domenica 12 febbraio 2012

Zummi, «la notte dei morti viventi» in salsa siciliana tra ironia e politica

«La notte dei morti viventi» rivista e sceneggiata in salsa palermitana. Sono cominciate nel capoluogo le riprese del cortometraggio «Zummi», gli zombi nostrani che si prendono cura della città soppiantando i viventi morti, ossia i palermitani in carne ed ossa che dovrebbero lavorare, rispettare l’ambiente, esprimere senso civico e invece non lo fanno. Diretto da Floriano Franzetti, che lo ha ideato e sceneggiato con lo scrittore Giacomo Cacciatore, «Zummi» verrà girato quasi interamente tra il quartiere Romagnolo e la zona del Policlinico. «L’idea – spiega Cacciatore, uno degli interpreti del ‘corto’, all’Italpress – è nata come spesso capita quasi per caso, la differenza è il luogo: facebook». Tra i protagonisti, gli attori Filippo Luna, nel ruolo di Vito Machì, un operaio palermitano che guida la rivolta dei suoi concittadini inoperosi contro gli zombi; Salvo Piparo, che interpreta il cantastorie, e Piero Macaluso, che impersona il medico Pensabene. Inoltre, l'astrologo palermitano Marco Amato interpreta un cartomante televisivo, mentre al coautore del corto, Cacciatore, è affidata la parte di un manovale, Elio Bevilacqua.

Le riprese, che dureranno una decina di giorni, coinvolgono anche numerose comparse in veste di «zummi». La produzione è indipendente. «Volevamo mettere in campo una figura tratta dall’immaginario collettivo cinematografico dello zombie, del morto vivente cannibale mutuato da "La morte dei notti viventi" con una variazione palermitana – sottolinea Cacciatore. Da molti anni la situazione politica e sociale locale offre spunti di riflessione e polemica, abbiamo pensato che con la figura dello zombie si potesse fare dell’ironia sulla natura del palermitano, a tratti indolente, a tratti vittima di una pessima amministrazione della città». Da qui l’idea dello “Zummo”, «un personaggio positivo, segno di rinascita, di un nuovo gruppo sociale che – dice ancora Cacciatore - contrariamente all’aspetto mostruoso del personaggio si presenta meglio dell’essere vivente, cioè capace di pulire la città, di rispettare i segnali stradali, di mostrare uno spiccato senso della collettività».

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