lunedì 14 novembre 2016

UNA MORTA NEL MIO LETTO


Storia di un’ossessione. Quella di Rebecca la prima moglie, l’ossessione della presenza del precedente compagno/a nel rapporto con la persona che si ama. Il tarlo mentale di chi ama ma non è certo di essere ricambiato con la stessa intensità. Un costante chiedersi se nella mente della persona con cui si fa all’amore non ci sia qualcun altro mentre lo si ama.
Di questo tratta in Nina forever, film presentato in anteprima al Ravenna Nightmare Film Festival, ma il discorso non è solo mentale, solo metaforico, perché l’avversaria, colei che prima giaceva nel letto al posto della protagonista, non è solo nella mente della nuova coppia. Appare tra le coltri con tutta la sua deturpata corporalità, con le sue cicatrici, il sangue e la bellezza malata della donna che fu.
Holly è innamorata da sempre di Rob a cui è appena morta Nina, la donna che amava più di ogni altra cosa, in un incidente stradale. Holly riesce ad avvicinarlo e ad entrare nella sua disperazione e nel suo letto. Però, tutte le volte che i due fanno sesso, dalle lenzuola appare, come zombie che lascia la bara, Nina con la nuova e invadente, seppur putrefatta, fisicità. A nulla serve che Holly cerchi di adeguarsi alla situazione piuttosto… anomala, e cerchi di accettare la scomoda ex di Rob arrivando addirittura a far partecipare alle prestazioni anche la rivale in un triangolo di sesso perlomeno infrequente; la donna non se ne va e diventa un ostacolo non più psicologico ma del tutto reale. A questo punto la domanda diventerà: ma chi richiama in vita Nina con la sua ossessione e il suo senso di colpa? E' l’ossessione di lui che non riesce a dimenticare la prima donna o di lei che ne teme il ricordo in lui?
I fratelli Blaine, finalmente esordienti nel lungo dopo una lunga serie di corti interessanti, girano senza tentennamenti e riescono ad evitare di scadere nel risibile, pericolo reale vista la situazione, ma anzi riescono a far sì che lo spettatore cominci a credere alla situazione accettando una non facile sospensione della credulità e a condividere il problema con la coppia di amanti a cui... un cadavere fa stalking! Il tutto anche grazie alle fisicità della protagonista Abigail Hardingham e dell’antagonista Fiona O'Shaugnessy entrambe coraggiose e senza imbarazzo nel recitare in situazioni bizzarre e piuttosto estreme sessualmente. E’ sempre piacevole quando questioni importanti su cui solitamente vengono costruiti drammoni o, per contrasto, commedie, vengono invece inserite in un contesto di genere “altro” come potrebbe essere l’horror in questo caso.
Il tema del compagno morto che torna in vita (restando però “cadavere vivente”) non è nuovo e molti sono gli esempi (The Lazarus effect, Life after Beth i primi che mi vengono in mente) anche recenti, ma stavolta non è più questione del voler riavere a tutti costi con se l’amato morto ma come invece... sbarazzarsene!
La moto HONDA è il product placement più evidente ed insistito (ma viene citata con nostalgia anche la GUZZI), mentre le auto sono BMW. Citazioni per E-BAY e per il sito SUTTONGUARDIAN.CO.UK. Su una TRIUMPH SPITFIRE invece perde la vita NINA
 IN MOTO HONDA PER SFUGGIRE ALLA... MORTA!

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