domenica 31 maggio 2015

UNA SERIE NAZIONALE SUGLI ZOMBI

Nel mese di giugno gli zombie invaderanno AXN SCI-FI (ch.134 Sky), e saranno i protagonisti assoluti di questo inizio di stagione estiva.
Dopo il successo ottenuto negli Stati Uniti, AXN SCI-FI porta in Italia la prima visione assoluta di Z Nation, dal 10 giugno alle 21, ogni mercoledì in doppio episodio. Protagonisti di Z Nation sono un gruppo di sopravvissuti ad un virus letale che ha trasformato in zombie chiunque ne fosse stato contagiato.
Filo conduttore dello showil viaggio che questi superstiti intraprenderanno per cercare un antidoto al virus letale. Z Nation si distingue da qualsiasi altra serie del genere e mostra tutti i presupposti per riuscire ad appassionare anche gli spettatori italiani di AXN SCI-FI, grazie al suo taglio avventuroso e a tratti anche umoristico.
Znation 
Le novità proseguono con una prima visione per il canale molto attesa: dal 1 giugno andrà infatti in onda la prima stagione di Star TrekDeep Space Nine, che sarà programmata ogni lunedì sera dalle 21.00, con doppio episodio. Gli appassionati del mondo di Star Trek potranno immergersi nelle vicende della stazione spaziale Deep Space Nine, situata all’ interno dell’orbita del pianeta Bajor, ed emozionarsi tra scene stellari e guerre spaziali.
Il mese di giugno di AXN SCI-FI si veste anche di mistero. Il 16-23-30 giugno, a partire dalle 21 con un doppio episodio, Zachary, Nick e Aaron, i cacciatori di fantasmi più famosi d’America, tornano con un edizione speciale del loro show, giunto ormai alla settima stagione nel nostro paese, con Ghost Adventures around the World, nella quale i tre investigatori ci guideranno in giro per il mondo allo scoperta dinuovi fenomeni paranormali. Tappe di questo speciale saranno l’Italia, la Jamaica, l’Inghilterra e la Transilvania.
Anche a giugno si prosegue con il ciclo Domenica Apocalittica. Ogni domenica a partire dalle 21 eventi atmosferici catastrofici saranno i protagonisti come in Solar Attack, in onda il 7 giugno, piante pericolose in grado di distruggere il pianeta nel giardino del diavolo, in onda il 14 giugno, armi militari che permettono di viaggiare nel tempo in Termination Point in onda il 21 giugno e comete che si schiantano sulla Terra in Tempesta Polare, in onda il 28 giugno.
Per il ciclo dei Film del giovedì alle ore 21 si inizia il 4 giugno con Pitch Black, con protagonista un giovane Vin Diesel nei panni del criminale spaziale Richard B. Riddick. Si prosegue l’11 giugno con The Chronicles of Riddick, mentre per gli ultimi due appuntamenti del ciclo,il 18 giugno e il 25 giugno, appuntamento action-horror con Fantasmi da Marte e con i robot assassini di Screamers 2 – L’evoluzione.

LA SERIE MONDIALE DI ZOMBI NEL POKER

World series of Zombie!
Finalmente una bella notizia scuote gli animi di tutti noi appassionati di poker sportivo a pochi giorni dall’inizio delle WSOP 2015: hanno aggiustato la Ferrari di Samuel Trickett!Ricorderete che il ventinovenne inglese, che in carriera vanta vincite lorde per oltre venti milioni di dollari, a febbraio aveva distrutto una fiammante Ferrari 458 Spider dal valore commerciale di circa 200mila euro. L’incidente, che fortunatamente non ha avuto nessuna conseguenza fisica per gli occupanti dell’auto, ha però ridotto il mezzo a poco più di un rottame, ma Samuel, fedele alla linea guida “perché buttare se si può riparare”, ha portato l’auto dal suo carrozziere di fiducia il quale, dopo tre mesi di alacre lavoro, gliel’ha rimessa a nuovo.
L’auto, acquistata nel 2012 è stata definita dallo stesso giocatore: “La peggior decisione finanziaria della mia vita che però non riesce a smettere di farmi sorridere” Mai definizione fu più azzeccata, mi chiedo solo se Samuel Trickett, altresì noto alle cronache per essersi spupazzato la bellissima modella Natasha Sandhu, abbia sorriso anche dopo aver visto la fattura della riparazione!
Proseguendo con la consueta carrellata di notizie bislacche vi devo assolutamente segnalare questa chicca. Chad Holloway, poker pro americano, ha deciso di cambiare il suo business senza però allontanarsi dall’amato poker. Si è così dato ai fumetti, pubblicando un album dall’incisivo titolo di: World Series of Zombie. Vi giuro che è tutto vero! L’albo è attualmente scaricabile online sul sito di comixology.com alla modica cifra di 1,99 dollari, ma durante le WSOP 2015 si potrà acquistare anche la versione cartacea così da avere qualcosa da leggere durante le pause dei tornei.
L’ardito progetto coniuga sapientemente giocatori di poker e zombie, due figure notoriamente similari….. Com’era prevedibile fanno comparsa molti giocatori professionisti famosi facilmente riconoscibili nelle pagine dell’albo. A quanto pare solo i giocatori professionisti di poker sanno sopravvivere da un attaccato di non morti.Spoiler alert: Doyle Brunson che diventa un zombie e guida una carrozzina motorizzata seminando il panico nelle sale del Rio è qualcosa che speravo di non dover mai vedere in tutta la mia vita!E per restare in tema di WSOP chiudiamo con una delle mani più “lollose” giocate negli ultimi main event. Siamo nel 2012, l’anno di Greg Merson. A 18 left ci sono ancora due donne presenti: Elisabet Hille e Gaelle Baumann che poi chiuderanno rispettivamente all’undicesimo e decimo posto. La mano in esame vede contrapposti proprio la Baumann contro l’australiano David Balkin. Apre Balkin con coppia di dieci, chiama Gaelle in posizione con AJ a cuori. Il flop porta un asso, un dieci ed una carta a cuori. L’australiano cbetta il suo middle set e la Baumann chiama.
Al turn altra carta a cuori, second barrell di Balkin e nuovo call della giocatrice francese. Al river scende un cuori grosso come una casa che da il flush nuts alla transalpina. Balkin, incurante degli eventi, con indosso degli occhiali scuri che non userebbe nemmeno un cieco che chiede la carità, va all in e si vede instant snappare da Gaelle. Qui parte la comica: Balkin che a causa degli occhiali neri non si è evidentemente accorto del colore della francese è convinto di aver vinto la mano con set di dieci ed inizia ad esultare come se avesse già vinto il main event, fino a quando interviene Robert Salaburu, giocatore anche lui presente al tavolo, con un sibillino: “Ehi, you lost bro!” Piccolo consiglio da due soldi: non indossate occhiali da ciechi se non riuscite a distinguere i semi sul board, così magari evitate di essere eliminati dal torneo di poker più importante al mondo!

CORRI CHE CI SONO GLI ZOMBI



Per la prima volta in Italia si correrà a Campogalliano la Zombi Run, una corsa a ostacoili di cinque chilometri. Lungo il percorso, già impegnativo, bisogna superare numerosi ostacoli naturali e artificiali. Ma soprattutto il percorso è infestato da orde di zombie che vanno evitati, in uno slalom … per la sopravvivenza. “Gli umani per sopravvivere dovranno scappare alla cattura. L’importante non è correre ma scappare” spiegano gli organizzatori”.
Gli zombie, lenti e inesorabili, devono infettare (marcando con vernice sulle proprie mani le t-shirt dei partecipanti) gli umani. Gli umani non possono usare armi per difendersi; per evitare la cattura usano solo finte e scatti tali da disorientare gli zombie o, alla peggio, far catturare qualche altro umano. Sono considerati “nuovi zombie” gli imani marcati nei punti vitali (3 centri stampati sulle maglie dei concorrenti): a quel punto non diventano automaticamente zombie, ma portano comunque a termine la loro corsa.
La Zombitalian Run si terrà sabato 27 giugno al pomeriggio a Campogalliano presso il Jonathan EcoCampus, ai laghetti Curiel, in occasione del festival Comix Adventures. Alla corsa è possibile partecipare sia come zombie, sia come umani. La distanza è quella dei 5 chilometri, in mezzo alla boscaglia, al fango e alla impervia vegetazione.
Il ritrovo è sabato 27 giugno presso Comix Adventures, ai laghetti Curiel, alle 9.30 per gli zombi, alle 11 per gli umani. Nell’arco della mattina si svolgerà lo show di trucco con la preparazione degli zombi. Per chi non ha possibilità di auto-truccarsi, ci saranno  truccatori dell’organizzazione (costo 10 euro). Dopo il pranzo sul posto (anche per vegani e vegetariani), alle 14 si posizioneranno gli zombi lungo il percorso. Alle 15 la partenza della Zombitalian Run (tempo massimo 90 minuti). Alle 17.30 le premiazioni e alle 22 “Apocalisse Party”.
Per le iscrizioni: http://www.zombitalianrun.com/zombie-day-27-giugno-2015/

STATE ALLA LARGA DAI BAMBINI


Cooties 

Diciamocela tutta: molti di noi si sono decisamente stancati delle mode che, da diversi anni a questa parte, hanno investito il genere fantastico, invaso da una serie infinita di plotoni di zombie, lupi mannari dagli ormoni impazziti e vampiri metrosexual. Chiariamo subito una cosa, onde evitare equivoci: queste tipologie di creature – intendendo nel senso più largo dei termini morti viventi, mutaforma e nottambuli succhiasangue – fanno parte di tradizioni narrative antichissime rintracciabili nel folklore e nelle leggende delle più diverse culture e nei più diversi periodi storici, e solo in un secondo momento, grazie a dei prestiti letterari, si sono affermate come protagoniste più o meno stabili di saghe letterarie horror e soprattutto fantasy, fino ad approdare in tv e al cinema. Pertanto stiamo parlando di modelli di personaggi che hanno una loro natura archetipica ben precisa, e che sono connaturati al genere fantastico e radicati nell’immaginario collettivo. Perché allora ho esordito dicendo che ci siamo stancati di loro? Perché, come accade per tutte le cose di cui si abusa eccessivamente – e il pleonasmo è voluto –, anche le storie di zombie, mannari e vampiri, per riuscite che possano essere, alla fine annoiano. Lo fanno perché la ripetizione senza senso forza il gusto del lettore/spettatore, il quale, ad un certo punto, non viene più spinto ad usare l’immaginazione e ad immedesimarsi nella storia e nei personaggi, perché gli si propone qualcosa che ormai è sentito come già consumato. Ovviamente tutto questo non vale qualora siate dei cultori di b-movie o dei cultisti di Cthulhu. Ma rimaniamo in ambito cinematografico, visto che oggi parliamo di cinema: per farvi degli esempi, “La notte dei morti viventi” (1968), “L’Armata delle Tenebre” (1992), “L’uomo lupo” (1941), “Gremlins” (1984), “Il conte Dracula” (1978) e perfino il leggendario video di “Thriller” di Michael Jackson sono delle pietre miliari, che non hanno scopiazzato niente e hanno inventato dei generi. Cosa che, invece, non vale assolutamente per “Twilight” e che vale in parte per “World War Z”, ma solo perché tratto dal romanzo originale di Max Brooks. Ci tengo a precisare che non sto dando un giudizio di gusto personale, ma semplicemente esprimo il mio parere sulla qualità dei contenuti. Fan di Bella, non offendetevi.Questa premessa per dire che personalmente non mi aspetto niente di trascendentale da “Cooties”, film in uscita negli USA il 18 settembre con protagonista Elijah Wood e di cui Lionsgate ha diffuso pochi giorni fa il trailer ufficiale, presentandolo come una delle pellicole più divertenti dell’anno e tra le più spassose del genere horror demenziale. Per farvi capire il tono del film, già evidente dal filmato qui sotto, faccio notare che la sceneggiatura è stata scritta da un duo che più antitetico non potrebbe essere, ma devo dire perfetto per la stesura di questo copione: Leigh Whannell, co-creatore di “Saw – L’Enigmista”, e Ian Brennan, co-creatore della serie tv “Glee”. Boom! Questa commedia horror, infatti, è ambientata tra le aule di una scuola elementare in cui, attraverso l’ottimo cibo della mensa, si diffonde un virus che contagia un’alunna e la trasforma in una incazzosa biondina che in breve tempo trasmette la malattia a tutti i compagni, mutandoli in assassini mangiauomini. I docenti, immuni al virus come tutti quelli che non sono in età pre-puberale, dovranno fare squadra per poter sfuggire all’ira dei bambini che, ovviamente, non vedono l’ora di rifarsi sui propri insegnanti divorandone le budella. In questo film, diretto da Jonathan Milott e Cary Murnion e presentato lo scorso anno al Sundance Film Festival, il nostro Elijah Wood (ma perché non ti sei ritirato a vita privata dopo aver interpretato Frodo? Saresti uscito di scena rimanendo per sempre una leggenda immortale…) è il protagonista assoluto, e interpreta un supplente sfigato che si trova a dover affrontare il lunedì più brutto e potenzialmente letale della propria carriera scolastica.Sicuramente l’idea per questa sceneggiatura è originale e introduce qualcosa di nuovo nell’ampio panorama dei soggetti che hanno come tema l’apocalisse zombie. E poi vi è una nutrita schiera di appassionati del genere horror-comedy – di cui non faccio parte, ma lo avrete capito – che di certo apprezzerà la comicità delle classiche gag tra scolaretti americani mischiata al sangue che gronda dalle loro bocche dopo aver sbranato il bidello. Quello che mi chiedo è se, dopo i bambini zombie, non siamo forse arrivati al capolinea di un genere. Tra l’altro, è di poco fa la notizia che “World War Z 2” uscirà il 9 giugno 2017, ma già si sapeva che ci sarebbe stato un seguito. Come dicevamo, di certo non sarà un film che rimarrà nella leggenda, ma ci può stare. La storia è avvincente, ci sono tanti colpi di scena e vogliamo tutti vedere come si evolverà la trama.Dico solo che se non ci fosse stato Brad Pitt, non sono così sicuro che i guadagni sarebbero stati tanto alti da farlo diventare il film sugli zombie con il maggior incasso di sempre. Detto questo, non è forse il caso di smettere di considerare soggetti di questo genere – e nel genere includo chiaramente anche lupi mannari e vampiri – visto anche il prolungamento della serie tv “The Walking Dead” e la nuova “The Strain”, che da sole possono benissimo soddisfare la brama di sangue degli spettatori più assetati? Cos’altro ci si può inventare ancora per rinfrescare questa categoria narrativa e non cadere in banalità disarmanti? Scrittori e sceneggiatori, beh, stupitemi!
Piccola curiosità finale per capire il titolo del film: il termine cooties (letteralmente pidocchi) si riferisce in campo medico all’effetto di repulsione che i bambini tra i sette e i dieci anni provano nei confronti di coetanei che percepiscono come “diversi”, magari solo in quanto molto timidi, con qualche mania o più frequentemente perché di sesso opposto. Devo ringraziare la mia Amigdala se da piccolo rincorrevo le bambine per picchiarle, invece che per baciarle. Di questa repulsione i bambini ne fanno spesso un gioco in cui simulano il contagio di una malattia immaginaria se si viene in contatto in qualche modo con i compagni “infetti”. Sono i cosiddetti tag games a cui abbiamo giocato tutti durante l’infanzia, di cui esistono mille varianti e di cui c’è, appunto, la versione Humans vs Zombie. Svelato l’arcano.
Ora che sono grandicello, però, mi chiedo perché gli esseri umani abbiano innata questa predisposizione tendente all’omofobo ad accostare i concetti di diverso e infetto. Lascio a voi le possibili considerazioni riguardo le implicazioni socio-culturali. Certo è che nerd, secchioni e bambine non se la passano mai bene alle elementari.

domenica 24 maggio 2015

A IMPERIA SI GIRA IL REMAKE DI THRILLER

thrillerCiak si gira. Domani e domenica a Villa Grock sulle alture di Imperia si gira il remake di “Thriller”, famoso videoclip di Michael Jackson.
Saranno impegnati 22 ballerini e 40 figuranti zombie provenienti da tutta la Liguria, oltre a 20 mini zombie.
Vista l’ambientazione notturna, le riprese, a porte chiuse e a cura di Dreamage studios, sono in programma tra le 19,30 e mezzanotte nel parco della villa che fu dimora del re dei clown, dove sarà ricreato il «cimitero».
L’iniziativa è della scuola Sporting dance di via Mazzini, diretta da Luca Aschero e della moglie Marcella Coslovich, che nel 2012 hanno ballato sul palco dell’Ariston durante l’esibizione al Festival di Gigi D’Alessio e Loredana Bertè.
La produzione è curata dalla Sony. Direttore di fotografia sarà Gianni Scevola, direttore del suono Cesare Cougn, con scenografie di Sara Ferrari e Monica Naclerio. Domani e domenica negli Stati Uniti sarà girata la parte centrale del clip, su coreografie di Travis Payne, che aveva “firmato” l’ultimo tour di Jackson. Il lavoro sarà presentato in anteprima il 20 giugno all’auditorium della Camera di commercio imperiese.

GLI OCCHI DELLA MORTE

DEAD EYES iPhone pic1
Tra i nuovi giochi di recente uscita e che hanno attirato la nostra attenzione, figura anche il titolo “DEAD EYES”, presentato su App Store tramite una breve descrizione, giusto le caratteristiche principali tra cui: più di 100 livelli divisi per 4 episodi, 4 diversi tipi di zombie (ah ok, quindi avremo a che fare con gli zombie), integrazione con il Game Center di Apple e qualche altra caratteristica. Ma solo dopo averlo provato, abbiamo capito che si tratta di un terrificante puzzle game appartenente al genere horror.
DEAD EYES, nuovo ed avvincente puzzle game, ma date alcune scene horror, preferibile solo per età superiore ai 12 anni. Per quanto riguarda il download, l’app necessita di 84.4 MB, attualmente risulta reperibile unicamente in lingua inglese e richiede iOS 7.0 o versioni successive per poter funzionare correttamente sui nostri iDevice Apple.
Graficamente nulla di elaborato, dai toni scuri ed in scala di grigi, sound ed effetti sonori creati in modo tale da imprimere maggiore terrore e suspense durante le varie fasi di gioco, DEAD EYES è sicuramente un titolo che piacerà agli amanti del genere, ma che preferiamo consigliare (date alcune scene di sangue) solo ad un pubblico adulto; come descritto, d’altronde, anche nella relativa scheda App Store.
Lo scopo principale del gioco DEAD EYES è la fuga dagli zombie. Il sound e gli effetti sonori appositamente realizzati, donano una marcia in più. Ragion per cui vi consigliamo di collegare le cuffie, spegnere la luce ed immergervi completamente in questa nuova avventura. In oltre 100 livelli, suddivisi in quattro episodi, bisogna cercare di evitare l’attacco degli zombie, sfuggire alle loro grinfie e, quindi, di essere divorato come “ultimo banchetto”. Inizialmente vi erano alcuni problemi nel passaggio dal livello 79 all’80, ma con l’ultimo update gli autori sono riusciti a risolvere il bug.
Il puzzle game si svolge a turni. Quindi, dopo aver effettuato la propria mossa, bisogna attendere quella degli zombie. Se malauguratamente dovessero individuarvi, inizierà una corsa per la propria sopravvivenza. Terminati sullo stesso riquadro di uno zombie, potrete di addio alla vostra vita ed il livello risulterà fallito. Nel caso contrario, riusciti ad individuare l’uscita senza incappare nelle grinfie degli zombie e soprattutto cercando di effettuare il minor numero possibile di mosse, verrete ricompensati con le classiche 3 stelline di fine livello. Tutto sommato un titolo molto interessante e vogliamo consigliare a tutti gli amanti del genere. Con soli 0,99 € vi aggiudicherete l’app completa con tutte le caratteristiche proposte.

CIELO DI SQUALI

Sky Sharks : squali volanti e nazizombie per un horror tedesco. Ancora da girare e in cerca di finanziamenti
Squali volanti, nazi zombie e tanto, tanto sangue nella migliore tradizione splatter: questi sono gli ingredienti principali di Sky Sharks, un horror che promette bene per gli amanti dei B-movie.
La pellicola tedesca ha appena pubblicato un trailer a dir poco stuzzicante, in cui si assiste all’ ‘arrembaggio’ di un aereo da parte di alcuni zombie, in divisa nazista, che volano su degli squali volanti e che trucidano i passeggeri a bordo nei modi più ‘creativi’ del genere splatter (con tanto di cuore ancora pulsante strappato dal petto della vittima), in quello che sembra essere un interessante crossover tra Sharknado e Dead Snow, condito dalla scuola di Sam Raimi e Robert Rodriguez.La trama racconta di un team di geologi che scoprono tra i ghiacci dell’Antartide un laboratorio nazista rimasto intatto; involontariamente, danno il via a un esperimento rimasto incompleto, che dà origine a esiti mostruosi: squali modificati e in grado di volare e feroci zombie nazisti.
Inutile dire che queste macchine di morte vogliono conquistare il mondo e che l’unica speranza per l’umanità è la task force militare chiamata “Dead Flesh Four”, costituita da soldati americani rianimati caduti in Vietnam.
Ma c’è un altro dettaglio che rende particolarmente interessante Sky Sharks, oltre alla presenza nella clip di Robert LaSardo (specializzato nei ruoli di ‘cattivo’ come in Leon, Death Race, Law & Order, The Shield, Nip/Tuck) tatuato e in abito talare , il film dev’essere ancora girato.
La clip pubblicata riporta la prima scena di una pellicola in attesa di finanziamenti, poiché la Kickstarter, di cui il film è il nuovo progetto, è infatti una piattaforma crowdfunding per progetti creativi.
La campagna dovrebbe chiudersi a metà giungo e se, come speriamo, tutto va come deve andare, le riprese di Sky Sharks dovrebbero cominciare all’inizio del 2016, in modo da finire e presentare Sky Sharks per la fine dell’anno prossimo e l’inizio del 2017.

BOLOGNA INVASA

Zombie Walk Bologna 2015

L'evento è gratuito ed aperto a tutte le persone, di qualsiasi sesso, genere, età (minori accompagnati da genitori), ideologia politica e/o religiosa.La Zombie Walk consiste in una camminata di zombies lungo un percorso in centro a Bologna. La partecipazione come zombies e completamente libera e senza limite. Invece, per chi vuole partecipare come cacciatore di zombies, per motivi di sicurezza e logistica, il numero è chiuso.
Al temine dell'evento, navette gratuite per allAlchemica Music Club, dove si terranno due concerti (gratuiti) e la festa continuerà fino all'alba.
Inoltre, questo anno, grazie ai nostri amici di Horror Maniacs, ci saranno due contest, uno per gli zombies e un'altro per i fotografi:
Contest Fotografico "Migliore Zombie":


Potrebbe interessarti: http://www.bolognatoday.it/eventi/cultura/zombie-walk-bologna-2015.html
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QUANDO IN ARIZONA PIOVE

Uno zombie in forma smagliante non è una contraddizione in termini se lo strumento usato per osservarlo è il visore di Realtà Aumentata HTC Vive. Gli instancabili non morti - con la consueta mania di protagonismo che li contraddistingue in ambito videoludico - popoleranno infatti il mondo virtuale ricreato grazie ad HTC Vive in Arizona Sunshine, videogame con supporto alla piattaforma Steam VR di Valve, recentemente annunciato da Vertigo Games e Jaywalkers Interactive.
Le potenzialità del visore di HTC consentiranno al videogiocatore di muoversi all'interno di uno scenario apocalittico senza essere costretto ad assumere posizioni esclusivamente statiche, mentre i controller di movimento, parte integrante del il sistema HTC Vive, permetteranno di prendere la mira, ricaricare l'arma e fare fuoco sugli zombie, tramite gestures.
Visto l'argomento trattato e il grado di 'immersività' che si potrà raggiungere grazie al visore HTC Vive, Arizon Sunshine potrebbe non essere adatto ai deboli di cuore; il cuore dei dirigenti HTC al contrario può iniziare a battere a ritmi un po' più lenti, perchè i primi riscontri sul progetto HTC Vive provenienti dalla community di sviluppatori sembrano essere positivi.
Gli annunci dei titoli che supporteranno HTC Vive si moltiplicano e tutto lascia ben sperare sulla presenza di una solida line-up di giochi che accompagnerà l'esordio nel mercato consumer del visore dell'azienda taiwanese fissato per la fine dell'anno. Per ulteriori informazioni su Arizona Sunshine, segnaliamo il sito ufficiale.
Che gli zombie, sia al cinema che in televisione, siano tornati di moda non è certo in discussione, ma quello che è ancor più certo è che non hanno mai abbandonato la scena nei videogame.
Proprio in questo filone videoludico si inserisce State of Decay Year One Edition, sviluppato da Undead Lab e successore in HD del famoso State of Decay uscito nel 2013 per Xbox 360 e PC. Oltre al passaggio su next gen e le migliorie grafiche, al gioco si aggiungono due downloadable content.
La trama presente il protagonista, Marcus, in vacanza con un amico e immediatamente coinvolto nella battaglia contro un’epidemia zombie che lo minaccia. Da subito il combattimento sarà con armi di fortuna, ma una volta trovato riparo in una chiesa, si inizierà a formare una comunità di sopravvissuti in grado di resistere e sopravvivere ad orde di non morti famelici. Di fondamentale importanza sarà far crescere il numero di sopravvissuti, ognuno con un talento diverso, ma questo costerà cibo e medicine, che dovranno essere trovate all’interno degli edifici abbandonati della mappa. Caratteristica principale del gioco è l’impossibilità caricare un vecchio salvataggio, infatti la morte del personaggio ne causa la perdita per sempre. Proprio per questo motivo sarà fondamentale aggirarsi in maniera furtiva, senza richiamare l’attenzione degli zombie. Questo però non significa non affrontare incredibili combattimenti con una grande varietà di armi da fuoco o bianche.
Per quanto riguarda i contenuti scaricabili si tratta di due modalità diverse. La prima, Breakdown, basata sulla sopravvivenza. La seconda, Lifeline, vedrà il giocatore al comando di un gruppo di militari pronti a tutto per fermare l’epidemia.
Sicuramente il restyling grafico di State of Decay Year One Edition è veramente ben riuscito, con texture e luci molto migliorate. Ottima la risoluzione portata a 1080p. Un porting che dona una nuova vita ad uno dei survival horror più amati.
- See more at: http://www.italnews.info/2015/05/22/state-of-decay-year-one-edition-epidemia-zombie-in-hd/#sthash.ZXq3ikXb.dpuf
Che gli zombie, sia al cinema che in televisione, siano tornati di moda non è certo in discussione, ma quello che è ancor più certo è che non hanno mai abbandonato la scena nei videogame.
Proprio in questo filone videoludico si inserisce State of Decay Year One Edition, sviluppato da Undead Lab e successore in HD del famoso State of Decay uscito nel 2013 per Xbox 360 e PC. Oltre al passaggio su next gen e le migliorie grafiche, al gioco si aggiungono due downloadable content.
La trama presente il protagonista, Marcus, in vacanza con un amico e immediatamente coinvolto nella battaglia contro un’epidemia zombie che lo minaccia. Da subito il combattimento sarà con armi di fortuna, ma una volta trovato riparo in una chiesa, si inizierà a formare una comunità di sopravvissuti in grado di resistere e sopravvivere ad orde di non morti famelici. Di fondamentale importanza sarà far crescere il numero di sopravvissuti, ognuno con un talento diverso, ma questo costerà cibo e medicine, che dovranno essere trovate all’interno degli edifici abbandonati della mappa. Caratteristica principale del gioco è l’impossibilità caricare un vecchio salvataggio, infatti la morte del personaggio ne causa la perdita per sempre. Proprio per questo motivo sarà fondamentale aggirarsi in maniera furtiva, senza richiamare l’attenzione degli zombie. Questo però non significa non affrontare incredibili combattimenti con una grande varietà di armi da fuoco o bianche.
Per quanto riguarda i contenuti scaricabili si tratta di due modalità diverse. La prima, Breakdown, basata sulla sopravvivenza. La seconda, Lifeline, vedrà il giocatore al comando di un gruppo di militari pronti a tutto per fermare l’epidemia.
Sicuramente il restyling grafico di State of Decay Year One Edition è veramente ben riuscito, con texture e luci molto migliorate. Ottima la risoluzione portata a 1080p. Un porting che dona una nuova vita ad uno dei survival horror più amati.
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Che gli zombie, sia al cinema che in televisione, siano tornati di moda non è certo in discussione, ma quello che è ancor più certo è che non hanno mai abbandonato la scena nei videogame.
Proprio in questo filone videoludico si inserisce State of Decay Year One Edition, sviluppato da Undead Lab e successore in HD del famoso State of Decay uscito nel 2013 per Xbox 360 e PC. Oltre al passaggio su next gen e le migliorie grafiche, al gioco si aggiungono due downloadable content.
La trama presente il protagonista, Marcus, in vacanza con un amico e immediatamente coinvolto nella battaglia contro un’epidemia zombie che lo minaccia. Da subito il combattimento sarà con armi di fortuna, ma una volta trovato riparo in una chiesa, si inizierà a formare una comunità di sopravvissuti in grado di resistere e sopravvivere ad orde di non morti famelici. Di fondamentale importanza sarà far crescere il numero di sopravvissuti, ognuno con un talento diverso, ma questo costerà cibo e medicine, che dovranno essere trovate all’interno degli edifici abbandonati della mappa. Caratteristica principale del gioco è l’impossibilità caricare un vecchio salvataggio, infatti la morte del personaggio ne causa la perdita per sempre. Proprio per questo motivo sarà fondamentale aggirarsi in maniera furtiva, senza richiamare l’attenzione degli zombie. Questo però non significa non affrontare incredibili combattimenti con una grande varietà di armi da fuoco o bianche.
Per quanto riguarda i contenuti scaricabili si tratta di due modalità diverse. La prima, Breakdown, basata sulla sopravvivenza. La seconda, Lifeline, vedrà il giocatore al comando di un gruppo di militari pronti a tutto per fermare l’epidemia.
Sicuramente il restyling grafico di State of Decay Year One Edition è veramente ben riuscito, con texture e luci molto migliorate. Ottima la risoluzione portata a 1080p. Un porting che dona una nuova vita ad uno dei survival horror più amati.
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Che gli zombie, sia al cinema che in televisione, siano tornati di moda non è certo in discussione, ma quello che è ancor più certo è che non hanno mai abbandonato la scena nei videogame.
Proprio in questo filone videoludico si inserisce State of Decay Year One Edition, sviluppato da Undead Lab e successore in HD del famoso State of Decay uscito nel 2013 per Xbox 360 e PC. Oltre al passaggio su next gen e le migliorie grafiche, al gioco si aggiungono due downloadable content.
La trama presente il protagonista, Marcus, in vacanza con un amico e immediatamente coinvolto nella battaglia contro un’epidemia zombie che lo minaccia. Da subito il combattimento sarà con armi di fortuna, ma una volta trovato riparo in una chiesa, si inizierà a formare una comunità di sopravvissuti in grado di resistere e sopravvivere ad orde di non morti famelici. Di fondamentale importanza sarà far crescere il numero di sopravvissuti, ognuno con un talento diverso, ma questo costerà cibo e medicine, che dovranno essere trovate all’interno degli edifici abbandonati della mappa. Caratteristica principale del gioco è l’impossibilità caricare un vecchio salvataggio, infatti la morte del personaggio ne causa la perdita per sempre. Proprio per questo motivo sarà fondamentale aggirarsi in maniera furtiva, senza richiamare l’attenzione degli zombie. Questo però non significa non affrontare incredibili combattimenti con una grande varietà di armi da fuoco o bianche.
Per quanto riguarda i contenuti scaricabili si tratta di due modalità diverse. La prima, Breakdown, basata sulla sopravvivenza. La seconda, Lifeline, vedrà il giocatore al comando di un gruppo di militari pronti a tutto per fermare l’epidemia.
Sicuramente il restyling grafico di State of Decay Year One Edition è veramente ben riuscito, con texture e luci molto migliorate. Ottima la risoluzione portata a 1080p. Un porting che dona una nuova vita ad uno dei survival horror più amati.
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FAI BALLARE LO ZOMBI

Pensiamo a due generi potenzialmente totalmente incompatibili, i rythm game e i roguelike dungeon crawler: esplorare un dungeon a ritmo di musica è un'idea di un game designer in delirio alcolico o semplicemente qualcosa di irrealizzabile? Niente di tutto ciò, anzi, è uno dei concept più brillanti e originali degli ultimi anni.
Crypt of the Necrodancer è, per quanto possa suonare strano, proprio questo: un roguelike in cui esplorare dungeon generati casualmente, sconfiggere mostri e recuperare tesori e artefatti; il tutto cercando di mantenere il ritmo nei movimenti e negli attacchi.
Il funzionamento del gioco è più semplice di quanto possa sembrare. La musica detta il ritmo ma siccome non tutti siamo maestri di solfeggio (ovvero dell'arte di scandire i secondi in diverse configurazioni di battute), il gioco vi viene in aiuto illuminando il pavimento dei dungeon al ritmo della musica. In questo modo si ha anche un utile aiuto visivo da seguire (oltre che una splendida metafora "discotecara" dello stereotipo del dungeon crawling).
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A prima vista può sembrare tutto molto complicato ma col tempo imparerete a prevedere esattamente dove ogni mostro si troverà nel beat seguente!
Muoversi al ritmo della musica è la prima lezione da imparare e gli ottimi pezzi di dance della prima zona (ognuna delle quattro zone contiene tre livelli più il boss finale) sono molto adatti al compito. La seconda importante lezione è quella legata all'osservazione dei mostri. Ogni nemico infatti compie movimenti diversi a ogni beat e dovrete impararne velocemente il pattern per inserirvi nei suoi movimenti e colpire senza venire colpiti. È la vecchia storia della routine da memorizzare ma declinata in salsa di rythm game, un connubio così perfetto da domandarsi perché mai l'idea non sia saltata fuori prima.
Mantenere il ritmo per più tempo possibile aumenta anche il moltiplicatore delle monete guadagnate e al primo movimento fuori tempo si torna a zero, ovvero a nessun moltiplicatore. Questa feature, da sola, garantisce lo stimolo a compiere run sempre più raffinate fino all'agognato "perfect". A proposito, diamanti e monete serviranno rispettivamente per sbloccare gli oggetti nella lobby e comprarli poi in-game.
Ovviamente a ogni livello cambia, oltre all'ambientazione, anche la squadra di mostri che dovrete affrontare (con set di movimenti sempre più complessi), e soprattutto la musica: ciò vuol dire che è necessario riabituarsi velocemente al nuovo ritmo e ricominciare a imparare i passi "di danza" dei nuovi, e più complicati, nemici.
Nei vari livelli troverete anche dei mini-boss con pattern più elaborati del nemico medio; le prime volte conviene rimanere a distanza e impararne la danza.
Su questa struttura di gioco assolutamente originale s'installano alcune componenti classiche come armi, armature, oggetti speciali, shop e sblocchi di abilità speciali legati al raggiungimento di certi livelli o all'uccisione di alcuni boss.
A proposito di boss, Crypt of the Necrodancer raggiunge il climax del suo gameplay proprio in occasione di questi scontri in cui il giocatore si ritrova ad affrontare sfide musicali particolarmente elaborate ma anche splendidamente coreografate con idee brillanti che vi strapperanno ben più di un sorriso.
L'intera esperienza è comunque contraddistinta da una direzione artistica improntata all'umorismo e non potrebbe essere diversamente: zombie e scheletri che vi attaccano ballando ferocemente a ritmi dance sono solo l'inizio dell'avventura che prosegue con mercanti che sono cantanti lirici e orchestre demoniache che fungono da boss di fine livello e molto altro che però non vi spoilero, visto che la scoperta è parte integrante della gioia che questo titolo sa regalare.
Soltanto questi momenti, in cui si scoprono idee brillantissime sotto forma di nemici, valgono ampiamente il prezzo del biglietto. L'atmosfera generale del gioco è così allegra e naturalmente spensierata (ma non per questo semplice, anzi) che vi troverete a giocare Crypt of the Necrodancer ogni volta che vorrete dare un po' di facile allegria alle vostre giornate.
Per quanto riguarda la grafica, la soluzione estetica di Crypt of the Necrodancer (pixel art e prospettiva 2D old style) si sposa perfettamente con il gameplay e con l'intera atmosfera assurda del gioco, mentre l'interfaccia e il sistema di controllo sono decisamente minimali: tutte le azioni si eseguono con i quattro pulsanti freccia, gli oggetti che state utilizzando risiedono in pochi riquadri in alto a destra nello schermo, mentre salute, monete e diamanti appaiono fin troppo chiaramente dall'altra parte dello schermo. Tutto qui, non serve altro.
Crypt of the Necrodancer non si accontenta nemmeno del suo ottimo gameplay ma cerca in tutti i modi di dare al giocatore un'esperienza più longeva possibile, offrendo personaggi diversi con cui giocare (ognuno dotato di uno stile di gioco peculiare), modalità alternative (tra cui una cooperativa locale), una tonnellata di armi e oggetti magici da provare e anche la possibilità di giocare con un dance pad o importando la propria musica preferita.
Nel genere roguelike pochi titoli hanno fatto meglio di Crypt of the Necrodancer (forse solo FTL), non solo per originalità ma anche per capacità di offrire al giocatore un divertimento fresco, longevo e sfidante. Il tutto senza nemmeno considerare il rapporto qualità/prezzo, in questo caso decisamente interessante. Consigliatissimo.

IL MANGIARE DELLA MENSA FA MORIRE...



La Lionsgate ha diffuso il primo trailer ufficiale della comedy horror intitolata Cooties con protagonisti Elijah Wood, Rainn Wilson e Alison Pill, in arrivo nelle sale americane il 18 settembre.
La trama, al limite dell'assurdo, racconta quello che accade quando un virus diffuso tramite il cibo di una scuola elementare trasforma i bambini in zombi e gli insegnanti devono cercare di sopravvivere.
La regia è di Jonathan Milott e Cary Murnion, mentre la sceneggiatura è di Leigh Whannell e Ian Brennan.

PRESTO USCIRA THE WORLD WAR Z 2

World War Z 2
É da tempo ormai che si parla di World War Z 2, sequel del film che ha incassato 540 milioni di dollari nel mondo. Ebbene, oggi la Paramount Pictures ha annunciato che il film arriverà nelle sale il 9 giugno 2017.
Brad Pitt tornerà nei panni di Gerry Lanel, e sarà nuovamente produttore. Confermato invece il cambio di regia, affidata a Juan Antonio Bayona. A scrivere la sceneggiatura del film sarà lo scrittore e regista Steven Knight, che ha scritto e diretto l’apprezzatissimo Locke, con Tom Hardy e visto al Festival di Venezia 2013. Inoltre, ha scritto le sceneggiature dei film in arrivo Seventh Son, Madame Mallory e il piccolo chef indiano con Helen Mirren e il biopic su Bobby Fischer, Pawn Sacrifice. E’ sua anche la sceneggiatura del film di Cronenberg, La promessa dell’assassino.
World War Z  è la trasposizione cinematografica del romanzo World War Z. La guerra mondiale degli zombi di Max Brooks del 2006.

ZOMBI CONTRO ROBOT

Zombies vs. RobotsHollywood Reporter annuncia che Craig Borten, nominato all’Oscar per la sceneggiatura di Dallas Buyers Club, e Melisa Wallck scriveranno la trasposizione cinematografica di Zombies vs. Robots. Il film sarà intitolato Inherit the Earth. Andrew Adamson (Shrek 1 e 2, Le Cronache di Narnia 1 e 2) dovrebbe dirigere il film. Pubblicato da IDW, Zombies vs. Robots è stato realizzato dal team nominato all’Eisner Award composto dallo sceneggiatore Chris Ryall e dal disegnatore Ashley Wood. La storia è ambientata in un mondo post-apocalittico dominato dagli zombi nel quale l’unica speranza è un team di robot che deve proteggere e clonare un bambino umano. Per farlo dovranno affrontare i morti viventi resi rabbiosi e frustrati dalla presenza di robot inappetibili e desiderosi di mangiare l’ultimo piccolo cervello umano rimasto sul pianeta.
Prodotta da Michael Bay, Brad Fuller, Andrew Form, Dave Alpert e Rick Jacobs, Inherit the Earth è una co-produzione di Platinum Dunes, Circle of Confusion e IDW Publishing. Il film sarà distribuito da Sony Pictures.
Durante il Festival di Cannes è stato annunciato che la casa di produzione Demarest realizzerà l'adattamento per il piccolo schermo di L'impero dei morti, fumetto scritto dal grande maestro dell'horror George A. Romero (La notte dei morti viventi, Zombi) sui disegni di Alex Maleev per il primo arco narrativo, di Dalibor Talajic per il secondo e Andrea Mutti per il terzo; la serie è pubblicata anche in Italia da Panini Comics. Romero sarà particolarmente coinvolto nella realizzazione del progetto.
Al momento non sono disponibili ulteriori dettagli.
- See more at: http://www.comicus.it/index.php/mainmenu-screen/item/59803-impero-morti-romero-tv#sthash.zCx7EI9V.dpuf
Durante il Festival di Cannes è stato annunciato che la casa di produzione Demarest realizzerà l'adattamento per il piccolo schermo di L'impero dei morti, fumetto scritto dal grande maestro dell'horror George A. Romero (La notte dei morti viventi, Zombi) sui disegni di Alex Maleev per il primo arco narrativo, di Dalibor Talajic per il secondo e Andrea Mutti per il terzo; la serie è pubblicata anche in Italia da Panini Comics. Romero sarà particolarmente coinvolto nella realizzazione del progetto.
Al momento non sono disponibili ulteriori dettagli.
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Durante il Festival di Cannes è stato annunciato che la casa di produzione Demarest realizzerà l'adattamento per il piccolo schermo di L'impero dei morti, fumetto scritto dal grande maestro dell'horror George A. Romero (La notte dei morti viventi, Zombi) sui disegni di Alex Maleev per il primo arco narrativo, di Dalibor Talajic per il secondo e Andrea Mutti per il terzo; la serie è pubblicata anche in Italia da Panini Comics. Romero sarà particolarmente coinvolto nella realizzazione del progetto.
Al momento non sono disponibili ulteriori dettagli.
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Da Cannes, è stato annunciato che Demarest è al lavoro sull’adattamento televisivo del fumetto di George A. Romero, Empire of the Dead. Per chi non lo sapesse, si tratta di una mini serie (5 numeri in tutto) divisa in 15 atti, pubblicata da Marvel Comics l’anno scorso.
Romero è già avvezzo al tema degli zombie, dato che il suo primo film dedicato ai non-morti risale al 1968, conosciuto in Italia come La notte dei morti viventi. A differenza degli altri fumetti, serie TV e film sugli zombie, però, Empire of the Dead aggiunge la figura dei vampiri. Non uno ma ben due pericoli minacciano la città di New York, dunque, dove gli umani sopravvissuti all’infezione dovranno lottare per sopravvivere.
Speriamo di saperne di più a breve.
- See more at: http://www.videogiochi.com/news/2015/05/empire-of-the-dead-in-arrivo-una-serie-tv-dal-regista-de-la-notte-dei-morti-viventi/#sthash.DHlhlMk7.dpuf
Da Cannes, è stato annunciato che Demarest è al lavoro sull’adattamento televisivo del fumetto di George A. Romero, Empire of the Dead. Per chi non lo sapesse, si tratta di una mini serie (5 numeri in tutto) divisa in 15 atti, pubblicata da Marvel Comics l’anno scorso.
Romero è già avvezzo al tema degli zombie, dato che il suo primo film dedicato ai non-morti risale al 1968, conosciuto in Italia come La notte dei morti viventi. A differenza degli altri fumetti, serie TV e film sugli zombie, però, Empire of the Dead aggiunge la figura dei vampiri. Non uno ma ben due pericoli minacciano la città di New York, dunque, dove gli umani sopravvissuti all’infezione dovranno lottare per sopravvivere.
Speriamo di saperne di più a breve
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Da Cannes, è stato annunciato che Demarest è al lavoro sull’adattamento televisivo del fumetto di George A. Romero, Empire of the Dead. Per chi non lo sapesse, si tratta di una mini serie (5 numeri in tutto) divisa in 15 atti, pubblicata da Marvel Comics l’anno scorso.
Romero è già avvezzo al tema degli zombie, dato che il suo primo film dedicato ai non-morti risale al 1968, conosciuto in Italia come La notte dei morti viventi. A differenza degli altri fumetti, serie TV e film sugli zombie, però, Empire of the Dead aggiunge la figura dei vampiri. Non uno ma ben due pericoli minacciano la città di New York, dunque, dove gli umani sopravvissuti all’infezione dovranno lottare per sopravvivere.
Speriamo di saperne di più a breve
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Da Cannes, è stato annunciato che Demarest è al lavoro sull’adattamento televisivo del fumetto di George A. Romero, Empire of the Dead. Per chi non lo sapesse, si tratta di una mini serie (5 numeri in tutto) divisa in 15 atti, pubblicata da Marvel Comics l’anno scorso.
Romero è già avvezzo al tema degli zombie, dato che il suo primo film dedicato ai non-morti risale al 1968, conosciuto in Italia come La notte dei morti viventi. A differenza degli altri fumetti, serie TV e film sugli zombie, però, Empire of the Dead aggiunge la figura dei vampiri. Non uno ma ben due pericoli minacciano la città di New York, dunque, dove gli umani sopravvissuti all’infezione dovranno lottare per sopravvivere.
Speriamo di saperne di più a breve
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domenica 17 maggio 2015

MI ISCRIVO AL TERRORISMO

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Va in scena a Roma dal 28 al 31 maggio al Teatro Ambra alla Garbatella, M’iscrivo ai terroristi scritto e diretto da Gabriele Mazzucco e interpretato da Andrea Alesio, Chiara Fiorelli, Teo Guarini.
M’iscrivo ai terroristi: favola nera, brillante, surreale e contemporanea, nata dalle teorie di Noam Chomsky, dalla musica di Frank Zappa e dal gioco da biliardo “ 8 e 15”. Tre persone chiuse nel magazzino di un famoso parco giochi: un uomo vestito da Dracula, una cartomante dalle origini gitane ed un senza tetto scappato dalla società e rinchiusosi segretamente, da tempo, in quel luogo. Fuori un terrificante attacco di zombie sembra aver sconvolto il parco giochi e, forse, il resto del mondo.
Ma questi personaggi sono davvero ciò che dicono di essere? Gli zombi esistono davvero o è soltanto un assurdo delirio di massa? E’ meglio rimanere chiusi, convinti di essere al sicuro, aspettando pian piano che le scorte finiscano, o sarebbe bene provare ad affrontare le difficoltà oltre ogni rischio, pur di ritagliarsi un futuro migliore? 
Grottesco acquerello sociale, M’iscrivo ai terroristi, si rivolge ad un ampio pubblico, al fine di poter aprire un dibattito divertito sulle caratteristiche principali della nostra società. Risate, continui colpi di scena, ritmo narrativo sostenuto, mistero e dramma, in uno spettacolo che dopo un’ora e trenta minuti di vivace intrattenimento, rimane profondamente impresso nello spettatore.
Lo spettacolo è prodotto dalla Orizzonte Comunicazione srl

 

28 MESI DOPO SI FARA'

Lo zombie movie 28 Mesi Dopo è attualmente in via di sviluppo, ma senza Alex Garland (Di martedì 12 maggio 2015) Intervistato da The Playlist in merito al successo del suo ultimo film intitolato Ex_Machina (inedito in Italia), il regista e sceneggiatore Alex Garland si è ritrovato suo malgrado a parlare del tanto atteso terzo capitolo della saga zombie 28 Giorni Dopo. Nel ricordare di non essere mai stato amante dei sequel, Garland ha però rallegrato i fans speranzosi in un terzo capitolo della saga horror raccontando una piccola chicca capace di portare ad una nuova schiarita in merito alla realizzazione. Alcuni Mesi fa il regista si è ritrovato in compagnia di Danny Boyle e Andrew McDonald per parlare di Trainspotting 2, un'occasione unica per cercare di generare idee anche per altri progetti, 28 Mesi Dopo incluso. In quell'occasione ha raccontato di aver avuto una simpatica idea per il terzo capitolo della saga horror e di averla affidata alle sagge mani ...

I RITORNANTI DI STAR E MUTTI

Purtroppo pigiando il pedale dell’acceleratore a fine corsa Starr dà al lettore una miriade di informazioni che non riescono a trovare una naturale svolgimento, apparendo nell’economia del volume leggermente sacrificate. Se resta la possibilità che siano elementi destinati svilupparsi in future trame; una gestione migliore di alcuni dei personaggi che nascono e muoiono in questo ciclo narrativo – e delle relative storie personali – sarebbe stata sicuramente auspicabile.
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In una tranquilla cittadina statunitense le persone stanno avendo delle esperienze post mortem dalle quali tornano in vita cambiate. Nasce in questi, infatti, la propensione ad uccidere i propri simili e ad avere comportamenti violenti persino contro i loro simili. Anche Beth, giovane adolescente del luogo, vive questa esperienza e da quel momento in poi la sua vita non è più la stessa. La tranquillità del posto è sconvolta per sempre e la ragazza deve fare i conti con il sospetto perenne che amici e familiari possano essere dei “ritornati”.Ci troviamo di fronte ad un fumetto sugli zombie?
Sicuramente no. Benché i classici elementi di sopravvivenza ci siano tutti, si capisce ben presto che l’intento di Jason Starr non è narrare l’ennesima storia di non-morti.
L’unico elemento importante di contatto opere importanti del genere è la brutalità della condizione umana quando è posta davanti ad una possibile minaccia: ciò che aveva narrato Wililam Goldin nel suo “Il signore delle mosche” e diventata poi cifra distintiva di The walking Dead.
Starr ha una scrittura decisa, sa esattamente dove condurre il lettore e in un momento nel quale la stragrande maggioranza dei comic americani adotta uno stile narrativo piuttosto decompresso The returning è una botta di adrenalina nelle pagine che si susseguono vorticosamente ad accompagnare gli avvenimenti che succedono a Beth.Tuttavia, il vero problema di The returning è la mancanza totale di atmosfera. Se da un lato i disegni di Mutti sono perfetti nel ricreare un mondo quasi post apocalittico, sporco, e nel manifestare graficamente la sofferenza della protagonista e la brutalità di certe scene, i testi e la sceneggiatura appaiono freddi, distaccati. Quasi da risultare senza mordente. L’effetto finale è quello di assistere continui ribaltamenti di fronti, verità celate, storie che si incrociano e rivelazioni sconcertanti senza provare il minimo sussulto.
Nemmeno sotto il profilo dei personaggi il lavoro può dirsi è perfettamente riuscito.
Difficile infatti sviluppare empatia coi personaggi: Beth, la protagonista, è caratterizzata abbastanza bene, di lei riusciamo ad intuire ansie e paure – e anche un certa lucidità malsana nella sua narrazione fredda e distaccata degli avvenimenti – ma la sua evoluzione è talmente veloce e repentina che potrebbe addirittura lasciare indifferenti.
Mentre i comprimari sono abbastanza piatti e i “cattivi” non molto credibili, al limite del macchiettistico.
Tutto ciò non permette di godere appieno di un fumetto che partendo da delle premesse non del tutto originali, non riesce a conquistare del tutto il lettore con i suoi misteri.

I disegni di Andrea Mutti riescono meglio in questo compito, complice anche l’ottima colorazione di Vladimir Popov, e risultano estremamente chiari nello story telling e nella caratterizzazione grafica dei personaggi che appaiono sempre riconoscibili all’interno delle varie scene, pagando però dazio nelle scene più dinamiche, nelle quali risultano leggermente statici.
The returning, nonostante le mancanze evidenziate, si rivela una lettura discreta, i cui misteri possono interessare il lettore.

IL NAUFRAGIO ZOMBIE

Maxime Coulombe 
Lunedì 18 maggio, alle ore 17.30, arriva alla Biblioteca “San Giovanni” di Pesaro il filosofo canadese Maxime Coulombe, autore del libro Piccola filosofia dello zombie (Mimesis 2014). Un evento di anteprima dell’edizione 2015 del festival Popsophia, dedicato al tema “Allegria di Naufragi”, realizzato dall’omonima associazione culturale con il contributo dell’Institut Français Italia (nell’ambito del ciclo di saggistica “Prospettive critiche”), dell’Institut Français a Parigi e della Délégation da Québec a Roma, con la collaborazione della Biblioteca San Giovanni.Si conferma il carattere internazionale degli appuntamenti targati Popsophia, che sempre di più coinvolgono la dimensione della formazione. Protagonisti della presentazione, introdotta dalla direttrice artistica di Popsophia Lucrezia Ercoli, saranno infatti anche gli studenti e gli insegnanti del liceo linguistico “Mamiani” di Pesaro, che avranno modo di approfondire le tematiche della filosofia francese contemporanea attraverso la metafora pop dell’apocalisse zombie.
“L’idea – scrive Maxime Coulombe – è fare dello zombie un Virgilio, una guida per osservare la nostra società occidentale. Guida singolare, certamente, perché questo Virgilio, a differenza del Virgilio dantesco, non ci mostra che l’inferno dei nostri tempi e i nostri difetti più oscuri”. Lo zombie è insomma un’allegoria perfetta e inquietante del naufragio nell’immaginario contemporaneo.
“Si tratta – spiega Lucrezia Ercoli – di un naufragio allegro, come recita la poesia di Ungaretti che dà il titolo al festival di quest’anno, perché veicolato da fenomeni pop come il cinema, il fumetto o le serie tv. Ma anche uno spettacolo catartico, quello apocalittico della fine del mondo, che ci inquieta e affascina offrendoci una rivalsa simbolica sull’ordine disordinato del mondo attuale”.

NEL 2016 LA TERZA STAGIONE DI TWD

wds3Telltale ha confermato che la terza stagione di The Walking Dead non arriverà nel 2015. Per continuare a seguire le vicende di Clementine e dei suoi compagni d'avventura bisognerà attendere il 2016.
Job Stauffer, il portavoce di Telltale, ha infatti dichiarato su Twitter che i fan della serie dovranno pazientare ancora un po', ma ha anche precisato che l'attesa sarà pienamente ripagata, perché qualcosa di gustoso sta già bollendo in pentola.
Sembrerebbe infatti che a breve sarà pubblicato un nuovo episodio standalone, sullo stesso stampo di "400 Days", un punto di raccordo tra le prime due serie che ha introdotto anche alcuni personaggi della seconda stagione. La volontà dello studio di seguire questo sentiero già battuto era stata confermata dallo stesso Stauffer durante una conferenza tenutasi nel corso del SXSW.
Telltale è impegnata anche nella realizzazione di altri progetti. Lo studio californiano sta attualmente lavorando al completamento delle serie di Game of Thrones e alla pubblicazione di Tales of Borderlands. Inoltre, è stato annunciato anche Minecraft: Story Mode, un'avventura basata sul celebre gioco sandbox di Mojang.
Infine, non possiamo fare a meno di ricordarvi che Telltale ha firmato una partnership con Marvel Entertainment. Il frutto di questa collaborazione è un progetto che vedrà la luce non prima del 2017. Tuttavia, non è ancora chiaro attorno a quali personaggi dell'universo Marvel sarà costruito questo nuovo gioco.

RIP ZOMBIE

Avanti tutta con i giochi a tema apocalisse zombi, questa volta in un gioco che come grafica ricorda vagamente Plants VS Zombies ma ha un gameplay piuttosto originale. Il "cuore" dell'azione è il classico puzzle stile Bejeweled, in cui bisogna scambiare i blocchi per unirne tre o più dello stesso colore, con i power-up, le combo e via dicendo. Il contorno è un po' più coinvolgente del solito, unendo elementi RPG. Per certi versi ricorda ciò che succedeva con Super Puzzle Fighter. Le combo che completiamo permetteranno al nostro personaggio di infliggere un certo ammontare di danni allo zombi che gli sta correndo contro, sotto forma di hit point.
Anche lo zombi potrà colpire, però: ed è qui che subentra il concetto di evoluzione e potenziamento dei personaggi, a cui può essere incrementata la salute generale, e potenziato l'equipaggiamento con nuove armi e così via. Naturalmente, come di consueto al giorno d'oggi, "upgrade" equivale ad "acquisti in-app".
Il gioco è caratterizzato da una trama piuttosto intricata e da una sceneggiatura ricca di dialoghi divertenti. Ecco le caratteristiche salienti:
  • A fun storyline with dialogues
  • Unique characters and 27 hilarious zombies
  • Post-apocalyptic world with 6 large locations
  • 260 missions full of surprises
  • Fights against the bosses and the final battle with the main boss
  • About 20 types of weapons including rifles, machine guns, flamethrowers, freezers
  • Save your progress under the Facebook account

IL NUOVO THRILLER DI TARANTO

 In una Taranto martoriata dai danni provocati dai veleni di quell'acciaio che nel corso degli anni ha distrutto l'ambiente circostanze ed innumerevoli vite umane, si muove il piccolo Michele, studente svogliato con un grande sogno, essere il nuovo Michael Jackson.
Il protagonista di "Thriller", cortometraggio di Giuseppe Marco Albano, è in grande attesa per uno show televisivo in cui potrà finalmente esibirsi ballando il celebre "moonwalk".
A causa di una mobilitazione di fabbrica suo padre non potrà però accompagnarlo negli studi di Roma, e il suo sogno sembrerebbe così destinato a morire.
Rimbalzando tra i desideri della mente di un ragazzino, spensierato e divertito, a quelli del padre e dei suoi colleghi, stanchi e spaventati dalla possibile disoccupazione e dai tumori provocati dal lavoro in fabbrica, il regista gioca con i generi, trovando il giusto equilibrio fra documentario, dramma e grottesco.
Tante le citazioni sparse lungo la narrazione, dal richiamo al singolo di Jackson "Bad" a "La classe operaia va in paradiso" di Petri,
 simbolo assoluto della lotta operaia, fino alla danza finale tratta da "Thriller", indimenticabile videoclip diretto da John Landis.
Se nel finale del video originale, gli zombie erano solo la rappresentazione delle paure della protagonista, questa volta ad interpretare il ruolo dei "morti viventi" sono proprio i lavoratori delle acciaierie, tristemente consapevoli di essere quotidianamente a rischio di tumore ai polmoni, per colpa di quel mostro chiamato Ilva, che ha già ucciso fin troppe volte.
Albano trova una chiave nuova e differente per fare luce su un dramma contemporaneo che da anni affligge il meridione, affidando allo sguardo di Michele la speranza verso un futuro più limpido, lontano dal grigiore delle nubi tossiche.

DALLA TERRA ALLA LUNA E ...ZOMBIE

“Dalla Terra alla Luna... e Zombie” di Jules Verne e Luigi Bonaro è il nuovo romanzo horror-zombie edito da Dunwich Edizioni.
Non conosce sosta la produzione interessante e horror della Dunwich Edizioni, la giovane e dinamica etichetta editoriale fondata dallo scrittore  Mauro Saracino dedicata principalmente al genere da noi amato, ma non solo.
Quest'oggi vi presentiamo il neonato in casa Dunwich ovvero il romanzo Dalla Terra alla Luna... e Zombie di Luigi Bonaro ispirato al capolavoro visionario di Jules Verne con una succulenta aggiunta zombie.
TRAMA - I Lunari vogliono prendere possesso della Terra per sfrut­tarne le risorse. Grazie a un cannone, fanno partire un raggio dalla Luna che trasforma gli uomini in zombie. I soci del Gun Club, associazione americana di artiglieri con sede a Baltimora, annunciano di aver inventato un cannone – la Columbiad – capace di sparare un proiettile in grado di raggiungere la Luna e distruggere quello dei Seleniti. Mentre i più illustri scienziati discutono la que­stione, da tutto il mondo piovono sottoscrizioni per finan­ziare l’impresa. Michel Ardan, un avventuriero francese, si propone di entrare nel proiettile, offrendosi di diventare così il primo astronauta della storia ma, mentre si prepara­no al lancio, il contagio dei morti viventi continua a espandersi a macchia d’olio, arrivando vicino al luogo in cui la Columbiad sta per celebrare la sua straordinaria im­presa.
L’AUTORE - Luigi Bonaro è nato a Copparo (FE), laurea in scienze demo-etno-antropologiche, è specializzato in antropologia religiosa, presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma. Racconti, libri e altri suoi articoli sono comparsi su varie antologie, rivi­ste e siti remoti del Cyberspazio. Nel direttivo di Nero Press, cura la collana Classici della casa editrice, dal 2011 ha condot­to rubriche di critica letteraria, collabora inoltre con varie asso­ciazioni culturali. Infaticabi­le scribac­chino e prosivendolo della short story, scrive sci-fi, horror, noir. Vive a est di Roma.

DARYL IN VERSIONE LEGO

Mentre AMC avvia la produzione di Fear the Walking Dead, i ragazzi di BrickFun.net si divertono a reinterpretare The Walking Dead con i mattoncini LEGO: sul loro canale youtube è stato infatti pubblicato un piacevolissimo cortometraggio con protagonista Daryl Dixon, uno dei personaggi più amati dello show.
Il corto è realizzato molto bene con la tecnica dello stop motion, e racconta una breve avventura del taciturno cacciatore: a bordo della sua motocicletta, Daryl scorge una casa da cui esce del fumo, e soccorre un padre che è rimasto intrappolato in cima a un albero circondato dai morti viventi. Nonostante il LEGO, gli effetti sanguinolenti non mancano:

LA SERIE MONDIALE DEGLI ZOMBI

 
Cosa c'azzeccano gli zombie con le Wsop? Certo qualche player che si incontra per i corridoi del Rio durante le Series mondiali a fine serata ha l'aspetto dei tipici morti viventi.
Poco sonno, forse in tilt per aver perso una mano importante, un torneo. Ma, scherzi a parte, ecco nascere le World Series Of Zombies (WSOZ) un'avventura in cui un'epidemia si zombie minaccia il main event delle Wsop.
L'idea è venuta a Chad Holloway, caporedattore di Pokernews e vincitore anche di un braccialetto alle Wsop del 2013, che ha unito la sua passione per i fumetti in un'avventura in cui compaiono i migliori giocatori del mondo. Nelle strisce a fumetti, infatti, ci saranno Daniel Negreanu, Phil Hellmuth, Vanessa Selbst, Antonio Esfandiari, Michael "The Grinder" Mizrachi, e Phil Laak.
A disegnare le idee di Holloway è stato Terry Huddleston, un artista del fumetto che ha disegnato per Big Bang Comics e il suo nome compare in molte opere della Marvel e della Disney. 
Il fumetto costerà 5 dollari e sarà disponibile Blue Optics Shark al Rio All-Suite Hotel & Casino durante le Wsop naturalmente. E' scaricabarile anche in versione digitale su Comixology.com.

domenica 10 maggio 2015

ZOMBILAND E' ANCHE QUI IN ITALIA

Zombie
Tra zombie e quesiti alla scoperta delle proprie abilità di sopravvivenza. Da venerdì 8 a domenica 10 maggio a Varazze arriva Zombieland, un evento che coniuga gioco e apprendimento per un corretto stile di vita. Dall'alimentazione all'attività fisica, passando per il rispetto dell'ambiente e l'importanza del riciclo, oltre alle manovre di primo soccorso.
Grazie all’ausilio di animatori della Croce Rossa, viene messo in atto, presso il piazzale Alcide de Gasperi, uno scenario apocalittico. Il percorso creato per l’occasione, inscena le tre fasi temporali di un ipotetica invasione zombie: prima, durante e dopo. Tramite prove di abilità e logica il concorrente si ritrova immerso tra zombie e quesiti, al termine dei quali, scopre le sue abilità di sopravvivenza durante la venuta dei non morti.
Un'altra zona, invece, è riservata al divertimento dei più piccoli.Sono inoltre presenti degli stand dove è possibile dialogare con i volontari, e in cui vengono offerti servizi di intrattenimento, come i truccabimbi. Oltre a uno spazio di merchandising con oggettistica Cri e informazioni sull'operato della Croce Rossa.
La Cri sarà affiancata dalla Protezione Civile di Varazze A. Fazio, che si occupa della preparazione e distribuzione di alimenti e bevande.

L'ARRIVO DEI CROSED

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«È un fumetto post-post apocalittico, parla della rinascita della civiltà» è un’ottima sintesi dello scrittore Simon Spurrier per definire quest’ultimo lavoro di Alan Moore. Crossed +100 parte dall’idea di un “what if…” ambientato cento anni dopo la diffusione della pandemia che ha sconvolto e quasi distrutto il genere umano in Crossed, lo zombie survival creato da Garth Ennis e Jacen Burrows (Panini Comics). Conoscere la serie principale («la scrittura di Garth – dice Moore – è molto profonda, si sente il peso delle emozioni, è viscerale») non è però vincolante alla lettura di +100, basti sapere che il virus agisce per contatto trasformando le vittime in zombie semi senzienti, che non solo sbranano chi gli capiti a tiro, ma danno libero sfogo alle peggiori abiezioni umane, perpetrando orrori che vanno persino oltre il cannibalismo.

La visione del ‘Magus’ è invece rivolta a un mondo in cui i sopravvissuti possono finalmente pensare alla ricostruzione della civiltà. La natura selvaggia ha vinto sopra tutto e le città sono ormai ruderi invasi da vegetazione e animali, anche esotici come leoni ed elefanti, finalmente liberi da zoo e circhi. Gli zombie, i “Crossed” (sui volti delle vittime del contagio compare un eritema rosso a forma di croce) sembrano avere avuto la peggio e sono confinati, anche se – ci mancherebbe – sempre a un morso di distanza dai pochi sopravvissuti del genere umano.
Il primo passo verso l’evoluzione è a ritroso, verso la conoscenza. La storia è filtrata dai toni introspettivi della protagonista, Future, un’archivista che insieme a un ristretto gruppo di compagni esplora il Midwest degli USA a bordo di una locomotiva steampunk modificata, alla ricerca dei valori e dei beni del passato. Ogni informazione “storica” reperibile è preziosa, ogni traccia della civiltà passata, da documenti personali a manuali e guide di arti e tecniche perdute, fino a romanzi Wi-FI (la science-fiction come la conosciamo oggi diventa wishful fiction, letteratura dell’illusione) diventa fonte di sapere.
Alan Moore ci racconta della ricostruzione di una civiltà e come ogni Tolkien che si rispetti (nelle vesti di filologo, non di scrittore fantasy: ogni altra analogia finisce qui), il barbuto bardo parte dal linguaggio. Viene in mente piuttosto Burgess, ma a un ulteriore livello di iperviolenza, cannibale e macabra, diffusa e letteralmente malata. L’arancia +100 è marcita ma ha fatto a tempo a rinascere e i neologismi non sono più isolati e gergali, bensì linguaggio comune, mentre l’uomo cerca di evolversi da una mera sopravvivenza tribale. È una lingua influenzata da ricordi di cose ormai perdute ma di cui si tramanda il suono (air play-in per airplane), il significato simbolico (to casper per spaventare) e i traumi recenti (to rash, significa far arrabbiare dove rash = eritema), fondendo la cultura di Moore con altri elementi più “terreni” (to opsy per controllare, investigare, con un’eco militare aggiunta al greco opsis, vedere). Il nuovo linguaggio è naturalmente più semplice e basilare, nella struttura lessicale e nell’uso di parole composte… ma certo non lo è per il lettore! È piuttosto faticoso, invece e sono necessari almeno un paio di albi (e forse qualche rilettura) prima di capire il significato di alcune parole e di riuscire a muoversi in un linguaggio incomprensibile per definizione, perché nuovo. Armatevi quindi di pazienza, immaginazione e fantasia. Ne sarete ripagati.

Il passo narrativo è piacevolmente lento: Moore si prende il tempo necessario per introdurre l’ambiente e i personaggi. Le note del diario di Future ripercorrono gli avvenimenti, ma portano anche riflessioni sui compagni e il futuro. L’orrore marcio e cannibale è però dietro l’angolo, pronto a riapparire per movimentare la scena introducendo Crossed più pericolosi perché apparentemente più organizzati, più “intelligenti”.
Crossed +100 è un’opera d’ambientazione splatterpunk, quindi molto gore, con violenza inaudita, sesso deviato e malsano, ma d’adozione è sci-fi al 100%. Rappresenta tutto l’amore e la conoscenza di Moore per questo genere, che viene omaggiato a più riprese. In primo luogo, per esempio, da una specie di “Instagram” della serie, costruita tramite copertine variant – ideate dall’autore – che riprendono temi e titoli di grandi romanzi di fantascienza e, al contempo, introducono elementi dei cento anni che precedono la narrazione, cesellando un quadro completo. Ma i segnali di affezione sono numerosi, e vanno dall’Enciclopedia che Future trova in una biblioteca, ai (tanti) libri negli scaffali. Vedremo dove ci porterà questo primo ciclo narrativo di sei numeri di Alan Moore (giunto da poco al quarto numero) e magari attendiamo che Ennis ricambi il favore,  cimentandosi con l’universo creativo dell’amico inglese.
Nota finale sui disegni di Gabriel Antrade (all’opera anche su Ferals sempre della Avatar Press, non nuovo quindi al gore), che mette in gioco un tratto realistico e riferimenti classici, diremmo popolari e un po’ vecchia scuola. Il che è perfettamente intonato alla precisa narrazione grafica – in rigorose tavole composte da sei vignette – di un fumetto post-post apocalissi.

UNA CAPRA CI SALVERA'

Se per caso Goat Simulator fosse un gioco troppo serio per te, se sei un grande fan degli animali pazzi che saltellano a destra e a manca, se non ne hai mai abbastanza degli zombie e dei bug grafici, allora non ti resta che provare GoatZ, il nuovo gioco prodotto da quei pazzi che hanno creato Goat Simulator.
E non parliamo di un progetto di seconda mano, ma di un vero e proprio successo che in queste poche ore dal lancio ha letteralmente invaso Steam, ora disponibile anche su Android Google Play Store e Market iOS.
 Un gioco veramente pieno di bug, non è possibile contare i glitch grafici che si presentano durante solo pochi minuti di gioco, ma non preoccupatevi, questa è anche una delle più belle caratteristiche sia di Goat Simulator che di GoatZ. L’insensatezza.
 Ed è così che vi troverete nei panni di una capra in un mondo pieno di zombie. L’obiettivo? Girovagare, picchiare zombie, casse, lanciare sacchi di farina esplosivi e mangiare ogni 5 minuti nella modalità sopravvivenza.
Per chi fosse interessato a questo abominio, il download per PC è disponibile su Steam, ma c’è anche la versione portatile per smartphone iOS ed Android, sui rispettivi store.
Certo il prezzo non è proprio bassissimo, GoatZ su Google Play ad esempio costa ben 5€, così come Goat Simulator, gioco divertentissimo, per l’amor di Dio, ma ammetto di averci giocato una sola volta dopodiché è finita l’euforia.
Ad ogni modo, ecco la lista di feature ufficiale per gli interessati:
Un sistema di creazione (addirittura obbligatorio) che permette di creare tutto ciò che desideri, a patto che corrisponda ad una delle sei armi attive nel gioco.
Zombie. Ovunque.
“Una mappa piuttosto grande con della roba sopra.”, cito dalla descrizione.
La modalità di sopravvivenza estrema, modalità nella quale è necessario far mangiare alla capra ogni 5 minuti per non perdere la partita.
E’ possibile trasformare gli esseri umani in zombie leccandoli, oppure distruggere casse di oggetti nelle quali potrete trovare praticamente di tutto.
Per i più ansiosi è disponibile anche una casual mode, nella quale non è necessario dar da mangiare alla capra ogni 5 minuti.
Disponibili anche nuove capre da sbloccare nel corso del gioco, ognuna di loro con un potere speciale, dal volo, alla possibilità di rimpicciolire le teste della gente, allo sputo.

EFFETTI DI MORTE


Dead Effect è uno sparatutto in prima persona con elementi di survival horror, ambientato su un'astronave invasa dagli zombie. È stato realizzato dalla inDev Brain e pubblicato per smartphone nel 2013 e per PC Window nel 2014.È chiaramente ispirato a celebri titoli quali Doom 3 e Dead Space dei quali riprende le atmosfere e le dinamiche di gioco.Il protagonista Gunnar Davis, membro di una squadra militare d'élite, si risveglia dal criosonno a bordo della ESS Meridian, gigantesca astronave mandata a colonizzare un lontano pianeta abitabile. Al suo risveglio trova però degli zombie ad accoglierlo, frutto di una mutazione causata dagli esperimenti condotti a bordo della nave.Il level design è lineare, l'astronave consiste in una successione di corridoi e sale quasi tutte identiche e talmente generiche da poter rappresentare qualsiasi cosa. A volte non si ha nemmeno l'impressione di essere su un'astronave, ma si può pensare benissimo di stare, per esempio, in un laboratorio sotterraneo o in altre strutture del genere.Ci sono poche deviazioni che si possono esplorare senza grandi sorprese. I nemici arrivano sempre da davanti, non c'è pericolo di essere attaccati alle spalle o di subire imboscate. Non per questo sono meno pericolosi. Anche se si muovono lenti, gli zombie in numero elevato sono pericolosi e ci si trova rapidamente circondati dai nemici, quasi senza neanche accorgersene. C'è poca varietà nei nemici affrontati: gli zombi corrispondono a una manciata di modelli, e i boss che si incontrano sono più o meno tutti uguali.Nei livelli si possono raccogliere varie risorse: sopratutto munizioni, ma anche tablet lasciati in giro dall'equipaggio contenenti informazioni sul contesto del gioco, e infine denaro, utile per acquistare armi e potenziamenti. Alla fine di ogni livello, infatti, è disponibile un negozio dove si può acquistare tutto quello che manca: nuove armi, potenziamenti e munizioni. Si paga anche per ricaricare il gioco dai check-point in caso di morte. Se non si hanno soldi o non li si vuole spendere, si è obbligati a ricominciare il livello dal principio.Nella versione per PC il denaro per gli acquisti è quello virtuale che si trova sull'astronave, mentre nella versione per gli smartphone si può utilizzare denaro vero. È come acquistare la vittoria con il denaro del proprio portafoglio, scelta alquanto criticabile per chi preferisce vincere basandosi solo sulla propria abilità. Comunque, come già detto, non si utilizza denaro vero per le transazioni nel gioco su PC, per fortuna.
Oltre alla modalità di gioco "Story", che permette di seguire il corso degli avvenimenti, ci sono anche le modalità "Survival" e "Biohazard". Nella prima il giocatore deve sopravvivere all'interno di un'arena per un determinato arco di tempo, resistendo alle ondate continue di nemici. Nella seconda modalità non ci sono limiti di tempo, ma per finire il livello si devono uccidere tutti i nemici che arrivano a ondate successive. Il premio per esser sopravvissuti in questi livelli è denaro.Dead Effect presenta numerose imperfezioni: il level design ripetitivo e poco interessante, la poca varietà nei mostri, una battaglia finale priva di pathos e dei minigame sempre più frustranti, un colpo di scena che lascia indifferenti e un'eccessiva voglia di imitare Doom 3 e Dead Space. Eppure il gioco sembra funzionare. Si è presto catturati dal semplice meccanismo di avanzare-uccidere-raccogliere risorse, e finito un livello si brama di iniziare quello successivo.Concludendo, Dead Effect è un buon videogioco se quello che cercate è una scusa qualsiasi per sparare in testa agli zombi, ma di sicuro non è un capolavoro all'altezza dei titoli ai quali si ispira.



WORLD ZOMBINATION

Zombi a-go-go per questo giochino strategico disponibile per Android e iOS. I non-morti più brutti e bistrattati della storia dell'intrattenimento recente hanno preso d'assalto una nuova città, e starà a noi organizzare le difese per arginare l'invasione. Il nostro lavoro consisterà nell'assemblare il miglior team disponibile, e piazzare ogni membro nel punto giusto. Ognuno disporrà del proprio arsenale di attacchi, alcuni diretti (armi), altri basati sull'ambiente circostante (demolizioni di edifici, veicoli eccetera).
Oppure, chissà, sarete più inclini ad ascoltare le ragioni degli zombi, e giungerete alla conclusione che, poverini, anche loro hanno diritto alla loro razione giornaliera di cervelli, come tutti gli altri. Potrete quindi schierare diversi tipi di unità e lanciarle all'attacco delle città umane.
C'è molta carne al fuoco, come potete vedere: mappe generate casualmente, PvP in tempo reale, e tanti potenziamenti disponibili alimentati da acquisti in-app. Purtroppo non sempre il gioco riesce a gestire tutto quanto in modo impeccabile: c'è qualche crash / lag di troppo, ma quando funziona è un vero spasso. Più ci si gioca più aumentano le probabilità di miglioramenti prestazionali, per cui dateci dentro!

ROMA E' UNA CITTA MORTA

“Roma Città Morta” di Luca Marengo e Giacomo Keison Bevilacqua è il nuovo romanzo-fumetto horror-zombie edito da Multiplayer.it Edizioni.
Vi avevamo già parlato in questa news dell'uscita del nuovo romanzo-fumetto horror-zombie nato dalla penna di Luca Marengo e dalla matita di Giacomo Keison Bevilacqua dal titolo Roma Città Morta che catapulta la Capitale di Italia nel mondo apocalittico di un'epidemia zombie.
Il romanzo-fumetto, una vera novità nel panorama editoriale italiano, è pubblicato da Multiplayer.it Edizioni per la collana Apocalittici ed è stato presentato in anteprima al Napoli Comicon.
Roma Città Morta sarà in vendita dal 7 maggio.
TRAMA - Tutto inizia con un virus di origine sconosciuta. Rapido e violento, come l’epidemia che ne segue.  In breve tempo, una parola relegata fino a quel momento a un universo fittizio, “zombie”, diventa di uso comune, entrando a far parte della vita quotidiana della razza umana. Roma, barricata nelle sue antiche mura, è riuscita in qualche modo a sopravvivere sia al virus che all’orda di morti viventi, e i suoi abitanti sembrano aver trovato il modo di riorganizzarsi e tirare avanti. Provando a smettere di sopravvivere, per ricominciare a vivere. Marengo e Keison, scrittore il primo, disegnatore il secondo, hanno un unico compito: documentare ciò che vedono, descrivere la situazione all’interno della città, testimoniare la vita di chi è sopravvissuto all’epidemia. Ma più si addentrano nel cuore della città, più scoprono che le cose, lì dentro come all’esterno, non sono affatto come sembrano. E mentre le poche certezze vacillano e gli interrogativi si moltiplicano, i due protagonisti cominciano a chiedersi chi sia stato realmente a trasformare Roma in una città morta.
GLI AUTORI - Luca Marengo è giornalista pubblicista nel 2004, firma numerose rubriche di letteratura, fumetti, cinema, musica, arte e cultura sui più conosciuti magazine nazionali e nel 2009 pubblica il suo primo libro, Le Caramelle degli sconosciuti (una raccolta di racconti per Liberi Editore), al quale fanno seguito Da Nosferatu a True Blood (un saggio cinetelevisivo per Coniglio Editore) e la guida Book & Cook: Lisbona (perUltra).
Giacomo Bevilacqua si diploma alla Scuola Internazionale di Comics. Inizia la sua carriera da fumettista nel 2003 con la casa editrice Eura Editoriale, e nel 2008 crea il suo personaggio di maggior successo: A Panda piace (pandalikes.com)che diventa un grande libro per la Panini Comics e dallo scorso anno inizia a raccontare le sue storie anche in Belgio, Francia, Svizzera e Canada. A Panda piace non è l’unico personaggio creato dalla fantasia di Bevilacqua che nel 2010 approda negli Stati Uniti con la mini serie Future Noir e l’anno dopo ritorna in Italia con la blogger Luna, la protagonista di Metamorphosis.