domenica 10 marzo 2013

PERCHE' E' POSSIBILE UN'INVASIONE


Dopo i recenti casi di simil “zombismo” avvenuti nel mondo lo scorso anno, viene spontaneo chiedersi se possa realmente essere possibile una cosa del genere. Cracked.com ha deciso di stilare una classifica, appuntando 5 ragioni scientifiche per cui un’apocalisse zombie potrebbe in effetti verificarsi. “Quali?” vi starete chiedendo, vediamole:
5. Parassiti del cervello
Pare che i parassiti che trasformino le loro vittime in zombie siano piuttosto comuni in natura: il Toxoplasma Gondii è una specie di parassita che ha la capacità di modificare il comportamento dell’infettato. Solitamente, colpisce topi, gatti ed altri animali, ma non sono mancati i casi di contagio anche per l’uomo. Cosa accade nel cervello della vittima? Pare che il parassita porti il contagiato ad andare incontro a situazioni pericolose – cambiandone la personalità – che ne causeranno probabilmente la morte.
4. Neurotossine
Uno dei veleni che rallentano le funzioni del corpo fino alla morte è quello presente nel fugu – ovvero, il famoso pesce palla – che viene ancora oggi ucciso e servito in Giappone. In Italia, questo tipo di pesce è stato proibito nel 1992, ma in Oriente viene ancora mangiato e causa diversi casi avvelenamento da tetradotossina: le vittime cadono in una specie di trance – se così si può dire – simile a quella “zombiana”. Ad Haiti, pare invece che, nel 1962, un ragazzo sia stato dichiarato morto dai dottori e sepolto, per poi essere rinvenuto 18 anni più tardi che vagava per un villaggio: sembra, infatti, che i preti voodoo usarono delle sostanze chimiche non ben note per “trasformare” le persone in “zombie”, così da farle lavorare nelle piantagioni di zucchero.

continua su 5 ragioni scientifiche per cui l'apocalisse zombie può avvenire http://attualissimo.it/5-ragioni-scientifiche-per-cui-lapocalisse-zombie-puo-avvenire/#ixzz2NA0A5tGl3. Il virus della Rabbia
Esistono diversi tipi di virus che fanno perdere il controllo e la ragione alle vittime contagiate: uno di questi è – senza alcun dubbio – quello della Rabbia, così come quello più recente della Mucca Pazza. In quest’ultimo caso, la malattia comporta il decadimento delle funzioni cerebrali abbastanza lentamente, per cui avvengono – in media nella durata di 1 anno – alterazioni dell’umore, parestesie cutanee, disturbi dell’andatura e altri deficit motori simili a quelli manifestati nei cosiddetti “nonmorti”.
2. Neurogenesi
Grazie alle cellule staminali che possono essere usate per rimpiazzare le cellule morte, gli scienziati sono già in grado di far rigenerare anche il cervello dei pazienti in coma a causa di un trauma cranico, fino a che poi essi sono in grado di svegliarsi e di riprendere a camminare nuovamente. Secondo Cracked.com, presto l’umanità potrebbe quindi essere in grado di riportare in vita i morti ed è proprio la parola “neurogenesi” che sta ad indicare il processo della formazione di nuove cellule nervose. Il processo di rianimazione potrebbe, però, causare la perdita delle funzioni di una certa parte di cervello e resterebbe funzionante solo quella che si occupa del controllo delle funzioni motorie: si otterrebbe, così, un corpo senza mente o personalità, ma solo in preda ad istinti ed impulsi. Il sito web cita anche il caso di una gallina che è riuscita a vivere per 18 mesi senza testa.
1. Nanorobot
I nanorobot sono microscopici robot in grado di distruggere o costruire qualsiasi cosa senza essere visti. Nessun nanorobot non biologico è stato ancora realizzato – per cui il tutto resta ancora puramente speculativo – ma hanno visto la luce, invece, i primi nanorobot biologici che pare riescano a funzionare fino ad 1 mese dopo la morte dell’ospite. Secondo alcuni studi, prima o poi, potrebbero esserci dei nanorobot in grado di entrare nel nostro cervello per riparare le connessioni neurali rimpiazzando quelle danneggiate: resteranno in vita impiantati nel nostro cervello dopo la nostra morte, magari in cerca di un nuovo ospite per sopravvivere?
Nonostante la lista del noto sito web, il tutto sembra ancora abbastanza improbabile, ma mai dire mai…


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