Appassionato di armi, «poco socievole», capace di «sedere
da solo in balcone in mezzo all'oscurità con pochissima luce»: dalle
descrizioni dei vicini, cominciano ad emergere particolari sulla figura
di Chris Harper Mercer, il 26enne identificato come il folle autore
dell'ultima strage in un college americano. Il giovane ha ucciso 9
persone all'Umpqua Community College, di Roseburg (Oregon), ingaggiando
poi uno scontro a fuoco con la polizia che gli è costato la vita.
Secondo la Cbs, in un suo profilo in un sito di incontri, il giovane indicava «uccidere gli zombi» tra i suoi hobby, si descriveva repubblicano conservatore e non dedito a droghe ed alcol; uno dei gruppi di cui faceva parte si intitolava «non amo le religioni organizzate». E in un post su Vester Flanagan, l'uomo che ad agosto uccise in Virginia una reporter e il suo cameraman, scriveva: «Ho notato che così tante persone (come Flanagan) sono sole e sconosciute. Poi quando versano qualche goccia di sangue, il mondo intero sa chi sono. Un uomo sconosciuto a tutti diventa famoso. La sua faccia finisce ovunque sugli schermi, il suo nome corre sulle labbra di ogni abitante del pianeta. Tutto nel giro di un solo giorno. Sembra quasi che più gente uccidi, più sei sotto i riflettori».
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