domenica 18 dicembre 2016

MUSICHE DEFUNTE

Dieci anni usciva questo disco, ma solo ora sono riuscito a recuperarne una copia: con la direzione artistica di Alfredo Colianni, si basa su ossimori musicali, tra world music ed un jazz di ricerca.

La sua biografia ci racconta che (nato a Pescara) vive e lavora tra Napoli e Roma. Musicalmente si crea il suo crogiolo di pentagrammi, miscelando Pat Metheny, Beatles, Miles Davis, Herbie Hancoock, Django Bates, Jimi Hendrix, Estreme, Chopin, Coltrane, Primus, Schoenberg, Mike Stern ..

Da questo melting pot (e come tale va rispettato, perché del tutto personale), nasce una voglia di sperimentare e comporre musica propria. Questo suo disco (giocando sulle tinte nere che potrebbe avere, se ci dobbiamo far stimolare dal titolo..) ha invece una freschezza ancora valida, dove i sapori del Mediterraneo diventano forti ed acri (come ad esempio in Serendipity), mentre in Sweet wave il viaggio che ci viene offerto è più periglioso, perché bisogna attraversare l'Oceano Atlantico, approdando in una terra immaginifica, dove lo swing cerca legami con le vari rivoli di cui si compone la musica latina. I 66 minuti del disco scorrono con piacere, complice anche le giuste durate di ciascuno dei 10 brani contenuti: forse il top lo si raggiunge con uno dei brani più brevi e mi riferisco a Stephanie, dove infatti ci si assesta sui 4 minuti e mezzo. Questo ulteriormente dimostra la buona capacità compositiva di Massimo Sorrentino ed il valore che ha il potere della sintesi, anche nel mondo jazz.

Scriveva Sorrentino nel comunicato stampa che lanciava il disco ..Come è facile notare, il titolo del disco vuole essere un omaggio a un film che ha segnato un'intera generazione di appassionati del genere horror: La notte dei morti viventi.. Ma al di là della citazione cinematografica, credo che tale frase rappresenti un bisogno, intimo, di sottolineare l'importanza del tempo, osservandone le sue caratteristiche concettuali da ogni sua angolazione..

A maggior ragione dopo 10 anni, l'importanza del tempo gioca un ruolo principe nella mia presente recensione: come il buon vino che va fatto riposare, anche la buona musica è valida e con una sua dignità, solo se resiste alla corrosione ed ossidazione, al passaggio delle mode, al bisogni indotti che poi si rivelano poca cosa .. Questo disco è perciò un valido fondamento di un percorso concreto compiuto dall'artista, ma anche di un nostro similare modus operandi: conoscere e mai autocitarsi, sperimentare e mai fare fotocopie … se in qualche maniera comunichiamo emozioni con l'uso della musica!

Ringrazio Alfredo Colianni per avermi concretamente aiutato a recuperare una copia sigillata di questo disco: data la comune passione filatelica, per ringraziarlo gli manderò una cartolina da uno dei luoghi (immaginari e senza zombie ..) dipinti da Massimo Sorrentino.

Track list di
- Pioggia di lacrime d'avorio 6,47
- Serendipity 6,18
- Plonger en Normandie 8,07
- Inquieto spleen 6,36
- Phase bagher 7,24
- MeDio fra te e l'oriente 4,06
- Sweet wave 7,58
- Stéphanie 4,37
- La notte dei tempi viventi 14,44

Line-up:
- Massimo Sorrentino - chitarre
- Daniele Sorrentino - Basso e contrabbasso
- Andrea Rea - Pianoforte/Tastiere
- Mario Toscano - Batteria

Special guest
- Luca Cioffi - Percussioni
- Tony Sorrentino - Fisarmonica
- Peppe Fiscale - Tromba e flicorno
- Stéphanie Tirelli - Armonica e tastiere

Nessun commento:

Posta un commento