sabato 28 luglio 2018

TOKIO OF THE DEAD

Fuujio e Mitsuo sono due operai appassionati di arti marziali che lavorano in una fabbrica di estintori situata vicino al Fuji Nero, un monte di rifiuti nella provincia di Edogawa, dove però la gente porta anche cadaveri e, già che ci sono, persone da seppellire vive. Proprio da questo monte un giorno scendono degli zombie che cominciano a infettare le persone normali, trasformandole a loro volta in morti viventi. Questa invasione comporta degli sconvolgimenti sociali che fanno tornare il Giappone in una specie di epoca feudale, in cui viene reintrodotta la schiavitù ed in cui proprio gli schiavi vengono non solo impiegati nei lavori umili, ma anche nelle lotte con gli zombie per divertire gli annoiati strati alti della società.
Yusaku Hanakuma è un celebre esponente del genere Heta-uma, un movimento stilistico underground e provocatorio giapponese iniziato verso il finire degli anni ’70 con la rivista Garo. Il termine può essere tradotto come “cattivo ma buono”, in quanto abbiamo a che fare con opere che sembrano disegnate male, ma con una qualità esteticamente consapevole, opposta all’aspetto lucido che invece è tipica del manga “mainstream”; come diceva Yumura Teruhiko, un disegnatore non deve eccedere nella tecnica, perché rischia di perdere lo spirito della spontaneità.
Ed in effeti il disegno di Hanakuma farà storcere il naso a molti, abituati a leggere solo gli shonen di Jump. I paesaggi praticamente non esistono, i personaggi sono spesso solo abbozzati; e spesso, infatti, noterete che magari al braccio manca una mano.
Ciò che anche contraddistingue Tokyo Zombie è la volgarità esplicita, associata spesso ad un’estetica splatter-horror che non lascia certo indifferente il lettore e lo colpisce duro, a testimonianza della forza (soprattutto per quanto riguarda il messaggio) dell’opera.
Ma quello che non deve lasciare indifferente è proprio il messaggio sociale sottinteso a tutta la trama: il monte Fuji nero è il simbolo di una società capitalistica che ha invertito i valori che l’hanno accompagnata, la fonte da cui nascono gli zombie che la vogliono distruggere. Ma non sono gli zombie in realtà i malvagi e corrotti nemici dell’umanità, ma l’umanità stessa, rappresentata da dei ricchi annoiati che non si fanno scrupoli a schiavizzare i propri simili ed anche a farli combattere con gli zombie solo per soddisfare il proprio desiderio di divertimento a prescindere da tutto e da tutti.
Alla fine, dunque, la domanda da porsi è quella che ci si pone spesso sui media: gli zombie sono davvero diversi dagli essere umani, che invece possono considerarsi morti dentro? La risposta di Yusaku Hanakuma mi pare piuttosto chiara.
Come i precedenti volumi della collana di Coconino Press-Fandango dedicati al gekiga, anche questo si conferma come un volume davvero molto curato, un brossurato di grande formato con una copertina di cartoncino piuttosto spessa. Anche questo libro contiene una postfazione, questa volta ad opera di Juan Scassa che inquadra l’autore e la corrente Heta-uma nel contesto socio-economico in cui sono nati e si sono sviluppati, facendo anche una panoramica sul gekiga e sulla rivista Garo.
 

IL RITORNO DI MARVEL ZOMBI

A ottobre farà ritorno l’universo dei Marvel Zombi, partorito dalla mente di Mark Millar e Greg Land, ai tempi di Ultimate Fantastic Four, ma divenuto celebre soprattutto grazie a due miniserie di successo scritte da Robert Kirkman e disegnate da Sean Phillips.
Lo sceneggiatore W. Maxwell Prince (Electric Sublime) e il disegnatore Stefano Raffaele (Promethee) rilanciano l’universo horror della Casa delle Idee proponendo ai lettori una nuova serie che apparentemente si discosta abbastanza dall’iterazione originaria, dove tutti gli eroi e i villain della Terra erano stati trasformati in morti viventi; a cominciare dal titolo, Marvel Zombie, al singolare.
Nella nuova storia sarà presente un gruppo di disperati sopravvissuti che dovrà affrontare una scelta impossibile chiedendosi quale sia il prezzo da pagare per la loro salvezza.
Di seguito trovate la sinossi e la copertina di Marvel Zombie #1, firmata da Juan Ferreyra:
Novità dalla Casa delle Idee! Marvel Zombies è tornato… con un colpo di scena! Anni dopo la diffusione dell’incurabile virus zombi che ha devastato il mondo, una piccola colonia di sopravvissuti è protetta dai pochi eroi restanti dell’Universo Marvel, tra cui Spider-Man, Daredevil e Falcon. Ma quando arriverà la loro ultima possibilità di salvezza, saranno disposti a sacrificare la propria umanità nel processo? Dalle menti contorte dell’autore di Ice Cream Man W. Maxwell Prince e Stefano Raffaele (Generations: Hawkeye) arriva la nuova ossessione macabra per i fan di The Walking Dead e The Road!
 Marvel Zombie #1, copertina di Juan Ferreyra

PROIEZIONE DE'2LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI"

Terzo e ultimo appuntamento con il ciclo Lunedì da paura al Cinemino di Milano. Lunedì 30 luglio la serata sarà dedicata a George A. Romero. L'introduzione, alle ore 20.00, sarà a cura di Violetta Bellocchio, che in questa occasione presenterà anche il suo ultimo romanzo La festa nera edito da Chiarelettere.
Milano - Quindi spazio a una doppia programmazione con due cult della filmografia di Romero: alle ore 20.20 La notte dei morti viventi (1968, 97’, v.o. sott., ed. rest. Minerva Pictures RaroVideo), a 50 anni dall’uscita cinematografica, e alle ore 22.00 Zombi (1978, 119’, v.o. sott., ed. restaurata Koch Films/Midnight Factory), proposto nell’edizione restaurata curata da Dario Argento.
Milano - Ingresso con tessera (che non può essere fatta al momento). Qui info su biglietti e orari del Cinemino. Per maggiori informazioni: 02 35948722.

lunedì 16 luglio 2018

PAURA DEI MORTI VIVENTI

Di seguito è disponibile il video di “Fear Of The Living Dead“, nuovo brano dei GRAVE DIGGER che sarà presente sul prossimo album “The Living Dead“. L’uscita è prevista per il 14 settembre su Napalm Records.
 

GARAGE:BAD TRIP DISPONIBILE SUL PC

Uscito inizialmente in esclusiva su Switch, Garage: Bad Trip aveva portato sulla console Nintendo una piacevole ventata di ultraviolenza in pieno stile Hotline Miami. Quella di Dennaton è infatti una chiarissima ispirazione per i ragazzi di Zombie Dynamics, e lo si vede praticamente in ogni sfaccettatura del gioco, dal comparto narrativo all’art style. Raggiungere certi picchi di eccellenza richiede però uno sforzo notevole in sede di sviluppo. Per quanto alcune similarità possano infatti avvicinare i due titoli, esiste una netta differenza di fondo. Quale essa sia lo scopriremo a breve analizzando la versione PC.
Garage: Bad Trip mette in chiaro fin dall’incipit di voler adottare uno stile narrativo molto particolare. Questo rimanda sicuramente alle produzioni Splatterpunk degli anni ’80, con il loro controverso focus su temi spinosi e sulla violenza grafica senza limiti.
Interpretiamo un certo Butch, ex spacciatore finito nei guai con i partner del giro criminale. Dopo un lungo sonno forzato ci risvegliamo nel bagagliaio di un’auto, con il mondo esterno in rovina a causa della diffusione di un virus che trasforma umani e animali in zombie. Il nostro compito sarà quello di venire a capo della situazione e trovare un antidoto per far rientrare l’allarme.
Non proprio la più originale delle storie, dunque. Si poteva poi fare molto meglio dal punto di vista della coesione narrativa e dei dialoghi, elementi poco rifiniti e a tratti piuttosto grezzi, segno di uno sviluppo evidentemente affrettato come dimostrato nella sezione mancante (sui cui gli sviluppatori hanno addirittura ironizzato) del capitolo 10. A risollevare un po’ le sorti della campagna ci pensano delle sezioni ben riuscite a livello tematico e atmosferico verso la fine del gioco, dove horror e splatter trovano la giusta interpretazione pur senza farci gridare al miracolo.
Sul versante gameplay campeggia l’ombra di Hotline Miami. Garage ne prende spunto a piene mani, e di fatto le meccaniche sono pressoché identiche. Stessa inquadratura dall’alto, stesso feeling delle armi, stessa difficoltà tarata verso l’alto. In cosa differiscono? Ovviamente nel level design, che non può essere traslato pari pari e richiede uno studio attentissimo. Zombie Dynamics ha costruito un’esperienza abbastanza lineare dove la libertà d’azione non viene premiata e anzi per andare avanti bisogna eseguire delle azioni esattamente nel modo previsto dal gioco, pena il game over. Così facendo non cattura lo spirito di Hotline Miami, quello che lo rendeva davvero interessante e rigiocabile, anzi alla lunga risulta noiosetto.
Il problema risiede anche nella scarsa varietà di nemici e situazioni dati in pasto ai giocatori. Se le armi presentano il giusto livello di caratterizzazione estetica e funzionale, il pacchetto avversari vede una certa povertà con pattern semplici e boss ripetuti allo sfinimento. Ci si passa sopra una volta, due volte ma alla terza è lecito chiedersi se una tale pigrizia sia accettabile in appena 5-6 ore di avventura single player. Non lo era in God of War, che dura 10 volte tanto, figuriamoci qui.
Per lo meno non c’è quasi nulla da obiettare sulla gestione di comparto tecnico e sonoro. Il look VHS retrò funziona alla grande donando un bell’effetto alle scene d’azione, e anche i suoni fanno la loro parte in modo egregio sia come effetti che come tracce. Peccato solo per la scarsa visibilità dei punti d’interesse, ad esempio porte e altri elementi con cui si può interagire, spesso poco chiari o del tutto invisibili a causa di scelte cromatiche discutibili e mancanza di indicazioni a schermo.
 Garage: Bad Trip non eccelle nel suo campo ma riesce comunque ad offrire qualche ora piacevole agli amanti degli sparatutto frenetici con visuale dall’alto sulla scia di Mr. Shifty e Hotline Miami. Fa poco e niente per distinguersi, accontentandosi di rimanere nell’ombra dei titoli appena citati, e purtroppo presenta alcune mancanze evidenti in termini di enemy e level design. Pertanto non vi consigliamo di affrettarvi a recuperarlo; magari aspettate i prossimi saldi di Steam se avete proprio voglia di dargli una possibilità. A nostro parere, in ogni caso, aveva più senso su Switch che su PC.
 Garage: Bad Trip – Recensione

I RITORNANTI SONO IN TUTTO IL MONDO

The Walking Dead: Our World è un gioco di azione in cui dovrete affrontare un’apocalisse di zombi per le strade reali, nel parco vicino casa, in spiaggia o sul vostro divano.
Il gioco sfrutta la realtà aumentata per creare l’ambientazione in base alla realtà che vi circonda e dovrete esplorare il mondo intorno a voi per trovare i vaganti e liberare l’area dalle minacce.
Potrete giocare con Rick, Daryl, Michonne e tutti i personaggi più famosi della serie The Walking Dead e sbloccare i personaggi leggendari, le armi e gli oggetti della serie tv.
 Il gameplay offre la possibilità di collaborare con altri giocatori nelle sfide settimanali per ottenere grandi ricompense e fare squadra con altri utenti per salvare i superstiti, costruire rifugi e liberare la città dai vaganti.
E’ possibile mettersi in vista sulla mappa in modo che gli altri giocatori possano trovarvi e condividere le battaglie con persone da ogni parte del mondo.
The Walking Dead: Our World disponibile per Android gratuitamente con acquisti in-app opzionali, è classificato PEGI 16 e chiede le autorizzazioni per l’accesso a: posizione, fotocamera, informazioni sulla connessione Wi-Fi, foto, elementi multimediali.
 

DEAD ISLAND DISPONIBILE SUI TELEFONINI

Dead Island: Survivors - Un arcipelago pieno di sole, palme e zombi: che può esserci di meglio per la vera vacanza dei geek? Le isole di Dead Island: Survivors sono prese d’assalto da un esercito di non morti, e tocca proprio a voi salvare gli inermi sopravvissuti: dovrete affrontare una serie di livelli in cui piazzerete delle difese automatiche, come ostacoli, lanciafiamme e torrette mitragliatrici, e poi darete il colpo di grazia con il vostro alter ego e i suoi (pochi) alleati in grado di difendersi dall’orda degli zombi. I livelli sono un felice mix di tower defense – quei videogame in cui piazzate le difese sul percorso di un esercito invasore – e un gioco d’azione non lontanissimo da Diablo e soci, in cui dovete “toccare” in modo forsennato sui nemici per farli fuori a colpi di mazze e altri oggetti contundenti. La parte tower defense di Dead Island: Survivors funziona in modo magnifico: le mappe sono ampie e le difese che potrete piazzare sono ben differenziate; dovrete impegnare la vostra materia grigia per posizionarle nel modo migliore per far fuori le colonne e i gruppi di non morti. La componente “azione” è un po’ più debole perché generalmente i combattimenti diventano spesso delle risse in cui è difficile capire esattamente cosa succede. Ad ogni modo, Dead Island: Survivors si scarica gratuitamente e lo si gioca per almeno un paio di ore senza sentire l’esigenza di dover mettere mano al portafoglio digitale. Non siamo sicuri che sia possibile completarlo senza ricorrere agli acquisti in-app, ma ci si riesce a divertire per un bel po’.

IN ONORE DI ROMERO

Novità per far alzare la tensione attraverso suspense. horror e splattermania nel ciclo "Lunedì da paura!" promosso da Bloodbuster, RaroVideo/Minerva, Midnight Factory/KochMedia, e dalla sala che ospita le proiezioni, Il Cinemino. Appuntamenti fissati per tre lunedì di luglio, sempre dalle ore 20 con opere tutte restaurate. Partenza lunedì 16 con serata dedicata a David Cronenberg. Introduce Claudio Bartolini, e alle 20.20 recupero dell'edizione originale del 1978, sottotitolata in italiano, "Brood-La covata malefica" (foto). Alle 22, trionfo splatter per un'altra copia in originale con sottotitoli italiani, "Scanners" (1981). Lunedì 23 brividi di casa nostra con film di Mario Bava, presentati da Roberto Pisoni. alle 20.20 "Cani arrabbiati" (1974), quasi interamente girato su un'auto, e con un ottimo Don Backy. Alle 22 l'inquietante "Reazione a catena" (1971). Lunedì 30, Violetta Bellocchio presenta il suo nuovo romanzo "La festa nera" (ed. Chiarelettere) e due stracult di George A. Romero, alle 20.20 "La notte dei morti viventi" (ed. or., sott. italiani, 1968), e alle 22, ancora un originale sottotitolato, "Zombi" (1978).