buoni sconto” scritti a mano per l’acquisto di prodotti intimi di vario tipo…
Insomma la band fa il verso agli Steel Panther con molta verve (ma non saranno i soli durante la serata) e proseguono con i loro siparietti presentando una “nuova ed inedita” canzone, “I Wanna Rock” (in realtà cover dei Twisted Sister), dedicandola a tutti gli intervenuti, organizzatori, musicisti, giornalisti (con la piccola aggiunta di Brad Gillis), e sulle cui note sale sul palco tra gli altri anche Matt (cantante dei Collateral Damage) per un bel duello a colpi di vocalizzi col collega Dave.
Dopo “Red Light Paradise” è il momento di “Neighborhood Rockstar” il giusto finale della loro pittoresca “situation commedy” che oltre a coinvolgere il pubblico, vede i ragazzi dei Pillow Fight raggiungere sul palco Andrew Panther (chitarra), Luke Rassman (basso), Wild Joey (batteria) e il già citato Dave, per un finale scoppiettante e molto coreografico, con tanto di trenino danzante.
Anche oggi è stata la conferma che ogni loro esibizione ci riserva nuove sorprese ed è sempre piacevole assistervi.
Honeybombs
E’ il turno degli Honeybombs che personalmente non avevo mai avuto modo di ascoltare. Probabilmente è uno di quei gruppi con il quale si innescherà la solita polemica, ma il mio compito è quello di raccontare le mie impressioni, non certo quelle degli altri.
Presentati come paladini del PinkPunkMetal, i quattro ragazzi (in realtà poi cinque perché nel corso della loro esibizione presenteranno il nuovo cantante solista) col sound da loro proposto non mi hanno dato modo di inquadrarli in un genere ben preciso.
A pensarci bene effettivamente questa nuova definizione PinkPunkMetal potrebbe essere quella più adeguata perché la band spazia dal rock duro allo sleaze, misti a forti elementi punk (e io non amo il punk), insomma un pot-pourri di vari filoni del rock condito anche a tratti da sonorità alternative e voci che rasentano il growl. Un po’ difficile da riuscire a collocare.
Il problema è che così danno l’impressione di non sapere ancora quale delle infinite strade del rock intraprendere, cercando di trarre le loro sonorità da troppi elementi così diversi e personalmente ho trovato i loro primi brani, come “We Are Gonna Kick Your Ass” o “‘Till The Night It’s Over”, suonati in modo un po’ caotico.
Sebbene abbiano energia da vendere e, salvo qualche pecca iniziale a livello strumentale, abbiano dimostrato alcune capacità, Alex Sweet Savage (voce e chitarra), Faster Percy (chitarra solista), SteelBlade (basso) e
Fabolous Fab (batteria) non mi hanno colpito, soprattutto a livello compositivo. Ma il mio è un giudizio personale.
Forse qualcosa è sembrato cambiare con l’ingresso del nuovo cantante solista Andrew Skid, ma ho notato una certa discrepanza tra il suo modo di cantare più “classico” ed orientato all’heavy e il suono più modernizzato che invece la band esegue. Il che mi ha un po’ confuso ancor di più.
Ciò non toglie che i margini per migliorare ci sono, di tempo ne hanno tanto, il mio consiglio è quello di scegliere una sola direzione e seguirla bene. Li aspetto per un ulteriore esame.
Bang Out
Ora si comincia a fare sul serio, ci sono i Bang Out. Accendono la miccia ed esplode tutta la loro grinta con “Bathroom Wall” (cover dei Faster Pussycat), street’n’roll senza freni e suonato con tanta passione.
Cino si scatena con la sua Les Paul, dalle cui corde estrae magici riff ed ipnotici assoli, mentre Nash è un gigione che sa come interagire col pubblico (anche mostrando loro le natiche) e con la sua voce dà quel tocco in più che fa della loro musica il vero Rotten Roll! (come dicono loro).
Senza dubbio i loro pezzi sono ben costruiti, con un songwriting ben studiato, basti ascoltare “Go Baby Go”, “Friday’s Baby”, “Comin’ Home”, brani che coinvolgono lo spettatore e che traggono ispirazione dai canoni più puri dello sleaze metal e dell’hard rock, nudo e crudo rock’n’roll elettrizzante e molto d’impatto.
A sostegno del loro potenziale sonoro c’è l’energica sezione ritmica di Goz (basso) e Money (batteria) così irruente da far crollare letteralmente per ben due volte le aste dei suoi piatti.
Non c’è bisogno di tante parole, i Bang Out sono una garanzia di qualità e sanno suonare bene, e lo fanno anche con grande scioltezza e naturalezza, ce l’hanno nel sangue, non è facile trovare nel nostro paese gruppi che suonano con la loro voglia e presenza scenica.
“Rotten Roll” è il loro inno di battaglia finale che conclude uno scoppiettante show.
17 Crash
Ultima band della serata sono i 17 Crash, combo proveniente da Livorno ed autore di quel tipico glam metal molto in voga negli anni ’80/90 sulla scena americana (Cinderella, L.A. Guns, Skid Row).
Un ritorno alle vecchie sonorità particolarmente gradito soprattutto perché come ha accompagnato la mia gioventù, vedo ora con piacere che segue la crescita di queste nuove generazioni che pur non avendo avuto la fortuna di viverlo nel momento di maggior fulgore, continuano a seguire e promuovere i fasti di un illustre passato mai tramontato.
Sotto una pioggia di coriandoli iniziano con “Plastic Rocker”, il gruppo è brioso, frizzante ed anche preparato.
Ros Crash dimostra le sue buone doti vocali in brani come “Let Me Live Your Rock’n’Roll” o “Tattoo Girl”, istrionico e dinamico (nonostante la stazza), il singer toscano ha cominciato poi a distribuire preservativi al pubblico, come ironicamente fanno spesso anche gli Steel Panther.
Propongono tra le altre anche una cover dei L.A. Guns, “One More Reason”, cantata in coro dai presenti in sala.
Decisamente una buona band, che si sa muovere bene in scena ed abbastanza affiatata nonostante i cambi di lineup avuti nei loro tre anni di vita, con la coppia Kiko Zozzo e Steve Poison alle chitarre, sostenuti dalla sezione ritmica di Phoenix (basso) e Phil Hill (batteria).
Unico appunto da fare, se me lo permettono, è che dovrebbero migliorare la chiusura di ogni brano, spesso le canzoni risultano un po’ troncate all’improvviso. Ma diciamo che nel complesso i 17 Crash possono vantare di averci offerto una calorosa performance, come ad esempio con “Take The Number”.
Il finale è tutta una festa tra coriandoli e l’arrivo sul palco di tutti i protagonisti dell’evento, pubblico compreso, invitati da Ros ad unirsi alla sua band per cantare insieme “Rock’n’Roll”, brano ricco di energia e degna conclusione di una serata allegra e spensierata passata tra amici.
A volte l’horror può essere molto spiritoso.

RICHIAMO PER I FANS DI TWD

Harold Perrineau (Lost), Tom Everett Scott (Southland) e DJ Qualls (Memphis Beat) sono i primi attori a unirsi al cast di Z Nation, il nuovo drama soprannaturale con il quale Syfy sembra voler attirare l’attenzione del numeroso pubblico di The Walking Dead.
La rete ha ordinato già 13 episodi, incentrati su alcuni sopravvissuti che, tre anni dopo l’apocalisse zombie che ha devastato il Paese, fanno gruppo mentre cercano di scortare da New York alla California l’unica speranza per un vaccino in grado di contrastare la diffusione del virus.
Perrineau, impegnato anche in Constantine di NBC, interpreterà il leader del gruppo, Hammond. Scott ha ottenuto il ruolo di Garnett, il secondo in comando. Qualls, invece, vestirà i panni di Citizen Z, un hacker che si unisce al gruppo e lo aiuta ad attraversare il paesaggio infestato dai morti viventi.
Poster

domenica 15 giugno 2014

IL CORAGGIO DI SKY

. Les Revenants – The Returned nella versione americana – sta avendo un successo planetario. Se non ne avete ancora mai sentito parlare, è perché si tratta di una serie francese, e qui in Italia di solito arrivano solo le serie americane. Dopo il remake russo e americano, però, pare che sarà prodotto anche un rifacimento tutto italiano da Sky Italia, sulla scia del successo di In Treatment con Sergio Castellitto. Sky Italia ha infatti oggi comprato i diritti di Les Reventants. Pare che il prodotto sia ancora però nella fase iniziale di produzione. A dirigere la serie sarà Stefano Lodovichi, già noto per il lungometraggio “Aquadro”.
Sky vuole fare però l’en plain, ed ha acquistato anche la serie tv originale, probabilmente per mandarla in onda su Sky Atlantic. La serie francese ha già ricevuto diversi apprezzamenti in tutto il mondo, è stata venduta in oltre settanta Paesi e al momento è in fase di remake per l’America (The returned), serie che andrà in onda su A&E ed avrà come produttore esecutivo Carlton Cuse, uno degli autori di Lost; l’altro, il remake russo, andrà in onda su Channel One.Les Revenants ha una trama molto particolare: tutto comincia quando all’improvviso ritornano in un paese della Francia alcune persone scomparse tempo prima, scomparse nel senso di ‘decedute’. Non si tratta di zombie tradizionali: les revenants non mordono, non vogliono infettare nessuno, vogliono semplicemente tornare alle loro vite precedenti, come se nulla fosse successo. Ma, neanche a dirlo, non sarà così facile… nella città si verificano inoltre strani fenomeni: salta spesso la corrente, si abbassa il livello dell’acqua, appaiono strane ferite sui corpi dei vivi e dei morti. C’è da chiedersi quale sarà l’approccio italiano ad una serie tv tanto particolare: è pur vero però che già In Treatment ha dimostrato come l’Italia possa essere all’altezza degli altri Paesi in fatto di serie tv, e che il pubblico nostrano apprezza anche format particolari e lontani dai nostri soliti schemi. Nel frattempo, in Francia, la serie originale è stata rinnovata per una seconda stagione, in onda probabilmente nell’autunno 2014. Alcuni hanno paragonato Les Revenants alle atmosfere opprimenti di Twin Peaks di David Lynch: la serie avrà lo stesso successo? Staremo a vedere…
the returned remake italiano sky

CERCASI MORTI VIVENTI

La città del palio è in cerca di zombie, ovvero morti viventi. Si tratta di “Corpo morto”, insolito laboratorio artistico aperto a tutti, curiosi, attori, ballerini, studenti, insomma chiunque senta di avere l’anima di un non morto! Fa parte del progetto di eventi urbani che Elvira Frosini e Daniele Timpano, autori, registi e attori, realizzano collateralmente allo spettacolo Zombitudine. “Lo Zombi non lo conosci, non lo riconosci, è un extracomunitario in agguato pronto a stringerti la mano e a venderti accendini, rose e fazzoletti per il naso, ma è anche il tuo uomo, la tua donna, tuo fratello, la tua mamma che se abbassi un attimo la guardia ti prendono e ti mangiano. Noi siamo loro e loro sono noi, il nostro passato, il nostro presente e l’unico futuro. Gli Zombi siamo noi: la nostra condizione di cittadini nell’Italia di oggi e di domani”. Il workshop “Corpo morto” è un laboratorio teatrale intensivo sull’immaginario legato agli zombi e sul loro paradosso. Il morto che cammina e divora. Il consumatore definitivo. Lo zombi è il vecchio che non muore e il nuovo che non c’è.Nel workshop si affronterà un lavoro collettivo e individuale di esplorazione e creazione partendo dal corpo come segno politico, si costruiranno azioni che possano sovvertire il sistema di convenzioni residente nel corpo, in particolare affrontando il tema del contesto e delle domande alla base del lavoro dell’attore/performer. Il lavoro sarà diviso in una parte di training fisico sugli elementi fondamentali della dinamica, peso e respirazione, e in una parte di improvvisazione e creazione di azioni performative legate al corpo dell’attore e finalizzate alla realizzazione di performance.
Una piccola scuola di teatro la cui partecipazione per gli interessati è gratuita. Per iscriversi è necessario inviare il proprio curriculum vitae e una lettera di presentazione a: kataklismateatro@gmail.com entro venerdì 27 giugno 2014.
Il laboratorio si svolgerà mercoledì 2 e giovedì 3 luglio nelle sale di Palazzo Ottolenghi (piano terra) in corso Alfieri 350 ad Asti, dalle 15 alle 19. Inoltre, i partecipanti al laboratorio si esibiranno alle Walking Zombie di Asti venerdì 4 luglio in luoghi e orari da concordare con i partecipanti stessi. E’ possibile anche fare parte dello spettacolo Zombitudine al Piccolo Teatro Gribaudi (ex Chiesa di San Giuseppe) sabato 5 luglio in doppia replica (ore 20 e 22.30). Info: danielaferrante.kataklisma@gmail.com; 320.7916810; www.zombitudine.it
Walking Zombi  Foto Elisa Campoverde

ANCHE I ZOMBI SANNO FARE GOL

Quale miglior occasione dei Mondiali di calcio 2014 appena inaugurati per proporvi una commedia horror francese che miscela calcio e morti viventi.
Trattasi di Goal of the Dead, film uscito in patria lo scorso febbraio e che ora dispone di un trailer con sottotitoli in inglese.
Il film è diretto in tandem da Benjamin Rocher (già co-regista dello zombie-movie The Horde) che stavolta fa squadra con Thierry Poiraud (Atomik Circus).
Chi scrive è un estimatore delle comedy horror con zombie e dopo gioiellini come L'alba dei morti dementi (Shaun of the Dead) e Benvenuti a Zombieland, l'ottimo Cockney vs. Zombies e il recente Detention of the Dead (una vera sorpresa!), mancava all'appello un titolo francese e dalle immagini del trailer ci troviamo di fronte ad un film davvero molto promettente e con un lato tasso di gore, forse stavolta Benjamin Rocher è riuscito ad aggiustare il tiro rispetto al precedente The Horde che dobbiamo confessare non ci ha entusiasmato.
Insieme al trailer e alla locandina ufficiale del film vi proponiamo anche una featurette con il "making of" del film che ci porta dietro le quinte della pellicola mostrandoci la realizzazione degli effetti speciali.
La trama ufficiale del film:
Sabato, 18 gennaio 2012. Un quarto d'ora prima della partita. Un'ora prima dell'Apocalisse. Un piccolo villaggio nel nord-est della Francia, Caplongue, dispone di una centrale nucleare, agricoltura industrializzata, una chiesa con un'affluenza inferiore al tasso di disoccupazione, ma anche di una squadra di calcio che è riuscita a raggiungere la finale della coppa francese con un sacco di coraggio e talento. Il paese è tanto più giubilante all'idea di ricevere il Paris Olympic, un prestigioso club di serie A composto da giocatori famosi.
Per il Paris Olympic invece è il contrario. La squadra non deve perdere. Questa partita, che doveva essere una formalità, è diventata di fondamentale importanza. Tra Parigi e Caplongue vi sono più di 250 km. E' una partita che contrappone il mondo rurale a quello urbano, dilettanti ai professionisti, una città di provincia alla capitale, poveri ai ricchi. Mentre i dilettanti danno del filo da torcere ai professionisti, un'epidemia trasforma istantaneamente i giocatori, gli spettatori e gli abitanti in creature strane e furiose.

domenica 8 giugno 2014

IL VIRUS ZEUS CHE ATTACCA I COMPUTER

In gergo si chiama Botnet ed è una rete di computer «zombie», controllati dall’esterno da alcuni Bootmaster, che altro non sarebbero che amministratori occulti della Rete, per impossessarsi di dati sensibili come quelli dell’home banking o per chiedere il riscatto ai proprietari dei terminali per decriptare informazioni rese illeggibili con il Cryptolocker, un ramsonware, ovvero un programma malevolo (in inglese ramson vuol dire proprio estorsione). Un sistema semplice scoperto dalla polizia postale, coordinata dalla procura di Roma, insieme con l’Fbi e l’Europol. Secondo gli investigatori i pc infettati solo in Italia sarebbero circa 10 mila, ma in tutto il mondo potrebbero essere un milione, con un danno economico di 100 milioni di euro.
Scoperti 160 nodi della rete di amministratori occulti della Rete
Le indagini della Postale, che in Italia ha individuato oltre 160 nodi trust della rete Game Over Zeus (Zeus è il nome del virus), hanno consentito di inibire a livello Dns la risoluzione dei domini utilizzati dal trojan per le comunicazioni dei comandi inviati dai Bootmaster ai computer zombie dall’analisi dei dati raccolti sarà possibile identificare le vittime italiane. Nell’operazione sono state coinvolte anche le polizie di Ucraina, Regno Unito, Germania, Giappone, Francia, Olanda e Canada. Solo in questi due ultimi paesi sono stati sequestrati alcuni server dell’infrastruttura creata per la diffusione di Zeus e Cryptolocker.
Dati criptati per chiedere il riscatto ai proprietari
Il Centro anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche della polizia postale ha inoltre individuato il malware che rientra nella categoria dei cosiddetti trojan bancari che poteva essere utilizzato anche per lanciare attacchi di tipo DDoS (Distributed Denial of Service). Le indagini dovranno ora accertare quante siano le vittime, non solo in Italia, ma in tutto il mondo, e chi sia entrato in possesso delle informazioni bancarie, presumibilmente per compiere truffe e furti di denaro sui conti correnti on line.

QUESTA VOLTA E' UFFICIALE:DEAD RISING 3 USCIRA' QUESTA ESTATE

Dead Rising 3 vedrà la luce su PC dopo essere uscito in esclusiva Xbox One il 22 novembre 2013. Il videogame è il seguito di Dead Rising 2 ed è sviluppato da Blue Castle Games e pubblicato dalla Capcom. Il gioco ci mette nei panni di Nick Ramos, un giovane meccanico, esattamente 10 anni dopo gli avvenimenti del secondo capitolo. Il protagonista insieme all’aiuto di altri cittadini dovrà scappare da una città piena zeppa di zombi prima che sia troppo tardi. Infatti, vista l’impossibilità di fermare il virus, è in programma un attacco militare per cancellare la città e con essa tutti i morti viventi che la infestano. Il gioco grazie all’esperienza open world, unita all’intensa azione e la varietà delle armi coinvolge il videogiocatore profondamente.
In questo nuovo capitolo della saga di Dead Rising, gli sviluppatori hanno voluto regalare un modo nuovo per gestire i potenziamenti per il proprio alter ego. I punti accumulati potranno essere spesi ad esempio per dare maggior inventario al protagonista a scapito della vita. Inoltre Nick avrà la possibilità di assemblare da solo le proprie armi (un pò come faceva MacGyver). Il videogioco come dicevamo è uscito in esclusiva per Xbox One, ma da poco Capcom ha annunciato che il titolo sarà disponibile per PC  nel corso della prossima estate con alcune migliorie sotto il profilo del dettaglio, ottimizzazione per  schermi wide screen, nuove texture e molto altro ancora.
La nota software house giapponese per l’occasione ha rilasciato un nuovo trailer di lancio insieme ai requisiti necessari per giocare a Dead Rising 3 su PC.
REQUISITI MINIMI:
OS: Windows 7 64-bit, Windows 8 64-bit
Processore: Intel Core i3-3220 @ 3.30GHz (o Intel Core 2 Quad Q9550 @ 2.83GHz) / AMD Phenom II X4 945 @ 3.00 GHz o superiore
Memoria: 6 GB di RAM
Hard Drive: 30 GB liberi
Scheda video: NVIDIA® GeForce® GTX 570 / AMD Radeon 7870 o superiore
DirectX: Versione 11
REQUISITI RACCOMANDATI:
OS: Windows 7 64-bit edition, Windows 8 64-bit edition
Processore: Intel Core i5-4570 CPU @ 3.20GHz o AMD equivalente
Memoria: 8 GB di RAM
Hard Drive: 30 GB liberi
Scheda Video: NVIDIA® GeForce GTX 670 2GB / AMD Radeon 7970 2GB
DirectX: Version 11.1 o superiore
Se siete appassionati dell’horror Dead Rising 3 è il titolo che fa per voi, vi ricordo che attraverso questa pagina potete procedere all’acquisto del gioco per Xbox One.
Dead Rising 3 arriverà su Pc quest’estate UFFICIALE

PUZZA COME UNO ZOMBI SE TI VUOI SALVARE

Gli zombie sono senz’altro i migliori nemici dell’uomo, altrimenti non si spiegherebbe il motivo per cui negli ultimi tempi hanno ispirato: un ipotetico piano d’azione d’emergenza dell’esercito americano, le campagne di sensibilizzazione del CDC – Center for Disease Control and prevention, e adesso una complessa (e fondamentale) ricerca chimica per elaborare il modo di camuffare il proprio odore al naso putrescente dei non morti. A chi importa? La domanda è legittima, ma se domani dovesse verificarsi un’apocalisse zombie e non sapeste come comportarvi, non dite che non vi avevamo avvisato.
Sul tema zombie la filosofa Béatrice Longuenesse ebbe a dire che la possibilità degli zombie non è una questione metafisica, ma riguarda la scienza: e infatti finalmente la scienza si esprime, suggerendo un pratico modo di sfuggire alla morte per mano (e denti) dei morti viventi.
Puzzare per sopravvivere è la base del ragionamento che ha condotto la dottoressa Raychelle Burks, conosciuta su Twitter con il nome di Dr. Rubidium, ad elaborare un composto chimico, dal suggestivo nome Eau de Death, comodamente applicabile sulla propria pelle. Test clinici hanno dimostrato che le componenti del prodotto ci trasformano, almeno a livello olfattivo, in veri cadaveri.Com'è fatto Eau of Death? Due composti chimici dal nome evocativo: la cadaverina e la putresceina. Per dare un tocco di serietà alla cosa, potete chiamarle anche 1,5-diamminopentano e 1,4-diamminobutano. Entrambe le sostanze sono prodotte dalla rottura degli amminoacidi degli organismi, in un processo che presso i cadaveri risulta particolarmente fetido. Produrle è abbastanza semplice, anche senza disturbare i morti, ci si può servire del batterio Escherichia coli. Per rendere Eau of Death disgustoso al punto giusto, la dottoressa Burks suggerisce comunque di aggiungere anche una spruzzata di metantiolo, un gas incolore che a detta di Wikipedia sa di “cavolo marcio”.
Sorpresa, il metantiolo è responsabile di quasi tutti i cattivi odori di natura organica a cui riuscite a pensare: dall’urina post-asparagi alla puzza di certi formaggi, fino ai peti. Dalla scatologia all’escatologia il passo però sarebbe breve, ad avviso di Burks: meglio vivere puzzolenti che morire puliti.
L’American Chemical Society, colpita dalla genialità della trovata, ha anche prodotto un video in cui la stessa dottoressa ci spiega come funziona il profumo.
E' tutto pronto, insomma. Mancano solo gli zombie.

Z-DAY :SECONDO ATTO

Sabato 14 giugno 2014 andrà in scena il secondo atto dello Z-Day, evento di gioco di ruolo dal vivo con protagonisti i superstiti di un apocalisse a tema zombie
La storia prosegue gli eventi già narrati nel precedente evento di fine gennaio esattamente come un serial a puntate.
Questa la sinossi :
La civiltà è al collasso, ormai il mondo è invaso dagli zombie e nessuno ha saputo far fronte all’epidemia. L’ultimo posto sicuro era ritenuto il vecchio ospedale di Palmanova, presidiato dalle squadre anti contaminazione, ma la notizia era falsa. Quei pochi che si erano lì rifugiati hanno scoperto a caro prezzo che non esiste più un luogo sicuro. A due settimane dalla loro fuga, un nutrito gruppo di sopravvissuti ha organizzato un accampamento sui bastioni esterni della Città Stellata per prendere respiro. Stanchi, affamati e con lo svataggio delle tenebre in arrivo, i pochi umani superstiti si apprestano ad affrontare una notte di orrore, l’ennesima… Chi si lascia andare va ad ingrossare le fila dei morti viventi… Gli eventi seguono il loro corso, ma c’è ancora una speranza seppur tenue per l’umanità…
L’evento è organizzata dall’Associazione NovaLudica di Palmanova insieme all’ideatore del gioco Alessio La Corte.
L’Associazione nasce dall’unione di diversi gruppi di appassionati in settori apparentemente discosti l’uno dall’altro, ma legati dal sottile filo della voglia di divertirsi giocando.
Lanparty, cosplay, giochi da tavolo (cartecei, di ruolo e miniature), collezionismo, fumetti, sono alcune delle attività che promuoveremo lungo la nostra avventura assieme.
Il gioco si svolgerà di NOTTE sulla cinta fortificata di Palmanova, l’organizzazione invita ad utilizzare indumenti semplici e non di pregio e dotarsi di torce alimentate SOLAMENTE a batterie. Altri tipi di illuminazione saranno banditi.
I minorenni potranno giocare solamente se accompagnati da un genitore e il numero massimo di partecipanti è di 100 persone.
Il costo dell’iscrizione è di soli 5€ mentre gli orari saranno così suddivisi :
Dalle 19.00 alle 20.00 conferma iscrizione
Dalle 20.00 alle 21.00 lettura regolamento
Dalle 21.00 alle 02.00 giocata
Per il trucco sarà possibile venire già truccati, oppure utilizzare gli strumenti direttamente in loco messi a disposizione dall’associazione, oppure farsi aiutare dai nostri truccatori.
Poiché l’evento sarà in notturna, non saranno impiegati trucchi particolarmente “pesanti”.
Per informazioni :
www.facebook.com/novaludica
ZOMBIE DAY

domenica 1 giugno 2014

QUANDO L'HORROR INCONTRA LA MUSICA

Spider Rock Promotion, Roxx Roma, Advena Ass. Culturale e Onigiri Store sono lieti di presentare “Zombies Love Heavy Metal”, un evento unico dove per la prima volta il mondo dell’Hard Rock e dell’Hair Metal incontra quello dei Manga horror. L’evento si svolgerà venerdì 20 giugno 2014 nei locali del mitico Init, luogo di eventi straordinari a Roma.
Vi sarà un avvicendamento di 5 band che metteranno a ferro e fuoco il palco del locale, presentate dalla Cosplayer Glitter Hellraiser: i Pillow Fight saranno chiamati ad aprire le danze, successivamente Lipstick, Honeybombs e Wicked Starrr si daranno il cambio per riscaldare l’ambiente fino a farlo scottare ed infine i 17 Crash da Livorno ci omaggeranno con il loro show al fulmicotone. Alle loro spalle sullo schermo verranno proiettati film horror della Troma e famosi anime a tema.
Prima dell’esibizione dell’ultima band ci sarà la sfilata di tutti i Cosplayer partecipanti, che sarà giudicata da nomi importanti nella scena cosplay: Leon Chiro, Giulia G Astaroth e Luca Panzieri. I giudici saranno chiamati ad esprimere un parere sui costumi dei partecipanti. La sfilata si concluderà con la premiazione dei vincitori con fumetti, tessere sconto e gadget messi a disposizione da Advena Ass. Culturale e Onigiri Store.
Advena Ass. Culturale e Onigiri Store saranno presenti con uno stand in cui verrà presentato in prima assoluta il nuovo fumetto ”Il detective degli Zombie” di Marzia Garofoli. Allo stand si potranno acquistare prodotti e distribuzioni di Onigiri Store, compreso il libro, sugli Zombie, “Kant e Nietche” di Marco Fulgione.
In sala si potrà ammirare l’esposizione delle opere degli artisti: Marzia Garofoli, Patrizio Cestiè ed Andrea Tesoro, questi ultimi due diplomati alla rinomata Scuola Romana del Fumetto.
Per gli appassionati di calcio, sarà possibile vedere la partita ITALIA – COSTA RICA, valida per il Mondiale Brasile 2014 sul maxischermo dell’Init, a partire dalle 18.00.
In sintesi:
ZOMBIES LOVE HEAVY METAL
con:
17 CRASH
WICKED STARRR
HONEYBOMBS
LIPSTICK
PILLOW FIGHT
Proiezione FILM e anime horror + Sfilata Cosplayer + Esposizione artistica + Partita ITALIA vs COSTA RICA
Venerdi 20 giugno 2014
INIT, Via della Stazione Tuscolana 133
00182 – ROMA
Ingresso:
gratuito per guardare la partita (Per la permanenza all’evento dopo le 19.30 si richiederà il pagamento del biglietto).
Dopo le 19.30: € 7,50 per chiunque si presenti vestito da Cosplayer, € 10,00 altrimenti
Zombies Love Heavy Metal

FERMIAMO SISTRI

Nasce la campagna social #StopSistri per fermare il sistema, un morto che cammina

Cuneo, 27 maggio 2014 – Assotrasporti e Azione nel Trasporto Italiano ribadiscono la necessità di

sospendere il SISTRI, il controverso sistema che tra malfunzionamenti e rinvii continua a far discutere

trasportatori, associazioni e addetti ai lavori.

Durante le riunioni del Tavolo Sistri presso il Ministero – l’ultima lo scorso 29 aprile 2014 – le delegazioni

Assotrasporti hanno ribadito che il sistema di tracciabilità dei rifiuti può risultare un’opportunità favorevole

per le imprese. Ciò nonostante, date le evidenti difficoltà denunciate attualmente, è inevitabile una

sospensione del Sistri per il tempo tecnico necessario a renderlo efficace.

Ad evidenti problemi di natura tecnica e burocratica sull’applicazione e la sanzionabilità del sistema, si è

recentemente aggiunta la delibera sulla mancata regolarità del contratto di gestione. Infatti, l’Authority ha

contestato l’appalto – avvenuto senza gara – stipulato tra il Ministero dell’Ambiente e la società Selex del

gruppo Finmeccanica, aggirando gli obblighi di concorrenza.

Gli ultimi sviluppi dunque non fanno che confermare la nostra posizione. “Il Sistri va sospeso per fare

chiarezza” afferma il Presidente Assotrasporti Secondo Sandiano. “Perché le aziende devono pagare per un

servizio inefficiente e non funzionante, ancor peggio se chi lo gestisce non rispetta le regole?”.

“In un settore critico come quello dei trasporti” – aggiunge il Presidente di Azione nel Trasporto Italiano

Renzo Erbisti – “il Sistri sta generando costi ed adempimenti burocratici gravosi per l’autotrasportatore, che

rendono la sua sopravvivenza nel comparto ancora più difficile”.

“L’aver speso 146,7 milioni in attrezzature da installare sui veicoli come chiavette usb e scatole nere, ad

oggi non funzionanti, non può essere il motivo per imporre ai trasportatori di installarle” concludono i

Presidenti delle due Associazioni, considerando che “a fronte di un contratto assegnato in segreto, senza

alcun riscontro normativo, lo Stato ha contribuito solamente con 29 milioni, già a carico dei contribuenti”.

Per questo motivo, appare illogico chiedere alle aziende di utilizzare il sistema per saldare i costi, senza

raggiungere l’obiettivo di tracciabilità dei rifiuti.

Le nostre associazioni, sensibili alle esigenze della base, invitano tutti gli addetti ai lavori ad unirsi alla

richiesta di sospensione del Sistri. Un sistema vivo solo sulla carta, ma nei fatti sempre più dannoso,

proprio come un morto vivente. Per questo, abbiamo attivato una campagna sui social network creando

l’hashtag #StopSistri con il quale gli utenti di Facebook e Twitter potranno interagire per sostenere

l’iniziativa e contribuire attivamente con propri suggerimenti ed esperienze personali.

La proposta di sospensione del Sistri si aggiunge alle richieste di interventi concreti che Assotrasporti ed

Azione nel Trasporto Italiano stanno chiedendo a gran voce e su più fronti presso le Istituzioni, ultima la

lettera inviata al Governo italiano, francese e alla Commissione Europea sul cabotaggio abusivo e sul

dumping sociale.

Chiunque fosse interessato a conoscere più in dettaglio le proposte delle due Associazioni, può rivolgersi

alla Segreteria Assotrasporti (info@assotrasporti.eu), o visitare i siti internet www.assotrasporti.eu e

www.azioneneltrasportoitaliano.it, la pagina Facebook e Twitter Assotrasporti oppure il gruppo Facebook

ANCHE L'AZIONE APOCALITTICA HA INVASO PRAGA

Sangue finto, amputazioni e deformazioni portate in piazza da centinaia di persone in un enorme flash mob dal sapore horror. È la marcia degli zombie, l'annuale manifestazione apocalittica di Praga che spaventa e diverte turisti e passanti

AIUTA LO ZOMBI UBRIACO

Una notte buia, un bar, fiumi di birra ed uno zombie, o per meglio dire la sua testa, seduto al bancone. Una serata da sballo per il morto vivente che dopo qualche birra di troppo si ubriacherà totalmente. Questa è la storia del divertente ZombieBeer – Flappy Zombie, un gioco lanciato dallo sviluppatore italiano DrunkGames. Come vi permette di capire subito  il titolo ci troviamo dinnanzi ad un clone dell’ormai storico Flappy Bird, ma questa volta l’ambientazione ed il protagonista saranno diversi e bizzarri. Una testa, un po’ malandata, di uno zombie svolazzerà in cielo e dovrà cercare di oltrepassare le tante bottiglie di birra che rappresentano gli ostacoli. Dopo il filmato iniziale, che vi permette di vedere il mostro al bar, l’avventura si svolgerà in un cupo cimitero.
ZombieBeer – Flappy Zombie è molto più semplice del game sviluppato da Dong Nguyen, quindi non rischierete di rompere/lanciare il vostro dispositivo Android. Presenti delle vite che vi permetteranno di non morire al primo errore e, inoltre, durante il volo potrete prendere anche dei power-up che non sempre renderanno il gioco più semplice! Non manca la possibilità di effettuare l’accesso al Play Games per sfidare gli amici. Una versione zombie di Flappy Bird simpatica ed ironica firmata da uno sviluppatore italiano. Scaricate questa nuova avventura dal Play Store a prezzo zero!
ZombieBeer-gioco
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TROVATO LO SCENEGGIATORE PER IL WWZ

Come molti di voi sapranno, Brad Pitt è intenzionato a produrre e interpretare World War Z 2, sequel del film che ha incassato 540 milioni di dollari nel mondo. Ebbene, oggi Variety annuncia che a scrivere la sceneggiatura del film sarà lo scrittore e regista  Steven Knight. Confermato invece il cambio di regia, affidata a Juan Antonio Bayona.
Brad Pitt sarà nuovamente produttore. Steven Knight ha recentemente scritto e diretto l’apprezzatissimo Locke, con Tom Hardy e visto al Festival di Venezia 2013. Inoltre, ha scritto le sceneggiature dei film in arrivo, il fantasy Seventh Son, Madame Mallory e il piccolo chef indiano con Helen Mirren e il biopic su Bobby Fischer, Pawn Sacrifice. E’ sua anche la sceneggiatura del film di Cronenberg, La promessa dell’assassino.
World War Z  è la trasposizione cinematografica del romanzo World War Z. La guerra mondiale degli zombi di Max Brooks del 2006.
world war z 2

LA SARGEGNA PARLA DI MORTE CHE RITORNA

Cagliari - Mamuthones contro morti viventi. Ovvero, le figure misteriose della cultura popolare sarda chiamate a raccolta per combattere un esercito di invasori zombie. È il filo narrativo di «Ischidados, I risvegliati», la miniserie horror in quattro puntate ideata per tv e web da C hunk Collective, un gruppo di professionisti torinesi provenienti dal mondo del video e della comunicazione. Per ora sul canale Youtube di Chunk Collective è stata trasmessa solo la puntata pilota.
«Servirà per avere il primo riscontro tangibile di gradimento per proporre o riproporre il progetto a possibili finanziatori o in alternativa lanciare un crowd founding - spiega Eugenio Villani, regista del progetto - Per Ischidados ci stiamo avvalendo della supervisione e consulenza dello scrittore Marcello Fois».
Alcune tra le zone dell’entroterra sardo suggestive e cariche di mistero sono il terreno di scontro di queste guerre. Da un lato c’è uno stuolo di zombie e, a difesa del territorio, torme di “soldati della pace”, i Mamuthones, figure tipiche del Carnevale barbaricino con le loro “divise militari” di pelle di pecora.
Accanto alle maschere di Mamoiada, ci sono anche i cavalieri della Sartiglia, l’ormai celebre Accabadora, la donna incaricata di regalare la dolce morte alle persone in agonia, ancora la Dea Madre, simbolo della società matriarcale. Questo e altro ancora nel racconto suggestivo e le sequenze al cardiopalma che attraversano storie, miti e leggende di una regione dalle tradizioni millenarie.
La storia
Un’epidemia sta decimando la popolazione sarda. Gli infetti si “risvegliano” in cerca di carne umana. Gaia, una turista in vacanza sulla costa, interpretata da Gledis Cinque, dopo aver perso i suoi amici aggrediti dai contagiati, fugge e cerca rifugio nell’entroterra. Qui scopre l’esistenza di una misteriosa congrega che combatte nell’ombra per difendere la propria terra.
«Quello di Gaia è un itinerario alla scoperta dell’«Altra» Sardegna, quella distante dalle coste patinate e prese d’assalto dai turisti - spiega Igor de Luigi - La fiction horror è l’espediente per affascinare anche un target giovane, per farlo addentrare all’interno di questa terra ricca di storia, bellezze e mistero. I Carnevali con i suoi mille suggestivi aspetti, i paesaggi, lo straordinario patrimonio storico e naturalistico, gli antichissimi miti e leggende e le tradizioni che si perdono nella notte dei tempi».

BOLOGNA E' STATA DI NUOVO INVASA

Bologna, 31 maggio 2014 - Gli zombie sono tornati a terrorizzare il centro di Bologna (guarda le foto). Per il nono anno consecutivo, il corteo macabro si è trascinato attraverso via Indipendenza verso le Due Torri e poi in piazza Maggiore. Un mega flash mob dell'orrore, che ha visto la partecipazione di centinaia di persone arrivate da mezz'Italia, con morti viventi curati nei minimi dettagli da una parte e, dall'altra, cacciatori pronti a sterminarli con ogni tipo di arma, ovviamente finta. Verissimi, invece, la festa e il divertimento.