La chiamano malattia zombie proprio
perché i cervi colpiti mostrano degli atteggiamenti tipici degli zombie
del cinema: assumono strane posture, non riescono a mantenere
l’equilibrio e il coordinamento dei movimenti, hanno sete estrema e
comportamento aggressivo. Alla fine, incapaci di alimentarsi, muoiono di
stenti.
La prima testimonianza della malattia risale al 1967, ma solo una decina di anni più tardi venne riconosciuta come forma di encefalopatia spongiforme trasmissibile. Oggi sta decimando le popolazioni di cervi e alci di ben 23 stati degli Usa.
Nel caso di cervi, alci e renne, il
contatto con il prione avviene solitamente durante i pasti: brucando
l’erba contagiata da un esemplare malato, gli esemplari sani vengono
attaccati dalle proteine mutanti, si ammalano e contribuiscono poi a
loro volta a disperdere nuovi prioni.
Difficilmente l’uomo rischia di
contrarre la malattia in questo modo, ma le patologie prioniche
rimangono comunque un pericolo anche per la nostra specie, perché come
per la famosa mucca pazza, possono diffondersi anche
attraverso il consumo della carne e in alcuni casi anche solo col
contatto di fluidi e tessuti degli animali malati.
Fino ad oggi, casi di infezione
nell’uomo non sono mai stati registrati. Ma i prioni, sostengono gli
esperti, possono evolvere per saltare da una specie ad un’altra.
Una recente ricerca canadese sembra
indicare che il rischio di contagio per la nostra specie non è poi così
remoto. Lo studio è stato finanziato dall’Alberta Prion Research Institute dell’Università di Calgary, è iniziato nel 2009 ed è tutt’ora in corso.
Ha coinvolto 18 macachi, su cui sono
stati sperimentati diversi possibili modi di trasmissione della malattia
dei cervi zombie: inoculazione in vena e direttamente nel cervello,
contatto con la pelle, e anche contatto alimentare.
E i risultati preliminari diffusi
dall’istituto canadese hanno evidenziato che tre dei cinque macachi che
sono stati alimentati con carne di cervo contaminato hanno
effettivamente sviluppato la malattia.
È presto per dirlo, anche se da un paio
di anni la malattia ha raggiunto i cervi della Norvegia. Intanto, in
Canada, il governo ha diffuso un allarme, chiedendo alla popolazione di
evitare il consumo di carne di cervo. Mentre in molti stati Usa viene
consigliato ai cacciatori di far testare gli animali abbattuti prima di
consumarne le carni.
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