sabato 26 dicembre 2015

NEGLI OCCHI QUELLA LUCE

“Quella luce negli occhi” (Edizioni Clichy, 2015) è una storia di zombi senza un goccio di sangue. Un romanzo acutamente anomalo, al punto da poterlo definire un trattato di tanatologia costruito sul topos dei revenant. Ci sono due modi di affrontare il tema: il primo è “di pancia” ed è tipico della narrativa pulp (sangue, poltiglia e antropofagismo a più non posso); il secondo è cerebrale, speculativo, travalicante le caratteristiche del genere. Doveroso rimarcare come “Quella luce negli occhi” inerisca magistralmente alla seconda categoria. Tenuto conto delle debite differenze, in alcune sue parti sembra Bergman adattato a una zombie’s story. Bennet Sims è in grado di trascendere i capisaldi del filone attraverso la sua rilettura filosofica, edificata su perturbante, vissuti, ricordo, affettività, sull’esiguo confine che separa la vita dalla morte, le ragioni del cuore e quelle dell’intelletto. Il libro si spende in sei capitoli (un capitolo per ogni giorno, da lunedì a sabato), senza espedienti pretestuosamente gore, tenendo vivo il plot attraverso dialoghi funzionali e la voce interiore dell’io-narrante. Il libro è incentrato sugli stati d’animo (più che sulle vicende) dei tre protagonisti, restituendo, di pari passo, i piani sequenza di una comunità (di un mondo?) che senza come e perché è stata costretta a confrontarsi con la resurrezione dei suoi morti.
Quella luce negli occhi - Bennet SimsA Baton-Rouge è esplosa un’epidemia, a seguito della quale i cadaveri hanno preso a vagolare attorno ai luoghi più significativi della loro esistenza. Da tre settimane Matt sta cercando suo padre del quale ha perduto ogni contatto, sostenuto nella ricerca dall’amico Michael e, in parte, dalla moglie di questi, Rachel. La trama in pillole sarebbe questa, ma è nel peso specifico del sotto-testo che risiede il nocciolo significativo del romanzo, sorretto da un taglio descrittivo (sia interiore che esteriore) che fa riflettere senza annoiare. Quella di Bennet Sims - qui è al suo esordio nella narrativa - è una scrittura limpida che, in coda al 2015, ci consegna uno dei romanzi più belli dell’anno.

sabato 19 dicembre 2015

LA SERIE Z

A Torino, nell’edizione invernale dedicata all’evento Xmas Comics e all’interno del contenitore di eventi dell’Horror Fest, abbiamo dato un primo sguardo all’anteprima cut degli episodi 1 e 2 di (Z) The Series, web serie interamente made in Italy e a tema zombie. Sulla scia di grandi nomi come quello di The Walking Dead, Fear The Walking Dead e Resident Evil (senza dimenticare anche il prossimo Orgoglio Pregiudizio e Zombie), i non-morti godono di un momento particolarmente roseo, negli ultimi anni: non solo produzioni di nicchia, ma prmai un vero e proprio genere sempre più radicato tra i fans.
Proprio da questi nasce (Z) The Series, che si ispira ai survival horror degli ultimi tempi. Ne vediamo forse poco, di horror, in questa anteprima, ma d’altronde non abbiamo che uno scorcio d’atmosfera, rispetto a quello che sarà: i panorami che contiamo di vedere invasi da zombie non sono quelli soliti d’oltreoceano, ma saranno quelli della capitale, Roma, e li sentiremo inevitabilmente più vicini.
(Z) The Series si presenta come una produzione semplice, che mira alla storia e a una resa visiva dello zombie un po’ diversa da quella a cui ci stiamo abituando. Sono ottime le potenzialità della serie, ma potremo vederne tutti gli episodi a partire da Gennaio 2016. Nel frattempo, non resta che continuare a restare a incuriosirsi con il trailer della serie. E prepararsi alla prossima apocalisse zombie.
 (Z) THE SERIES - 1.1 Festa di addio Recensione da Xmas Comics (1)

NON SOLO FINZIONE MA PURA REALTA'

L’Apocalisse Zombie non è solo una possibilità molto reale, piuttosto sembra che già stia accadendo. Nel mondo esoterico e paranormale hanno dedicato numerose pubblicazioni del fenomeno “zombie”, e tutti ricorderanno che nel 2011, il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) aveva preparato un piano denominato “La preparazione 101: Zombie Apocalypse“,  che includeva la partecipazione del Corpo dei marines e le forze armate per operazioni speciali.
La simulazione Zombie Apocalypse ha avuto luogo sulla costa di San Diego, e gli organizzatori hanno sostenuto che si trattava di una vera e propria esercitazione. Nel 2014, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha elaborato un documento preparatorio prima di una apocalisse zombie chiamato “CONOP8888”. A quanto pare, il documento stilato in 31 pagine, è stato sviluppato per addestrare le forze di difesa per proteggere la popolazione dagli attacchi dai zombie.
Per i teorici della cospirazione tutte queste evidenze dimostrano che l’apocalisse zombie potrebbe verificarsi in qualsiasi momento e che il mondo non è pronto. E se qualcuno ha ancora dei dubbi, ora un nuovo studio pubblicato su una prestigiosa rivista medica,  dice che un virus zombie possa diffondersi in tutto il mondo
Tara C. Smith, ricercatore presso la Kent State University in Ohio, comanda un Team di ricerca specializzato nella guerra batteriologica e dei virus più pericolosi al mondo. La Smith ha detto che il nuovo studio dovrebbe servire come un campanello d’allarme per la popolazione e la comunità medica. Il suo team ha usato un virus zombi per dimostrare esattamente come una tale pandemia potrebbe diffondersi in tutto il mondo e avere gli effetti devastanti sull’Umanità intera.
Lo studio intitolato “Zombie infections: epidemiology, treatment, and prevention – (Infezioni Zombie: Epidemiologia, trattamento e prevenzione)” ha usato come esempio il virus Solanum, virus della rabbia e la diffusione del virus di Trixie. Ma la cosa più sorprendente è che lo studio controverso di una apocalisse zombie imminente è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista “British Medical Journal“.
Con sorpresa la dottoressa Smith, ha scoperto che alcune infezioni potrebbero causare una vera e propria “apocalisse zombie”, come la Morte Nera o morbo della mucca pazza. Un professore e ricercatore presso l’Ohio, ha rivelato che la diffusione della Yersinia pestis (peste) e cordyceps fungo (malattia della mucca pazza) sono virus che potrebbero essere più facilmente trasmesse attraverso morsi, quindi il collegamento all’apocalisse zombie.
Smith ha anche scoperto che nel corso di una “zombie pandemia“, i sintomi di infezione tendono a verificarsi in modo uniforme. Mentre il periodo di incubazione può variare nel tempo e i sintomi rimangono gli stessi.
Quali sono i sintomi?
Secondo il rapporto della British Medical Journal, i primi sintomi del virus zombie includono una andatura instabile, ovvero perdita di equilibrio, soprattutto quando si cerca di camminare. Poi si passa ad una diminuzione della destrezza, perdita di tratti di personalità, lamenti frequenti e in ultima analisi, la carne comincia a marcire. Secondo il professore della Kent State University, raramente un “zombi infetto” mostra segni di intelligenza o il senso di sé, ovvero lo Zombi infetto non è molto cosciente di se. Secondo l’autore del nuovo studio sulla apocalisse zombie, la tendenza e la voglia di masticare la carne è anche molto comune.
Un altro punto da considerare è che una pandemia di zombie può avvenire rapidamente e in qualsiasi momento, può distruggere la società così come la conosciamo. La Professoressa Smith ha anche detto che la comunità scientifica deve cominciare a studiare il trattamento e la prevenzione perché l’aspetto dei “zombie” patogeni è in crescita. Il capo della ricerca ha sottolineato che la comunità medica dovrebbe fare di più per evitare che il futuro prossimo, si possa verificare una vera e propria apocalisse zombie.
La Smith ha detto che l’epidemia di Ebola nel 2014 ha dimostrato la mancanza di preparazione per affrontare una diffusa epidemia contagiosa con la possibilità del crollo rapido dei servizi medici. E peggio di tutto, lo sviluppo di ceppi resistenti agli antibiotici sembrano supportare le argomentazioni di Smith.
“Diversi modelli di infezioni zombie, hanno dimostrato che, nel caso di un grande epidemia ci sia un vero e proprio sterminio” ha detto la ricercatrice Smith. “Le probabilità di sopravvivenza sono leggermente superiori nelle zone scarsamente popolate, ma con il tempo, questa possibilià tende a cedere. I Centri per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione e altre organizzazioni governative, hanno pubblicato i dettagli dei preparativi da effettuare in caso di un’epidemia di zombie. Purtroppo la maggior parte dei paesi restano impreparati per un disastro di questo genere. “
Ma questa non è la prima volta che la comunità medica mette in guardia il mondo circa le conseguenze di una apocalisse zombie. Nel 2003 è stato pubblicato il “Zombie Survival Guide”, che ha offerto raccomandazioni per prepararsi per una infezione su larga scala di batteri o virus con la capacità di trasformare le persone in veri “non-morti”. La guida è stata sviluppata per aiutare i governi di tutto il mondo per affrontare la realtà di virus zombie.
La stessa comunità medica, prevede l’emarginazione delle persone infette, i tentativi di sviluppare un vaccino, e una raccomandazione per una guerra contro gli zombie. E mentre molte persone prendono questi problemi sotto gamab, scherzandoci sopra, la verità è che la fiction un giorno potrebbero finire per essere reale. Ma vi è solo una differenza, ovvero, che attualmente non ci sono attrezzature per impedirlo. Siete pronti a sopravvivere ad una vera e propria apocalisse zombie?

sabato 12 dicembre 2015

LA STRADA DEI NON MORTI

È nata dalla fantasia dei ragazzi del territorio comacchiese la serie web apocalittica di genere horror, Streets of Undead. Serie no profit, scritta e diretta da Elisabetta Pennacchio, una ragazza di Milano residente in provincia (Pontemaodino), amante della recitazione e della scrittura, già attrice di un cortometraggio di Daniele Spadoni. Il cast è composto da una sessantina di persone (di cui circa quaranta sono comparse).
 “Questa serie nasce dalla mia passione per il genere fantascientifico – apocalittico. Ho voluto realizzare una cosa diversa dalle web serie italiane, ricercando una trama più originale. – afferma Elisabetta – Al suo interno non c’è solo la storia riguardante gli zombie, ma anche vicende di amore, passione e drammaticità”.
La serie narra lo scoppio dell’apocalisse attraverso la storia di Dayana (interpretata da Elisabetta) e di altri sopravvissuti. Il film è girato nelle campagne di Lagosanto, Comacchio e zone limitrofe, usufruendo dei permessi dei comuni che hanno dato la massima disponibilità all’esecuzione di questo progetto. Ogni puntata durerà circa quaranta minuti.
La puntata pilota è stata trasmessa il 4 dicembre su You Tube e ha collezionato oltre 400 visuliazzazioni, mentre i trailer trasmessi in precedenza hanno sforato nel complesso le 5mila visualizzazioni che testimoniano l’appeal del progetto. “Ha uno scenario pre-apocalittico, – precisa Elisabetta – in cui i personaggi scoprono l’esistenza del morbo che trasformerà le persone infettate in zombie. Quindi non ancora crudo e splatter come si verificherà nelle prossime puntate, però si potranno vedere delle storie davvero emozionanti”. Le riprese per le successive quattro puntate, avranno luogo a inizio del nuovo anno.
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ANCHE L'EGITTO VERRA' INFETTATO

Si chiamerà Zombie Gozombie e sarà la prima commedia zombie prodotta in Medio Oriente. Siamo abituati alle mummie, ma in effetti fino ad ora nessuno aveva pensato ad un’apocalisse zombie.
Ahmad Abdalla (Heliopolis, Microphone) è stato incaricato di dirigere la pellicola.
La produzione è stata annunciata a Dubai da Mohamed Hefzy, produttore egiziano della Fortress Film Clinic:
“Ahmad Abdalla non fa mai film con il solo scopo di divertire. Questo film è molto più di quel che sembra: c’è qualcosa di leggermente politico in un film di zombie proveniente dal Medio Oriente, anche se cerca di nasconderlo”.
Hefzy ha dichiarato che il film sarà ricco di humour.
La sceneggiatura è stata scritta dal giovane cartoonist e sceneggiatore Andeel, diventato molto popolare per le sue vignette satiriche dopo la rivoluzione egiziana del 2011.
Nel progetto è stata coinvolta anche la star egiziana Ahmed El-Fishawy, in parte produttore del film, che reciterà nel ruolo del protagonista.
Zombie Gozombie sarà girato a Kafr el-Sheikh, un villaggio rurale a poche ore dal Cairo. Un’apocalisse zombie si scatenerà durante un incontro di calcio tra una piccola squadra locale e un club egiziano di alto livello.

LO ZOMBI OSCURATO IN TWD

Zombie? Ma quali zombie? In The Walking Dead la parola zombie non viene usata mai, neppure una volta. Sì, lo so, anche io ho notato che nella traduzione italiana questo piccolo fondamentale particolare è sfuggito a volte, una ragione in più che mi ha fatto passare alla lingua originale (anche se supportata dai sottotitoli in italiano ;) ).
Ad ogni modo l’intenzione dei produttori è quella di dare maggiore credibilità alla storia, ecco perché per lavorare in The Walking Dead come comparsa zombie ehm… vagante bisogna prima andare a scuola. Gli attori, infatti, devono sottoporsi ad uno specifico training per imparare a camminare da morto vivente, a sbranare prosciutti e a fare versacci in modo credibile (anche se poi questi vengono aggiunti in post-produzione).
Dunque tutto viene curato nei minimi dettagli per rendere più verosimile la storia di Rick e gli altri sopravvissuti al mondo post-apocalittico invaso da orde di morti resuscitati golosi di carne vivente. È per questo che Greg Nicotero, produttore esecutivo nonché abilissimo responsabile degli effetti speciali di The Walking Dead, non ci farà mai vedere un certo tipo di zombie. Vi state chiedendo quale? Pensate che giunti ormai alla sesta stagione abbiate visto ogni tipo di walking dead che riuscite a immaginare? In effetti il caldo afoso, il continuo movimento alla ricerca di cibo e l’inevitabile scorrere del tempo hanno reso quei corpi morti ancora più disgustosi negli ultimi episodi andati in onda, ma c’è ancora una tipologia di zombie che non abbiamo mai visto in The Walking Dead e che, secondo le dichiarazioni dello stesso Nicotero, non vedremo MAI!!!Suvvia la faccio breve (se sono ancora in tempo). I vaganti che non entreranno mai a far parte dello show di AMC sono quelli ispirati al lavoro di Ray Harryhausen Jason and the Argonaut del 1963, in cui comparivano scheletri viventi di soldati morti. Ebbene Nicotero ha spiegato che in The Walking Dead si cerca veramente in tutti i modi di rimanere credibili e senza i muscoli le ossa non possono andare da nessuna parte!!! Effettivamente finiremmo in un altro tipo di horror e comunque a rigor di logica non ci sarebbe bisogno di arrivare agli scheletri, basterebbe solo l’assenza o il danneggiamento del cervello. Ad ogni modo, non crediate di aver già visto tutto sui vostri amati zombie, il lavoro di Nicotero e del suo brillante staff continua e quindi gi zombie evolveranno ancora. E visto il punto in cui siamo arrivato nel finale di mezza stagione, già dalla midseason premiere del 9 febbraio, The Walking Dead potrebbe farcene gustare di nuovi.

NEGAN IN ACTION FIGURE

Per i fan del più famoso fumetto Image sugli zombie arriva una nuova action figure tutta dedicata a uno dei villain più carismatici della serie The Walking Dead: stiamo parlando di Negan, che presto vedremo anche nella serie tv.L’action figure in resina ritrae la versione a fumetti del personaggio che s’innalza sopra una piramide di morti viventi con la fida mazza da baseball coperta dal filo spinato, Lucille. È prodotta da McFarlane Toys in collaborazione con l’autore Robert Kirkaman e Skybound Entertainment. Si tratta di un’edizione limitata e numerata, alta 43 cm e dotata di parti del corpo intercambiabili. Sarà disponibile da marzo 2016 al prezzo di 295$.negan-social-1ec32-7834c

ILIADE MORTUARIA

Cos’è I LOVE ZOMBIE? Siamo un gruppo sparso di scrittori provenienti da tutta la penisola italiana riunitisi sotto un unico ideale comune: l’amore per la scrittura e per gli zombie. Ogni giorno sul nostro sito, www.ilovezombie.it Magazine di cultura non-morta, pubblichiamo contenuti esclusivi: racconti, recensioni, articoli scientifici, romanzi a puntate. Tutti rigorosamente originali, inediti, ambientati in Italia e con abbondanti viscere che trasudano dalle pagine. Attualmente con ILIADE Z siamo alla terza pubblicazione editoriale dopo “Spaghetti Zombie” che è una raccolta di racconti e “Diario di Guerra contro gli Zombie” di Nicola Furia.
Cos’è ILIADE Z? Ovviamente per attenerci alla missione che ci siamo prefissati, ovvero rivitalizzare il genere horror italiano, abbiamo deciso di ambientare la storia dell’Iliade nel nostro stivale, e precisamente a Troia nella provincia di Foggia sfruttandone il nome e la peculiare ubicazione; infatti si trova a circa 40 km di distanza dalla città di Greci in Provincia di Avellino. Naturalmente i personaggi ricalcano quelli del poema classico omerico ma in un presente fantascientifico infestato dagli zombie. Quindi il romanzo ILIADE Z ha gli ingredienti giusti per far riconoscere l’opera immortale di Omero con un crossover apocalittico e soprattutto zombesco, una specie di “The Walking Dead” con molta azione e personaggi mitici; in poche parole un soggetto irresistibile che terrà il lettore incollato alle pagine o al moderno ebook reader. Infatti ILIADE Z è disponibile sia in formato cartaceo e che in formato ebook.
LA TRAMA: l‘assedio della città più famosa della letteratura è avvenuto in tempi ormai remoti. Ma chi può affermare che non possa accadere nuovamente, magari in un futuro appena dietro l’angolo? ILIADE Z è proprio questo: una nuova Troia, una nuova guerra. Due schieramenti opposti Troia contro la comunità di Greci in un futuro post-apocalittico infestato dai morti viventi. In Italia, un domani oramai non distante, il mondo sarà molto diverso da come lo conosciamo. La civiltà sarà caduta ed una delle piaghe più temute dall’uomo moderno, quella degli zombie, infesterà la Terra e ne decimerà la popolazione. Un nuovo Omero si appresta a raccontarci una storia di eroi, folli ed astuti strateghi, dove Achille significa forza bruta ed Ulisse astuzia, Agamennone complotti e Briseide amore. Paride scatenerà una guerra per Elena e Menelao, feroce, lo inseguirà con un intero esercito per scontrarsi contro le mura della città di Priamo, guardianata dal temibile Ettore. La storia si ripete. La pace ritorna ma sempre dopo una guerra, inesorabile, e la morte cammina per le strade. Affamata!!!
 

domenica 6 dicembre 2015

GRAZIE AI ZOMBI

 Un wrestler che riduce in poltiglia gli zombi a mani nude, una violinista che ipnotizza i morti viventi, una tatuatrice in cerca di vendetta, un clown muto e un prete che usa il crocifisso per spaccare la testa ai cari estinti. Sono loro i protagonisti di Thanks for Zombies, storia autoconclusiva pubblicata sul secondo numero di One Shock, collana di albi monografici della Inkiostro Edizioni.Thanks for Zombies è scritta da Stefano Fantelli e Marco Greganti per i disegni di Christian Ferrero. La cover è di Marco Turini.
In Thanks For The Zombies il contagio è una catastrofe che dà inizio a una guerra senza quartiere contro i morti viventi, ma allo stesso tempo è l’inaugurazione di una nuova epoca che può portare a un mondo rinnovato e libero. Un’avvincente storia di sopravvivenza che vede come sottofondo la più grande tragedia di rilevanza planetaria che si possa immaginare. I morti viventi divorano i vivi e i vivi finalmente possono essere loro stessi, liberi, senza le catene e le regole di una società che non esiste più e che probabilmente non tornerà mai ad esistere. Una dark comedy anarchica e splatterpunk, un fumetto dedicato a tutti gli amanti dell’horror estremo più bizzarro.
 

domenica 22 novembre 2015

TWD PARK

Harry Potter, Hunger Games, I Simpson, Sons of Anarchy, Star Wars e Titanic sono alcuni dei film e show tv che i grandi studi hollywoodiani hanno trasformato o stanno per trasformare in attrazioni per turisti con altrettanti parchi a tema. A questi potrebbe aggiungersi presto The Walking Dead.
In occasione della convention dell'International Association of Amusement Parks and Attractions, la compagnia Sally Corporation ha presentato The Walking Dead: Battle for Survival, un'attrazione dedicata al popolare zombie drama di AMC in onda da sei stagioni.

CAPITAN AMERICA CONTRO I NAZI ZOMBI

Capitan America ha già lottato contro i nazisti ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, ma come la mettiamo con i nazisti zombie? L’idea è venuta ai produttori della Lego che hanno creato un nuovo cortometraggio dedicato a Lego Capitan America che deve vedersela con un esercito di zombie che ha invaso New York. Non sarà solo in quest’impresa: ad affiancarlo arriverà una sua vecchia conoscenza.
Il corto dura cinque minuti e lo trovate qui sotto. Attenzione: contrariamente alle sobrie produzioni Lego, i combattimenti di questo video sono più truculenti del solito e non lesinano schizzi di sangue.

ZOMBI ALL'EXTRA CAFFE'

Boccaleone. Zombie Inside e Extra Caffè presentano in anteprima l’evento Zombie Extra Night questa sera, sabato 21 novembre, nel locale di via Viazzola 4 a Boccaleone di Argenta. Sarà una serata all’insegna della “paura” e del divertimento, dove gli zombies saranno i protagonisti principali tra musica a tema, animazione, spettacoli, make up corner e tanto altro.
L’idea di questa serata, che si preannuncia il primo di una serie di eventi dedicati esclusivamente ai personaggi degli zombies, parte dall’incontro tra Gianluca Morelli (Zombie Inside) e Daniele Bergamini, noto dj, il quale collabora spesso con Extra Caffè. La sinergia creatasi dall’esperienza in diversi campi e la creatività di tutti i soggetti coinvolti ha fatto si che questo sia un’evento innovativo, completamente nuovo e diverso rispetto alle solite serate.
Dalle 20 il locale aprirà le porte ai primi zombies e offrirà l’aperitivo tradizionale a base di drink, spritz e stuzzichini, accompagnato fin dall’inizio dalla selezione musicale rock anni 70/80/90 del dj Denny Horror. Dall’apertura a mezzanotte sarà attivo il make up corner dove, chi vorrà, potrà farsi truccare da make up artist di effetti speciali qualificati. Il trucco avrà un costo base di 5 euro per diventare “orrendi”.
Ci sarà anche un angolo foto dedicato, che riprodurrà un ambiente apocalittico, nel quale sarà possibile fotografarsi coi propri amici o farsi fotografare dal fotografo ufficiale della serata. Alle 21 saranno presentati i cocktail ufficiali della serata, gli ‘orribili cocktail’ creati appositamente per l’evento, dal nome “Infezione” o “Antidoto”.
Dalle 22 arriveranno i ‘veri’ zombies. Una serie di situazioni a sorpresa saranno presentate al pubblico. Il formato scelto catapulterà tutti i presenti in scene degne dei migliori film o telefilm a tema zombie, creando un’atmosfera terribilmente coinvolgente. Non è possibile svelare di più perché gli organizzatori vogliono mantenere l’effetto sorpresa. Dalle 24 ci sarà il buffet zombie con stuzzichini e altre pietanze presentati in formato consono col tema della serata.
L’evento, a ingresso gratuito, ha il supporto ufficiale di Zombie Walk Bologna, ZombiE2.0 e Horror Maniacs.

ZOMBIU IN VERSIONE RETAIL

Come ricorderete, qualche tempo fa Ubisoft aveva annunciato l'arrivo di ZombiU, ormai ex-esclusiva della console di Nintendo, il Wii U, anche su PC, PlayStation 4 ed Xbox One, l'unica differenza era la mancanza di una versione retail del gioco. Ma a quanto pare la compagnia ha deciso di correre ai ripari, perché in queste ore ha annunciato una versione fisica del titolo, che sarà disponibile nei negozi a partire dal 21 gennaio del prossimo anno senza ancora un prezzo ufficiale. Il costo per il download digitale è di 19.99 Euro, non sappiamo quindi se resterà simile oppure aumenterà come molti si aspettano, ma per ora possiamo solo fare ipotesi su questo argomento, quindi non possiamo che attendere dichiarazioni ufficiali. Zombi, diversamente dalla versione per Wii U, offre alcune differenze, come la presenza di nuove armi corpo a corpo, caricamenti più veloci, un miglioramento generale della grafica e diverse altre ottimizzazioni pensate per le console di nuova generazione. Prima di salutarvi, vi ricordiamo che la redazione di Kingdomgame.it ha già recensito la versione per PC, PlayStation 4 ed Xbox One del titolo
 Manca ancora un prezzo ufficiale!

ROMERO PRIMO OSPITE AL LUCCA FILM FESTIVAL

Sarà George Andrew Romero, regista e sceneggiatore statunitense, maestro dell’horror, il primo ospite d’onore del Lucca Film Festival e Europa Cinema 2016, che si terrà dal 3 al 10 aprile a Lucca e a Viareggio. All’autore di film-cult quali La notte dei morti viventi, Zombi e La città verrà distrutta all’alba sarà dedicata la retrospettiva completa di tutta la sua attuale produzione cinematografica e una mostra. “Non vedo l’ora di incontrare i miei fan a Lucca – ha detto Romero – durante il vostro splendido film festival e nel frattempo…Stay Scared!”.Il Lucca Film Festival e Europa Cinema, presieduto da Nicola Borrelli, è tra gli eventi di punta delle manifestazioni organizzate e sostenute dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. L’evento si avvale inoltre del supporto di Banca Pictet, Banca Generali Private Banking, Banca Carismi, Fondazione Banca del Monte di Lucca, Gesam Gas&Luce, Stonecycle, Lucca In-Tec, Regione Toscana, Comune di Lucca e Comune di Viareggio, della collaborazione di Comitato Nuovi Eventi per Lucca, Camera di Commercio di Lucca, Provincia di Lucca, Fondazione Sistema Toscana, Fondazione Centro Arti Visive, Photolux Festival e del patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

Dopo aver omaggiato David Lynch (nel 2014) e David Cronenberg (2015) il festival dedicheràquindi una delle sue principali sezioni, curata da Paolo Zelati e Stefano Giorgi, al maestro George Romero, che sarà presente alle attività a lui dedicate in occasione della manifestazione. Il regista, già con la sua opera prima – La notte dei morti viventi, realizzata a bassissimo budget, con soli 10.000 dollari – diviene una figura fondamentale per la storia del cinema horror, oltre ad essere considerato colui che ha codificato il genere dello “zombie movie”. Con alle spalle una carriera quasi cinquantennale, molto spesso è non solo regista, ma anche sceneggiatore, montatore e direttore della fotografia delle sue opere. I lungometraggi di Romero che saranno proiettati sono: La notte dei morti viventi (1968); There’s Always Vanilla (1971); La stagione della strega (1972); La città verrà distrutta all’alba (1973); Wampyr (1977); Zombi (1978); Knightriders – I cavalieri (1981); Creepshow (1982); Il giorno degli zombi (1985). E ancora: Monkey Shines – Esperimento nel terrore (1988); Due occhi diabolici (1990), co-diretto con Dario Argento; La metà oscura (1993); Bruiser – La vendetta non ha volto (2000); La terra dei morti viventi (2005); Diary of the Dead – Le cronache dei morti viventi (2007); Survival of the Dead – L’isola dei sopravvissuti (2009).

Tra le tante novità di questa edizione la nascita del concorso per lungometraggi, che vedrà competere 12 opere in anteprima italiana di fronte a una giuria presieduta da Paulo Branco, produttore cinematografico portoghese noto per collaborazioni con registi del calibro di Wim Wenders, Manoel de Oliveira, Michel Piccoli e David Cronenberg, oltre che direttore del festival Lisbon & Estoril. Le pellicole selezionate competeranno per il premio Miglior Film e Miglior Film Europeo, e saranno presentate per metà a Lucca e per metà a Viareggio, e in seguito replicate.
Il Lucca Film Festival e Europa Cinema è un evento a cadenza annuale di celebrazione e diffusione della cultura cinematografica. Attraverso proiezioni, mostre, convegni e concerti – spaziando dal cinema mainstream allo sperimentale – il festival riesce a coinvolgere ogni anno un pubblico sempre più ampio. Nel corso delle edizioni il  Festival è riuscito a distinguersi tra i tanti mediante programmazioni audaci, ma al contempo attentamente studiate; è stato capace di omaggiare personalità affermate del mondo del cinema, di riscoprirne altre e “scommettere” su di nuove. A coronare il tutto contribuiscono le belle cornici di Lucca e Viareggio, città in cui il festival si è ormai imposto diventando un appuntamento atteso ed imperdibile in Italia e in Europa.
 George Romero

domenica 15 novembre 2015

ZOMBI VEGETARIANO

Frankie Hi-nrg autore dello Zecchino D’Oro con “Zombie Vegetariano”

Frankie hi-nrg mc quest’anno per la prima volta è tra gli autori della 58° edizione dello Zecchino D’Oro con il brano “Zombie Vegetariano”, interpretato da Giacomo Dandrea (8 anni). "E’ per me un onore ed una grande emozione – racconta Frankie hi-nrg mc – visto che i primi dischi che ho ascoltato e che mi hanno formato erano proprio dello Zecchino d’Oro”
Il brano parla di uno zombie che si nutre solo di verdure ed è convinto che per questo motivo tutti scappino via da lui. Invece le persone hanno paura dello zombie e quando questi cerca di spiegarsi dalla sua bocca non escono parole, ma suoni incomprensibili. Alla fine però grazie ad un bambino nasce l’amicizia e nessuno ha più paura.
“Scrivere per i bambini consente di comunicare su più livelli, - prosegue Frankie hi-nrg mc - affrontando temi complessi come l’emarginazione, l’incomunicabilità ed il pregiudizio con leggerezza ed originalità, mettendoli alla portata di grandi e piccini”. Dopo il debutto a New York ad ottobre, arriva anche in Italia la prima mostra fotografica di Frankie hi-nrg mc, che aprirà i battenti a Milano il 3 dicembre presso la Galleria D’Arte Spazio 22. Frankie presenterà in questa occasione “METRAPOLIS”, il suo progetto fotografico costituito da scatti realizzati per le strade di New York. Frankie hi-nrg mc non è nuovo alla passione per l’immagine, scattò la sua prima foto quando aveva 3 anni con una Polaroid: da allora ha sempre utilizzato l’arte della fotografia per arricchire il suo talento nel comunicare.


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GLI EROI ZOMBI IN UN PICCHIADURO INSOLITO

Un simpatico e divertente gioco pubblicato qualche settimana fa e che ci era sfuggito è “Zombie Hero: Revenge of Kiki”. Gli autori Bulkypix tornano nuovamente sull’argomento zombie, particolari creature mostruose identificate anche con il termine “non morti”. Subito si pensa, quindi, a qualcosa di spaventoso, del genere horror, ma in questo caso potete stare tranquilli. In “Zombie Hero: Revenge of Kiki” vi è solo tanto divertimento, un gioco adatto per ragazzi a partire dal dodicesimo anno di età.Un picchiaduro vecchia scuola, così viene definito Zombie Hero: Revenge of Kiki dagli stessi autori Bulkypix, famosi ormai su App Store grazie ad una serie di giochi che potete trovare anche su iPhoneItalia.com.Zombie Hero: Revenge of Kiki vi catapulterà un un mondo coloratissimo in pieno stile comics, i cui personaggi principali sono dei cattivissimi e mostruosi zombie. Comunque, il termine zombie non deve assolutamente spaventarvi, perché i non morti in questo gioco sono i protagonisti assoluti. E’ ora di dire basta ai famigerati e perfetti eroi di turno, sempre fighi ed impostati. I cattivi, invece, sono sempre diversi, hanno spesso atteggiamenti e modi di fare bizzarri, tanto da renderli –per certi versi– curiosi: duri, di classe, carismatici, con una voce potente e profonda come quella dei trailer dei film. Inoltre, spesso si scopre che hanno avuto un buon motivo per diventare cattivi.In Zombie Hero vestirete i panni di “cattivissimi” zombie. All’interno troverete simpaticissimi personaggi tra cui scegliere, tutti malvagi e senza pietà. Come un vero picchiaduro che si rispetti, non mancano mosse speciali e attacchi combinati in grado di infliggere maggiori danni in un solo colpo. La grafica 2D ricorda molto la vecchia scuola, abbellita e resa più interessante grazie alla presenza di apposite animazioni ispirate all’universo dei fumetti. Il titolo viene proposto gratuitamente su App Store, ma include una serie di acquisti “in-app” da poter effettuare tramite l’apposita sezione. All’interno troverete numerosi contenuti che vi permetteranno, in caso lo desideriate, di migliorare fin da subito le vostre abilità. Peccato non sia ancora presente il Game Center di Apple, magari in arrivo tramite un futuro update.

LA SAGA DI DUNGEON



Abbiamo già parlato di Dungeon Saga sin dai tempi del lancio della relativa campagna su Kickstarter, ed anche più recentemente della sua apprezzatissima localizzazione in italiano. La presentazione ufficiale al pubblico italiano, in occasione di Lucca Comics and Games 2015, ci ha permesso anche di provarlo dal vivo, e quindi di potervi dare le prime impressioni su quello che potenzialmente si presenta come uno dei più interessanti Dungeon Crawler fantasy sul mercato, almeno fino ad oggi.Dungeon Saga, nella versione retail, si presenta come un classico Dungeon Crawler: quattro personaggi che ricordano uno dei grandi classici del genere, cioè barbaro, nano, elfo e mago (chi ha detto “HeroQuest”?) si addentrano nelle rovine di una necropoli nanica che è stata conquistata da un potente necromante. Per evitare il dilagare della magia malvagia, gli eroi dovranno affrontare le orde di nonmorti evocate dal mago oscuro in una serie di missioni correlate che formano una vera e propria campagna. Il gioco è per 2-5 giocatori (ma esistono regole per giocarlo in solitario o cooperativo, anche se non sono incluse nella versione base), dei quali uno interpreta il Lord Supremo di turno – il Necromante Mortibris per la scatola base – e gli altri controlleranno gli eroi. Grazie alla campagna di crowdfunding sappiamo che esistono altri Lord Supremo, ciascuno coi suoi mostri (orchi, demoni e persino un drago), come anche altri eroi – che probabilmente verranno messi in vendita più avanti come espansioni.Va subito detto che il gioco allestito sul tavolo fa il suo effetto: la scatola include infatti miniature di ottima qualità (e soprattutto preassemblate), che includono eroi, mostri, boss (ben 4), e mobilia del dungeon (ho sentito di nuovo dire “HeroQuest”?), e le mappe stesse (33 diverse sagome che possono essere interconnesse con delle clip in plastica) sono ben illustrate: hanno una quantità notevole di particolari e sono in grado di creare l’atmosfera tipica dei Dungeon Crawler classici; le sagome della mappa sono a doppia faccia, ma l’altro lato verrà usato per le espansioni.
Oltre alle miniature ed alle mappe modulari, troviamo i dadi necessari a giocare (blu per gli eroi e color osso per il Lord Supremo), un bel po’ di segnalini, e quattro mazzi di carte (oggetti, abilità, incantesimi e carte del Lord Supremo). Riguardo le carte, quelle di questa prima tiratura (che tra l’altro è stata la prima in anteprima mondiale, uscita proprio a Lucca nella sua edizione italiana) sono un po’ più piccole di quelle ufficiali: nulla che comprometti la giocabilità, e comunque il distributore italiano, Magic Store, fornirà a partire da dicembre, a tutti gli avventori che hanno già comprato Dungeon Saga, anche le carte nella misura standard.
 Nella scatola ci sono anche diverse plance in cartoncino: due righelli per le armi da lancio e gli incantesimi (corta e lunga gittata), le schede degli eroi, le schede dei boss, ed una plancia per il Lord Supremo. Naturalmente nella scatola sono inclusi anche un regolamento, un libro delle avventure, ed un libretto di quick start rules per iniziare a giocare subito.
Ogni eroe ha tre statistiche: movimento (di quante caselle può spostarsi nel suo turno); dadi di combattimento (quanti dadi tira in combattimento); armatura (il valore che gli avversari devono superare per ferire l’eroe). Inoltre, gli eroi hanno di base delle abilità speciali, ma possono acquisirne altre durante la campagna; ciascun eroe ha anche una o più Feat che può usare una sola volta per partita. Sulla scheda degli eroi – ma anche su quelle dei boss – c’è anche un segnapunti per le ferite, diviso in due colori per differenziare gli eroi feriti dagli eroi incapacitati (vedi più avanti). Ogni eroe ha inoltre un segnalino di uno specifico colore che usa per indicare quando ha finito il suo turno.
All’inizio di una partita, si decide chi interpreterà il Lord Supremo, mentre gli eroi verranno divisi tra i giocatori – si gioca sempre con 4 eroi anche se i giocatori sono meno di 4. Poi, il Lord Supremo ed eroi decidono assieme quale avventura giocare (naturalmente in una campagna le avventure andranno giocate in una certa sequenza). I giocatori prendono schede eroi e relative miniature, mentre il Lord Supremo fornisce loro eventuali oggetti, incantesimi e segnalini necessari, e poi assembla la stanza di ingresso. Nessun’altra parte della mappa è visibile all’inizio per i giocatori. Infine, il Lord Supremo mescola le sue carte, ne prende un determinato numero coperto a formare il proprio mazzo (la quantità di carte cambia di avventura in avventura), e ne pesca poi tre a formare la sua mano. Il gioco può quindi cominciare.
Un round di gioco è diviso in tre parti che vanno giocate in sequenza. Prima è il Turno degli Eroi, nel quale ciascun eroe può muoversi e/o effettuare un’azione. Notare che un eroe prima si muove e poi effettua un’azione, mai il contrario. Le azioni possibili sono: combattere in mischia, attaccare a distanza, lanciare un incantesimo, o azioni varie che dipendono dagli oggetti in gioco e dall’avventura che si sta giocando. Naturalmente un eroe può decidere di non muoversi e/o di non compiere azioni nel proprio turno. In alternativa, un eroe può decidere di rinunciare sia al movimento che all’azione, ed invece utilizzare una Feat.
Il movimento consiste nello spostare la propria miniatura di un massimo di caselle pari al proprio valore movimento. Spostarsi da caselle adiacenti al fronte di una miniatura nemica provoca un attacco libero da parte dell’avversario, quindi fuggire da uno scontro non è sempre un’idea saggia.
Il combattimento è semplice: ciascuna miniatura tira un numero di dadi pari al proprio valore di combattimento (modificato da alcune condizioni, eventuali oggetti, e incantesimi, ma sempre un minimo di 2 dadi), poi i dadi con punteggio inferiore all’armatura dell’avversario vengono scartati, ed i restanti vengono confrontati in ordine decrescente – cioè il più alto d’attacco contro il più alto di difesa, e così via. Se l’attaccante ha più dadi del difensore, tutti i dadi d’attacco non “contrastati” infliggono un colpo automatico.
Gli attacchi a distanza funzionano in maniera simile, ma va prima determinata la linea di vista, e poi va verificato se il bersaglio rientri nel raggio dell’arma usata.
I mostri subiscono danni in maniera diversa a seconda del tipo (un po’ come accadeva in Dwarf King’s Hold, il precursore di Dungeon Saga), mentre gli eroi ed i boss subiscono sempre una sola ferita per attacco, indipendentemente da quanti colpi vadano a segno, che viene segnalata coprendo con l’apposito segnalino una delle caselle del segnapunti delle ferite sulla scheda dell’eroe. Finché un eroe ha caselle chiare vuote sul segnapunti delle ferite, va tutto bene. Se gli restano solo caselle rosse vuote, l’eroe è ferito (e riceve delle penalità), mentre se tutte le caselle sono coperte, l’eroe è incapacitato (il che succede quando un eroe subisce 5 ferite) e deve uscire dalla partita. Anche i boss hanno un massimo di 5 ferite prima di essere incapacitati. In genere, se durante una partita un eroe è incapacitato, la partita termina con la vittoria del Lord Supremo.
Gli incantesimi si usano in modi diversi a seconda che siano attacchi a distanza, attacchi a contatto, o incantesimi “di utilità”, ma i meccanismi sono simili a quelli del combattimento. Tuttavia, una volta che un incantesimo è stato lanciato, l’eroe deve ruotare la carta in senso antiorario di 90° (se si tratta di un incantesimo Minore) o di 180° (per incantesimi Maggiori), e questo indica che l’incantesimo si sta ricaricando, e non può più essere riutilizzato finché la carta non torna dritta; ogni fine round, gli incantesimi vengono ruotati in senso orario di 90°, quindi per esempio un incantesimo Maggiore si ricarica in 2 round.
Segue il Turno del Lord Supremo, in cui il giocatore che lo guida assegna segnalini Ordini ad alcuni dei suoi mostri (a seconda dell’avventura il Lord Supremo ha un numero fisso di segnalini Ordini ogni turno). Tuttavia, alcuni dei suoi mostri possono agire durante il turno degli eroi, tramite le Interruzioni, che il Lord Supremo può giocare dalla sua mano. Inoltre, ogni Lord Supremo ha una propria abilità speciale: Mortibris, il Lord Supremo del gioco base, può evocare scheletri dalle Pile di Ossa sparse nei sotterranei; l’abilità speciale può essere usata una volta per ogni segnalino Ordini che non venga usato per attivare un mostro già sulla mappa.
I mostri del Lord Supremo agiscono praticamente come gli eroi: possono muoversi e poi agire, e le azioni sono simili a quelle degli eroi.
Durante il proprio turno, il Lord Supremo può anche giocare una carta dalla propria mano.
Infine c’è la fase Fine Turno, in cui il Lord Supremo pesca una carta dal suo mazzo; se questo mazzo è esaurito, la partita potrebbe finire (dipende dall’avventura che si sta giocando). Poi tutti gli incantesimi usati vengono ruotati di 90°, e si è pronti ad iniziare un nuovo turno – se la partita non è ancora finita.
Il gioco ha diverse condizioni di vittoria, naturalmente, che dipendono dallo scenario giocato. Quando si gioca una campagna, la vittoria del Lord Supremo implica che gli eroi dovranno rigiocare lo scenario appena fallito, mentre la vittoria degli eroi permette al gruppo di procedere alla prossima avventura. Tra le avventure è possibile recuperare punti ferita e (sempre nel gioco campagna) aumentare di potenza ed equipaggiarsi.
Vale la pena menzionare che già dal momento del lancio sul mercato italiano, oltre alla scatola base sono stati resi disponibili tre “add-on” del gioco. Il primo, Counter Upgrade Set, include i due righelli per le distanze ed i principali segnalini del gioco rifatti in vinile; il secondo, Evil Dead Miniature Set, fornisce un’ulteriore schiera di non-morti, le stesse miniature in plastica che troviamo nel gioco base (zombi, zombi corazzati, scheletri, troll zombi, fantasmi, e revenant nani); l’ultimo set, Legendary Heroes of Dolgarth, include 4 miniature in metallo (alcune da montare) con relative basi, che rappresentano la versione leggendaria dei quattro eroi base del gioco – in modo da poter rappresentare i vostri eroi quando la loro esperienza li avrà resi leggendari (in termini di gioco: quando useranno l’altro lato della scheda del personaggio, per indicare i maggiori poteri acquisiti).
Insomma, da questa prima prova su strada Dungeon Saga ci sembra un Dungeon Crawler classico tirato a lucido, con alcune idee decisamente più moderne dei suoi illustri predecessori (HeroQuest, anyone?), come per esempio i meccanismi per sbloccare serrature normali e magiche, oppure il fatto che i mostri possano agire durante il turno degli eroi. La partita è stata rapida, divertente, e ci sentiamo di dire che al momento Dungeon Saga è un eccellente Dungeon Crawler.  Potrebbe essere il tanto atteso ritorno di quell’HeroQuest che da tanto tempo manca dagli scaffali? Solo il tempo (e tante discese nei sotterranei) potrà dircelo, ma per ora Dungeon Saga sembra davvero il gioco che gli appassionati di Dungeon Crawler stavano attendendo.
Da queste parti abbiamo appena iniziato la nostra campagna a Dungeon Saga, al termine della quale saremo lieti di condividere con voi il nostro giudizio definitivo in sede di recensione!

PAGLIACCI CONTRO ZOMBI

È uscito in formato digitale per i tipi della Nero Press, Clowns Vs Zombies, racconto scritto a quattro mani dagli autori Luigi Bonaro e Daniele Picciuti.
Dalla sinossi: Apocalisse zombie in atto. Lo Zingaro è un ex–clown degradato a factotum di un circo, è un solitario, un ubriacone che si porta dietro ricordi e rimpianti da reduce cinico e testardo. Quando la città viene invasa dai morti viventi decide che è giunto il momento per tornare a combattere. Insieme a un manipolo di clowns in fuga – una ragazza sui trampoli, un nano codardo e un pagliaccio sarcastico – si cimenta nell’arduo tentativo di salvare la pelle a se stesso e agli altri. L’incontro con una enigmatica scienziata porterà alla luce la verità sull’origine del contagio e la possibilità che quella donna abbia nelle sue mani la salvezza o la distruzione dell’intera razza umana.
Elefanti e iene zombie, un alano arlecchino dal morso facile, un sassofono che risuona malinconico tra le labbra di un clown morto, la comicità nera su tristi facce dipinte di bianco, un vaccino che diventa una maledizione, un varco verso una dimensione parallela. Sono gli ingredienti di questo horror a sfondo fantascientifico, irriverente e spietato.
E fin dall'inizio gli autori ci calano perfettamente in un'atmosfera gotica da fine del mondo, dove l'unico modo per sopravvivere è quello di combattere i morti viventi. E non importa se con una pistola, con delle granate, oppure con un birillo da giocoliere o un paio di trampoli: l'importante è salvare la pelle. Un racconto all'insegna dell'azione, quindi, che non lascia un attimo di tregua al lettore, il quale forse solo all'inizio potrebbe sentirsi immerso in un'ennesima storia di zombie di cui ormai il web e le librerie sono affollate. Ma non è così, perché ben presto la storia avrà un risvolto fantascientifico del tutto inaspettato.
L'amalgama dei due autori è riuscita perfettamente, in quanto lo stile è unico, con un narratore onnisciente; i personaggi sono ben delineati nelle loro grottesche peculiarità. E sono proprio queste le caratteristiche che, assieme all'atmosfera cupa di una città assediata dalle immonde creature, rendono il racconto quanto mai intrigante. Così come la caratterizzazione della scienziata a capo di una misteriosa ricerca sul morbo che ha causato il contagio nella nostra dimensione… e forse anche in un'altra. Questa donna racchiude in sé numerose contraddizioni: dal buon proposito di trovare una soluzione al disastro apocalittico, alla pazzia e alla spudoratezza di utilizzare qualsiasi mezzo – lecito o meno – pur di raggiungerla. Ma saremo accompagnati anche “dentro” di lei, nella sua coscienza, la quale si troverà in bilico tra la razionalità di una scienziata e la furia cieca affamata di uno zombie.
Clowns Vs Zombies è un racconto ben riuscito che sa trasmettere, allo stesso tempo, angoscia e disgusto, ma talvolta anche della sana ironia che aiuta a stemperare il clima. Un approccio diverso e originale al mondo degli zombie, che forse, però, si conclude troppo in fretta, e che merita quindi sicuramente di allargare i propri orizzonti oltre a queste settanta pagine.

ROMERO SFIDA TWD

Nessuno conosce gli zombie come George A. Romero. Il regista di "Zombi" e "La notte dei morti viventi" è da tutti definito come il vero e proprio "papà" delle fameliche creature, che da anni stanno vivendo un periodo d'oro su ogni possibile ambito dell'entertainment - dal cinema ai videogiochi. Quello stesso Romero che di recente non ha esitato a scagliarsi contro il "fenomeno" The Walking Dead (The Walking Dead 6: George Romero non è un fan degli zombie AMC), e che ha nuovamente reinterpretato i morti viventi, rivolgendo le sue attenzioni all'universo delle tavole a fumetti. Edito da Marvel Comics, Empire of the Dead rappresenta il più recente progetto del "maestro" - in collaborazione con Peter Grunwald -, per una serie da 15 atti divisi in 5 numeri.Serie che, come avrete intuito, verrà presto trasportata anche in TV grazie ad AMC, proprio l'emittente a cui è legato The Walking Dead del "rivale" Robert Kirkman. In Empire of the Dead, le cui riprese dovrebbero partire durante la prima metà del 2016, assisteremo all'incontro di anime maledette e sanguinarie. In un mondo devastato da un misterioso virus, zombie e vampiri perseguiteranno l'umanità, dando vita ad un "evento soprannaturale mai visto prima" nel cuore di New York City, da anni in quarantena. Insomma, dopo Z-Nation, The Walking Dead (rinnovato per una settima stagione) potrebbe aver trovato un nuovo formidabile rivale. Riuscirà Romero a mettere in scena ancora una volta luci e ombre di una società in decomposizione?

domenica 8 novembre 2015

VERONESI E I SUOI ZOMBI

Uscirà il 6 novembre 2015 su iTunes, in tutte le piattaforme digitali e nei negozi di dischi, distribuito in tutta Italia da Self- Saifam Group  “Non hai tenuto conto degli Zombie” il nuovo lavoro di Leonardo Veronesi pubblicato con l’etichetta Jaywork di Paolo Martorana  e Luca Facchini prodotto e arrangiato da Leonardo Veronesi e Francesco Cairo.
I musicisti che accompagnano il cantautore in questo viaggio sono Andrea Polidori (batteria e arrangiamenti parti ritmiche) Valentino Fuschini(chitarra acustica) Beppe di Marco(basso) Mauro Formica (basso) Francesco Cairo(tastiere, editing,programmazione, cori) Leonardo Veronesi (voci, cori, chitarre acustiche ed elettriche, ukulele e tastiere)  Mirko Guerra (cori). Mixaggio e masterizzazione di Davide Viviani.
A Ferrara sarà presentato il 28 novembre  2015 alla libreria  La Feltrinelli dove lo si potrà trovare unitamente al negozio Pistelli Bartolucci. Dopo gli album Uno (2008) e Domandario (2011) L’Aanarchia della Ragione (2013) l’autore ritorna sulla scena musicale con un album che segna una tappa molto importante nel suo percorso artistico. Alla base del progetto c’è il tentativo di ricercare un linguaggio nuovo ed uno stile più personale, fondendo elementi quotidiani con il mondo interiore dell’autore. C’è un  avvicinamento ad aspetti più emozionali,  la volontà di allontanarsi dal rock esterofilo per concentrarsi più sulle nostre radici musicali creando arrangiamenti originali e moderni nelle sonorità e nel rirmo.  L’album parte con Non hai tenuto conto degli Zombie (singolo uscito il 6 settembre 2015 insieme al videoclip ufficiale, regia di Nicola Scarpante ).
Il  brano rispecchia in pieno lo stile di Veronesi il quale ha voluto focalizzare il suo punto di vista sulla realtà circostante prendendo spunto dagli zombie, che in questo contesto rappresentano l’imprevisto, sono l’irrazionale che sovverte gli schemi, sono la paura del nuovo, sono tutto ciò che sfugge al nostro controllo e sono al tempo stesso l’umanità che ci circonda perché non c’è più un confine netto tra noi e gli zombie. Abituati a sentirci sicuri nelle nostre casette per quanto cerchiamo di proteggerci con sistemi di sicurezza c’è sempre un margine di rischio  che ci lascia impotenti in balia degli eventi. Veronesi in modo ironico canta un quotidiano che per quanto rientri in uno schema di normalità ha sempre un margine di imprevedibilità, qualcosa che non si riesce a valutare, qualcosa che sfugge al nostro controllo………l’arrivo degli zombie appunto. Al tempo stesso siamo tutti talmente fuori controllo che finiamo per essere anche noi stessi zombie in una società sempre più conflittuale, litigiosa ma anche lobotomizzata dai media che creano un appiattimento mentale e uno stato di pensiero catatonico alla zombie.
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L'ITALIA ATTUALE

Come è mutata l’Italia dopo dieci anni dall’apocalisse originata dal risveglio dei morti? Esiste ancora una civiltà? In che tipo di società vivono i sopravvissuti al genocidio della razza umana? Per dare una risposta a queste domande una squadra operativa di legionari viene incaricata, dal neocostituito Impero Italico Libero, di attraversare la penisola invasa dagli zombie. Un assortito e stravagante commando di sette miliziani partirà dal distretto di Centocelle, sede romana del Governo Imperiale, per tentare di raggiungere uno sperduto distretto in Basilicata, dove pare si stiano conducendo, in gran segreto, terrificanti esperimenti sui risorti. Li accompagnerà una giovane giornalista allo scopo di documentare l’esito della pericolosa missione. Mille insidie attendono al varco i componenti del drappello e non saranno solo gli zombie a intralciare il cammino. Bande di predoni, riottosi ad aderire alla dittatura militare imperiale, agenti dei servizi segreti deviati ed eserciti di guerrieri adolescenti, figli del nuovo mondo, incroceranno la strada dei protagonisti in un crescendo di azione e colpi di scena. Ma il cataclisma che si è abbattuto in Italia è riuscito a spazzare via i vizi, le ingiustizie e le miserie umane che la caratterizzavano prima dell’alba dei morti viventi?
Queste sono le prmesse di Apocalisse Anno 10  Viaggio nell’Italia degli zombie scritto da Nicola Furia e pubblicato da Arkadia Editore nella Collana Eclypse.
Nicola Furia è lo pseudonimo di un ufficiale dei Carabinieri in congedo. Nato a Roma nel 1961, ha comandato diversi reparti investigativi in Campania, in Basilicata e nel Lazio. Attualmente svolge l’incarico di docente di criminalistica nei corsi di Scienze Criminologiche Forensi presso la “Sapienza” Università di Roma. Ha esordito nel 2013 con Diario di guerra contro gli zombie (R.E.I.) e partecipato nel 2015 all’antologia di racconti Spaghetti zombie. Pubblica con regolarità racconti brevi e articoli sul blog “Ilovezombie.it. Magazine di cultura non morta”.
 

DOPO HALLOWEEN SI GIOCA CON I MORTI MALE

Il primo è Bang! The Walking Dead, versione zombesca di uno dei giochi italiani più venduti nel mondo: Bang! appunto. Per chi non lo conoscesse, quest’ultimo è un gioco di carte a tema western in cui da quattro a sette giocatori impersonano un personaggio con un’abilità speciale e un ruolo tra sceriffo, vice sceriffo, rinnegato e fuorilegge. Solo lo sceriffo viene rivelato fin da subito e gli altri giocatori dovranno fare del loro meglio per eliminare gli avversari evitando il fuoco amico.
Il meccanismo per cui i fuorilegge devono eliminare lo sceriffo, sceriffo e vice devono uccidere i fuorilegge e il rinnegato rimanere l’ultimo in gioco, porta a guerreggiare non solo a forza di carte che rappresentano armi e difese ma anche agendo di bluff, cercando di farsi capire dagli amici e confondere i nemici.
Il risultato è uno dei giochi più divertenti in circolazione, facile da imparare e letteralmente per tutti, caratteristiche che ritroviamo in pieno anche nella versione zombesca. Chiaramente qui niente praterie, cavalli e cowboy: siamo dopo un’epidemia di proporzioni apocalittiche che ha colpito l’intero pianeta, i morti si sono risvegliati e noi dobbiamo sopravvivere. Insomma, chi ha visto la serie sa di cosa stiamo parlando. Così lo sceriffo diventa il leader dei sopravvissuti, i suoi aiutanti sono i sopravvissuti stessi mentre gli antagonisti sono i salvatori. Da ultimo il rinnegato si tramuta nel Solitario di Hilltop e, come sempre, deve rimanere l’ultimo in gioco per vincere. Appena pubblicato dalla DV giochi, Bang! The Walking Dead, è stato presentato in anteprima a Lucca e costerà 24,90 euro.Il secondo gioco è un’altra perla tutta italiana, è fantasy, umoristico e divertente e già il titolo è tutto un programma: Super Fantasy – La notte dei morti male. Tecnicamente è un dungeon crawl, vale a dire una sorta di Hero Quest in cui da uno a sei giocatori impersonano degli avventurieri che vanno a zonzo sulla plancia (il dungeon, appunto) svolgendo le missioni via via assegnate.
Ogni personaggio ha ovviamente caratteristiche proprie così come ogni mostro e lungo l’avventura si guadagnano poteri, magie e oggetti. Chi è rimasto a Hero Quest però apprezzerà il fatto che qui tutti giocano se vogliono. Il gioco infatti prevede due modalità: una semicooperativa in cui un giocatore muove i mostri e gli altri gli eroi, oppure una cooperativa in cui i mostri si muovono automaticamente secondo regole proprie. È il manuale poi a dirci come preparare lo spazio di gioco e quindi permette a tutti di divertirsi insieme.
Pubblicato dall’italiana Red Glove, la stessa del vorticoso Rush & Bash, Super Fantasy, la notte dei morte male è un gioco leggero, caratterizzato da una grafica fumettosa e divertente, che si impara al volo e si spiega ancor più velocemente. Attenzione però, questo non vuol dire che tutto sia semplice. Alcune missioni possono essere impegnative e poi, come tutti i cooperativi, dipende dalla squadra: se ci si aiuta è tutto più facile e i lupi solitari è meglio stiano al bando. Dalla sua ha anche materiali molto curati (imperdibili gli scrigni e le lapidi di legno), considerando soprattutto il prezzo davvero low cost di 34,90 euro.Super Fantasy - La notte dei morti male

domenica 1 novembre 2015

DA YOUNGO I ZOMBI SONO POSSIBILI DA VEDERE

Provare per credere.... sempre che non abbiate paura! Sveva Germana Viesti, docente di make up cinematografico ed effetti speciali della Scuola del Cinema di Napoli (www.scuoladicinema.tv), davanti a grandi e piccini, trasformerà un fortunato (e coraggioso) volontario in un vero e proprio zombie, grazie al trucco e alle protesi utilizzati realmente sui set dei grandi film horror. 
Poi, però, gli zombie non possono resistere alla tentazione di muoversi in branco e trasformare tutti quelli che incontrano in altrettanti zombie! Saranno le "magie" di Sveva a renderlo possibile: tutti i bambini che vorranno potranno diventare per un pomeriggio dei "morti viventi" in carne e ossa e come star del cinema sfoggiare un trucco cinematografico a tutti gli effetti. Sarà questa la principale attrazione della festa di Halloween targata Youngo, ma il divertimento non finisce qui. 
Per tutto il pomeriggio i bambini potranno scatenarsi con giochi a tema capitanati dagli animatori Youngo, palloncini, merenda per tutti e naturalmente "dolcetto e scherzetto" nella più classica tradizione della giornata. 
"Abbiamo scelto la festa di Halloween, che è ormai a tutti gli effetti entrata anche nel calendario italiano - ha spiegato il direttore marketing di Youngo Alessandro Lama-, come occasione per far cimentare i bambini con il travestimento.  Con questo gioco, da sempre amatissimo dai piccoli e considerato tra i più formativi dai pedagogisti, i bambini possono ricostruire il mondo che li circonda con regole nuove, esorcizzando con il divertimento, nel caso dei travestimenti horror, emozioni, azioni, personaggi e parole che in altri contesti possono generare paura. E il tutto sempre secondo lo stile edutainment che caratterizza Youngo, con attività che stimolano la creatività e favoriscono la socializzazione".

PRONTI AL TRUCCO PER LA PARATA DI HALLOWEEN

In occasione di Halloween il centro di Schio verrà invaso da una parata di morti viventi e streghe. L'evento organizzato da Silvia Vezzaro del locale Bounty è in corso in piazza Almerico da Schio e raggiungerà il clou alle 21:orario di inizio della mostruosa sfilata che proseguirà fino a notte.

MOGLIANO DA RECORD

Mogliano si è trasformata ieri nel “borgo dell'orrore”. Un percorso di oltre un chilometro e mezzo tra tunnel dell'orrore, cimitero di morti viventi, case stregate, spettri e presenze poco rassicuranti. C'è stato anche uno spazio dedicato ai bambini, con giochi gonfiabili, trucchi e giochi di magia, la novità assoluta è il servizio di baby sitter e animazione.
Giochi di fuoco, fachiri, streghe, spettri, musica live, in piazza “architectural mapping”, poi dj set fino a tarda notte. L'evento è stato organizzato da Contrada San Nicolò e Pro Mogliano con il patrocinio del Comune.

domenica 25 ottobre 2015

ESTINZIONE

Istinto, abilità, coraggio e, soprattutto speranza: sono questi gli ingredienti fondamentali per sopravvivere in difficili situazioni dove l’ordine naturale è minato da eventi catastrofici su scala mondiale, provocati da virus mortali capaci di ridurre ai minimi termini la presenza umana sul pianeta. È allora fondamentale aggrapparsi alla vita con ogni mezzo possibile, così come fanno i protagonisti di Extinction – Sopravvissuti, film horror di stampo iberico, diretto da Miguel Ángel Vivas, dal 23 settembre disponibile in edizione DVD, distribuito dalla Universal Pictures Italia. La pellicola, sceneggiata da Alberto Marini e interpretata, tra gli altri, dalla stella di Lost, Matthew Fox, è la trasposizione cinematografica del racconto horror Y pese a todo ed è ambientata ad Harmony, un innevato paesino statunitense, dove hanno trovato riparo Patrick, la piccola Lu e Jack. Il terzetto, apparentemente al sicuro, grazie alle ostili condizioni atmosferiche che sembrano tenere lontani gli infetti, saranno presto costretti a fare di nuovo i conti con l’orrore, che lo stesso regista ci mostra in uno struggente ed emozionante incipit.
In occasione dell’uscita in Home Video di Extinction – Sopravvissuti, compiamo un breve excursus nel cinema di genere, in particolare horror e fantascienza, alla ricerca delle pellicole più indicative che hanno saputo raccontare delle epidemie, costruendo un immaginario apocalittico che ha trovato terreno fertile nel cuore del pubblico, indebolito delle proprie sicurezze in una società dove virus e malattie hanno provocato dolore e morte.
Partiamo da un grande classico come La notte dei morti viventi, dove l’epidemia è provocata dall’inspiegabile ritorno in vita dei defunti, ghiotti di carne umana.
Il film, uscito nel 1968, divenne in breve tempo un cult e fece da vero e proprio apripista agli zombie movie, nonostante non fu la prima pellicola a trattare il ritorno in vita dei non morti. Il canovaccio ideato dal regista George A. Romero ha subito nel corso degli anni numerosi saccheggi pur mantenendo un fascino immutato,  grazie anche alla non troppo velata critica della società americana dell’epoca, dimostrando come anche il genere horror, spesso relegato a cinema di serie B, potesse imporsi come specchio della condizione umana, tra arroganza, debolezza e paura.
In fondo sono gli stessi umani a decidere il proprio destino e in un eccesso di libero arbitrio si può incorrere in tragici errori di valutazione, come in 28 giorni dopo, film diretto nel 2002 dal regista Premio Oscar, Danny Boyle.  
Nella fase iniziale del film, il cineasta britannico ci mostra le prime fasi dell’epidemia, provocata da un gruppo di animalisti responsabili della liberazione di alcune scimmie alle quali era stato somministrato un virus simile alla rabbia. I risultati del loro gesto sono presto visibili, quando Boyle ci mostra, tra sapienti inquadrature, una Londra completamente deserta in un contesto surreale ma molto affascinante.
È ancora l’agire incauto dell’uomo a provocare un’epidemia su larga scala in Resident Evil, film diretto da Paul W.S. Anderson nel 2004 e ispirato all’omonima serie di videogiochi prodotta dalla Capcom.
Ambientato nell’immaginaria Raccoon City, Resident Evil racconta con abilità e successo, testimoniato dalla longevità della saga non ancora arrivata alla conclusione, un’apocalisse provocata dalle sperimentazioni di un’importante casa farmaceutica impegnata nella ricerca – illegale – di armi batteriologiche. Da uno di questi esperimenti nasce il T-Virus, ottenuto con una combinazione del DNA delle sanguisughe. Seppur confinato in uno scenario cinematografico, e quindi di finzione, il T-Virus spaventa perché frutto dell’avidità e della follia umana, due caratteristiche fin troppo “reali”. Non ci stupiamo, allora, nell’ assistere alle oscure brame di potere di grosse aziende capaci di dialogare con i governi e incidere, anche in maniera piuttosto ambigua, sui destini di uno stato e del mondo intero.
I virus, infatti, possono propagarsi velocemente e con esiti drammatici, come ci insegna la coppia di registi spagnoli Jaume Balagueró e Paco Plaza, autori di REC, brillante mockumentary horror, sottogenere del cinema dell’orrore reso celebre da The Blair Witch Project, dove lo sviluppo del virus è condito con un’interessante chiave di lettura religiosa grazie agli espedienti del found footage e un finale aperto dove molto è svelato allo spettatore, compresi i non propri ortodossi metodi di un medico del Vaticano che, per curare un presunto caso di possessione demoniaca, creò un vaccino instabile e altamente pericoloso.
Gli eventi del primo film, e del sequel REC 2, sono narrati in prima persona dagli angusti spazi di un tetro palazzo nel centro di Barcellona, mentre nel terzo film, e soprattutto nel quarto, vengono mostrati gli effetti incontrollabili del virus, sfuggito alle misure di quarantena imposte dal governo spagnolo.
Abbiamo parlato esclusivamente di virus ed epidemie che dimostrano come il pericolo arrivi dai non morti, eppure non sempre è così, basti ricordare The Road, che con le pellicole già analizzate non sembra avere particolari legami, se non fosse per quel maledetto e disperato paesaggio post apocalittico di una terra ormai ridotta a un gigantesco e freddo deserto. Qui il pericolo arriva dagli stessi umani che, in condizioni disperate, danno sfogo ai più bassi e violenti istinti, fino al cannibalismo. Il film racconta la commovente lotta per la sopravvivenza di un padre con il suo bambino, nel malinconico  scenario di un mondo alla deriva, come in  Io sono leggenda, pellicola diretta da Francis Lawrence nel 2007 e terzo adattamento cinematografico del romanzo omonimo di Richard Mateson. Il protagonista del film – Will Smith – è un virologo militare, unico superstite di una gigantesca epidemia provocata dal virus del morbillo geneticamente modificato e utilizzato per curare il cancro.  Ed è qui che torniamo a credere negli esseri umani, grazie all’abnegazione di un uomo solo al mondo alla ricerca di una cura che forse non servirà mai a nessuno.
Un’altra evidente e riconosciuta caratteristica del cinema dell’orrore è  la capacità di adattamento e rinnovamento, sempre aperto a possibili contaminazioni, anche con generi apparentemente agli antipodi, come la commedia. Non stupisce, allora, un prodotto come L’alba dei morti dementi, brillante horror comedy inglese creata da Simon Pegg, qui nei panni di Shaun, un modesto trentenne ritrovatosi, suo malgrado, a guidare un gruppo di superstiti in fuga da un’orda di non morti.
Un eroe per caso, come Columbus, protagonista di Benvenuti a Zombieland, altro mirabile esempio di commedia a tinte horror. In questo film, dagli scenari apocalittici riempiti con irresistibili gag, l’epidemia è stata provocata dal morbo della mucca pazza, così come fu ribattezzata una malattia degenerativa che colpiva i bovini e che nei primi anni del duemila provocò una vera psicosi collettiva. Forse anche esagerata.
La passione cinematografica per virus, epidemie e zombie, infine, ha trovato riscontro anche sul piccolo schermo, grazie alla Serie TV The Walking Dead, ideata dal regista Frank Darabont e ispirata agli omonimi fumetti di Robert Kirkman, produttore esecutivo del programma. Giunta ormai alla sesta stagione, senza mai chiarire le origini del contagio, The Walking Dead racconta la quotidiana lotta per la sopravvivenza di un gruppo di persone guidate da un ex sceriffo della Georgia.  
Narrare di virus “fantasiosi” aiuta lo spettatore, cullato e al sicuro all’interno di rassicuranti sale cinematografiche o nel focolare domestico, eppure gli eventi storici del passato testimoniano come i rischi di un’epidemia, di qualsiasi tipo, siano concreti e minacciati dagli uomini stessi, con il rischio di attacchi batteriologici, e non solo, sempre vivi. Allora, forse, saranno gli zombie a dover temere gli umani e la loro autoproclamazione a esseri onnipotenti.
 

L'INVERNO DELLA MORTE

Gli zombi non mollano. La loro inesorabile avanzata prosegue inarrestabile: film cinematografici, serie televisive, videogiochi, fumetti e giochi da tavolo pullulano di questi famelici esseri sempre pronti a divorarsi un buon cervello. In un tale marasma d'offerta è facile trovare prodotti non all'altezza dei grandi classici che hanno dato lustro a questo sottogenere, ma capita anche di incappare in qualche perla su cui merita puntare i riflettori.
E' il caso di Dead of Winter, un gioco che coniuga alta qualità nel concept, nelle dinamiche interne e nella confezione. Prodotto e distribuito dalla Raven, il gioco ha un chiaro rimando alla ben nota saga di The Walking Dead. In entrambi al centro dell'attenzione ci sono le dinamiche di un gruppo di superstiti alla disperata ricerca della sopravvivenza di fronte a orde di morti viventi pronti a cogliere il primo errore per divorarli. Per vincere il gioco sarà necessario portare a termine sia la missione collettiva che quella individuale. Proprio questo aspetto crea la maggior difficoltà del gioco: soddisfare entrambi i requisiti non è affatto facile, soprattutto visto che nel frattempo è necessario anche sopravvivere. Come se non bastasse esiste la possibilità che tra i partecipanti si celi anche un traditore, pronto a muoversi nell'ombra per sabotare i piani della colonia così da far fallire l'obiettivo di gruppo e raggiungere il proprio scopo personale.
Per difendersi da un eventuale sabotatore interno c'è la possibilità di esiliare un giocatore: qualora la maggioranza del gruppo punti il dito contro un membro, questi dovrà abbandonare per sempre la colonia e inizierà a giocare contro la stessa, quasi al pari del traditore.
Le meccaniche di gioco sono ben oliate e strutturate; la dinamica è alquanto completa ma non per questo complessa. Ogni giocatore inizia la partita con due sopravvissuti da gestire a cui potranno aggiungersene altri nel corso dello svolgimento. Sfruttando abilità particolari e diverse azioni possibili, questo muoverà, esplorerà, combatterà, smaltirà rifiuti o erigerà barricate impiegando in certi casi i dadi lanciati all'inizio del turno -e in certe circostanze anche con un determinato risultato- in altri un numero illimitato di azioni gratuite. A fine del round, quando tutti i giocatori avranno compiuto la propria sequenza di gioco, si procederà a verificare lo stato della colonia, a compiere le azioni degli zombie e a controllare se la mini-missione del round sia stata completata o meno -solitamente si tratta di accumulare un certo numero di particolari risorse-. Se il morale non è finito a zero e ci sono ancora turni disponibili o se l'obiettivo non è ancora stato raggiunto si procederà con il round successivo.
Dead of Winter si compone di elementi di qualità, a cominciare dalle carte presenti nella confezione arrivando ai cartoncini. Anche la grafica è ben curata, dando un tocco di classe agli elementi che identificano il prodotto. Una nota di merito spetta a tutti i personaggi, caratterizzati da una abilità speciale: questi sono ben evidenziati anche graficamente, lasciando che la peculiarità che li rispecchi sia spesso anche sottolineata nel disegno che li ritrae. Diverso discorso quello dei morti viventi, disponibili in una manciata di varianti. Nel complesso il prodotto di casa Raven si presenta con un ottimo equilibrio tra qualità e prezzo finale.
Il gioco è ben equilibrato: non è certamente semplice riuscire nella vittoria finale ma lo stesso livello di difficoltà e la durata della partita può essere calibrata in base alla carta obiettivo iniziale. Rivolto principalmente a giocatori esperti, Dead of Winter può essere apprezzato anche da occasionali partecipanti che vogliano sperimentare qualcosa che richieda una certa applicazione e tattica. Uno dei migliori titoli non solo a tema zombie ma anche in generale.
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LA SEQUENZA CHE NON TI ASPETTI

Notizia davvero bomba per tutti gli appassionati del cinema di George A. Romero, padre della moderna zombologia cinematografica. Quando si pensava che ormai tutto fosse stato visto dei suoi capolavori, a cominciare da La notte dei morti viventi, il buon George fa un annuncio schock nel corso di una recente convention nel Mayland, rivelando che una vecchia copia di lavorazione in 16 millimetri di Night of the Living Dead, che si credeva perduta, è risbucata fuori con una dotazione di una decina di minuti in più rispetto a tutte le versioni del film che si erano finora viste. Questo brano sarebbe stato eliminato all’epoca non per volere del regista ma della distribuzione e conterrebbe – stando a quanti hanno riferito del Q&A con Romero – la più lunga scena con gli zombi di tutto il film, ambientata nella cantina della casa assediata. Difficile immaginare che cosa accadesse esattamente in questo segmento fantasma, ma sempre secondo quanto ha rivelato Romero, lo scopriremo presto, perché Martin Scorsese sta curando un restauro del prezioso 16 millimetri ritrovato.

domenica 18 ottobre 2015

CONSIGLI PER HALLOWEEN

Un costume da zombie per Halloween rappresenta certamente un’ottima scelta, un modo per sfoggiare un look spaventoso e senza tempo ma, di fatto, come si realizza? In effetti, a meno che non acquistiate un prodotto preconfezionato in un negozio che vende travestimenti, non è poi così scontato riuscire nell’impresa. In realtà, potreste indossare di tutto perché lo zombie è un ex essere umano che ora non ha più vita, insomma è un morto che cammina e che fa paura. Potrebbe essere chiunque, da un poliziotto a uno studente, da un pirata a un cantante. Tutto dipende da voi: in chi volete trasformarvi?Innanzitutto, dunque, vi conviene scegliere un personaggio così da avere chiaro in mente come dovreste vestirvi. Vi facciamo un esempio semplice ma efficace ovvero pensate a uno zombie chirurgo, che dovrebbe indossare il solito camice verde e la cuffietta: in questo caso non dovrete far altro che procurarvi un simile look, sporcarlo con macchie di sangue e anche rompere il tessuto qui e là. Il resto lo fa il make up e qualche trucco che potete acquistare nei negozi specializzati, come quelli che raffigurano ferite e morsi.
Il nostro, ovviamente, è solo un personaggio scelto tra tanti che, però, visto che ha una sua divisa è facilmente riconoscibile. Potreste scegliere un cantante e optare per un abbigliamento da rock star, trasformarvi in un carcerato, indossando dei vestiti a righe bianche e nere o magari tutto in arancione, oppure fare il giocatore di football preferendo una di quelle maglie scure con numero oversize sul petto e caschetto con mascherina. E come fare a cambiare questi personaggi in zombie? In questo caso serve il make up!
Per trasformarvi realmente in zombie dovete completamente cambiare il vostro viso. Per farlo vi consigliamo un trucco spaventoso per Halloween che abbia una base chiara, solitamente sui toni del biancastro o grigio chiaro, delle ferite o delle cicatrici disegnate sulle guance o sulla fronte.
Potete anche intensificare il tutto aggiungendo del sangue finto attorno alla bocca, con il quale potreste anche sporcarvi i vestiti. Con un bastoncino con ovatta potreste colorare i vostri denti di nero, con un colorante apposito, oppure potreste acquistare delle vere e proprie ferite da applicare sul viso o anche sulle mani. Insomma, date sfogo alla vostra immaginazione, vestirsi ad Halloween non è poi così complicato. Sfogliate la nostra gallery e guardate i migliori costumi da zombie e anche trucchi ai quali ispirarvi: vedrete, è più semplice di quanto crediate.

INFETTATO ANCHE IL GIOCO POKI

Halloween è alle porte, tra qualche settimana la festività più attesa da vampiri, non morti, streghe e zucche invaderà il nostro pianeta per un’intera giornata. Oggi siamo qui per parlarvi di Zombie Pop, un puzzle game incentrato sui non morti, disponibile GRATIS su Poki.
Zombie Pop è un puzzle game in cui nei panni di un pistolero, dovrete tracciare delle linee in una tabella, evidenziando il maggior numero di non morti dello stesso colore e tipo per farli esplodere a colpi di proiettili. In alto è presente il contatore del tempo e il punteggio, con la possibilità di mettere in pausa il gioco in qualsiasi momento e disattivare il sonoro.
Ogni qual volta concatenerete delle combinazioni, otterrete un bonus che moltiplicherà il vostro contatore di punti. Per giocare basterà cliccare con il mouse e trascinarlo sulla testa degli zombie sferici (che ricordano Puzzle Bubble) e rilasciare il pulsante. Se siete alla ricerca di un divertente passatempo allora Zombie Pop fa al caso vostro. E’ disponibile gratuitamente, non necessita di installare alcun software, non presenta banner pubblicitari ed è compatibile con tutte le versioni di Windows e tutti i browser.
In ogni livello dovrete far scoppiare “entro il tempo limite”,  il numero di zombie riportati nella parte superiore dello schermo per proseguire. Cosa aspetti?

PER SAPERE SUGLI ZOMBI E' USCITA L'ENCICLOPEDIA DI RIGUARDO

Uno studio meticoloso su The Walking Dead, la serie televisiva più vista di sempre negli States, sulla trasposizione dal fumetto e sull’universo immaginativo degli zombie e dei non morti. “Endoapocalisse. The walking dead, l’immaginario digitale e il post-umano” è la raccolta di saggi pubblicata da Areablu Edizioni volta a nutrire il dibattito che la vasta community di fan alimenta sui social network: attorno alla serie horror di grande successo, sociologi dei media e della comunicazione, metodologi, filosofi della politica e del tempo presente analizzano una serie complessa e straordinaria di immagini e azioni significative dei personaggi, dentro a un’ambientazione che afferma in maniera assai singolare la potenza fantasmatica e concettuale del tema dell’apocalisse.
Dalle dinamiche attraverso cui le comunità umane reagiscono all’apparizione dello zombie nel proprio orizzonte di vita, alla zombie renaissance, dal videogame iniziatore del filone survival horror Resident Evil, al capostipite della produzione cinematografica sui non morti La notte dei morti viventi di Romero. Un’indagine accurata, arricchita da saggi dedicati agli aspetti riguardanti la serialità, l’intermedialità e le iniziative connesse al digitale, affidati anche a ricercatori e docenti italiani, spagnoli e tedeschi degli audiovisivi.
Il libro, curato Gino Frezza, professore ordinario di Sociologia dei processi culturali presso l’Università di Salerno, appartiene alla collana The Searchers di Areablu ed è realizzato con il sostegno del Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione dell’ateneo salernitano.

SI CORRE DAI ZOMBI PER SOLIDARIETA'

Una corsa particolare e un’occasione di solidarietà. Domenica prossima, nel centro storico di Piombino, è in programma una gara podistica non competitiva: la Zombie Run.
Si tratta di una corsa molto singolare nel suo genere che si snoda in un percorso di 5 chilometri: la partenza è fissata per le 11 all’interno del Rivellino. I partecipanti percorreranno via Bruno, via dei Bastioni sotto il Castello, viale del Popolo, via Ferruccio, corso Vittorio Emanuele II e piazza Verdi. Il giro verrà ripetuto per 5 volte e lungo il percorso i partecipanti saranno disturbati da “loschi figuri” che ostacoleranno la loro corsa, senza però essere toccati fisicamente.
I disturbatori, abile diversivo nella corsa, sono per l’appunto i morti viventi che danno il titolo all’iniziativa. La gara podistica organizzata dall’Associazione “Il Rivellino” con la collaborazione del gruppo Donatori di Sangue “Fratres”, ha lo scopo di promuovere la donazione di sangue e plasma. Secondo il Centro regionale sangue in Toscana ci sono state duemila donazioni in meno rispetto allo scorso anno. Nei primi 5 mesi del 2015 le donazioni di sangue intero sono state, in Toscana, 67.325, il 3,4% in meno allo stesso periodo del 2014. Dati negativi anche per la donazione del plasma con una riduzione del 9,5%. Nel 2014 i donatori in Toscana sono stati 131.995( 86% dei quali hanno donato più di una volta), cioè il 2,5 % in meno rispetto al 2013 confermando un trend negativo che parte dall’anno 2011. Nell’anno 2014 sono stati reclutati 24.114 donatori e solo
un quarto di loro è tornato a donare. L’invito è quello di aiutare a curare e salvare vite a uomini, donne, bambini. Alla manifestazione patrocinata dal Comune e dalla Uisp, collaborano la Pro Loco , il gruppo tadioamatori “Mari e Monti”, il Bar “Lo Zibibbo” e L’Etrusconline.

RADUNO A LONDRA PER IL GIORNO DEGLI ZOMBI

I non morti si sono impossessati del centro di Londra, almeno per un giorno: non è un remake ambientato nella capitale inglese del capolavoro dell'horror “La notte dei morti viventi”, né una versione geograficamente più “in” del cult di Edgar Wright “L'alba dei morti dementi”, ma il World Zombie Day che durante lo scorso weekend ha riempito le strade della città con migliaia di appassionati del brivido.
Tantissimi sono stati i costumi avvistati dai partecipanti, immancabili gli occhi bianchi che, nell'immaginario collettivo, sono tipici degli zombie così come i volti e i corpi coperti di finto sangue dovuto al loro pasto preferito: cervelli umani; tra i vestiti strappati e inquietanti non sono mancate coppie di non morti - sposini, clown affamati di materia grigia, corpi in decomposizione avvolti in divise naziste e addirittura un Puffo zombie. La reazione dei turisti in giro per le strade della città è stata, come sempre, impagabile: in pochi minuti sono stati improvvisamente catapultati in un divertente quanto macabro carosello di finti cadaveri che, come di consueto, si sono prestati per essere immortalati nei raccapriccianti make up ricreati con dedizione per l'occasione.
Il World Zombie Day è uno degli eventi più attesi dagli amanti dei film e dei fumetti a tema horror: nata nel 2006 a Pittsburgh, dove ha riunito i primi fanatici del genere nello storico Monroeville Mall dove lo stesso Romero ha ambientato parte del suo film diventato uno dei capisaldi del cinema dello spavento, la giornata dedicata al culto dei non morti è diventata pian piano un appuntamento immancabile in moltissime altre città di tutto il mondo, come New York, Parigi, Los Angeles e Tokyo. La giornata del 2015 ha avuto anche un risvolto benefico: infatti, i proventi della raccolta fondi ha avuto come scopo quello di finanziare l'associazione caritatevole St. Mungo's Broadway, che si occupa da anni dei senzatetto.

SPARI AL RADUNO ZOMBI

E' di un morto e quattro feriti il bilancio della sparatoria allo ZombiCon Festival di Fort Myers, in Florida. Lo riportano i media americani, precisando che al momento il sospetto aggressore non è stato ancora catturato e la polizia ha transennato l'intera area. I feriti, trasportati al Lee Memorial Hospital, non sono in pericolo di vita. Il ZombiCon è un festival di strada in cui i partecipanti si travestono da morti viventi.

LA NOTTE DEI FUMETTI VIVENTI

Nel numero 1 della testata Star Comics presenta Extra, la casa editrice Star Comics pubblicherà, l'11 novembre 2015, il graphic novel intitolato La notte dei morti viventi.
La storia de “La Notte dei Morti Viventi” è stata riadattata a fumetti da Jean-Luc Istin ed Elia Bonetti che, secondo l'editore, hanno offerto una narrazione ritmata e spettacolare, riuscendo ad approfondire al meglio anche l’aspetto psicologico dei personaggi.
Questa avventura horror prende il via il giorno di Halloween, dove conosciamo Lizbeth che si reca con suo fratello Leland alla tradizionale visita alla tomba dei loro genitori. Al cimitero verranno attaccati da un gruppo di morti viventi e saranno costretti a rifugiarsi in un hotel. Nel frattempo l'orda di zombie affamati inizierà a devastare tutte le città del mondo...
L'opera (dimensioni 24x32, 56 pagine a colori, cover cartonata) sarà disponibile esclusivamente in fumetteria.