sabato 5 ottobre 2019

I MORTI VIVENTI NEL CRISTIANESIMO


"Zombi, strane storie di santi" di Arnaldo Casali. Un libro che affronta in termini storico sociologici apparizioni, morti redivivi, agiografie splatter dei martiri.
Senza apparire blasfemi, possiamo dire che Gesù è il più celebre dei risorti dalla tomba e una lunga lista di santi e miracolati gli fa corona. Sul piano religioso tutto ciò si lega al concetto della sconfitta della morte, ma si incrocia anche con credenze popolari e bagagli culturali di varia provenienza. Scrive Casali, esperto di storia medioevale e giornalista professionista in Zombi, strane storie di santi: «La storia del cristianesimo è così piena di morti viventi e corpi mutilati da far concorrenza a qualsiasi film dell’orrore. E qualcuno potrebbe anche osservare con sarcasmo che, in fondo, non c’è niente di strano, per una religione fondata da un uomo uscito dal sepolcro due giorni dopo essere stato ucciso. A ben guardare, però, il Risorto si colloca agli antipodi rispetto al morto vivente: Cristo è infatti l’Uomo Vivo per antonomasia. Non torna in vita, ma sconfigge la morte».
La questione è davvero complessa in termini storico-antropologici, filosofici e narrativi: proprio su quest’ultimo aspetto insiste Arnaldo Casali, andando a scovare nelle Scritture riferimenti ad apparizioni, corpi redivivi e incorrotti, descrizioni disturbanti. L’autore pone a confronto gli aneddoti devozionali con elementi della cultura non strettamente religiosa e non ci nega ipotesi sulle situazioni di vita concreta che possano aver suscitato alcune leggende poi assorbite nei testi sacri. Oltre ai morti resuscitati da Gesù (da Lazzaro a Tabità per esempio) troviamo una ”agiografia splatter”: le agiografie dei martiri, sostiene l’Autore, certe volte sembrano davvero una grande saga horror. Le scene raccontate dagli autori sono tanto truculente che più che un racconto di edificazione spirituale appaiono come il peggior splatter. Soprattutto per quanto riguarda le donne: un capitolo infatti viene dedicato alle tre sante siciliane Oliva, Agata, Lucia e alla romana Cecilia. Teste mozzate, seni recisi ed esibiti come un trofeo, occhi cavati dalla proprietaria e offerti su un piatto d’argento all’aguzzino in cambio della propria verginità, vittime sgozzate che continuano a camminare con la testa ciondoloni.  Fino alle più recenti Rosalia Lombardo, morta a soli due anni nel 1920, definita la “bambina sveglia” perché, rilevarono da morta, l’inquietante fenomeno: di notte la bambina si “sveglia” per tornare a dormire di giorno. Le telecamere presenti nelle catacombe, infatti, hanno ripreso gli occhi della bambina aprirsi durante le ore notturne e richiudersi di giorno;
Pier Giorgio Frassati, torinese, morto a 24 anni, prossimo alla canonizzazione, fino a quando decisero di effettuare una ricognizione sul corpo. Quando però la cassa viene aperta lo spettacolo che si presenta è terrificante: il corpo del giovane è girato e contorto e ha le mani tra i capelli. Più che un santo sembra un demone. Come se il morto si fosse risvegliato nella cassa e avesse tentato disperatamente di uscirne. Il processo di canonizzazione viene bloccato e la bara rinchiusa frettolosamente.
Un excursus, quello di Arnaldo Casali,  sugli zombi, le mummie e i fantasmi della Cristianità per Graphe.it.

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