domenica 26 ottobre 2014

ADESSO BASTA CARNE

Si cambia menù sul set di The Walking Dead. A forza di vedere carne umana (anche se finta) mangiata dagli zombi, i protagonisti della serie TV più splatter dei nostri giorni stanno optando per una dieta vegetariana.
Le sanguinose cene di scena, a base di carne e sangue umani, erano così disgustose che alcuni membri del team hanno riferito di aver deciso di diventare vegetariani, secondo quanto riporta il Daily Star.
Sul set, quindi, i piatti di carne sono stati sostituiti da spinaci, insalata di avocado, risotto ai funghi e fagioli neri. Dopo aver girato le realistiche e stomachevoli scene della serie per tutto il giorno, infatti, l'ultima cosa che gli attori vogliono è mangiare animali morti. Così, l'80% del cibo servito sarà senza carne.
"Dopo aver visto i 'Walkers' consumare carne umana sanguinante, teste tagliate e altre parti del corpo tirate fuori e fatte a fette, nessuno toccava la carne rossa o il pollo che venivano serviti", spiega Norman Reedus, 45 anni, che interpreta l'amatissimo Daryl Dixon, affascinante superstite dell'apocalisse armato di balestra.
E stiamo parlando di centinaia di persone, tra comparse, operatori e truccatori. Intanto, la serie, che è stata sviluppata da Frank Darabont ed è basata sui fumetti omonimi di Robert Kirkman, Tony Moore e Charlie Adlard, è tornata alla grande con la quinta stagione. E continua la sua messa in onda su Sky (in particolare, su FOX) e su AM.Chi sarà, quindi, il prossimo a essere mangiato? Nessuno, almeno nella vita reale. Perché con la cucina veg "sopravvivono" tutti. Ma attenti agli azzannatori...
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ARMI CONTRO ZOMBI

In Army vs Zombie ci troveremo a dover affrontare un orda di zombi creata dallo stesso Hitler con l’obiettivo di ribaltare l’esito della seconda guerra in seguito alle strategie vincenti delle forze alleate. Successivamente le forze alleate sono state costrette alla ritirata e gli zombi di Hitler hanno conquistato il mondo trasformando anche le normali persone in degli zombi sotto il controllo del dittatore, e nel momento più buio, arriveremo noi dal futuro a distruggere le forze nemiche! Si tratta di un action-defense game in cui controlleremo un eroe e delle truppe da noi create per battere gli zombi e troveremo un totale di 76 livelli e 6 boss da sconfiggere, con varie abilità ed effetti visivi. Applicazione universale.

ZOMBI USATI ANCHE COME ENERGIA

Gli zombie mangiano i cervelli degli umani? E allora l’architettura si mangia gli zombie. Per scongiurare l’assedio dei morti viventi in stile Walking Dead, esiste un concorso chiamato Zombie Safe House Competition (purtroppo fermo a qualche anno fa), che invita a creare progetti di edilizia che siano in grado di difendere gli umani dalla grave minaccia dei non-morti.
Uno di questi è una fattoria verticale progettata da Architechts Southwest, lo Zombie Ranch, un edificio che non solo impedisce ai morti viventi di entrare, ma li sfrutta per generare energia! In pratica i living dead vengono attirati dal sangue di piccole prede (conigli) all’interno di un tunnel, nel quale però rimangono intrappolati, condannati a rincorrere per sempre i coniglietti come criceti sulla ruota. Il loro movimento, lento ma costante, aziona una turbina che produce l’energia con cui il ranch funziona. Gli umani abitano ai piani superiori comodamente, mentre i morti che tornano a fare visita rimangono per sempre intrappolati nei sotterranei.
Il resto dell’edificio si sviluppa su più piani attorno ad un polo centrale che funge da fattoria verticale. Perché se all’esterno c’è l’apocalisse zombie, all’interno di casa bisogna essere in grado di sostentarsi, ed ecco che la sezione cilindrica che fa da fulcro alla casa è pensata come una serra dentro la quale coltivare ortaggi e alberelli da frutto, da usare fra l’altro per un momento di relax casalingo mentre fuori imperversa la fine del mondo. Le coltivazioni vengono irrigate grazie a riserve idriche sotterranee di acqua piovana, che viene pompata in alto sempre dal movimento degli zombie intrappolati.
Se un morto vivente dovesse riuscire a fuggire, ogni comparto della struttura ha a disposizione una sorta di ponte che basterà alzare per chiudere i passaggi con qualsiasi altra zona del ranch. Inoltre ogni area ha un’uscita di sicurezza e sistemi sofisticati per rilevare la presenza di non-morti. Se l'apocalisse zombie dovesse avere inizio, sapete a chi rivolgervi.
Zombie alla finestra<br>

CAST COMPLETO PER DEAD REASING

La Legendary e Crackle hanno annunciato, quest'oggi, il cast al completo di Dead Rising: Watchtower, adattamento dell'omonimo videogame. Sono entrati a far parte del film gli attori Rob Riggle (22 Jump Street), Harley Morenstein (Tusk), Keegan Connor Tracy (Bates Motel) e Aleks Paunovic (This Means War), oltre ai precedentemente annunciati Jesse Metcalfe, Meghan Ory, Virginia Madsen e Dennis Haysbert.
La pellicola è ambientata durante un'invasione di morti viventi; quando un vaccino non riesce a fermare la diffusione dell'infezione, alcune persone decidono di indagare sulle origini del virus. Che ci sia dietro il governo? Riggle interpreterà Frank West, un giornalista abile nel sopravvivere agli attacchi degli zombie; Morenstein sarà Pyro, un motociclista minaccioso e braccio destro di Logan (Paunovic); Paunovic darà il volto a Logan, un criminale e capo di una gang di motociclisti mentre Tracy interpreterà Jordan, una giornalista puritana.
Il film è diretto da Zach Lipvosky ed è stato scritto da Tim Carter, che lo produrrà insieme a Tomas Harlan; Lorenzo di Bonaventura rivestirà il ruolo di produttore esecutivo. Il lungometraggio sarà distribuito in esclusiva da Crackle.

BELLE CIAMBELLE DA ...MORDERE

I Donuts sono le famose ciambelle americane, morbidi e golosi dolcetti fritti ricoperti di coloratissima glassa che piacciono tanto a Homer Simpson (come quelle in rosa che vedete nel video al top), ma non solo. Basta guardarle un attimo per crescere di peso, tanto sono caloriche, ma la gola è difficile da controllare. Con l'avvicinarsi di Halloween vi segnalo delle ciambelle a tema made in Japan per "ingrassare" un po'!
I bizzarri personaggi sono realizzati dall'artista Shingo Yasuda, fondatore di Milkboy, brand di abbigliamento con sede a Tokyo. L'artista ha collaborato con Dune per l'uscita del suo primo sofubi toy (in soffice vinile) chiamato Zombies Donut. Le inquietanti ciambelle zombie sono alte poco più di 4 pollici e hanno 4 punti di articolazione. I succulenti dolcetti, morti viventi, saranno offerti inizialmente in due colorazioni (gusti?) diverse Survivor Pink e Blue Zombie decorati con striscie di spray, dipinti a mano, e arricchiti di dettagli oltre agli occhi sgranati (non così terribili!). Ogni pezzo costa 7.800 ¥ (circa 57 euro), e 14.000 ¥ (circa 102 euro) se decidete di acquistare la coppia.I pezzi con piedi, gambe e deliziose scarpette rosse sono sfiziosi, e usciranno tra la fine di novembre e i primi di dicembre. Se vi piace lo stile preparatevi anche ad una simpatica t-shirt con le ciambelline in bella vista che sarà disponibile in quattro misure e due colori (bianco e nero). Costerà ¥ 5.832 (circa $ 54). Mentre stanno ultimando il lavoro, potete spedire una email ai responsabili di Milkboy (toysATmilkboy.net) per ordinare e avere ulteriori informazioni.

LO ZAMPINO DEL DRAGONE MALEDETTO

C’è bisogno di eroi valorosi! Kingshill è infestata dagli spiriti e per le strade si aggirano terrificanti morti viventi! Anche se i morti riportati in vita sono di solito opera di Sargon, Jon Sunlair sostiene che questa volta c’è lo zampino di Dragan il Maledetto, che vuole mettere in atto un nuovo, malefico piano.
Tonioscha Fortemazza ha riunito un gruppo di prodi combattenti per dare una bella lezione a Dragan. Al suo fianco lottano Jon Sunlair e James Fox. E ora l’agguerrita nana vuole reclutare te!
Tonioscha e James hanno fatto importanti progressi all’interno del Castello Gracchio: hanno sotto controllo la prima sala d’entrata. Mentre James organizza un astuto piano per sconfiggere l’esercito e i comandanti di Dragan, Tonioscha vuole vedere morto il Maledetto una volta per tutte!
Con vari tentativi di sabotaggio, James sta cercando in tutti i modi di mettere i bastoni tra le ruote a Dragan, che vuole creare un esercito composto da sinistri morti viventi. Dragan è riuscito a far risorgere i morti, ma non riesce ancora a controllarli come vorrebbe. Per farlo, deve far rivivere anche il cadavere di Sargon. Se hai abbastanza coraggio da affrontarlo, il corpo di Sargon ti attende nella tomba spettrale situata nel sottosuolo di Kingshill. Attenzione, però, perché anche Heredur è stato risvegliato…
Immergiti nell’avventura fino ad arrivare di fronte al grande burattinaio, Dragan il Maledetto in persona, e affrontalo in un altro duello all’ultimo sangue!
Dracania è in pericolo! Le strade sono infestate da morti viventi! Aiuta Tonioscha Fortemazza a combattere contro Dragan il Mal

ANCHE MILANO E' STATA INVASA

Sono partiti nel primo pomeriggio dai Giardini di Porta Venezia e, trascinandosi lentamente, hanno conquistato Milano. Sono i partecipanti al flash mob Zombie Walk che, per un giorno, hanno vestito i panni, insanguinati, dei morti viventi.
Il corteo partiva alle 15, ma molti partecipanti si sono ritrovati a partire dalle 11, per essere truccati da bodypainters e truccatori professionisti. A giudicare dalle immagini che vedete qui sopra, il risultato è stato davvero convincente.
Si è tratta di un' anticipazione del grande party di Halloween, Monsterland Halloween Festival, che si terrà ad Assago il 31 ottobre, e un omaggio alla serie The Walking Dead.
Zombie Walk, i morti viventi invadono Milano

domenica 19 ottobre 2014

IL RITORNO DEL FILM LEGGENDA

Tenetevi forte e pronti a passare una Notte di Halloween spettacolare. Il 31 ottobre, infatti, tornerà nelle sale il cult “La notte dei morti viventi”(“Night of The Living Dead”), del 1968, diretto dal mitico George A.Romero. Pochi giorni fa, il figlio Cameron Romero aveva reso noto il fatto di voler girare il prequel di questo immortale film horror – dal titolo “Origins” – avviando una campagna di crowdfunding e, oggi, la notizia del ritorno nei cinema ha scatenato la curiosità dei fan di tutta Italia. E quando poteva tornare se non nella Notte delle Streghe? La stratosferica iniziativa è del circuito The Space Movies che ha deciso di rimasterizzare il capolavoro di Romero in HD, prendendo spunto dallo Zombie Day, evento che si tiene già in diverse capitali europee. In cosa consiste? Beh, la sera del 31 ottobre, tutti gli spettatori che si presenteranno alle casse del circuito The Space, vestiti da zombie, acquisteranno il biglietto a prezzo ridotto!
“La notte dei morti viventi”, un cult immortale
Sin dalla sua uscita, il 1 ottobre 1968, il film diretto, scritto, fotografato, montato e musicato da George A. Romero, divenne subito un immenso cult, incassando 18 milioni di dollari in tutto il mondo. La pellicola ebbe, però, tantissime critiche negative a causa del contenuto di scene esplicite, crude e molto impressionanti, finché non è stato selezionato dalla Library of Congress per la preservazione nel National Film Registry come film esteticamente significativo. La storia segue i personaggi Ben (Duane Jones) e Barbra Huss (Judith O’Dea) -insieme ad altre cinque malcapitati – intrappolati nella casa di un cimitero della Pennsylvania, piena, appunto, di morti viventi. Come i cinefili già sapranno, il film è il primo capitolo della tetralogia dei morti viventi diretta da Romero, e ne sono stati realizzati già due remake. Molti critici hanno dato – negli anni – una propria (fantasiosa) interpretazione alla pellicola: alcuni ci hanno visto, addirittura, una metafora della guerra fredda (gli zombi rappresenterebbero i sovietici), altri invece una metafora della guerra del Vietnam, o semplicemente del razzismo negli USA. Sta di fatto che adesso potremo godercelo di nuovo sul grande schermo, quindi vi consigliamo vivamente di non perdere l’evento.
“La notte dei morti viventi” torna nelle sale ma solo per Halloween.




L'INIZIO DELLA PIAGA

Ormai gli zombie hanno invaso i nostri schermi e le nostre vite, da The Walking Dead a War World Z, passando per 28 giorni dopo e Resident Evil. Tuttavia l’origine moderna di questo filone horror va fatta risalire a La notte dei morti viventi di George A. Romero, come sapranno bene tutti gli appassionati.
Nel film datato 1968, girato in bianco e nero e con un budget molto esiguo, veniva formulata per la prima volta l’identità, le caratteristiche e la natura metaforica della minaccia dei morti-in-vita, e molto significativamente il termine “zombie” non compariva in alcun modo.
Sono passati quasi 50 anni, lo stesso padrino Romero è tornato sull’argomento con altri due titoli imprescindibili, Dawn of the Dead e Day of the Dead, per poi preseguire con i meno riusciti Land of the Dead, Diary of the Dead e Survival of the Dead. Il cineasta americano non ha mai nascosto la propria disapprovazione per il successo pop delle sue creature che egli ha sempre concepito come fortemente perturbanti e dalla evidente carica sociale, ma ultimamente pare essersi rassegnato.
A raccoglierne il testimone è apparso allora il figlio Cameron, anch’egli regista (al suo attivo gli indipendenti Radical, Auteur e Staunton Hill). Romero Jr. ha infatti lanciato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Indiegogo per realizzare Origins: The Next Generation, film per il quale spera di raccogliere 150mila dollari.
L’annuncio è un misto di presunzione e vera passione per la figura dello zombie, di cui Cameron enuncia tutte le qualità essenziali, e di cui al contempo depreca lo snaturamento da parte dell’industria cinematografica promettendo di tornare alla purezza di un tempo. Più nello specifico il regista nel suo film vorrebbe spiegare come sia “nato” quel famoso primo zombie nel cimitero de La notte dei morti viventi.
Origins: The Next Generation, ovviamente prodotto da George A. Romero, è dunque un prequel ambientato all’inizio degli anni ’60, e segue le ricerche del Dr. Ryan Cartwright, uno scienziato che sta studiando un modo per far proseguire la vita anche dopo un’eventuale catastrofe nucleare. Tuttavia le sue ricerche presto prenderanno un’altra piega, trasformandosi nell’arma finale del governo e nella piaga che arriverà a distruggerà l’intera umanità.
romero figlio zombie origins

domenica 12 ottobre 2014

SI CONTINUA A CORRE CON LA MACCHINA!

Tornano su App Store gli autori Auxbrain, Inc. con la nuovissima versione di “Zombie Highway”, giunta ora al capitolo numero 2. Per chi ancora non ne fosse a conoscenza, trattasi di un fantastico endless game in cui dovrai affrontare una strada invasa dagli zombie. Disponibile gratuitamente su App Store e pienamente compatibile sia con iPhone che iPad.Dopo il grande successo ottenuto con “Zombie Highway” [Link App Store - Prezzo GRATIS] e “Zombie Highway: Driver’s Ed” [Link App Store - Prezzo GRATIS], gli autori Auxbrain, Inc. rilasciano finalmente il nuovo e tanto atteso sequel.
Zombie Highway 2, già il titolo spiega tutto. Affronta gli zombie viaggiando su lunghe strade infinite e strapiene di ostacoli. Per quanto riguardai il principio di gioco, rispetto alle versioni precedenti, non cambia praticamente nulla. Dovrai viaggiare a bordo del tuo mezzo, cercando di arrivare il più lontano possibile. Per chi non ha ancora avuto modo di testare le versioni precedenti, detto così, potrebbe sembrare un’impresa da nulla. Che ci vuole…! Certo, sarebbe facile se non ci fossero gli zombie a complicarti la vita, veicoli abbandonati sparsi su tutto il percorso, strade dissestate e ostacoli di vario tipo che possono facilmente condurti all’errore. Per quanto riguarda Zombie Highway 2, avrai a tua disposizione sei nuovi veicoli, 15 tipi di armi diverse che potrai potenziare man mano che accumulerai denaro, 10 zombie dalla caratteristiche differenti di cui 4 mai visti nelle edizioni precedenti. Ah… senza dimenticare gli obiettivi Game Center che sono 55.

Zombie Highway 2 iPhone pic0

ESSERE ZOMBI AD HALLOWEEN

Mancano davvero pochi giorni alla festa di origine anglosassone che ormai ha conquistato il pianeta, ovvero Halloween, e ognuno si prepara a suo modo per trascorrere al meglio questa giornata.
La regola principale da rispettare per prender parte a questa festa è spaventare: lo si può fare con un travestimento da fantasma, vampiro, zombie, ma oltre al semplice abbigliamento, ciò che conta è il trucco.
Ma come truccarsi per Halloween?
Negli ultimi anni sono stati pubblicati su Youtube diversi video tutorial in cui make-up artist più o meno preparate hanno presentato agli utenti diversi trucchi e segreti che occorre tenere a mente per realizzare un trucco unico e spaventoso.
Halloween, trucco da zombie
Sarà il successo della serie tv The Walking Dead o anche il caso Ebola, ma quest'anno il trucco più richiesto per Halloween è il trucco zombie.
Prodotti da usare: acquacolor di vario colore (grigio, nero, bianco, rosso, marrone, verde), mastice, fazzoletti di carta, sangue finto o un semplice color rosso, ferita in lattice, ombretto (marrone, viola e nero), fondotinta molto chiaro tendente al grigio, spugnetta, forbici, pennello piccolo, pennello piccolo per dettagli e pennello a lingua di gatto.
Procedimento:
stendete il fondotinta per creare una base molto chiara;
disegnate con il pennello e l'acquacolor nero il contorno della bocca del vostro zombie; con il bianco disegnate i denti partendo dal centro delle labbra e spostandovi man mano verso l'esterno; con il nero fate il contorno ai dentoni e riempite la restante parte di bocca zombie con i colori nero e rosso per disegnare le gengive;
ricoprite tutto il viso di fazzoletti divisi in veli, utilizzando il mastice. Lasciate liberi solo la parte della bocca, degli occhi e della fronte;
sulla fronte applicate la ferita in lattice utilizzando il mastice;
ripassate il fondotinta sui fazzoletti e con delle forbici fate dei fori nella carta in modo da dar l'idea di parti di pelle penzolanti;
agli occhi applicate un ombretto nero sulle palpebre, mentre al di sotto degli occhi l'ombretto viola che dà l'idea delle occhiaie;
per concludere il trucco potete utilizzare il marrone, il rosso, il nero e il verde e con una spugnetta spargere questi colori sul vostro viso in modo da render l'idea di una faccia da zombie.
Trucco da Zombie per Halloween

DAL FUMETTO ALLA SERIE TV

Che ci crediate o meno, anche Animal Planet avrà la sua serie tv... sugli zombie! A rivelarlo è Variety: il network ha infatti acquisito i diritti di sfruttamento della serie a fumetti The Other Dead della IDW.
L'idea di Animal Planet è quella di realizzare una sorta di serie tv basata sul fumetto; inutile dire che gli zombi, in questa serie, saranno animali. Il fumetto originale è durato per sei numeri. Non resta che attendere ulteriori aggiornamenti a riguardo.

BALLANDO CON IL RECORD

Un gruppo di quasi 200 ballerini di Zumba vestito da zombie si sono riuniti per un festival nel Sussex, nel tentativo di stabilire un nuovo record per il più grande raduno al mondo a cui abbiano preso parte morti-viventi, in una classe di fitness. Il tentativo di record ha avuto luogo la prima notte del Shocktober Fest di Scream Park a Tulleys Farm, che si prosegue per 18 notti e offre ai visitatori numerose attrazioni di Halloween a tema. Ora non rimane che aspettare il verdetto ufficiale del Guinness World Record, che arriverà tra alcuni mesi

COUNTER-STRIKE E' ORA DISPONIBILE

Oggi, Nexon Europe è lieta di annunciare il lancio ufficiale del tanto atteso Counter-Strike Nexon: Zombies su Steam. I giocatori avranno la possibilità di sperimentare tutto ciò che hanno amato nella versione originale di Counter-Strike, oltre a molte nuove modalità, armi, personaggi e, naturalmente, zombie!
I morti viventi, veloci e pericolosi, aggiungono un nuovo slancio alle dinamiche del gioco, rendendo l'azione altamente frenetica all’interno di un'enorme varietà di mappe. Counter-Strike Nexon: Zombies è un gioco free-to-play, che necessita solo di un account Steam per potersi unire al divertimento.“Counter-Strike Nexon: Zombies offre ai suoi utenti una incredibile varietà di opzioni di gioco, da death-matches tradizionali su mappe classiche, fino a combattimenti con zombie boss in territori inesplorati,” ha commentato Kenny Chang, CEO di Nexon Europe. “Abbiamo apprezzato il feedback ricevuto dai giocatori durante la Beta aperta e tale riscontro ci ha permesso di prendere decisioni importanti per quanto concerne le azioni future, nel frattempo, speriamo che il gioco vi procuri grandi emozioni.”
Per celebrare il lancio ufficiale e dare il benvenuto ai giocatori, Nexon Europe ha in programma cinque diversi eventi nel gioco in cui sarà possibile vincere una vasta gamma di oggetti e di armi. Nelle prossime settimane questi eventi saranno aggiornati e ampliati in base al feedback dei giocatori, per andare a formare nuovi elementi gameplay per il free-to-play online che consentiranno a Counter-Strike Nexon: Zombies di continuare a evolversi.

A STRETTO CONTATTO CON GLI ZOMBI

Dal 13 ottobre, ogni lunedì alle 21.00 su FOX, in contemporanea con gli Stati Uniti, i suoi “walkers” – ultracorpi, ultraffamati, ultrarrabbiati – vi terranno incollati ai superstiti di Terminus, nei nuovi episodi di The Walking Dead. Gli zombi-baccelloni di Greg Nicotero, mago del make-up e degli effetti speciali, rappresentano la base militare e il sentimento di punta della serie, che ha appena ufficializzato il rinnovo per una sesta stagione.
Può dirci dove si trova la testa di Hershel Greene?
*la domanda è in riferimento alla decapitazione del personaggio interpretato da Scott Wilson, fattore, padre di Maggie e Beth Greene
La testa di Hershel si trova nel mio ufficio a Los Angeles. Risiede là, “in memoriam”. Veramente esistono due modelli animatronics. Uno l’ho dato a Scott. Sai, gli attori spesso sono affascinati dalle repliche del loro volto o dal calco del corpo, dai dettagli, i capelli, le rughe. E’ una sorta di museo delle cere personale. Io ho un modellino che è poi quello utilizzato per la scena della decapitazione. Conservo qualche “props” e oggetto di scena delle stagioni passate, soprattutto degli episodi diretti da me, dal 2011 al 2014. Della stagione 4 ho una segnaletica di Terminus, per esempio. Mi diverte tenere alcuni cimeli.
Quando AMC le ha proposto di confrontarsi con un nuovo design dei morti viventi, immagino lei si sia chiesto come evitare di somigliare al commilitone di film sui “ritornanti” nella storia del cinema.
Ci sono parecchie differenze con il passato e diversi elementi a favore di un design più fresco e innovativo. Per la maggior parte del tempo, la storia e l’azione di The Walking Dead si svolgono a cielo aperto, alla luce del sole. Tradizionalmente, negli horror, i morti viventi si risvegliano di notte o attaccano nell’ombra, quindi l’effettista deve modellare i propri trucchi a seconda della luce, giocando con l’illuminazione artificiale o naturale. E’ la luce stessa a dettare il make-up. Una delle prime osservazioni tecniche, mentre parlavo con lo showrunner Frank Darabont, era proprio questa: intendo mostrare i morti viventi in tutta la loro essenza, completamente esposti, nudi, anche a livello cromatico. Faccio film sugli zombi da tempo, ho curato anche La terra dei morti viventi di Romero, quindi ero ben conscio della sfida. Ecco perché abbiamo scelto di portare ad un livello successivo il make-up degli zombi. E nella stagione 5 tutto questo sarà amplificato. Più le stagioni avanzano, più lo zombi evolve, progredisce, si deteriora. Amo l’idea di poter giocare con tante idee, con tanti segni cinematografici. Io sono il primo fan del genere “zombi” e non voglio deludere lo spettatore.
Ha un morto vivente preferito nello show?
La ragazza con la bicicletta nella prima stagione rappresenta un momento molto importante per la mia professione. Frank Darabont, dopo aver visto il trucco sul set, si è alzato dalla sedia, è corso da me dicendo: “Questa è la cosa più straordinaria che abbia mai visto in vita mia”. E allora ho capito di aver centrato il bersaglio. Eravamo solo al quarto o quinto giorno dall’inizio delle riprese. Frank è il regista de Il miglio verde e Le ali della libertà, un autore che stimo. Il suo giudizio per me è fondamentale. Ha dato energia creativa a tutta la mia squadra. Sono 5 anni che ho libertà totale in quello che faccio: un privilegio.
Lei ha parlato di sfida. Quale aspetto tecnico le sbriciola la testa, oggi, quando arriva sul set?
Non tanto il lavoro complessivo quanto l’idea di rendere il make-up organico rispetto ad ogni singola scena. Alla fine degli anni Settanta, all’epoca degli slasher e degli splatter films, l’effetto speciale è divenuto un personaggio vero e proprio. Imprescindibile. Per me è necessario creare e mantenere un legame tra le gag, gli oggetti, le atmosfere… Se un personaggio ha un certo tipo di arma, allora devo pensare a tutte le possibili variabili: come utilizzarla, che cosa può accadere se si usa quell’oggetto in un modo o in un altro; l’arma produce una decapitazione o una mattanza completa? E’ quasi una questione “fashion”. Tutto deve essere parte dello show e non fuori posto.
Che cosa si prova ad ammazzare personaggi di continuo?
Anche quando dirigo episodi – ne ho diretti due in cui nessuno muore, comunque – qualcuno cade a terra mutilato. La stagione 5 ha inizio con un episodio diretto da me, il titolo è No Sanctuary. E’ l’episodio più horror che io abbia mai diretto. La première della scorsa stagione era differente, perché dovevamo riprendere il filo del discorso e capire dove i protagonisti dello show erano finiti e da dove ripartivano. Ma quest’anno, siamo meno preoccupati di dirvi a che punto eravamo rimasti. L’ultimo episodio della stagione 4 si chiude in una maniera così incisiva che si ha subito voglia di entrare nel vivo. Infatti non perderemo tempo. Abbiamo girato in 9 giorni ed è stato emozionante. Anche impegnativo, da un punto di vista fisico.
Dirigerà altri episodi in questa nuova stagione?
Ne ho un paio in scaletta, faranno parte della seconda metà della serie.
Qualche attore sul set ci ha detto che vorrebbe proseguire con The Walking Dead fino alla 27esima stagione. Lei ha impegni?
27!? Diamine, fammi ragionare, dove potrei essere, che età dovrei avere… (ride) Guarda, la crew è così fresca e il nostro set così familiare. Sono geloso di Game of Thrones: hanno 24 giorni di riprese concessi e unità in tutte le parti del mondo, e noi abbiamo solo 8-9 giorni. Mi chiedo: se avessi più tempo, che cosa potrei fare? Però credo che lo show si stia evolvendo in maniera radicale, grazie alle preziose risorse che abbiamo, compresi i personaggi. Abraham e Eugene, a mio avviso, sono personalità di grande calibro. Tornando al numero delle stagioni, non saprei: onestamente, non vedo una fine per The Walking Dead. Direi, ad ogni modo, 14 in totale.
Si è mai truccato da zombi?
Due volte nello show. E forse ora: mi trovo davvero uno zombi, oggi.
Come lavora con i suoi collaboratori?
Dico sempre di far uscire ogni comparsa dalla roulotte (del trucco) diversa da tutte le altre. Nessun morto vivente deve somigliarsi. Sono tutti speciali e diversi, come i quadri e le opere d’arte. Non accetto repliche. Persino nei denti e nelle ossa dei morti voglio intravedere una grazia e un’attenzione uniche. Ogni pezzo va interpretato diversamente. Si recicla solo il necessario. Abbiamo 150 differenti pezzi di scena, incompatibili con volti o corpi di altri attori. Sono studiati e costruiti appositamente per uno stunt o un attore soltanto.
Il make-up department è composto da quante persone?
Ci sono 5 membri a tempo pieno.
Solo 5?
Soltanto 5. E se ne aggiungono 4 quando occorre. Quindi lo show, il trucco dello show, lo fanno 9 persone in tutto.
Quanto tempo richiede uno zombi al trucco?
Circa un’ora e mezza, in media. Ecco perché dobbiamo essere molto precisi con la tabella di marcia. Se rallentiamo noi, salta tutto. Abbiamo vari livelli di make-up: Hero, Midground, e Deep Background. Quello medio richiede schizzi di sangue, lenti a contatto e pennellate di colore sul volto, quello intensivo equivale ad una trasformazione integrale.
Nelle scene di massa, con 200 morti viventi in campo, come lavorate?
Indossano al massimo 80 maschere, 80 Midground make-up, poi pensiamo ai primi piani e ai ritocchi.
Diverse serie tv stanno trattando il morto che ritorna. Che opinione si è fatto?
Ho visto Dead Set e non mi è dispiaciuto. Non ho ancora visto The Returned ma muoio dalla voglia di recuperarlo. Amo il genere e guarderei tutto.
Il suo primo incarico è stato con George A. Romero, Day of the Dead, in qualità di assistente di Tom Savini.
Sì, avrò avuto appena 15 anni. Ricordo che per entrare in una sala cinematografica e poter vedere L’alba dei morti viventi dovetti falsificare il mio documento di identità. Non avevo ancora 17 anni. Tutti pensavano a fumare e a bere birre: io, pensavo a L’alba dei morti viventi. Sono cresciuto a Pittsburgh, molto vicino a Romero, e sono diventato amico di Savini. Ero ossessionato dal cinema degli anni Cinquanta, dalla Guerra Fredda… Ricordo di aver visto La notte dei morti viventi alle 4 del mattino, in versione non censurata: a Pittsburgh lo davano “Uncut” per rispetto a Romero. Ero di fronte al televisore con un amico e stringevamo delle armi di plastica in mano, sparando di tanto in tanto agli zombi che apparivano in tv. Eppure, oggi, le paure degli anni Sessanta si rafforzano in me e nel mondo: con l’arrivo dei videogames, il genere zombi si è notevolmente ricreato, imponendo un nuovo stile, nuove riflessioni sociali. Ora nei videogiochi interagisci fisicamente con i morti, penso a Resident Evil e House of the Dead. E quei giochi… c’è voluto del tempo ma si sono trasformati in cinema. Lo spettatore medio ha avuto bisogno di metabolizzare l’approdo a un prototipo diverso di “walker”. Lo spettatore stesso è mutato; è cambiato il suo rapporto con i riflessi, con la lentezza e la velocità, con il concetto stesso di morte, di carne e di fame chimica. Ecco perché The Walking Dead attrae così tanto. Non è uno show sugli zombi. E’ un lungo, potente viaggio emotivo. Io piango spesso quando riguardo gli episodi delle stagioni passate: trovo alcune parti e certe morti davvero commoventi, tanto da non poter parlare con nessuno per almeno 2 ore, perché provato dal dolore.
Ha lavorato con Michael Bay, Quentin Tarantino, Robert Rodriguez, Guillermo del Toro… Le sarebbe piaciuto affiancare Lucio Fulci?
Oh sì. Non a caso nella quarta stagione, episodio 8, abbiamo scelto di omaggiare Fulci con lo zombi che esce dal terreno, nel cimitero. I miei tributi sono molto personali e sentiti. Non tutti se ne accorgono. Nella nuova stagione spero qualcuno noti un omaggio a Mario Bava, già presente nell’episodio 5 della stagione 4.
The Walking Dead rinnovato per la sesta stagione, l'intervista a Greg Nicotero

TUTTI A FARE ADDESTRAMENTO

Da “La notte dei morti viventi” del 1968, gli zombie sono entrati a far parte di un immaginario collettivo che si è nutrito di capolavori della letteratura e della filmografia e, nel contempo, di incredibili produzioni trash. Il tutto sempre strizzando l’occhio alla possibilità che, da qualche laboratorio sperduto nel mondo, potesse davvero “sfuggire” un virus in grado di trasformare l’intera umanità in un esercito di morti viventi.
Così quando a maggio è stata diffusa la notizia che il Pentagono aveva già pronta una "strategia anti-morti viventi” – il famoso CONOP 8888, meglio noto come il “piano per sopravvivere agli Zombie – c’è chi l'ha letta come l’ulteriore (inevitabile) conferma che sia davvero necessario prepararsi a fondo.
Sono nati così, anzi si sono consolidati, con un picco di iscrizioni proprio nella primavera di quest’anno, i campi di addestramento per sopravvivere agli zombie. Il più famoso, almeno tra quelli “ufficiali” si trova nel New Jersey, e non è – come qualcuno potrebbe pensare – un punto di raccolta per fan di The Walking Dead o della Trilogia dei morti viventi di Romero. Anzi.
Ridurre l’addestramento a un mero fenomeno modaiolo influenzato da fumetti e telefilm, viene considerato una grave offesa. Certo c’è chi pubblicizza il corso alle varie fiere di fumetti sparse negli Stati Uniti, e chi ha deciso di frequentarlo dopo aver letto il capolavoro umoristico (ma non sempre percepito come tale) di Max Brooks (figlio del più noto Mel) “Guida per sopravvivere agli zombie”. Ma dopo il primo impatto ci si rende conto che organizzatori e i partecipanti del corso prendono davvero sul serio l’intera faccenda.
Niente fanatici di zombie, dunque, ma persone che credono fermamente – come dichiarato, da una giovane partecipante, al giornalista di vocativ.com che ha voluto vivere direttamente l’esperienza – che “l’apocalisse si verificherà in questa vita” e loro devono essere pronti a fronteggiarla. Il campo del New Jersey ospita “survivor” che provengono da ogni parte degli Stati Uniti e qualcuno anche dall’estero, visto che il sito www.zombiesurvivalcourse.com viene visitato abitualmente da moltissimi europei.
Il motto del corso, giunto già alla sua VI edizione, è: “meglio ti prepari oggi, più semplice sarà il tuo domani”. Le strategie di sopravvivenza che si apprendono mirano alla creazione di un rifugio a prova di zombie, all’acquisizione di tecniche per il corpo a corpo con un morto vivente e alla protezione delle parti a rischio di morso e, conseguentemente, di contagio. La prima lezione però è quella sul “piano di fuga”. Sembra infatti che in caso di una potenziale “epidemia zombie” la maggior parte delle persone verrebbe contagiata proprio in questa fase. La cosa più importante è, ovviamente, mantenere la calma, individuare le vie di fuga più protette per non farsi circondare da morti viventi affamati e, soprattutto, la disponibilità di una bug-out-bag, lo zaino di salvataggio. Praticamente la borsa di Mary Poppins del perfetto sopravvissuto (o, ancor meglio, sopravvivente).
Il corso di un giorno costa solo 179 dollari, quello che si estende dal venerdì al sabato 450 e comprende – come si legge nel sito – un intrattenimento serale a base di “film zombie davvero brutti”. La registrazione è online e mira, attraverso uno specifico questionario, a isolare persone non adeguatamente motivate. In particolare se simpatizzate per il Movimento per i Diritti degli Zombie - che esiste veramente e si batte per l’eguaglianza tra tutti gli individui, vivi e non vivi – non avete alcuna possibilità di essere accettati. L’Apocalisse Zombie è una cosa seria. Altro che telefilm.

UDINE TORNERA' AD ESSERE INVASA

Z-Day … il Giorno Zero. Questo il titolo del terzo attesissimo appuntamento del GRV (gioco di ruolo dal vivo) tutto made in Palmanova, ideato da Alessio La Corte e sviluppato e prodotto dall’Associazione NovaLudica. Come un film, o meglio un serial televisivo, si gioca innanzitutto con la location e dopo aver avuto come set naturale il vecchio ospedale e la cinta fortificate della città stellata, ora si vuole osare di più, e il set naturale sarà tutta la città e tutto il centro storico.
Il tema principale della giocata porterà indietro nel tempo i giocatori con un flashback, riportandoli al giorno zero, il giorno del contagio, quando tutto ha avuto inizio. Dal secondo evento NovaLudica ha deciso di spostare l’asticella più in alto e di realizzare un progetto ambizioso creando un marchio, un brand che racchiuderà un mondo espanso ben più vasto di quello che i giocatori possono assaporare negli eventi dal vivo. Tale universo espanso sarà arricchito con : - Le cronache degli eventi, ovvero il racconto e riassunto romanzato degli eventi dei singoli appuntamenti - Un romanzo sulle origini della Octagon, la casa farmaceutica che ha diffuso il virus - Un fumetto che racconterà le vicende di qualsiasi personaggio partecipante al gioco (quindi ognuno potrebbe diventare il protagonista delle tavole di un fumetto !!!) - Saranno introdotti i “Personaggio Leggendari” ovvero dei protagonisti di gioco molto forti che saranno al pari dei protagonisti di un serial televisivo. Nel tempo potranno essere sfidati e anche in questo caso un qualsiasi giocatore potrà prendere il posto di questi eroi. -
Verranno sviluppati filmati e corti in stile cinematografico Per fare tutto questo, NovaLudica ha allargato il team di sviluppo, coinvolgendo il fumettista Matteo Zamparo e lo scrittore Enrico Stel, entrambi giovani artisti della nostra regione. Per la parte video l’incarico è affidato a Diego Caponetto, membro del direttivo dell’Associazione e regista del corto di successo “Lupin III e la chiave del mistero” Il numero di giocatori è raddoppiato ad ogni evento, da iniziali 50 giocatori, ad oltre 100 nel secondo appuntamento. Le persone sono arrivate da tutto il triveneto, da Padova, Bolzano le mete più lontane e anche la loro età variava dai 10 anni ai 70 questo ad indicare che non è un gioco dedicato ad una categoria ben specifica di persone. Parte del successo è stato determinato dal tamtam mediatico dei social network che hanno permesso una grande diffusione dell’evento e già dalle prime ore di pubblicazione della terza puntata l’adesione è già di oltre 40 persone.
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