domenica 26 agosto 2018

IMAGINE DRAGONS IN SALSA HORROR

La hit degli Imagine Dragons dal titolo “Natural” non poteva restare senza un video musicale.
Sì, ci hanno messo un po’ di tempo i ragazzi, ma l’attesa è stata ripagata da una clip degna del singolo Natural.
Il video musicale è stato presentato per la prima volta ieri sera (24 agosto 2018) su YouTube e, a partire da questo post, ha già ottenuto quasi 1 milione e 800 mila visualizzazioni.
È stato letteralmente preso d’assalto dai russi che hanno commentato a più non posso la clip sul tubo.
Il video musicale per “Natural” inizia con la statua di uno spaventapasseri posizionata in giardino e poi la telecamera prosegue in stile suspense verso la casa.
La clip è molto tetra ma interessante e i ragazzi si esibiranno con la canzone nel giardino della casa.
Dan Reynolds troverà anche il tempo per scavare una tomba e ci saranno molti riferimenti horror/zombie.
https://youtu.be/0I647GU3Jsc

I GIALLI NOIR PIU' RICHIESTI DAI FANCIULLI

Continua il successo della collana “I Frillini” della Fratelli Frilli Editori dedicata ai lettori del futuro, alle nuove generazioni e a tutti quei ragazzi cui piace l’avventura.

Ritornano in edicola a grande richiesta i volumi: ”I Gemelli Misteri e l’invasione zombie” e “Il segreto di Forte Diamante”. “I Frillini” sono arrivati grazie a un’idea dello scrittore di romanzi noir per adulti Rocco Ballacchino che ha voluto fortemente cimentarsi nella scrittura di uno dei primi due volumi della collana stessa, nonché diventarne il curatore. Saranno, quindi, i ragazzi stessi i protagonisti di queste storie, saranno loro a vestire i panni degli investigatori per risolvere misteri e svelare segreti…

”I gemelli Misteri e l’invasione zombie” (pag. 145) è il suo primo giallo per ragazzi la cui trama si svolge a Torino.

Qualche breve notizia.

 … Stefano allungò il collo per vedere meglio. D’improvviso sentì una mano afferrargli il polso. Il sangue gli si gelò nelle vene, sembrava uno zombie. Era pallido come un lenzuolo. «Cosa succede, Stefano?», gli domandò Giulia, tirandolo verso sé. «Cavolo, mi hai fatto prendere un colpo» …

Rocco Ballacchino è uno scrittore, sceneggiatore e autore teatrale torinese, nonché, come si definisce lui, “padre di due capolavori”. Ha scritto numerosi gialli per Fratelli Frilli Editori che hanno per protagonisti il commissario Sergio Crema e il critico cinematografico Mario Bernardini. E’ nato a Torino nel luglio del 1972, si è
laureato in Scienze della comunicazione con una tesi in Semiologia del cinema sul personaggio di Totò nell’Italia del dopoguerra.
Il cinema, la scrittura e il teatro sono da sempre le sue più grandi passioni.
Tra il 2001 e il 2002 alcuni suoi racconti (Internet permettendo, “La sfida dei drammi “e “Appuntamento con la signora”) sono stati citati o pubblicati sulla rivista per giovani scrittori Inchiostro.

Nel 2008 la rivista Confidenze ha pubblicato, da un suo soggetto, il racconto “Tu credi nei miracoli?”
Sempre nel 2008 ha collaborato con altri quattordici autori alla scrittura del romanzo giallo dal titolo “Giallo aperto” e pubblicato sul sito di editoria on line www.lulu.com.
“Crisantemi a ferragosto”, edito dalla casa editrice Il Punto Piemonte in bancarella, è il suo romanzo giallo d’esordio.

A ottobre 2009 è uscito in libreria “Io mi ricordo”, un libro-dvd edito da Einaudi in collaborazione con la BANCA DELLA MEMORIA in cui è possibile trovare anche un suo breve racconto dedicato alla figura di mio nonno Salvatore.
“Appello mortale”, uscito nel maggio del 2010 e sempre edito da Il Punto, è il suo secondo romanzo giallo.

Ha collaborato inoltre, in qualità di sceneggiatore con l’associazione culturale Turin Video Production. La loro ultima fatica è il cortometraggio “Doppio Inganno”, realizzato in collaborazione con il comune di Alpignano.

Ha scritto i soggetti per i videoclip “Se precipitango”  e “Mani di forbice” del gruppo rock Il rapimento di Viola (in passato Plug in baby).

Maggio 2012 segna l’uscita di “Favola Nera”, un romanzo a quattro mani in cui ho collaborato con lo scrittore Andrea Monticone e in cui avviene il sodalizio tra il professore Andrea Corioni e il capitano dei carabinieri Gabriele Sodano, due personaggi protagonisti dei loro precedenti romanzi.

A gennaio 2013 ha cambiato casa editrice e pubblicato, con i Fratelli Frilli, il noir “Trappola a Porta Nuova”, romanzo con il quale ho superato i confini piemontesi. Sempre nel 2013 ho debuttato come autore teatrale con la commedia “Operazione marito infedele” portata in scena da Maria Grazia Alfarone e Alberto Pisano (regia di Alex Curina) A inizio 2014 si è concesso una pausa dalle trame in nero con l’ebook “Le sette vite del Capitano” dedicato alla figura del calciatore Alessandro Del Piero (sempre edito dai Fratelli Frilli), pausa assai breve, perchè a maggio dello stesso anno un suo racconto, “12 ore”, è uscito nell’antologia noir “Appuntamento con il male”, edita da Novecento editore.

E’ tra i soci fondatori del gruppo di scrittori Torinoir a cui è dedicata un’apposita sezione del sito.

L’altro volume (pag. 150) è “Il segreto di Forte Diamante”, ambientato a Genova, ed autrice è Maria Teresa Valle.

Questa una brevissima nota della trama

 .…Ci voltiamo indietro a guardarlo per capire cosa lo stia trattenendo e ci troviamo di fronte a un essere spaventato, bianco in viso e totalmente incapace di proferire parola né di muovere un passo.

«Che è successo?», chiede preoccupato Andrea. «Ti senti male? Sembra che tu abbia visto un fantasma». «Sì», esclama Tancredi che ha ripreso l’uso della parola «E’ proprio così». «È così, cosa? Che ti senti male o che hai visto un fantasma?» …

Ma andiamo con ordine. con una breve trama. 

Andrea, Tancredi e Camilla frequentano la terza A della scuola secondaria e formano un trio di amici inseparabili. Durante una gita scolastica vengono condotti a visitare Forte Diamante, uno dei forti eretti nel passato sulle colline genovesi. È un posto pieno di fascino e i tre decidono di ignorare i cartelli di divieto d’ingresso. Sfuggendo al controllo dei professori, entrano di nascosto nella struttura. Quello che scoprono in una delle stanze li riempie di paura, ma anche di curiosità. Tornati da soli sul luogo del ritrovamento, per cercare di risolvere il mistero che si nasconde nel Forte, vivranno una serie di avventure che li terranno col fiato sospeso e li coinvolgeranno sino alla soluzione finale.



L’autrice Maria Teresa Valleè nata a Varazze (SV), risiede attualmente a Genova, è sposata ed ha due figli. Ha conseguito la Maturità Classica al Liceo Gabriello Chiabrera di Savona. Iscritta all'Università di Genova si è laureata in Scienze Biologiche e specializzata in Patologia Generale. Ha lavorato in qualità di Dirigente Biologa all'Ospedale San Martino di Genova. Fin da bambina ha amato la lettura e la scrittura. Per i Fratelli Frilli Editori ha pubblicato diversi noir:"La morte torna a settembre"nel 2008, "Le tracce del lupo" nel 2009, "Le trame della seta. Delitti al tempo di Andrea Doria" nel 2010, L'eredità di zia Evelina. Delitti nelle Langhe" nel 2012, "Il conto da pagare" nel 2013, "La guaritrice" nel 2014, "Burrasca" nel 2015,"Maria Viani e le ombre del 68" nel 2016 I primi due sono stati pubblicati anche in edizione economica per la collana "Liguria in Giallo", il terzo per la collana "Super pocket in giallo" e distribuiti con il quotidiano "Il Secolo XIX" su soggetto del gruppo Neverdream (Rock Progressive) ha scritto The circle”, la storia noir del loro ultimo concept album dallo stesso titolo. CD e libro sono scaricabili gratuitamente dal sito www.neverdream.info, “Il conto da pagare (2013 tradotto in Spagna col titolo “Adjuste de cuentas per i tipi di Terapias Verde), "L'eredità di zia Evelina", edito anche dal "Sole 24 ore" nella collana "Noir Italia" e  distribuito con il quotidiano.  

Tra i molti racconti pubblicati:"Vedove" nell'antologia "All'improvviso. Nella città delle donne", per Laboratorio Gutemberg,"La parola fine" nell'antologia "Crimini di piombo" per Laurum", Adina" nell'antologia "Un racconto per l'estate" per Montedit,"Impatto visivo" nell'antologia "365 racconti erotici per un anno" per Delos Books,"Amori pericolosi" per l'antologia "365 Racconti cattivi" per A.I.S.E.A. Onlus,"Mare amaro" per l'antologia "Nero Liguria" LAB,"Carmen, Giusy, Margherita e Precaria" nell'antologia "Pianeta Donna" ANPAI,"Il vicino di casa" nell'antologia "Orme Gialle",Il racconto "Apro gli occhi" è stato segnalato dalla Giuria del XXXVII Premio Gran Giallo della Città di Cattolica nel corso del MystFest 2010 e pubblicato nel n°3021 del Giallo Mondadori del 6/1/2011.Il racconto "Il vicino di casa" sesto classificato al XIV concorso nazionale di narrativa poliziesca "Mario Casacci" "Orme Gialle" è pubblicato nell'antologia "Anonima assassini/5" Del Bucchia Editore.

Per contatti con i due autori ecco i rispettivi recapiti  e-mail: r.ballacchino@gruppocdc.itmariateresa.valle.vivaldi@gmail.com

Per altre notizie o richiesta dei libri rivolgersi a Fratelli Frilli Editori S.r.l. – Via Priaruggia, 33/r – 16148 Genova; tel. 0103071280;3663131664; e-mail: comunicazione@frillieditori.com contact@frillieditori.com
Nel collage le copertine dei due volumi della nuova collana “I Frillini”: “I gemelli Misteri e l’invasione zombie” di Rocco Ballacchino e “Il segreto di Forte Diamante”  di Maria Teresa Valle
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CERCASI ZOMBIE A MAGICLAND


Hai uno spirito da mostro? Pensi che se solo fossi nato dall’altra parte dell’oceano un posto da comparsa in The Walking Dead sarebbe stato tuo? Allora hai l’occasione di dimostrarlo, perché Rainbow MagicLand è pronto ad assumere fino a 150 zombie.
Il 15 e 16 settembre il parco divertimenti più grande di Roma aprirà il “mostruoso casting” per ingaggiare i figuranti che interpreteranno zombie e mostri vari durante le festività di Halloween, nel mese più spaventoso dell’anno.
Il Parco, in vista dei festeggiamenti dedicati all'Halloween, selezionerà fino a 150 nuovi volti, tra persone comuni, animatori e attori, che verranno assunti con contratto di lavoro. I ruoli sono quelli di mostri, ma anche di zombie, creature che fanno spavento, personaggi delle tenebre, tutti pronti a inseguire e spaventare i temerari ospiti del parco che visiteranno le Horror Zone predisposte, a partire dal 13 ottobre.
Dunque: “Hai spirito e movenze da zombie? Ti piace interpretare personaggi da paura per spaventare chiunque ad Halloween?” MagicLand sta cercando proprio te. Fra i requisiti richiesti agli aspiranti morti viventi: make-up originale, andatura lenta, capacità di proporre un personaggio e la sua storia arricchiscono sicuramente il corredo del perfetto zombie. Una volta selezionati gli spaventosi “addetti ai lavori” si trasformeranno in una vera e propria orda di creature spettrali pronta a seminare il panico nel parco.
Per candidarsi al “terrificante” posto ci si iscriverà online sul sito http://magicland.it/casting entro e non oltre il 9 di settembre. Poi, presso il Gran Teatro di Rainbow MagicLand, il 15 e 16 settembre inizierà il casting vero e proprio, con una giuria formata da esperti di horror che selezionerà i mostri più credibili e spaventosi. Allora, se la routine quotidiana vi uccide, questa è l’occasione che fa per voi!
 A.A.A.: Zombie cercasi a Rainbow MagicLand

QUANTI BLUE RAY IN SALSA ZOMBI

Sfruttando le informazioni racchiuse in un vecchio diario, due amici sono alla ricerca di una base sotterranea risalente alla Seconda Guerra Mondiale che venne utilizzata dai nazisti come centro di ricerca segreto e al cui interno potrebbe essere nascosto l’oro perduto del Terzo Reich.Originariamente girato in 3D, parte da questo semplice soggetto il tedesco Bunker of the dead, diretto nel 2015 da Matthias Olof Eich e che, oltre ad evolversi con la scoperta del fatto che il sistema di gallerie si trovi dentro un’area riservata su cui sorge una base militare statunitense, come il titolo lascia intuire non tarda a tirare in ballo tutt’altro che pacifici morti viventi.
Ma non morti viventi qualsiasi, bensì, ovviamente, abbigliati in uniforme nazista come quelli visti in Zombie lake e nel dittico Dead snow, lavori dai quali il film di Eich si distacca a causa della scelta di raccontare la oltre ora e dieci di visione attraverso la tecnica del POV  (Point Of View), portata al successo in ambito horror da già cult del calibro di The Blair witch project – Il mistero della strega di Blair e Paranormal activity.
Anche se, in verità, più che il look del falso documentario strutturato tramite la ricostruzione di un altrettanto falso filmato ritrovato l’insieme è chiaramente volto ad offrire cinematograficamente un’esperienza capace di gemellare quelle videoludiche in soggettiva degli sparatutto, come avvenuto nel contemporaneo Hardcore! di Ilya Naishuller.
E, man mano che fanno la loro entrata in scena anche un Adolf Hitler da oltretomba e, addirittura, gli alieni, è l’azione a dominare l’operazione, resa disponibile in blu-ray italiano da Koch Media, con teaser, trailer italiano e originale, quattro minuti di clip musicale e ventotto di backstage nella sezione extra.
La stessa Koch Media che, a proposito di produzioni zombesche, lancia su supporto in alta definizione anche l’americano Dead within, a firma di Ben Wagner e tutt’altro che mirato, però, al facile intrattenimento.
Infatti, prendendo il via dai coniugi Kim e Mike che, rispettivamente interpretati da Amy Cale Peterson e Dean Chekvala, in viaggio con la loro figlioletta e il cane per raggiungere la baita di montagna di una coppia di amici finiscono per ritrovarsi unici sopravvissuti ad una misteriosa epidemia che rende un inferno popolato di famelici assalitori il mondo esterno all’abitazione, il film, datato 2014, non ricorre affatto al movimento e al sensazionalismo da effetto speciale, ma si evolve lentamente concentrandosi sulla claustrofobica sensazione d’assedio.
Infatti, puntando soprattutto sui versi minacciosi degli infetti che, dal di fuori, tentano di entrare per aggredire i due protagonisti, il regista ne inscena la loro lotta per la sopravvivenza intrisa di pessimismo e mancanza di speranza, privilegiando una certa teatralità suggerita dalla unica location al chiuso.
Con il trailer quale contenuto speciale, come nel caso di un’altra novità targata Koch: la co-produzione tra Francia e Spagna Don’t grow up, messa in piedi nel 2015 da Thierry Poiraud, già responsabile, a proposito di zombie movie, di Goal of the dead, firmato insieme a Benjamin Rocher.
Una co-produzione il cui scenario è un’isola sperduta dove un gruppo di delinquenti adolescenti vive in un centro giovanile; prima di scoprire che nessuno vigila su di loro e di decidere, quindi, di cominciare a prendersi un po’ della libertà che gli è stata sottratta.
Un plot che appare in un primo momento in qualità di derivato dal classico Il signore delle mosche, come avvenuto nella saga di successo Maze runner, ma che prende una innovativa direzione dal momento in cui il supervisore dei ragazzi prima viene fuori dal nulla in stato di febbrile agitazione, poi li attacca con violenza.
Perché l’originalità della sceneggiatura a cura di Marie Garel-Weiss sta nel rivelarsi una interessante allegoria in fotogrammi relativa alla crescita e ai cambiamenti spesso negativi che comporta, sfoderando una inedita trovata: gli adulti sono pericolosi zombi.
In un crescendo non privo neppure di situazioni action, ma che, anziché servirsi gratuitamente e con facilità dello splatter, presta grande attenzione alla generale atmosfera di solitudine e abbandono dai toni apocalittici.
 FrancescoLomuscio_Taxidrivers_Bunker of the dead_Eich

domenica 5 agosto 2018

ZARTANA LO STREGONE BLUES

“Zartana: Lo stregone blues” di Enzo Rizzi sarà la nuova graphic novel horror edita da Cut-Up Publishing.
La Cut-Up Publishing in occasione del prossimo Lucca Comics & Games (dal 31 ottobre al 4 novembre) annuncia l'uscita di interessanti novità editoriali, oggi segnaliamo il graphic novel horror Zartana: Lo stregone blues a firma di Enzo Rizzi che ne ha curato l'ideazione, il soggetto, la sceneggiatura e la copertina, mentre i disegni sono di Stefano Cardoselli, Vincenzo Carratù, Gian Marco De Francisco, Alfonso Elia.
SINOSSI - È possibile combattere il Diavolo suonando la sua stessa Musica?
Con Zartana, Rizzi mette su carta il suo amore per gli Spaghetti Western, il genere pulp alla Tarantino e la Musica (in questo caso il blues) che qui diventa, nelle mani del protagonista, una vera e propria arma per combattere il Male. Tra licantropi, zombi, vampiri e bellissime donne in abiti succinti, il lettore dovrà prestare la massima attenzione nello schivare i proiettili (nonché gli arti, il sangue e le frattaglie).

L'AUTORE - Enzo Rizzi è il creatore di Heavy Bone, il serial killer di rockstar, protagonista in passato di una mini-serie di quattro albi (Inksteria), di quattro volumi editi dalla NPE intitolati Heavy Bone: La Storia del Metal, Heavy Bone: Diabulus in Musica, Heavy Bone: La Storia del Rock ed Heavy Bone: La Storia del Pop e nel 2017 di una nuova miniserie di cinque albi, tutti scritti da Rizzi. Nel 2014 vince il Gran Premio Autori ed Editori Fullcomics&Games. Nello stesso anno il suo zombie metallaro esordisce negli Stati Uniti sulla prestigiosa rivista Heavy Metal. Sue illustrazioni sono state pubblicate su H/M, Hard, Metal Shock e Almanacco della paura di Dylan Dog e ha collaborato con le riviste Metal Hammer e Metal Maniac. Ha realizzato copertine, poster, locandine, T-Shirt, gadgets e mascotte per diversi gruppi rock/metal. Laureato in Lingue e Letterature Straniere, vive e lavora a Taranto dove insegna presso la scuola di fumetto Grafite.
 

IL SECONDO VOLUME DI '68

Sono passati cinquant’anni esatti. Si dice ’68, ma s’intendono molte cose diverse: la protesta studentesca, il pacifismo, la richiesta globale di nuovi diritti e la Guerra del Vietnam. ’68 è anche una serie a fumetti di culto, che racconta tutte queste cose, rileggendole alla luce di una variabile impazzita: i non-morti.
È disponibile in edicola e in fumetteria il secondo numero  della nuova edizione mensile di ‘68: il cuore dellazione è ancora la giungla vietnamita, ma viene arricchito da una nuova storyline ambientata negli USA.
Il tenente Blake, Bronto, Cerotto, Borbotto, Bonnie, il capitano Duncan, Doc, Yam, Nerone e i soldati della Base Aries, oltre a tutti gli altri personaggi che entreranno a far parte del cast devono fare i conti con un nemico imprevedibile e non contemplato, che accomuna il loro destino e quello del nemico: famelici cadaveri che tornano in vita, che non riconoscono più gli schieramenti e che hanno come unico scopo quello di divorare i vivi. E non importa più che siano esseri umani vivi che appartengono al proprio schieramento o a quello avversario.
La morte non rispetta nessuno, prevale su tutto, anche sulle manifestazioni pacifiste.
Il mondo immaginato da George Romero con La notte dei morti viventi, film di culto girato proprio nel 1968, trova nella serie scritta da Mark Kidwell e disegnata da Nat Jones il proprio compimento: il mondo è preda del terrore e nel secondo numero della nuova edizione mensile il mondo è ancora più grande.
Appuntamento in edicola, in fumetteria e nello shop online del sito saldapress.com
 

KUNG FU ZOMBIE

Kung Fu Z è un beat em up vecchia scuola, un picchiaduro a scorrimento orizzontale in cui prendere a pugni qualsiasi cosa si muova a schermo. Si tratta di combattere contro orde di non morti per salvare la terra da una apocalisse zombie.
In gioco si vestiranno i panni di Zak, appassionato di arti marziali e improbabile eroe, che trova la sua meditazione mattutina interrotta dai morti viventi. Ora, armato solo di pugni, i suoi calci e il suo ingegno, deve salvare la città dai piani malvagi del nefando Dr. Z. Come in altri beat em up vecchia scuola, anche questo Kung Fu Z si trasforma spesso e volentieri in un frenetico mashing button, ossia in un gioco in cui si devono premere i pulsanti in modo frenetico e ininterrotto.
L’azione di gioco si svolge a compartimenti stagni, quindi sarà necessario eliminare tutti i nemici presenti all’interno di una precisa zona prima di poter passare alla successiva. Tra un combattimento e l’altro il giocatore potrà accedere ad un menu fluttuante dove personalizzare e potenziare il proprio eroe, che diverrà sempre più forte, ma che dovrà fronteggiare orde di nemici sempre più potenti.
A livello grafico Kung Fu Z rispecchia i canoni della vecchia guardia, con un tratto pixellato, molto colorato e vivace. La grafica sposa perfettamente il carattere arcade di gioco, che propone un ritmo frenetico e senza soluzione di continuità. Tra i vari livelli, naturalmente, non mancano le boss battle, che spezzano il ritmo dell’azione e conferiscono varietà al prodotto.
Kung Fu Z è un beat em up vecchia scuola, un picchiaduro a scorrimento orizzontale in cui prendere a pugni qualsiasi cosa si muova a schermo. Si tratta di combattere contro orde di non morti per salvare la terra da una apocalisse zombie.
In gioco si vestiranno i panni di Zak, appassionato di arti marziali e improbabile eroe, che trova la sua meditazione mattutina interrotta dai morti viventi. Ora, armato solo di pugni, i suoi calci e il suo ingegno, deve salvare la città dai piani malvagi del nefando Dr. Z. Come in altri beat em up vecchia scuola, anche questo Kung Fu Z si trasforma spesso e volentieri in un frenetico mashing button, ossia in un gioco in cui si devono premere i pulsanti in modo frenetico e ininterrotto.
 Kung Fu Z, il beat em up vecchia scuola gratis su iOS

A MONTE URANO C'E' L'HORROR

La seconda serata del Festival Horror e l'ultimo venerdì del Mercatino della Calzatura, hanno generato un grande afflusso di pubblico, che non è rimasto deluso.


Un centro storico da paura, è proprio il caso di dirlo, quello che ieri sera ha accolto i tanti curiosi che hanno affollato Monte Urano. Tante le attrazioni a tema allestite e i figuranti ingaggiati per terrorizzare gli amanti del genere. Vagando per le vie all'interno del Castello, ci si imbatte in uno squalo gigantesco, in una sedia elettrica e in un piccolo cimitero. Tutto molto realistico e raccapricciante. Una delle attrazioni che ha riscosso maggior successo è stata quella dell'Esorcista, vietata ai minori di 14 anni, in cui viene ricreata una scena tratta dall'omonimo film. Il costo è di 3 euro e ieri sera ha registrato il tutto esaurito. In Piazza è stato allestito l'apocalisse degli zombie, in cui da stasera sarà possibile andare a caccia e uccidere i morti viventi. Lo scenario è davvero ben fatto e riproduce un post apocalisse zombie. Tanti e bravissimi i figuranti di ogni età, che hanno infestato un autobus di linea giallo, rincorrendo i malcapitati che vi entravano. Nella scena anche una macchina capovolta e delle macerie. Sold out anche per l'Escape Room a tema zombie, in cui per uscire indenni è necessario risolvere degli enigmi. Per le vie di tutto il centro storico è stato ricostruito anche un percorso Hollywood, gratuito e curato nei minimi dettagli, che ricrea ambientazioni di film horror recenti, come The Ring, Saw L'Enigmista, It e Screem. Va assolutamente sottolineato come sia tutto molto accurato. Il rischio di trasformare l'evento in una pagliacciata o in un carnevale mal riuscito era altissimo, ma gli organizzatori sono stati in grado di ricreare un percorso completo e ricco di dettagli, capace di conquistare anche gli appassionati più critici e puntigliosi. Tanti i cartelli posizionati lungo i percorsi, ricchi di spiegazioni e raccomandazioni per il pubblico. Una Monte Urano che ha mostrato nuovamente la sua grande attitudine artistica, e che vi aspetta anche stasera per il terzo giorno del Monte Urano Horror Festival. Ci sarà da morire di paura. È una promessa.
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TRILOGIA CORTO ZOMBIE

Alleghiamo di seguito il trailer e il poster di Insanium, l’antologia horror composta da tre cortometraggi collegati fra loro. “Zombie“, “Whispers” e “Awoken“, i segmenti che fanno parte di questo film corale, affrontano la storia dei fratelli Madson, Eric (Daniel Stewart) ed Adam (Sonny Chatters). In “Zombie (vol. 01)” i due trovano un morto vivente nel bosco; in “Whispers (vol. 02)” Adam capisce di non essere solo in casa quando fra le mura riecheggeranno rumori e sospiri; infine in “Awoken (vol. 03)” Eric si sveglia nel bel mezzo della notte (è la vigilia di Natale) per poi vedere un mostro che trascina il cadavere di sua madre.
Insanium sarà presentato in anteprima mondiale al MotelX International Horror Film Festival a settembre. Il film è diretto da Rui Pedro Sousa ed è interpretato da Sonny Chatters, Daniel Stewart, Hugo Palian, Elizabeth Appleby e João Sousa Pires.
La sceneggiatura del segmento “Zombie” è di Joey Fidler mentre quella di “Awoken” e di “Whispers” è stata scritta dallo stesso regista Rui Pedro Sousa.
Vittorio Sala è il direttore della fotografia mentre la colonna sonora è a cura di Alexander Arntzen.
Insanium è prodotto da Ewa Habdas, Venla Santalahti e Maria Cano mentre Sonia Resende e Rui Morgado sono i produttori esecutivi.
 Insanium: trailer e poster per l’antologia horror

QUESTA VOLTA ZOMBIE BOY NON RESUSCITERA'

Suicidio o morte accidentale? Le tesi sulla morte di Rick Genest, il modello noto al grande pubblico con il soprannome di Zombie Boy sono principalmente due. Gli inquirenti che hanno ritrovato il suo corpo sembrano nutrire pochi dubbi sul fatto che il performer amico di Lady Gaga abbia deciso di togliersi la vita. Di parere opposto i familiari, che non trovano un motivo valido per credere a questa tesi. Di certo c'è che Rick fin da ragazzo ha avuto un rapporto particolare con la morte. A soli 15 anni venne infatti colpito da una forma di tumore al cervello molto aggressiva, venne operato, curato e guarì miracolosamente. Anche da questo episodio derivò il soprannome di Zombie Boy, come raccontò al The Sun qualche tempo fa:"Anche i medici mi avevano detto che ero stato fortunato. Ho offuscato il confine tra la vita e la morte e lo sto ancora facendo ancora adesso. I miei amici mi hanno soprannominato Zombie per via del mio passato"
 Mentre la polizia continua a confermare che, quasi sicuramente, si tratta di suicidio, la famiglia dice no e si oppone con forza a questa idea lasciando intendere che si tratti di un terribile incidente. Alla famiglia di Zombie Boy, Rick Genest, si unisce anche il suo manager che conferma questa seconda tesi. Karim Leduc ha rivelato a TMZ che Rico, questo è il nome con cui lo chiamavano e lo conoscevamo gli amici e la famiglia, era molto concentrato sul futuro e su due importanti progetti ed era in un momento positivo. Secondo il suo mananger Rico si stava preparando a lanciare il suo libro di poesie e stava lavorando ad un video musicale per il suo nuovo singolo. Rimane il fatto che Leduc conferma che nei mesi scorsi non ha passato un buon periodo ma che i nuovi progetti lo hanno aiutato a voltare pagina e aveva una "mentalità molto positiva" riguardo al suo singolo "Monster Inside" e quindi non avrebbe avuto senso uccidersi ad un passo dalla loro realizzazione. Il manager di Zombie Boy conferma anche che il suo cliente era sobrio al momento della morte e che non era un tossicodipendente. Questo basterà ad allontanare l'ombra del suicidio da lui?
 Il corpo di Rick Genest, noto come Zombie Boy, è stato trovato senza vita nella sua casa mercoledì scorso. L’ipotesi è che il modello tatuato si sia suicidato, ma la famiglia pensa che la morte di Rick sia stata accidentale. “Per noi, la famiglia e il vicino entourage, ci sono troppe incongruenze attorno alla sua morte per definirlo come un suicidio", ha detto a PEOPLE il manager di Genest Karim Leduc. Il modello sarebbe morto dopo essere caduto da un balcone che, stando a quello che racconta il manager, sarebbe pericolante. “Il balcone da cui è caduto al terzo piano era un balcone molto pericoloso", ha aggiunto Leduc. "Solo tre settimane fa, ho visitato quel balcone con lui ed ero con lui a fumare una sigaretta, pure. È un balcone di emergenza”, racconta ancora il manager che rivela come, pochi giorni prima della morte, appoggiandosi alla ringhiera, fosse facile ritrovarsi per terra. Il manager, dunque, non crede all’ipotesi del suicidio aggiungendo come lo Zombie Boy avesse già organizzato la sua settimana con numerosi impegni
 Rick Genest, conosciuto come Zombie Boy, è stato ritrovato morto suicida a Montréal. Il modello canadese era famoso soprattutto per una serie di tatuaggi che ricoprivano totalmente il suo corpo e che riproducevano l’apparato scheletrico e muscolare umano. Una particolarità che, nel 2014, gli era valsa una collaborazione con l'Oreal. La nota casa cosmetica l'aveva fortemente voluto come testimonial per un cosmetico. Con questo prodotto, l'Oreal lo aveva fatto comparire nella versione “originale”, cioè senza tatuaggi. Il prodotto pubblicizzato era il Dermablend Pro: due truccatori, nel video completo, coprono perfettamente tutti i tatuaggi di Zombie Boy col cosmetico in questione. Lo spot portava un titolo molto chiaro: "Mai giudicare un libro dalla copertina"
 La morte improvvisa di Rick Genest, meglio noto col nome di Zombie Boy a causa di quello che sarebbe “un apparente suicidio” ha lasciato senza parole non solo chi conosceva il 32enne canadese ma anche il mondo dello showbiz. In particolar modo, tra i messaggi di cordoglio per il modello e performer celebre per i suoi tatuaggi e che era diventato una star a seguito della comparsata in un noto video di Lady GaGa, va segnalato soprattutto quello proprio di Miss Germanotta, molto toccante per i contenuti e per quello che sembra essere un poetico addio. Infatti, sul suo stesso sito web, Genest si definiva una personalità particolare e fuori dagli schemi, come peraltro appariva anche dalla sua figura pubblica: in un passaggio si descrive come “in parte come un guerriero gentile, in parte come un Artful Dodger” con riferimento a uno dei personaggi più celebri nati dalla penna di Charles Dickens, mentre in un altro parla di se stesso come chi ha “serendipitamente (qui usa un neologismo difficilmente traducibile in italiano, NdR) è diventato la musa per chiunque crede in un mondo coraggioso senza giudici”
 Il corpo di Rick Genest è stato trovato senza vita nella sua casa di Montreal lo scorso mercoledì. A darne la notizia è il sito canadese iHeartRadio, confermando il suicidio del modello e attore noto con il soprannome di Zombie Boy. Il suo amore per i tatuaggi risale al periodo adolescenziale. Aveva solo 16 anni quando si è fatto il primo tatuaggio su una spalla. All'età di 19 anni ha incontrato l'artista Frank Lewis che ha tatuato il 90% del suo corpo. Così è nato Zombie Boy, una specie di opera d'arte vivente che rappresenta il corpo umano al di sotto dello strato di pelle. Ma Rick Genest ha avuto senza dubbio una vita complicata. Ha vissuto l'adolescenza come squatter nell'ambiente underground di Montreal. Nonostante l'attività di modello e i servizi per Vanity Fair, Vogue e GQ, desiderava una vita semplice e sognava di regalare una casa ai suoi compagni squatter.
Soffriva di depressione Rick Genest, il modello morto suicida nel suo appartamento di Montreal noto al grande pubblico con il soprannome di Zombie Boy. Ma a cosa si doveva questo nickname che negli ultimi anni ha contraddistinto l'artista scoperto da Nicola Formichetti, stilista personale di Lady Gaga? Come riportato da La Repubblica, tutto si deve ad un tatuaggio realizzato da Frank Lewis e iniziato quando il modello aveva ventuno anni, e ha richiesto tre anni per essere completato. Una vera e propria passione quella per i tattoo di di Rick Genest, che qualcuno potrebbe osare definire come "ossessione". Basta pensare che il 90% del suo corpo era ricoperto da tatuaggi. Una seconda pelle in cui Zombie Boy riportava ciò che meglio lo definiva e che la dice lunga sulla personalità da artista sensibile descritta da tutti coloro che oggi ne piangono la perdita
 Immagine storia relativa a morto vivente tratta da Il Sussidiario.net