sabato 1 giugno 2013

PENSAVO DI ESSERE UNO ZOMBI

Genova - Per nove anni ha creduto di essere morto, uno zombie che camminava. E’ l’assurda storia vissuta dal signor Graham in Gran Bretagna e oggi ripresa dai principali tabloid inglesi dopo che la testimonianza dell’uomo è stata riportata sulla rivista New Scientist.
Nonostante si muovesse e parlasse, Graham era davvero convinto di non essere più in vita: non lo sapeva, ma era affetto dalla sindrome di Cotard, conosciuta anche come la “sindrome del cadavere ambulante”, una rarissima patologia psichiatrica che colpisce solo un centinaio di persone nel mondo.
Per anni l’uomo ha vissuto in uno stato di totale apatia:«Non avevo bisogno di mangiare, parlare e fare qualsiasi altra cosa. Avevo perso il senso dell’olfatto e del gusto». Con il trascorrere del tempo le sue condizioni si sono ulteriormente aggravate da spingerlo al suicidio, mettendo un apparecchio elettrico nella vasca da bagno, e poi decidendo di frequentare quotidianamente il cimitero: «Solo lì mi sentivo più vicino alla morte».
Un incubo durato nove lunghissimi anni, sino a quando è stato visitato da due neurologi, Adam Zeman dell'Università di Exeter (Regno Unito) e Steven Laureys dell'Università di Liegi (Belgio). Dopo accurate analisi, è arrivata la diagnosi: Graham era una di quelle poche persone al mondo affette dalla sindrome di Cotard. Dopo una terapia farmacologica e sedute di psicoterapia, l’uomo che credeva di essere uno zombie è tornato a vivere: le sue condizioni sono notevolmente migliorate. E quei cimiteri, in cui trascorreva la maggior parte del tempo, ormai sono solo un lontano ricordo.

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