domenica 22 aprile 2018

LAZZARO ALZATI E CAMMINA

Stiamo parlando di “Lazzaro, il primo zombie” (128 pagine a colori, brossurato, 16 euro), singolare graphic novel realizzata dall’accoppiata formata dallo sceneggiatore napoletano Paolo Baron e dall’illustratore teramano Ernesto Carbonetti, entrambi provenienti dal mondo della musica (il primo ha vinto anche il Premio Ciampi), ma assai attivi nell’ambito del fumetto con libri di culto come il grottesco “Suburbans” o l’horror-noir “Punk is undead”. Con “Lazzaro, il primo zombie”, Baron e Carbonetti rileggono le pagine del Nuovo Testamento cercando di catturarne l’aspetto più dark e inquietante: un mondo duro, barbarico che sembra in attesa di un’apocalisse imminente, la predicazione di un messia carismatico e dotato di poteri stregoneschi; la sua battaglia nel deserto contro un Satana raffigurato come un crudele bambino alieno tratto di peso da “Il villaggio dei dannati”; le possessioni demoniache e gli spettacolari esorcismi; i miracoli che sovvertono l’ordine naturale della cose: tempeste placate con un movimento della mano e stupefacenti ritorni dalla morte.
Il risultato è sorprendente: in appendice al volume sono elencati esattamente gli episodi evangelici che Baron, con ritmo incalzante e testi concisi, provvede a sceneggiare e Carbonetti a rendere graficamente con uno stile violento e nervoso che guarda a maestri quali Alberto Breccia, Berni Wrightson, Frank Miller. Il suo impiego della tavolozza cromatica che tende inoltre a rendere, tramite l’ocra e il rosso, le tinte del deserto e del calore della Palestina, salvo poi esplodere, in alcune tavole, nel drammatico contrasto tra colori complementari. Nulla è rassicurante, in “Lazzaro, il primo zombie”: la figura di Gesù rifugge dalla pacifica iconografia cattolica e diventa quella di un agguerrito sacerdote dallo sguardo insostenibile, fisicamente fortissimo, osannato da una folla che lo considera come un magico condottiero. E poi c’è Lazzaro, la cui vicenda dà luogo a uno spaventoso colpo di scena che apre la strada a un finale tanto inaspettato quanto sconvolgente.

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