Il volume nasce dall’incontro tra il
musicista Leonardo Veronesi e la scrittrice Giorgia Pizzirani. Partendo
dal recente album di Leonardo Veronesi “Non hai tenuto conto degli
zombie”, il raccontarsi di Leonardo, vita e carriera artistica, si
intreccia con i racconti surreali, ispirati ai testi delle canzoni, che
Giorgia crea esplorando sé e gli altri con occhi attenti e indagatori.
Il libro, impreziosito dalla prefazione dello scrittore pop underground
Gianluca Morozzi si completa con i testi integrali dei brani citati
nella narrazione e le testimonianze di musicisti e scrittori amici e
estimatori dei due autori (Manuel Maverna – Music Map; Marco Dondarini e
Davide Dalfiume – comici di Zelig; Paolo De Grandis – conduttore
radiofonico e scrittore; Stefano Bottoni – ideatore di Buskers Festival;
Patrizia Benetti – scrittrice noir).
“Non abbiamo tenuto conto degli zombie“ è
un dialogo a due voci. Leonardo Veronesi ha scritto frammenti di vita e
aneddoti che hanno portato alla creazione dei brani da lui composti che
Giorgia Pizzirani ha scelto per trasformarli in racconti. Idealmente si
è partiti dall’ultimo album di Veronesi per sviluppare il progetto in
ogni direzione possibile e anche il libro come l’album vede al centro il
concetto di “Zombie” percepito fuori e dentro di noi. Tutti noi
rischiamo di diventare Zombie ogni volta che usiamo male la nostra
capacità di comprendere il mondo. Però esiste un antidoto o delle
“parole magiche” come la capacità di dire “ho sbagliato”, “non avevo
approfondito adeguatamente l’argomento”: l’autocritica e la comprensione
degli eventi senza utilizzare preconcetti. Zombie inteso come mostro
oppure come condizione mentale. Il rischio contagio è davvero notevole:
ognuno di noi se non apre la sua mente agli altri potrebbe trasformarsi
in Zombie perché non occorre avere le sembianze tipiche iconoclastiche
della cinematografia classica horror per essere uno Zombie, basta
sentirsi tale.
Veronesi, alla sua prima prova
letteraria si definisce “una specie di di Forrest Gump che seduto sulla
panchina della fermata del tram dei desideri racconta se stesso
condividendo riflessioni che hanno portato appunto alla scrittura di
alcune delle canzoni pubblicate dal 2008 ad oggi”. In Veronesi autore
prevale l’ironia applicata al quotidiano con i suoi continui imprevisti,
e si affianca a pensieri più profondi sulla fede, i valori, l’amicizia,
la musica, le donne, la famiglia, gli affetti, il lavoro, la vita e la
morte.
In parallelo la Pizzirani propone
racconti che parlano di normali e diversi, ma ciascuno dei lettori può
scegliere chi è; chi tra i personaggi fa parte di uno schieramento e
chi dell’altro non è dato saperlo dall’alto. Lo Zombie, nessuno ci
dirà chi è realmente: se è quello diverso e originale, o se è quello
che fa quello che fanno tutti gli altri, proprio perché forte del
fatto che lo fanno tutti gli altri.
Un libro interattivo che coinvolgerà
anche il lettore fin dalle prime pagine sia attraverso la richiesta di
esperienze simili che saranno raccolte e pubblicate in un “sequel” sia
per la possibilità di scaricare gratuitamente per chi acquista il libro
la musica di Veronesi dal suo sito con una password che sarà indicata
nel libro. Musica creata appositamente per chi leggerà il libro che
aiuta a costruire un mondo in cui lasciar entrare le parole e musica
tratta dal suo repertorio live. Il libro e’ un incrocio di pensieri che
partono da una sensibilità comune: Giorgia si è lasciata trasportare
dalle canzoni per dare spazio alla fantasia mentre Leonardo ha usato una
scrittura diversa da quella che utilizza per comporre e si è messo a
nudo con autenticità attraversando passato presente e futuro.
Un libro molto particolare, ricco di
spunti che passano dal reale al fantastico senza confini netti, un libro
che instaura un dialogo immediato con il lettore e alla fine si
conclude con un appello: “Adesso è il tuo momento, caro lettore che sei
arrivato alla fine di questo libro. Ti lasciamo un foglio bianco a
disposizione e, se le nostre parole ti hanno stimolato e risvegliato
ricordi, potrai scrivere qualcosa di tuo e tenere solo per te i tuoi
pensieri, riappropriarti di quella privacy ormai cancellata dalla
schiavitù ai social dove si comunica tutto ciò che succede ancora
prima che accada mescolando spesso realtà e finzione. Ritroverai il
gusto di scrivere con la penna senza tastiera e senza il filtro asettico
di uno schermo. Se però vorrai, potrai partecipare ad un progetto:
scrivi parole, riflessioni, considerazioni, o magari un racconto sul tuo
rapporto con gli Zombie, con le tue paure, con l’Imprevisto, sugli
accadimenti che sovvertono i nostri equilibri e invia al nostro
indirizzo di posta elettronica con i tuoi dati di riferimento. Le storie
più significative che riceveremo saranno raccolte in una nuova
pubblicazione, che diventerà il seguito di questo libro”.
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