lunedì 16 gennaio 2012

Orde Zombie Horror

Pubblicato da una piccola casa editrice come la Absoluteblack Edizioni, Orde Zombie Horror è un prodotto un po’ anomalo, che risulta da un lato abbastanza coraggioso per l’asfittico mercato italiano, mentre dall’altro non è facilmente classificabile per la propria impostazione editoriale, estremamente trasversale sia per formato sia per contenuti.
Il volume è il frutto di una produzione che, con onestà intellettuale, nei crediti viene definita amatoriale e senza scopo di lucro, presentandosi con un formato gigante da graphic novel e un sommario a scaletta simile a quello di una rivista antologica, con tanto di articoli che intermezzano le storie a fumetti; una scelta che sembra rifarsi agli schemi di forte rottura di certe riviste psichedeliche d’autore degli anni ’70, come Alter Alter, Frigidaire e Totem. Il motivo di quanto detto sta nel fatto che Orde Zombie Horror contiene dieci racconti, di lunghezza variabile, slegati l’uno dall’altro ma accomunati dal loro rifarsi alla mitologia horror dei morti viventi.
Scritte e disegnate da giovani autori italiani ancora poco conosciuti, le dieci storie sono personali incursioni nel genere degli Zombi, modulandone le tematiche e inserendo elementi germinali e varie riflessioni antropologiche e massmediologiche sui generis: dalla musica Rock al cinema porno, dal Wrestling ai supereroi americani, dai videogiochi " survival" al rapporto umano/sentimentale/sessuale tra un uomo e una donna.

Il primo episodio, Il Posto Segreto, è il più lungo ed ermetico, diviso in due capitoli, firmati da Andrea Cavaletto e dai disegnatori Matteo Pirocco e Simone Delladio. Assistiamo all’assedio, subito da una giovane coppia in attesa di un figlio, barricati in una casa sempre più macilenta: una storia onirica, simile ad un incubo Freudiano, con una realtà trasognata dove la coppia tenta di contrastare con il loro amore l’accerchiamento esterno degli Zombi, rappresentanti il nulla, il vuoto della non esistenza; una trama ambiziosa e allegorica che, a causa di alcune incertezze narrative, risulta incompleta e frammentaria, con il lettore che non comprende chiaramente cosa l’autore voglia, in realtà, esprimere.

Oscar Celestini firma i testi di due brevissimi episodi, Il Cerchio della Morte, da lui anche disegnato, e Fuori dalle Vene, con tavole di Rosita Amici, che si rivelano buoni esempi di sinteticità narrativa ed anche (soprattutto il primo) di beffarda ironia.

Strisciando, di Simone Fazzi, ha una trama che sembra rifarsi all’impianto narrativo dei "Survival Horror", caratterizzata da disegni un po’ incerti, ma anche da un timbro serrato e un crudele colpo di scena che sancisce il destino di un sopravvissuto solitario in una città infestata.

L’episodio Tributo di Sangue, di Luca Belloni e Diego Poggioni, fin dal titolo omaggia -sia nei testi sia nei disegni- le dinamiche dei supereroi d’azione alla Rob Liefeld, tipici dei fumetti dell’era Image negli anni ’90, con il protagonista che ricorre agli anabolizzanti per massacrare a mani nude i morti viventi che lo circondano. Una trama con poche idee che, a causa dell’eccessiva lunghezza (12 pagine di mazzate ed espressioni digrignanti sono troppe...), risulta ridondante e narrativamente raffazzonata.

L’Era del Punk è il racconto più originale e intrigante del volume, con lo sceneggiatore Cristiano Brignola che racconta in chiave Zombi la carica di forte rottura che fu la musica Punk-Rock, ironizzando su come fu poi “cannibalizzata” dall’industria discografica quando divenne un fenomeno di consumo di massa. La storia, che ha per protagonista un giovane chitarrista Punk in un mondo allegramente zombizzato, è disegnata con molta ricercatezza e stile underground da un promettente Alex Agni.

L’Amore al Tempo della Morte, testi di Antonio Costantini e disegni di Paolo Vincenzi e Roberto Martinelli, è l’episodio più drammatico e lirico del volume, con protagonisti una coppia sposata che non riesce a sopravvivere al contagio ma che, anche da morti, sembrano in qualche modo ricordare il precedente legame che condividevano in vita.

Valentino Serci ed Alberto Lingua producono Zombie Decadence, un mix di fantascienza, sensazionalismo splatter e denuncia sociale ambientato in Sud Africa, dove i poveri residenti resuscitati vengono catturati ed usati per l’industria pornografica. Tra il serio e il faceto, questo episodio riflette, con una certa lucidità, la decadenza morale e di costumi della civiltà occidentale.

L’ultimo episodio in sommario è Inarrestabile, di Lucio Perrimezzi e Massimiliano Veltri, con una trama fine a sé stessa, che ha come unico elemento interessante l’ambientazione da Lucha Libre (Il Wrestling messicano), con wrestlers umani che devono vedersela sul ring con lottatori non morti.

Il risultato finale di Orde Zombie Horror è ecclettico e altalenante, con i singoli episodi che risultano poco approfonditi nelle tematiche espresse, vuoi per la loro brevità, vuoi anche per il talento degli autori non ancora sfociato in una maturità completa, ma che costituiscono comunque uno sforzo apprezzabile di realizzare qualcosa di diverso dai canoni, presentando sul fronte grafico anche un esercizio di stile già fortemente connotato. Gli articoli in tema ("Come allevare un gatto zombi", oppure "fare sesso sicuro con uno Zombie", o "istruzioni delle armi da usare contro i non morti") sono gustosamente estemporanei, e arricchiscono il sommario del volume.

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