domenica 13 ottobre 2013

ZONA UNO

Mi sono rifugiato presso la biblioteca della base.Ci troviamo nel pieno d'autunno e inizia a fare freddo...
Nella collana Stile Libero Big Einaudi ha recentemente pubblicato un lavoro dello scrittore americano Colson Whitehead, esponente del nuovo romanzo americano. In Zona Uno (Zone One, 2011) l'autore si cimenta con il genere fantascientifico/horror e ci narra la storia di una pandemia che in un prossimo, ma non specificato, futuro colpisce in maniera repentina il nostro pianeta. Whitehead non specifica come o da dove provenga il virus. Sappiamo solo che la malattia ha colpito molte persone. Sono rimasti esseri umani, zombie chiamati comunemente "skel" per il loro aspetto scheletrico, e i "ritardatari".

Chi si è trasformato in zombie è in pratica un morto vivente con un unico scopo: mordere e mangiare una persona viva. Vengono attirati dal rumore, ma non sanno fare altro, se la trasformazione è avvenuta all'interno di una stanza o di un locale chiuso, non sanno neanche aprire le porte. Sono ovviamente pericolosissimi. Altre persone non hanno subito la trasformazione in zombie ma sono conosciuti come "ritardatari". Sono in stato catatonico. Si sono trasformati quasi in statue, restano immobili nell'atto che stavano compiendo quando furono colpiti dal virus.

Nel romanzo seguiremo per tre giorni l'attività del protagonista conosciuto con il soprannome di Mark Spitz. Mark è un sopravvissuto al virus. Dopo molte avventure a traversie che racconta con flashback, mentre svolge la sua attività di "spazzino".

Gli Stati Uniti vogliono risorgere. Si è formato un governo, con sede a Buffalo, che ha fatto intervenire la parte "sana" dell'esercito e dei marines che hanno provveduto a effettuare una "grande" pulizia della città di New York. Squadre di spazzini composte da tre/quattro persone eseguono una pulizia più accurata, palazzo per palazzo, casa per casa dove si possono avere brutte sorprese.

Degli Zombie possono essere rimasti chiusi in qualche stanza di una casa o in qualche ufficio di una ditta. Ogni volta che Mark apre una porta potrebbe essere assalito da uno o più morti viventi. Per sua fortuna indossa una tuta resistentissima ed è armato. Gli zombie e i ritardatari vengono uccisi immediatamente, chiusi in sacchi e lasciati per la strada dove successivamente passano camion che li porteranno in un forno crematorio.

Il lavoro di Mark è triste. Come è triste il mondo in cui vive. Il romanzo mette l'uomo medio americano al centro di una catastrofe e ne analizza le reazioni.

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