“Quella luce negli occhi” (Edizioni Clichy, 2015) è
una storia di zombi senza un goccio di sangue. Un romanzo acutamente
anomalo, al punto da poterlo definire un trattato di tanatologia
costruito sul topos dei revenant. Ci sono due modi di affrontare il
tema: il primo è “di pancia” ed è tipico della narrativa pulp (sangue,
poltiglia e antropofagismo a più non posso); il secondo è cerebrale,
speculativo, travalicante le caratteristiche del genere. Doveroso
rimarcare come “Quella luce negli occhi” inerisca magistralmente alla
seconda categoria. Tenuto conto delle debite differenze, in alcune sue
parti sembra Bergman adattato a una zombie’s story. Bennet Sims
è in grado di trascendere i capisaldi del filone attraverso la sua
rilettura filosofica, edificata su perturbante, vissuti, ricordo,
affettività, sull’esiguo confine che separa la vita dalla morte, le
ragioni del cuore e quelle dell’intelletto. Il libro si spende in sei
capitoli (un capitolo per ogni giorno, da lunedì a sabato), senza
espedienti pretestuosamente gore, tenendo vivo il plot attraverso
dialoghi funzionali e la voce interiore dell’io-narrante. Il libro è
incentrato sugli stati d’animo (più che sulle vicende) dei tre
protagonisti, restituendo, di pari passo, i piani sequenza di una
comunità (di un mondo?) che senza come e perché è stata costretta a
confrontarsi con la resurrezione dei suoi morti.
A Baton-Rouge è esplosa un’epidemia, a seguito della quale i cadaveri
hanno preso a vagolare attorno ai luoghi più significativi della loro
esistenza. Da tre settimane Matt sta cercando suo padre del quale ha
perduto ogni contatto, sostenuto nella ricerca dall’amico Michael e, in
parte, dalla moglie di questi, Rachel. La trama in pillole sarebbe
questa, ma è nel peso specifico del sotto-testo che risiede il nocciolo
significativo del romanzo, sorretto da un taglio descrittivo (sia
interiore che esteriore) che fa riflettere senza annoiare. Quella di
Bennet Sims - qui è al suo esordio nella narrativa - è una scrittura
limpida che, in coda al 2015, ci consegna uno dei romanzi più belli
dell’anno.
Il mondo dei vivi è stato dominato dai "ritornanti".Questo spazio web opererà ogni ora affinche i sopravissuti verrano informati sugli svolgimenti della situazione apocalittica e dei punti sicuri(se esisteranno ancora...)
sabato 26 dicembre 2015
sabato 19 dicembre 2015
LA SERIE Z
A Torino, nell’edizione invernale dedicata all’evento Xmas Comics e all’interno del contenitore di eventi dell’Horror Fest, abbiamo dato un primo sguardo all’anteprima cut degli episodi 1 e 2 di (Z) The Series, web serie interamente made in Italy e a tema zombie. Sulla scia di grandi nomi come quello di The Walking Dead, Fear The Walking Dead e Resident Evil (senza dimenticare anche il prossimo Orgoglio Pregiudizio e Zombie),
i non-morti godono di un momento particolarmente roseo, negli ultimi
anni: non solo produzioni di nicchia, ma prmai un vero e proprio genere
sempre più radicato tra i fans.
Proprio da questi nasce (Z) The Series,
che si ispira ai survival horror degli ultimi tempi. Ne vediamo forse
poco, di horror, in questa anteprima, ma d’altronde non abbiamo che uno
scorcio d’atmosfera, rispetto a quello che sarà: i panorami che contiamo
di vedere invasi da zombie non sono quelli soliti d’oltreoceano, ma
saranno quelli della capitale, Roma, e li sentiremo inevitabilmente più
vicini.
(Z) The Series si presenta come
una produzione semplice, che mira alla storia e a una resa visiva dello
zombie un po’ diversa da quella a cui ci stiamo abituando. Sono ottime
le potenzialità della serie, ma potremo vederne tutti gli episodi a
partire da Gennaio 2016. Nel frattempo, non resta che continuare a
restare a incuriosirsi con il trailer della serie. E prepararsi alla
prossima apocalisse zombie.
NON SOLO FINZIONE MA PURA REALTA'
L’Apocalisse
Zombie non è solo una possibilità molto reale, piuttosto sembra che già
stia accadendo. Nel mondo esoterico e paranormale hanno dedicato
numerose pubblicazioni del fenomeno “zombie”, e tutti ricorderanno che
nel 2011, il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) aveva
preparato un piano denominato “La preparazione 101: Zombie Apocalypse“, che includeva la partecipazione del Corpo dei marines e le forze armate per operazioni speciali.
La
simulazione Zombie Apocalypse ha avuto luogo sulla costa di San Diego, e
gli organizzatori hanno sostenuto che si trattava di una vera e propria
esercitazione. Nel 2014, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti
ha elaborato un documento preparatorio prima di una apocalisse zombie
chiamato “CONOP8888”. A quanto pare, il documento stilato in 31 pagine, è
stato sviluppato per addestrare le forze di difesa per proteggere la
popolazione dagli attacchi dai zombie.
Per i
teorici della cospirazione tutte queste evidenze dimostrano che
l’apocalisse zombie potrebbe verificarsi in qualsiasi momento e che il
mondo non è pronto. E se qualcuno ha ancora dei dubbi, ora un nuovo
studio pubblicato su una prestigiosa rivista medica, dice che un virus
zombie possa diffondersi in tutto il mondo
Tara C.
Smith, ricercatore presso la Kent State University in Ohio, comanda un
Team di ricerca specializzato nella guerra batteriologica e dei virus
più pericolosi al mondo. La Smith ha detto che il nuovo studio dovrebbe
servire come un campanello d’allarme per la popolazione e la comunità
medica. Il suo team ha usato un virus zombi per
dimostrare esattamente come una tale pandemia potrebbe diffondersi in
tutto il mondo e avere gli effetti devastanti sull’Umanità intera.
Lo studio
intitolato “Zombie infections: epidemiology, treatment, and prevention –
(Infezioni Zombie: Epidemiologia, trattamento e prevenzione)” ha usato
come esempio il virus Solanum, virus della rabbia e la diffusione del
virus di Trixie. Ma la cosa più sorprendente è che lo studio controverso
di una apocalisse zombie imminente è stato pubblicato sulla prestigiosa
rivista “British Medical Journal“.
Con
sorpresa la dottoressa Smith, ha scoperto che alcune infezioni
potrebbero causare una vera e propria “apocalisse zombie”, come la Morte
Nera o morbo della mucca pazza. Un professore e ricercatore presso
l’Ohio, ha rivelato che la diffusione della Yersinia pestis
(peste) e cordyceps fungo (malattia della mucca pazza) sono virus
che potrebbero essere più facilmente trasmesse attraverso morsi, quindi
il collegamento all’apocalisse zombie.
Smith ha anche scoperto che nel corso di una “zombie pandemia“,
i sintomi di infezione tendono a verificarsi in modo uniforme. Mentre
il periodo di incubazione può variare nel tempo e i sintomi rimangono
gli stessi.
Quali sono i sintomi?
Secondo il
rapporto della British Medical Journal, i primi sintomi del virus
zombie includono una andatura instabile, ovvero perdita di equilibrio,
soprattutto quando si cerca di camminare. Poi si passa ad una
diminuzione della destrezza, perdita di tratti di personalità, lamenti
frequenti e in ultima analisi, la carne comincia a marcire. Secondo il
professore della Kent State University, raramente un “zombi infetto”
mostra segni di intelligenza o il senso di sé, ovvero lo Zombi infetto
non è molto cosciente di se. Secondo l’autore del nuovo studio sulla
apocalisse zombie, la tendenza e la voglia di masticare la carne è anche
molto comune.
Un altro
punto da considerare è che una pandemia di zombie può avvenire
rapidamente e in qualsiasi momento, può distruggere la società così come
la conosciamo. La Professoressa Smith ha anche detto che la comunità
scientifica deve cominciare a studiare il trattamento e la prevenzione
perché l’aspetto dei “zombie” patogeni è in crescita. Il capo della
ricerca ha sottolineato che la comunità medica dovrebbe fare di più per
evitare che il futuro prossimo, si possa verificare una vera e propria
apocalisse zombie.
La Smith
ha detto che l’epidemia di Ebola nel 2014 ha dimostrato la mancanza di
preparazione per affrontare una diffusa epidemia contagiosa con la
possibilità del crollo rapido dei servizi medici. E peggio di tutto, lo
sviluppo di ceppi resistenti agli antibiotici sembrano supportare le
argomentazioni di Smith.
“Diversi
modelli di infezioni zombie, hanno dimostrato che, nel caso di un grande
epidemia ci sia un vero e proprio sterminio” ha detto la ricercatrice
Smith. “Le probabilità di sopravvivenza sono leggermente superiori nelle
zone scarsamente popolate, ma con il tempo, questa possibilià tende a
cedere. I Centri per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione e
altre organizzazioni governative, hanno pubblicato i dettagli dei
preparativi da effettuare in caso di un’epidemia di zombie. Purtroppo la
maggior parte dei paesi restano impreparati per un disastro di questo
genere. “
Ma questa
non è la prima volta che la comunità medica mette in guardia il mondo
circa le conseguenze di una apocalisse zombie. Nel 2003 è stato
pubblicato il “Zombie Survival Guide”, che ha offerto raccomandazioni
per prepararsi per una infezione su larga scala di batteri o virus con
la capacità di trasformare le persone in veri “non-morti”. La guida è
stata sviluppata per aiutare i governi di tutto il mondo per affrontare
la realtà di virus zombie.
La stessa
comunità medica, prevede l’emarginazione delle persone infette, i
tentativi di sviluppare un vaccino, e una raccomandazione per una guerra
contro gli zombie. E mentre molte persone prendono questi problemi
sotto gamab, scherzandoci sopra, la verità è che la fiction un giorno
potrebbero finire per essere reale. Ma vi è solo una differenza, ovvero,
che attualmente non ci sono attrezzature per impedirlo. Siete pronti a
sopravvivere ad una vera e propria apocalisse zombie?
sabato 12 dicembre 2015
LA STRADA DEI NON MORTI
È nata dalla fantasia dei ragazzi del
territorio comacchiese la serie web apocalittica di genere horror,
Streets of Undead. Serie no profit, scritta e diretta da Elisabetta
Pennacchio, una ragazza di Milano residente in provincia (Pontemaodino),
amante della recitazione e della scrittura, già attrice di un
cortometraggio di Daniele Spadoni. Il cast è composto da una sessantina
di persone (di cui circa quaranta sono comparse).
“Questa serie nasce dalla mia passione
per il genere fantascientifico – apocalittico. Ho voluto realizzare una
cosa diversa dalle web serie italiane, ricercando una trama più
originale. – afferma Elisabetta – Al suo interno non c’è solo la storia
riguardante gli zombie, ma anche vicende di amore, passione e
drammaticità”.
La serie narra lo scoppio
dell’apocalisse attraverso la storia di Dayana (interpretata da
Elisabetta) e di altri sopravvissuti. Il film è girato nelle campagne di
Lagosanto, Comacchio e zone limitrofe, usufruendo dei permessi dei
comuni che hanno dato la massima disponibilità all’esecuzione di questo
progetto. Ogni puntata durerà circa quaranta minuti.
La puntata pilota è stata trasmessa il 4
dicembre su You Tube e ha collezionato oltre 400 visuliazzazioni,
mentre i trailer trasmessi in precedenza hanno sforato nel complesso le
5mila visualizzazioni che testimoniano l’appeal del progetto. “Ha uno
scenario pre-apocalittico, – precisa Elisabetta – in cui i personaggi
scoprono l’esistenza del morbo che trasformerà le persone infettate in
zombie. Quindi non ancora crudo e splatter come si verificherà nelle
prossime puntate, però si potranno vedere delle storie davvero
emozionanti”. Le riprese per le successive quattro puntate, avranno
luogo a inizio del nuovo anno.
ANCHE L'EGITTO VERRA' INFETTATO
Si chiamerà Zombie Gozombie
e sarà la prima commedia zombie prodotta in Medio Oriente. Siamo
abituati alle mummie, ma in effetti fino ad ora nessuno aveva pensato ad
un’apocalisse zombie.
Ahmad Abdalla (Heliopolis, Microphone) è stato incaricato di dirigere la pellicola.
La produzione è stata annunciata a Dubai da Mohamed Hefzy, produttore egiziano della Fortress Film Clinic:
“Ahmad Abdalla non fa
mai film con il solo scopo di divertire. Questo film è molto più di quel
che sembra: c’è qualcosa di leggermente politico in un film di zombie
proveniente dal Medio Oriente, anche se cerca di nasconderlo”.
Hefzy ha dichiarato che il film sarà ricco di humour.
Hefzy ha dichiarato che il film sarà ricco di humour.
La sceneggiatura è stata scritta dal giovane cartoonist e sceneggiatore Andeel, diventato molto popolare per le sue vignette satiriche dopo la rivoluzione egiziana del 2011.
Nel progetto è stata coinvolta anche la star egiziana Ahmed El-Fishawy, in parte produttore del film, che reciterà nel ruolo del protagonista.
Zombie Gozombie
sarà girato a Kafr el-Sheikh, un villaggio rurale a poche ore dal
Cairo. Un’apocalisse zombie si scatenerà durante un incontro di calcio
tra una piccola squadra locale e un club egiziano di alto livello.
LO ZOMBI OSCURATO IN TWD
Zombie? Ma quali zombie? In The Walking Dead la parola zombie
non viene usata mai, neppure una volta. Sì, lo so, anche io ho notato
che nella traduzione italiana questo piccolo fondamentale particolare è
sfuggito a volte, una ragione in più che mi ha fatto passare alla lingua
originale (anche se supportata dai sottotitoli in italiano ;) ).
Ad ogni modo l’intenzione dei produttori è quella di dare maggiore credibilità alla storia, ecco perché per lavorare in The Walking Dead come comparsa zombie ehm… vagante bisogna prima andare a scuola. Gli attori, infatti, devono sottoporsi ad uno specifico training per imparare a camminare da morto vivente, a sbranare prosciutti e a fare versacci in modo credibile (anche se poi questi vengono aggiunti in post-produzione).
Dunque tutto viene curato nei minimi dettagli per rendere più verosimile la storia di Rick e gli altri sopravvissuti al mondo post-apocalittico invaso da orde di morti resuscitati golosi di carne vivente. È per questo che Greg Nicotero, produttore esecutivo nonché abilissimo responsabile degli effetti speciali di The Walking Dead, non ci farà mai vedere un certo tipo di zombie. Vi state chiedendo quale? Pensate che giunti ormai alla sesta stagione abbiate visto ogni tipo di walking dead che riuscite a immaginare? In effetti il caldo afoso, il continuo movimento alla ricerca di cibo e l’inevitabile scorrere del tempo hanno reso quei corpi morti ancora più disgustosi negli ultimi episodi andati in onda, ma c’è ancora una tipologia di zombie che non abbiamo mai visto in The Walking Dead e che, secondo le dichiarazioni dello stesso Nicotero, non vedremo MAI!!!Suvvia la faccio breve (se sono ancora in tempo). I vaganti che non entreranno mai a far parte dello show di AMC sono quelli ispirati al lavoro di Ray Harryhausen Jason and the Argonaut del 1963, in cui comparivano scheletri viventi di soldati morti. Ebbene Nicotero ha spiegato che in The Walking Dead si cerca veramente in tutti i modi di rimanere credibili e senza i muscoli le ossa non possono andare da nessuna parte!!! Effettivamente finiremmo in un altro tipo di horror e comunque a rigor di logica non ci sarebbe bisogno di arrivare agli scheletri, basterebbe solo l’assenza o il danneggiamento del cervello. Ad ogni modo, non crediate di aver già visto tutto sui vostri amati zombie, il lavoro di Nicotero e del suo brillante staff continua e quindi gi zombie evolveranno ancora. E visto il punto in cui siamo arrivato nel finale di mezza stagione, già dalla midseason premiere del 9 febbraio, The Walking Dead potrebbe farcene gustare di nuovi.
Ad ogni modo l’intenzione dei produttori è quella di dare maggiore credibilità alla storia, ecco perché per lavorare in The Walking Dead come comparsa zombie ehm… vagante bisogna prima andare a scuola. Gli attori, infatti, devono sottoporsi ad uno specifico training per imparare a camminare da morto vivente, a sbranare prosciutti e a fare versacci in modo credibile (anche se poi questi vengono aggiunti in post-produzione).
Dunque tutto viene curato nei minimi dettagli per rendere più verosimile la storia di Rick e gli altri sopravvissuti al mondo post-apocalittico invaso da orde di morti resuscitati golosi di carne vivente. È per questo che Greg Nicotero, produttore esecutivo nonché abilissimo responsabile degli effetti speciali di The Walking Dead, non ci farà mai vedere un certo tipo di zombie. Vi state chiedendo quale? Pensate che giunti ormai alla sesta stagione abbiate visto ogni tipo di walking dead che riuscite a immaginare? In effetti il caldo afoso, il continuo movimento alla ricerca di cibo e l’inevitabile scorrere del tempo hanno reso quei corpi morti ancora più disgustosi negli ultimi episodi andati in onda, ma c’è ancora una tipologia di zombie che non abbiamo mai visto in The Walking Dead e che, secondo le dichiarazioni dello stesso Nicotero, non vedremo MAI!!!Suvvia la faccio breve (se sono ancora in tempo). I vaganti che non entreranno mai a far parte dello show di AMC sono quelli ispirati al lavoro di Ray Harryhausen Jason and the Argonaut del 1963, in cui comparivano scheletri viventi di soldati morti. Ebbene Nicotero ha spiegato che in The Walking Dead si cerca veramente in tutti i modi di rimanere credibili e senza i muscoli le ossa non possono andare da nessuna parte!!! Effettivamente finiremmo in un altro tipo di horror e comunque a rigor di logica non ci sarebbe bisogno di arrivare agli scheletri, basterebbe solo l’assenza o il danneggiamento del cervello. Ad ogni modo, non crediate di aver già visto tutto sui vostri amati zombie, il lavoro di Nicotero e del suo brillante staff continua e quindi gi zombie evolveranno ancora. E visto il punto in cui siamo arrivato nel finale di mezza stagione, già dalla midseason premiere del 9 febbraio, The Walking Dead potrebbe farcene gustare di nuovi.
NEGAN IN ACTION FIGURE
Per i fan del più famoso fumetto Image sugli zombie arriva una nuova
action figure tutta dedicata a uno dei villain più carismatici della
serie The Walking Dead: stiamo parlando di Negan, che presto vedremo anche nella serie tv.L’action figure in resina ritrae la versione a fumetti del personaggio
che s’innalza sopra una piramide di morti viventi con la fida mazza da
baseball coperta dal filo spinato, Lucille. È prodotta da McFarlane Toys in collaborazione con l’autore Robert Kirkaman e Skybound Entertainment. Si tratta di un’edizione limitata e numerata, alta 43 cm e dotata di parti del corpo intercambiabili. Sarà disponibile da marzo 2016 al prezzo di 295$.
ILIADE MORTUARIA
Cos’è I LOVE ZOMBIE? Siamo un gruppo sparso di
scrittori provenienti da tutta la penisola italiana riunitisi sotto un
unico ideale comune: l’amore per la scrittura e per gli zombie. Ogni
giorno sul nostro sito, www.ilovezombie.it Magazine di cultura
non-morta, pubblichiamo contenuti esclusivi: racconti, recensioni,
articoli scientifici, romanzi a puntate. Tutti rigorosamente
originali, inediti, ambientati in Italia e con abbondanti viscere che
trasudano dalle pagine. Attualmente con ILIADE Z siamo alla terza
pubblicazione editoriale dopo “Spaghetti Zombie” che è una raccolta di
racconti e “Diario di Guerra contro gli Zombie” di Nicola Furia.
Cos’è ILIADE Z? Ovviamente per attenerci alla missione che ci siamo prefissati, ovvero rivitalizzare il genere horror italiano, abbiamo deciso di ambientare la storia dell’Iliade nel nostro stivale, e precisamente a Troia nella provincia di Foggia sfruttandone il nome e la peculiare ubicazione; infatti si trova a circa 40 km di distanza dalla città di Greci in Provincia di Avellino. Naturalmente i personaggi ricalcano quelli del poema classico omerico ma in un presente fantascientifico infestato dagli zombie. Quindi il romanzo ILIADE Z ha gli ingredienti giusti per far riconoscere l’opera immortale di Omero con un crossover apocalittico e soprattutto zombesco, una specie di “The Walking Dead” con molta azione e personaggi mitici; in poche parole un soggetto irresistibile che terrà il lettore incollato alle pagine o al moderno ebook reader. Infatti ILIADE Z è disponibile sia in formato cartaceo e che in formato ebook.
LA TRAMA: l‘assedio della città più famosa della letteratura è avvenuto in tempi ormai remoti. Ma chi può affermare che non possa accadere nuovamente, magari in un futuro appena dietro l’angolo? ILIADE Z è proprio questo: una nuova Troia, una nuova guerra. Due schieramenti opposti Troia contro la comunità di Greci in un futuro post-apocalittico infestato dai morti viventi. In Italia, un domani oramai non distante, il mondo sarà molto diverso da come lo conosciamo. La civiltà sarà caduta ed una delle piaghe più temute dall’uomo moderno, quella degli zombie, infesterà la Terra e ne decimerà la popolazione. Un nuovo Omero si appresta a raccontarci una storia di eroi, folli ed astuti strateghi, dove Achille significa forza bruta ed Ulisse astuzia, Agamennone complotti e Briseide amore. Paride scatenerà una guerra per Elena e Menelao, feroce, lo inseguirà con un intero esercito per scontrarsi contro le mura della città di Priamo, guardianata dal temibile Ettore. La storia si ripete. La pace ritorna ma sempre dopo una guerra, inesorabile, e la morte cammina per le strade. Affamata!!!
Cos’è ILIADE Z? Ovviamente per attenerci alla missione che ci siamo prefissati, ovvero rivitalizzare il genere horror italiano, abbiamo deciso di ambientare la storia dell’Iliade nel nostro stivale, e precisamente a Troia nella provincia di Foggia sfruttandone il nome e la peculiare ubicazione; infatti si trova a circa 40 km di distanza dalla città di Greci in Provincia di Avellino. Naturalmente i personaggi ricalcano quelli del poema classico omerico ma in un presente fantascientifico infestato dagli zombie. Quindi il romanzo ILIADE Z ha gli ingredienti giusti per far riconoscere l’opera immortale di Omero con un crossover apocalittico e soprattutto zombesco, una specie di “The Walking Dead” con molta azione e personaggi mitici; in poche parole un soggetto irresistibile che terrà il lettore incollato alle pagine o al moderno ebook reader. Infatti ILIADE Z è disponibile sia in formato cartaceo e che in formato ebook.
LA TRAMA: l‘assedio della città più famosa della letteratura è avvenuto in tempi ormai remoti. Ma chi può affermare che non possa accadere nuovamente, magari in un futuro appena dietro l’angolo? ILIADE Z è proprio questo: una nuova Troia, una nuova guerra. Due schieramenti opposti Troia contro la comunità di Greci in un futuro post-apocalittico infestato dai morti viventi. In Italia, un domani oramai non distante, il mondo sarà molto diverso da come lo conosciamo. La civiltà sarà caduta ed una delle piaghe più temute dall’uomo moderno, quella degli zombie, infesterà la Terra e ne decimerà la popolazione. Un nuovo Omero si appresta a raccontarci una storia di eroi, folli ed astuti strateghi, dove Achille significa forza bruta ed Ulisse astuzia, Agamennone complotti e Briseide amore. Paride scatenerà una guerra per Elena e Menelao, feroce, lo inseguirà con un intero esercito per scontrarsi contro le mura della città di Priamo, guardianata dal temibile Ettore. La storia si ripete. La pace ritorna ma sempre dopo una guerra, inesorabile, e la morte cammina per le strade. Affamata!!!
domenica 6 dicembre 2015
GRAZIE AI ZOMBI
Un wrestler che riduce in poltiglia gli zombi a mani nude, una
violinista che ipnotizza i morti viventi, una tatuatrice in cerca di
vendetta, un clown muto e un prete che usa il crocifisso per spaccare la
testa ai cari estinti. Sono loro i protagonisti di Thanks for Zombies, storia autoconclusiva pubblicata sul secondo numero di One Shock, collana di albi monografici della Inkiostro Edizioni.Thanks for Zombies è scritta da Stefano Fantelli e Marco Greganti per i disegni di Christian Ferrero. La cover è di Marco Turini.
In Thanks For The Zombies il contagio è una catastrofe che dà inizio a una guerra senza quartiere contro i morti viventi, ma allo stesso tempo è l’inaugurazione di una nuova epoca che può portare a un mondo rinnovato e libero. Un’avvincente storia di sopravvivenza che vede come sottofondo la più grande tragedia di rilevanza planetaria che si possa immaginare. I morti viventi divorano i vivi e i vivi finalmente possono essere loro stessi, liberi, senza le catene e le regole di una società che non esiste più e che probabilmente non tornerà mai ad esistere. Una dark comedy anarchica e splatterpunk, un fumetto dedicato a tutti gli amanti dell’horror estremo più bizzarro.
In Thanks For The Zombies il contagio è una catastrofe che dà inizio a una guerra senza quartiere contro i morti viventi, ma allo stesso tempo è l’inaugurazione di una nuova epoca che può portare a un mondo rinnovato e libero. Un’avvincente storia di sopravvivenza che vede come sottofondo la più grande tragedia di rilevanza planetaria che si possa immaginare. I morti viventi divorano i vivi e i vivi finalmente possono essere loro stessi, liberi, senza le catene e le regole di una società che non esiste più e che probabilmente non tornerà mai ad esistere. Una dark comedy anarchica e splatterpunk, un fumetto dedicato a tutti gli amanti dell’horror estremo più bizzarro.
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