domenica 23 giugno 2013

WEST E' PUTRIDO


Appena il tempo di metabolizzare la complessità di Random Access Memories e arriva un disco altrettanto ambizioso e rilevante. Di Yeezus, il nuovo album del rapper-produttore-stilista-celebrità Kanye West si parlava da mesi. Proprio come i Daft Punk hanno centellinato le loro anteprime, così Kanye ha fatto trapelare video (alcuni dei quali proiettati sulle pareti di palazzi in giro per il mondo), inediti live e ha concesso una rara (e abbastanza farneticante) intervista al New York Times.  Se i Daft Punk volevano di farci assaggiare il prodotto lussuoso e gradevole che stavano per far uscire, le anteprime di Kanye West avevano un sapore diverso: erano bengala nel buio, lampi di un temporale in arrivo. Quando l'album è leakkato in Rete venerdì scorso è stato come un'esplosione. Yeezus inizia proprio con una collaborazione con i Daft Punk, On Sight. Ma qui non siamo nella grande discoteca del Paradiso tra Giorgio Moroder, il Padre, Nile Rodgers, il figlio, e Donna Summer, lo Spirito Santo. Qui siamo in un rave organizzato all'Inferno. Il beat che viene macinato rumorosamante è un nipote degenere di Acid Tracks dei Phuture, il suono che ha dato origine all' acid house negli anni '80. Quello dei Daft Punk con Kanye West non è il retrofuturo rassicurante e analogico degli anni '70, è un futuro distopico, acido e dissonante: non è il piacevole ritmo funky di Get Lucky, è una scossa di defibrillatore. Stai sicuro che qui stasera nessuno " gets lucky". E siamo solo all'inizio di un album che di classicamente rap non ha nulla. È un album hip-hop nella sua tendenza cannibalesca a divorare il passato, a farlo a pezzi, a copiarlo e incollarlo nei modi più dissacranti. Blood on the Leaves campiona Strange Fruit, una canzone del 1939 in cui "gli strani frutti" sono i neri impiccati agli alberi che oscillano nel vento. Nella versione di Nina Simone, quella che Kanye ha scelto di citare, gli " strani frutti che ondeggiano nel vento d'estate" sono le vittime del razzismo che la generazione delle Black Panther avrebbe dovuto vendicare… sul blues di Nina, Kanye costruisce il suo blues: una caricatura dei sogni e delle delusioni del rapper, tra cocaina, gioielli, fidanzate che " uscivano con Jay-Z" e " borsette da 2000 dollari senza un cent nel portafoglio". Quello che rimane, alla fine, è " sangue sulle foglie e sangue sulle radici" come canta Nina con la sua voce eterna. C'è molta ironia in Yeezus ma a volte è difficile distinguere tra scherzo e sindrome di Tourette: l'attacco qui è sia sonoro che verbale. Alla dissonanza della musica corrisponde una sgradevolezza e un'irresponsabilità nei testi che ha pochi precdenti in star del suo calibro. In New Slaves si parla dei " nuovi schiavi" , vittime di uno stile di vita consumistico e superficiale. E a farci la lezione è l'uomo che ha disegnato un paio di scarpe pazzescamente costose con lo stilsta Giuseppe Zanotti. Lo stesso uomo che si riallaccia all'inno anti-razzista di Nina Simone si lancia in battute sul sesso orale con ragazze orientali e la salsa agrodolce che farebbero arrossire il più becero dei leghisti. Yeezus vede Kanye West in preda a un delirio di onnipotenza che mescola spunti messianici, pornografia e stereotipi di ogni tipo. " Sono un Dio, quindi sbrigatevi con quei maledetti croissant", grida in I am a God. Non si può non aver voglia di twittarlo all'istante.

Come Random Access Memories, anche Yeezus è un labirinto di citazioni e di rimandi. A differenza dei Daft Punk, che hanno lavorato lentamente e con pazienza certosina, Kanye ha scritto, cantato, suonato, campionato e prodotto in uno slancio di attività febbrile. Alla fine deve essersi reso conto che qualcosa non andava. Il disco che sentiamo oggi dura 40 minuti precisi ed è stato tagliato, editato e ricucito dal mega produttore Rick Rubin (Beastie Boys, Red Hot Chili Peppers, Slayer e Shakira). Rubin è stato chiamato da Kanye West meno di un mese fa: in tre settimane di lavoro ininterrotto ha rimesso a fuoco un lavoro che lui stesso ha descritto al Wall Street Journal come " grezzo e assolutamente non finito". Yeezus è un album contradditorio, egotico e irritante. Allo stesso tempo è un tour de force di idee geniali, di suoni mai sentiti e di provocazioni musicali. Si parla tanto della morte dell'album, del fatto che ormai consumiamo solo singoli, preferibilmente in streaming. Be', se l'album è morto allora Yeezus è uno zombie. E per tirarne fuori un singolo devi tagliargli un braccio o una gamba ma lui continuerà ad avanzare. E a mordere.

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