Uscito inizialmente in esclusiva su Switch, Garage: Bad Trip aveva
portato sulla console Nintendo una piacevole ventata di ultraviolenza in
pieno stile Hotline Miami. Quella di Dennaton è infatti una chiarissima
ispirazione per i ragazzi di Zombie Dynamics, e lo si vede praticamente
in ogni sfaccettatura del gioco, dal comparto narrativo all’art style.
Raggiungere certi picchi di eccellenza richiede però uno sforzo notevole
in sede di sviluppo. Per quanto alcune similarità possano infatti
avvicinare i due titoli, esiste una netta differenza di fondo. Quale
essa sia lo scopriremo a breve analizzando la versione PC.
Garage: Bad Trip mette in chiaro fin dall’incipit di voler adottare
uno stile narrativo molto particolare. Questo rimanda sicuramente alle
produzioni Splatterpunk degli anni ’80, con il loro controverso focus su
temi spinosi e sulla violenza grafica senza limiti.
Interpretiamo un certo Butch, ex spacciatore finito nei guai con i
partner del giro criminale. Dopo un lungo sonno forzato ci risvegliamo
nel bagagliaio di un’auto, con il mondo esterno in rovina a causa della
diffusione di un virus che trasforma umani e animali in zombie. Il
nostro compito sarà quello di venire a capo della situazione e trovare
un antidoto per far rientrare l’allarme.
Non proprio la più originale delle storie, dunque. Si poteva poi fare
molto meglio dal punto di vista della coesione narrativa e dei
dialoghi, elementi poco rifiniti e a tratti piuttosto grezzi, segno di
uno sviluppo evidentemente affrettato come dimostrato nella sezione
mancante (sui cui gli sviluppatori hanno addirittura ironizzato) del
capitolo 10. A risollevare un po’ le sorti della campagna ci pensano
delle sezioni ben riuscite a livello tematico e atmosferico verso la
fine del gioco, dove horror e splatter trovano la giusta interpretazione
pur senza farci gridare al miracolo.
Sul versante gameplay campeggia l’ombra di Hotline Miami. Garage ne
prende spunto a piene mani, e di fatto le meccaniche sono pressoché
identiche. Stessa inquadratura dall’alto, stesso feeling delle armi,
stessa difficoltà tarata verso l’alto. In cosa differiscono? Ovviamente
nel level design, che non può essere traslato pari pari e richiede uno
studio attentissimo. Zombie Dynamics ha costruito un’esperienza
abbastanza lineare dove la libertà d’azione non viene premiata e anzi
per andare avanti bisogna eseguire delle azioni esattamente nel modo
previsto dal gioco, pena il game over. Così facendo non cattura lo
spirito di Hotline Miami, quello che lo rendeva davvero interessante e
rigiocabile, anzi alla lunga risulta noiosetto.
Il problema risiede anche nella scarsa varietà di nemici e situazioni
dati in pasto ai giocatori. Se le armi presentano il giusto livello di
caratterizzazione estetica e funzionale, il pacchetto avversari vede una
certa povertà con pattern semplici e boss ripetuti allo sfinimento. Ci
si passa sopra una volta, due volte ma alla terza è lecito chiedersi se
una tale pigrizia sia accettabile in appena 5-6 ore di avventura single
player. Non lo era in God of War, che dura 10 volte tanto, figuriamoci
qui.
Per lo meno non c’è quasi nulla da obiettare sulla gestione di
comparto tecnico e sonoro. Il look VHS retrò funziona alla grande
donando un bell’effetto alle scene d’azione, e anche i suoni fanno la
loro parte in modo egregio sia come effetti che come tracce. Peccato
solo per la scarsa visibilità dei punti d’interesse, ad esempio porte e
altri elementi con cui si può interagire, spesso poco chiari o del tutto
invisibili a causa di scelte cromatiche discutibili e mancanza di
indicazioni a schermo.
Garage: Bad Trip non eccelle nel suo campo ma riesce comunque ad offrire
qualche ora piacevole agli amanti degli sparatutto frenetici con
visuale dall’alto sulla scia di Mr. Shifty e Hotline Miami. Fa poco e
niente per distinguersi, accontentandosi di rimanere nell’ombra dei
titoli appena citati, e purtroppo presenta alcune mancanze evidenti in
termini di enemy e level design. Pertanto non vi consigliamo di
affrettarvi a recuperarlo; magari aspettate i prossimi saldi di Steam se
avete proprio voglia di dargli una possibilità. A nostro parere, in
ogni caso, aveva più senso su Switch che su PC.
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