domenica 6 luglio 2014

IL RITORNO DELLA SOLITUDINE ZOMBESCA

«El zombie unido jamas sarà vencido». È uno degli slogan adottati per presentare «Zombitudine», lo spettacolo che Asti Teatro ospita stasera alle 21 al Piccolo Teatro Giraudi (ingressi 6 euro). Il progetto di Elvira Frosini e Daniele Timpano prende spunto da uno dei miti contemporanei di maggior successo per una riflessione sull’esistenza. Daniele Timpano è tra gli autori emergenti della nuova drammaturgia italiana e lo scorso anno Asti Teatro gli aveva dedicato un «focus» in cui aveva presentato tre suoi testi.
«Zombitudine» non è uno spettacolo horror ma uno spettacolo sull’orrore di questo nostro tempo, su questa condizione di semi-vita che ci sentiamo addosso. È stato preparato dallo stage «Corpo morto» con «zombie» astigiani. La Zombitudine, appunto. «Gli Zombi siamo noi - spiegano gli autori-attori - è la nostra condizione quotidiana. Così in scena, come in sala. Stretti tra l’emergenza di un evento imminente e devastante e una quotidianità claustrofobica in cui la vita da assediati è divenuta normalità, si fa fatica a focalizzare il pericolo o la salvezza». E ancora: «Quella dello Zombi è l’immagine della nostra fine o forse, visto che la fine è probabilmente già arrivata e i tempi in cui viviamo di stenti sono tempi moribondi, morti, decomposti, addirittura un’immagine di speranza, l’unica prospettiva di rinascita, l’unica forma di vita alternativa. L’unico Risorgimento possibile per il nostro paese e per i suoi abitanti è un Risorgimento Zombi. Zombi di tutto il mondo unitevi!».
LE CATTIVE. Poco dopo, alle 21,30 alla Cascina del Racconto (, via Bonzanigo, ingressi 6 euro) Carola Stagnaro presenta «Le cattive: le dame nere da Eschilo ai nostri giorni» con testi selezionati e adattati da Margherita Rubino con la regia di Daniela Ardini. Le «cattive» sono donne che ingannano, fuggono, uccidono, prendono il potere. Sei esempi di crudeltà al femminile tratti da Margherita Rubino, docente di Teatro e Drammaturgia dell’antichità all’Università di Genova, dai grandi testi della storia del teatro; attraverso i quali mettere a confronto la diversa modalità di vendetta, con un passaggio dichiarato dal gesto violento alla lucida consapevolezza delle scelte. I personaggi sono la vendicativa Clitemnestra, regina di Argo dall’«Orestea» di Eschilo, Elettra di Euripide, Medea di Seneca, Fedra di Racine, Nora da «Casa di bambola» di Ibsen, e le Donne all’assemblea (Ecclesiazuse) di Aristofane.

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