Di andare in televisione invece non se ne parla? Già la sola idea che la mia faccia sia apparsa su Youtube e sul web mi ha messo parecchia ansia, figuriamoci andare a disegnare in televisione.Nemmeno con i tuoi amici Valerio Mastandrea e Johnny Palomba, che spesso ci deliziate su Twitter con dei siparietti divertenti, hai mai pensato di dar vita a un interessante progetto professionale? Ma sì, sicuramente qualcosa combineremo. Mi piacerebbe lavorare con loro, anche se in questo momento la mia principale preoccupazione è quella di disegnare meglio. In questo momento ho solo in mente i fumetti.
Nel tuo ultimo libro, “Dodici” tra i protagonisti troviamo gli zombie, i mostri del momento. In passato c’è la stata la moda del vampiro, adesso, soprattutto in televisione, sembra essere tornata quella delle streghe, basta vedere serie come “American Horror Story”, “The Vampire Diaries” e “The Original”. Tu quali prediligi? Senza ombra di dubbio gli zombie, ma perché rappresentano il mostro qualunque. E poi mi sono sempre piaciuti da ragazzino. I vampiri per esempio li ho sempre visti un po’ come dei tronisti, mentre sulle streghe non ho ancora avuto percezione di questo nuovo fenomeno.Continueremmo ancora – soprattutto a parlare di serie tv e relativi protagonisti – se non fosse che Zerocalcare è atteso in giro per Milano per la presentazione del suo nuovo lavoro: “Mi avete fatto venir voglia di andare a casa a guardare tutte queste serie”. Protagonista del suo nuovo libro è sempre il suo alterego, questa volta alle prese con un’invasione zombie che rischia di radere al suolo Rebibbia – dove lo stesso Zerocalcare è cresciuto. Su uno sfondo apocalittico, toccherà a Secco, Katja e l’amico Cinghiale aiutare la popolazione a non essere decimata. Intanto – dopo la chicca "Quando muore uno famoso", pubblicata sul suo blog meno di un mese fa – su Wired spunta una nuova puntata della rubrica mensile curata da Zerocalcare.

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