domenica 8 gennaio 2012

Gli Zombi di Colorado


Il loro incontro risale ai tempi dell’asilo, mentre le prime battute sono arrivate al liceo. Da allora Andrea Pisani e Luca Peracino non si sono più lasciati. Con il nome di Panpers hanno iniziato la carriera di cabarettisti che dalla loro Torino li ha proiettati direttamente sul palco di Colorado.
La celebre trasmissione delle reti Mediaset li ha tenuti a battesimo tre stagioni fa e da allora non l’hanno più lasciata. Appena chiusa l’edizione 2011 del programma, il carrozzone di comici stasera alle 21,30 sbarca al Palaolimpico con «Colorado a Torino». Lo show, promosso da Eventiduemila, vedrà sfilare sul palco guidati da Paolo Ruffini, gli inossidabili Fichi d’India, il super-trio sardo Pino e gli Anticorpi, Pistillo (il clown fantasista Andrea Vigano), i Turbolenti, Angelo Pintus, Andrea Pucci e Laura Magni. Andrea e Luca, entrambi classe 1987, presenteranno per l’occasione il meglio del loro repertorio e non solo. «Ci saranno sicuramente gli zombie - spiega Luca -. Al momento non sappiamo ancora precisamente la scaletta, ma se avremmo abbastanza spazio porteremo sul palco un pezzo mai visto in tv che prende di mira le mamme».
Emozionati di arrivare nella vostra città?
«Certo. Stare sul palco è sempre emozionante, prima di entrare siamo terrorizzati, ma poi appena facciamo il nostro ingresso in scena tutto passa».
Com’è cominciata la vostra avventura?
«Io e Andrea ci conosciamo dall’asilo. Lui mi ha rotto gli occhiali, io mi sono vendicato e siamo diventati amici. In seguito ci siamo persi di vista fino alle medie e alle superiori abbiamo iniziato a scrivere le prime cose. Ci piaceva il cabaret, osservavamo i vari comici e cercavamo di creare qualcosa di diverso. Poi abbiamo fatto la scuola di teatro al Nuovo dove ci hanno detto di lasciar perdere come attori, ma che forse saremmo riusciti a fare qualcosa come comici».
Come siete arrivati a Colorado?
«Abbiamo iniziato ad esibirci nei diversi locali di Torino. Una sera eravamo al Cab 41 e un autore di Colorado ci ha notato e ci ha invitato a partecipare al provino. Era il maggio del 2009».
E vi hanno preso.
«È stato incredibile. L’audizione l’abbiamo fatta al teatro Litta di Milano e abbiamo portato "Vi è mai capitato", una serie di battute veloci. Appena siamo scesi dal palco l'autore ci ha confidato che secondo lui eravamo dentro e qualche giorno dopo è arrivata la conferma ufficiale. Poi ricordo che mentre stavamo andando via ci hanno fermato dicendoci che c’era qualcuno che ci voleva salutare. Ci siamo girati ed era Abatantuono! Che emozione. Non capita tutti i giorni di ricevere i complimenti da un mostro sacro come lui».
Questa è stata la vostra terza edizione di Colorado. Com’è andata?
«Benissimo, non potevamo aspettarci di meglio. Ci hanno lasciato crescere coi nostri tempi e come volevamo noi. Non ci hanno messo fretta, né pressioni, ogni cosa che abbiamo proposto è stata accettata. Anche nell’ambiente dei comici è andato tutto al meglio, ci hanno subito fatto entrare in quella che è una grande famiglia».
Quest’anno a condurre la trasmissione c’era Paolo Ruffini.
«Lui è un grande, nei nostri confronti è stato molto disponibile. Prima ancora di iniziare con Colorado ci ha invitato a casa sua e siamo andati al suo spettacolo. È una persona umile e si impegna tanto».
Capitolo Belen.
«È bellissima! Può sembrare una che se la tira, in realtà è gentile, simpatica e professionale. Poi mi ha pure fatto i complimenti... Ogni volta che mi vedeva truccato da zombi mi diceva che ero veramente sexy!».
Quando avete capito di aver raggiunto il successo?
«Non credo di poter dire che abbiamo raggiunto il successo, anche se ci rendiamo conto di essere sulla strada giusta. Quello che invece abbiamo capito è di voler fare questo mestiere».
Qual è il vostro sogno nel cassetto?
«Fare il tutto esaurito del nostro spettacolo due sere di fila in un grande teatro della nostra città».
Chi ci sarà stasera in platea a fare il tifo per voi?
«In questo momento sto proprio comprando i biglietti per i miei genitori, quelli che mi hanno dato come omaggio li ho regalati alla mia ragazza e a sua mamma»

Nessun commento:

Posta un commento