Non è un caso di omonimia: questo board game è ispirato alla celebre ed epica lotta di Rick Grimes, suo figlio Carl, Michonne
e soci contro le orde di mangiacervelli narrata nella serie TV che ci
tiene incollati su Sky da ben sette anni. – anzi, a essere precisi, il
gioco è ispirato (come il telefilm) ai fumetti. Nella scatola troviamo
18 miniature, 12 non morti e 6 sopravvissuti, scolpite piuttosto bene e
già pronte all’uso; una mezza valanga di dadi e di carte assortite, e
una plancia componibile di circa 50 cm di lato che raffigura un
incrocio.
Walking Dead è un gioco di combattimenti,
in cui simuliamo una piccola battaglia tra sopravvissuti e zombi: il
giocatore si mette alla guida di un gruppo di “vivi”, e deve conquistare
una serie di obiettivi – delle “pile” di provviste e risorse,
fondamentali per sopravvivere nel day after dell’apocalisse zombi.
Novità di questa nuova edizione (che si distingue per il sottotitolo
“All out War”) è che il combattimento non è solo contro i vaganti, che
si muovono in modo realistico con un sistema “automatico”, grazie a un
insieme di regole semplici e efficaci. Qua si combatte contro un altro
team di sopravvissuti, controllato dal secondo giocatore: chi riesce a
far fuori tutti i nemici umani o a raccogliere la maggior parte delle
provviste vince. Le regole sono semplici e divertenti: c’è un sistema
che controlla il livello di rumore nell’area (più fate casino, più zombi
verranno a cercare carne fresca), e soprattutto un’efficace “ruota
della paura”, che indica lo stato di disperazione e ansia dei viventi
nell’area. Più zombi arrivano, più i vostri sopravvissuti tenderanno a
farsi prendere dal panico e comportarsi in modo stupido, come scappare
facendo ancora più rumore o rannicchiarsi per terra in attesa del morso
fatale.
Nella scatola base ci sono sei sopravvissuti (divisi in “buoni” e in
“cannibali”), ma comprando gli appositi booster pack potrete aggiungere
personaggi con abilità speciali (c’è Abraham, Ezekiel con la sua Shiva e persino il cattivissimo Negan)
e scenari aggiuntivi. Unico neo del gioco base: c’è un solo scenario,
che potrete magari modificare con un po’ di fantasia, ma alla fine si
dimostra troppo ripetitivo. Sarebbe stato senza dubbio più interessante
qualche pagina con altri scenari, magari ispirati ad alcuni albi o
episodi particolarmente appassionanti.
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